giovedì 25 dicembre 2014

Il Marocco un partner da considerare di più

Esiste un paese nel Mediterraneo che non conosce crisi da oltre 10 anni e che ha trasformato la minaccia dell’instabilità derivante dall’affermarsi della “Primavera Araba” alle sue porte, in un’opportunità per favorire – con l’approvazione di una nuova costituzione - il rafforzamento dell’autonomia del Governo e offrire maggiori competenze legislative al Parlamento?
Esiste ed è un regno: il Regno del Marocco.
Sotto la guida di Re Mohammed VI il Paese, che gode di una posizione strategica di rilievo trovandosi al crocevia tra Africa, Europa e Medio Oriente, sta riuscendo a dispiegare appieno le sue potenzialità e continua a crescere ininterrottamente dal 2003, affermandosi progressivamente come porta d’accesso all’Africa.
I dati relativi all’interscambio tra il Marocco ed il resto dei Paesi nel continente africano, negli ultimi undici anni, registrano infatti una crescita ad un tasso medio annuo del 13% raggiungendo nel 2013 quasi 36 miliardi di dirham (pari a 3,2 miliardi di euro).
Le riforme realizzate negli ultimi anni hanno sicuramente prodotto significativi miglioramenti dell’ordinamento economico, sia attraverso il rafforzamento dei diritti di proprietà e la riforma della normativa sul lavoro e sia attraverso il miglioramento del sistema di supervisione del settore bancario e la liberalizzazione dei comparti dell’energia e delle telecomunicazioni.
Tutto ciò si è tradotto in una rapida crescita del tessuto produttivo con la nascita di nuove aziende e in un afflusso di capitali stranieri che vedono nel Marocco un Paese in grado di garantire le opportunità e le garanzie necessarie per poter fare affari. A dimostrarlo sono ad esempio i dati UNCTAD relativi agli investimenti diretti esteri nel 2013 che registrano – in controtendenza rispetto al dato regionale del Nord Africa – una crescita del 24% e ammontano a circa 2,9 miliardi di euro.
Le autorità marocchine sono costantemente impegnate nel favorire e incentivare l’attrazione di investimenti stranieri.
In base alle normativa locale, ad esempio, le società di diritto marocchino possono essere costituite da capitale al 100% straniero ed i proventi delle attività delle società estere in Marocco possono essere liberamente trasferiti all’estero, dopo verifica da parte dell’Office des Changes sull’avvenuto pagamento dei crediti a fornitori e dipendenti locali e delle imposte e per quanto riguarda l’Italia, la Convenzione contro la doppia imposizione è stata sottoscritta già nel 1972.
Vanno menzionati inoltre i costi competitivi che il paese offre in termini di manodopera con un salario medio di 375 euro mensili pur potendo contare su una popolazione giovane, qualificata e aperta al mondo: oltre il 64% della popolazione marocchina è al di sotto dei 34 anni e nel paese la conoscenza delle lingue straniere e delle nuove tecnologie è diffusa.
Anche i costi di esportazione che ricomprendono tutte le spese associate al completamento delle procedure di esportazione delle merci, sono molto competitivi e ammontano a 443 euro per container.
Per quanto riguarda i rapporti bilaterali, nell’ultimo anno l’interscambio, in crescita del 12%, si è attestato a 2,18 miliardi di euro e ha quasi raggiunto i livelli pre-crisi (nel 2008 il valore era 2,29 miliardi di euro).
L'Italia è il 6° fornitore estero per il Marocco, con una quota del 5,3% nel 2013, mentre nell’anno che volge al termine, fino a settembre si registra una flessione nell’interscambio tra i due Paesi e nelle esportazioni italiane verso il Marocco (- 6,2%) mentre sono in aumento del 5,2% le importazioni di prodotti marocchini in Italia.
Una cosa è certa quindi come conferma nel numero di novembre di “Diplomazia economica” anche il nostro Ambasciatore a Rabat, Roberto Natali:
“Esiste un ampio margine di crescita per la presenza della nostra imprenditoria anche perché, in generale, ho riscontrato una forte domanda di Italia. Non vanno sottovalutati l’interesse marocchino ad ampliare e diversificare i propri legami politici e commerciali, né la riconosciuta eccellenza italiana in specifici settori.”
