lunedì 7 novembre 2016

Re Mohammed VI dal Senegal: Il Marocco vuole fare intendere la voce dell'Africa nel mondo

Discorso storico di Mohammed VI dal Senegal
In occasione della celebrazione del 41esimo anniversario del Marcia Verde che portò alla liberazione del Sahara marocchino dall’occupazione spagnola nel 6 novembre 1975, il Re Mohammed VI ha pronunciato il discorso tradizionale considerato storico non da Rabat ma dalla capitale senegalese, Dakar dove è arrivato domenica 6 novembre 2016 per una nuova visita ufficiale. Questo scelta inedita e molto simbolica conferma l'alta attenzione del Sovrano alle relazioni marocco - senegalesi e con tutta l'Africa. “Il Senegal ha preso parte con altri paesi, alla Marcia Verde”, ha spiegato il sovrano parlando al popolo marocchino: “Se mi sono rivolto a te, in  questo stesso giorno dell'anno scorso, da Laayoune in Sahara marocchino sul tema d'Africa, io mi rivolgo a te adesso dal cuore dell'Africa sul tema del Sahara Marocchino (…) Questo discorso, pronunciato da questa terra accogliente, traduce tutto l'interesse che dimostriamo al nostro continente”. Il Senegal che considera la causa nazionale marocchina sua è stato sempre nella prima fila dei difensori dell'integrità territoriale e degli interessi superiori del Regno.
Tour di Re continua in tutta Africa
Il discorso reale avviene nel quadro di un tour molto proficuo, in uno spazio precedentemente inaccessibile e considerato come acquisizione agli avversari del Marocco. Il Sovrano ha spiegato che la politica africana del Marocco non si limiterà all'Africa occidentale e centrale, ma includerà tutte le regioni dell'Africa, di cui le sue recenti visite in Ruanda ed in Tanzania segnano l'apertura del Marocco sull'Africa dell'Est. “Animato di una volontà condivisa con le direzioni forti di questi Stati, abbiamo deciso di segnare una nuova dinamica alle relazioni economiche e politiche tra i nostri paesi, tenuto conto del peso politico che rappresenta questa regione e delle potenzialità economiche e dei vantaggi strategici di cui dispone”. Il Re Mohammed VI ha ribadito l’impegno con le autorità dell'Etiopia per aprire una tappa nuova nelle relazioni con questo paese: “Sarà, dunque, la prima tappa della seconda parte del nostro tour in un certo numero di paesi africani subsahariani”.
Rientro all’Unione Africana
Oggi, il Marocco dispone di una maggioranza schiacciante per rientrare all’UA. Per il Re il ritorno all’Unione Africana (UA) non è una decisione tattica o un calcolo di congiuntura: “E quando annunciamo il nostro ritorno, non chiediamo il permesso da nessuno per ottenere nostro diritto legittimo”. “Il Marocco, che non si interviene nella politica interna dei paesi, e non segue una politica di divisione, ha la speranza che tutte le parti reagiranno con tutta la saggezza necessaria ed in tutta responsabilità a questa decisione, in modo di far prevalere l'unità dell'Africa e l'interesse dei suoi popoli”, ha affermato il Sovrano.
La decisione del Regno di reintegrare l'UA è, inoltre, consustanziale alla difesa della sua prima Causa nazionale ovvero l’integrità territoriale. Quindi il Marocco non vuole lasciare il campo vuoto alle azioni ostili alla sua unità provenienti da questa organizzazione continentale.
Il ritorno marocchino è il frutto della sua politica africana e della sua azione solidale eseguita sul terreno con numerosi paesi del continente per garantire la promozione dello sviluppo economico ed umano, al servizio del cittadino africano. Oltre alla cooperazione bilaterale e con le organizzazioni regionali, il ritorno all’UA permetterà al Marocco di implicarsi nelle strategie di sviluppi settoriali in Africa mettendo a disposizione ai popoli africani la sua esperienza straordinaria accumulata in numerosi settori, e sarà anche “l'occasione per il Marocco di rafforzare la sua implicazione negli sforzi continentali di lotta contro l'estremismo ed il terrorismo, che ipotecano il futuro dell'Africa”, assicura il Re e che il Marocco continua a contribuire al consolidamento della sicurezza e della stabilità nelle varie regioni che vivono situazioni di tensione e di guerra, e di operare al regolamento delle controversie con i mezzi pacifici.
Il Marocco, portavoce dell'Africa nel mondo
Il sovrano ha ribadito la disposizione del Regno marocchino di fare intendere la voce del Continente nei forum internazionali ed il suo impegno per trovare soluzioni oggettive alle problematiche poste, rispettando gli interessi e le specificità dei popoli africani.
La COP22 e Vertice dell'Africa
“Avendo coscienza che l'Africa è fra le regioni più interessate dai cambiamenti climatici, abbiamo ritenuto importante che la conferenza sul clima, di cui i lavori inizieranno questa settimana a Marrakech, sia una conferenza per l'Africa”, ha detto il Re lanciando appello per la tenuta di un vertice africano in margine di questa conferenza, “volta a mettere a punto una visione comune per difendere le rivendicazioni del nostro continente, in particolare per quanto riguarda il finanziamento ed il trasferimento di tecnologia”.
Messaggi al governo marocchino per Africa
Il Re Mohammed VI ha chiaramente spiegato che la futura politica del governo deve essere globale ed integrata riguardo Africa: “Il governo, è piuttosto un programma chiaro e delle priorità definite che riguardano le questioni interne ed esterne, con l'Africa in primo piano”.
Sahara marocchino, nuovo asse di sviluppo intercontinentale
“Le province del sud sono forti con l'attaccamento dei loro figli alla loro marocchinità ed al sistema politico del loro paese”, ha detto il sovrano, aggiungendo che questo si riflette nella loro partecipazione massiccia alle diverse scadenze elettorali e la loro implicazione in tutta libertà ed in tutta responsabilità nella gestione dei loro affari locali. “Queste province possiedono anche tutte le potenzialità in termini di sicurezza, di stabilità e di infrastrutture, che le abilitano a diventare un polo di sviluppo integrato e che agisce nel suo spazio regionale e continentale, ed un asse per la cooperazione economica tra il Marocco e la sua profondità africana”, ha proseguito. E da concludere: “Lo sviluppo e la stabilità delle nostre province del Sud sono un incarico storico ed una responsabilità nazionale che tutti devono prendersi con devozione e in uno spirito di collaborazione e di solidarietà”.
La Marcia Verde del 06 novembre 1975 è un evento storico che ha concluso l’unificazione del Marocco e la liberazione del Sahara dall’occupazione spagnola. A tale marcia nazionale hanno partecipato 350mila persone per abbattere le sedicenti frontiere spagnole. Oggi, lo stesso Sahara, fa da ponte tra il Marocco e l'Africa sub-sahariana.

Il testo del discorso del Re Mohammed VI all’occasione 41esimo anniversario del Marcia Verde


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