L’Amb. Natali e il Direttore dell’ICE di CasablancaGiovanni Bifulco sono stati impegnati lo scorso mese di ottobre nell’organizzazione della Missione di Sistema italiana in Marocco che ha previsto l’organizzazione di un Forum Economico a Casablanca e i successivi incontri business to business tra imprenditori italiani e locali.
La missione guidata dal Vice Ministro dello Sviluppo economico, il “globetrotter” Carlo Calenda, ha visto oltre ai rappresentanti istituzionali, la partecipazione di oltre 70 aziende italiane e 6 gruppi bancari proprio con l'obiettivo di approfondire le opportunità di business in particolare nei settori agroindustriamateriali e macchinari da costruzioneautomotive e sanitario perché come ha affermato proprio Calenda: “Abbiamo un gap da recuperare e il Marocco è oggi il Paese strategico per le imprese italiane”.
Da quanto abbiamo avuto modo di approfondire sicuramente non si può dar torto al Vice Ministro che ha inoltre confermato a Casablanca un impegno promozionale sempre maggiore nel paese per far conoscere le nostre eccellenze.
Un altro evento di portata inferiore ma significativo e rappresentativo dell’interesse che le nostre imprese nutrono per il paese e al contempo dell’interesse da parte delle autorità locali a potenziare la qualità della partnership e a diversificare le opportunità di networking con la nostra comunità imprenditoriale, è stato il 16° Breakfast organizzato lo scorso 11 dicembre dallo Studio Legale Associato Nunziante Magrone presso la prestigiosa sede di Piazza di Pietra a Roma, dedicato proprio al Marocco.
Il rinnovato appuntamento con la regia di Gianmatteo Nunziante, partner dello Studio, ha visto la partecipazione, tra gli altri anche dell’Ambasciatore del Regno del Marocco in ItaliaHassan Abouyoub che nel suo intervento ha ricordato come oggi è il momento opportuno per fare un salto di qualità nel partenariato in considerazione delle evoluzioni della regione a livello geopolitico e della Direttrice dell’Ufficio di Roma dell’Agenzia marocchina per lo sviluppo degli Investimenti - AMDIYasmine Sbihi.
L’AMDI rappresenta un partner istituzionale fondamentale e la Dott.ssa Sbihi nel suo intervento ha fatto una panoramica sulle diverse opportunità offerte dalle ambiziose strategie di crescita settoriale pluriennale lanciate dal governo e ribadite anche dalla finanziaria per il 2015 che offrono opportunità concrete nei diversi settori su cui punta il paese (Edilizia, Energie Rinnovabili, Industria, TLC, IT, Pesca, Agricoltura e Agroindustria, Finanza e Logistica). Altro elemento chiave della strategia marocchina è naturalmente la fitta rete di accordi di libero scambio già in essere (ad esempio quello con gli Stati Uniti attivo dal 2005 o quello con la Turchia dal 2008) o in via di negoziazione (ad esempio con il Canada).
Per quanto riguarda l’Unione Europea invece il Marocco può contare sull’Accordo di Associazione dal 1996, mentre dal 2008 può contare sullo “status avanzato” che garantisce un rafforzamento delle relazioni sul piano politico e economico e testimonia la fiducia negli sforzi compiuti dal paese con le riforme intraprese.
Durante l’evento e i diversi interventi è emerso come negli ultimi anni si è assistito anche ad un importante sviluppo delle infrastrutture nel paese con la realizzazione e/o il potenziamento di 15 aeroporti internazionali, il potenziamento del Trasporto Urbano all’interno delle principali città, quello della rete autostradale e il ruolo sempre più importante del Porto di Tangeri simbolo di apertura nei confronti del Mediterraneo e della sua piattaforma logistica integrata.
Naturalmente, il Paese nonostante lo sviluppo economico costante di questi anni, soffre ancora di numerose criticità: disoccupazione elevata (9,2 %), povertà (PIL procapite medio annuo di 5.420 dollari nel 2013), analfabetismo (circa il 28 % della popolazione), un settore economico “informale” (sommerso) molto ampio, corruzione, violazione della proprietà intellettuale, infaffidabilità di alcuni operatori economici locali, lentezza della giustizia.

Tutto il mondo è paese verrebbe da dire e come ovunque crescita economica non significa automaticamente benessere sociale. Non si può non riconoscere come gli sforzi fatti finora dalla spinta riformatrice di Re Mohammed VI pur con tutti i limiti, abbiano già avuto delle risposte con un ricollocamento importante e sostanziale del paese sul piano regionale e internazionale e sarebbe ipocrita, da nostra prospettiva, non affermare quanto è importante continuare a puntare al rafforzamento delle relazioni bilaterali.
Le istituzioni e la classe imprenditoriale italiana saranno in grado di far fare il salto di qualità alle relazioni italo-marocchine?


Fonte: a cura di Exportiamo, di Antonio Passarelli, redazione@exportiamo.it

mercoledì 17 dicembre 2014

Attacco terroristico a Peshawar: Il Re Mohammed VI condanna il terrorismo

Rabat 17 dicembre 2014 - Il Re Mohammed VI del Marocco ha inviato un messaggio di condoglianze e di compassione al Presidente pakistano, Mamnoon Hussain, e al popolo pakistano, in seguito all'attacco perpetrato, martedì, contro una scuola nella città di Peshawar, nel nord-ovest del Pakistan, avendo fatto parecchie vittime di cui dei bambini.
“Ho appreso con una profonda afflizione ed una forte denuncia la notizia dell'attacco terroristico abietto, avendo preso per bersaglio una scuola di Peshawar, facendo parecchie vittime, in maggioranza dei bambini innocenti”, si legge nel messaggio Reale. 
Il Sovrano ha espresso in questo messaggio “la ferma condanna del Regno del Marocco a questo atto criminale barbaro avendo mirato dei bambini nella loro scuola” e la sua totale solidarietà con il popolo pakistano fratello in questa dolorosa circostanza.

“Nella mia qualità di Amir Al Mouminine e partendo dalla mia responsabilità in seno all'Organizzazione della Cooperazione Islamica (OCI), vi esprimo la mia forte condanna del terrorismo, sotto tutte le sue forme, bandito dai precetti della nostra religione islamica tollerante e rigettato dalle religioni celesti, i principi dell'umanità ed i valori democratici, che consacrano il diritto alla vita in quanto principio supremo dei diritti dell'uomo”, sottolinea il messaggio reale.

Associazione Sahara Marocchino partecipa al “Canto di luce dove nessuno è straniero” al Duomo di Catanzaro – Squillace

Giorno 21 dicembre 2014 alle ore 18.30, l‘Arciodiocesi di in collaborazione con l’Area Assistenza Agenzia per stranieri di Catanzaro, presentano la seconda edizione de  “Canto di luce dove nessuno è straniero”. 
La nostra speranza - si legge in una nota dell'organizzazione  è che, il canto riconfermi una serata in Cattedrale, ricca di diversità, aperta, solidale e multietnica e non solo perché i canti dalle tante polifonie, uniranno nazioni differenti e lontanissime, ma perché dimostrerà come, ancora una volta si siano riscoperte e valorizzate le identità di ogni popolo vera ricchezza e storia delle rispettive tradizioni,  e diventi come per incanto e per la volontà di tutti, patrimonio collettivo.
in quest’occasione parteciperanno per la prima volta la comunità marocchina con l’“Associazione Sahara Marocchina“ nella persona del Presidente Syaf Nour Eddine, presente sul territorio e che faranno ascoltare un passo del Corano. Accanto al Marocco si esibiranno la Bielorussia con la piccola Helena e la comunità Filippina. Non mancherà l’Italia che quest’anno sarà rappresentata dai piccoli cantori dell’Istituto Comprensivo Manzoni di Catanzaro,  infine ci sarà il New Vision Gospell Choir.
La manifestazione, alla presenza dell‘ Arcivescovo, Monsignor Vincenzo Bertolone, che ha fortemente voluto questo momento, rappresenta l'idea di una grande festa, un viaggio attraverso nazioni diverse che sottolinea, nella varietà delle culture, il desiderio di pace e di solidarietà che è comune a tutti i popoli.

Affinché diventi ancora una volta non solo un appuntamento con la città ma anche e sopratutto una tradizione e per impreziosire la serata, per rendere partecipi tutti coloro che sono lontani, verrà fatta la diretta mondiale in streaming e, per visualizzare in diretta il concerto basta cliccare su Catanzaroinforma.

martedì 16 dicembre 2014

Marocco. Al via il Forum globale della lotta al terrorismo

Yassine Belkassem

Marrakech 16 dicembre 2014 - Ha preso il via a Marrakech, in Marocco, il Forum Globale della Lotta Contro il Terrorismo (GCTF), presieduto da Marocco e Olanda e al quale partecipano 40 paesi e numerose organizzazioni internazionali, regionali, e sottoregionali. Alla cerimonia inaugurale il Segretario Generale del ministero Affari Esteri marocchino, Nacer Bourita, ha sottolineato che “il fenomeno dei combattenti terroristici stranieri ha acquisito recentemente una misura senza precedenti e ha permesso alle organizzazioni terroristiche di dotarsi di mezzi importanti, di combattenti di diverse nazionalità e di armamenti sofisticati”.
Ricordando la strategia globale e pragmatica marocchina nella lotta al terrorismo nelle sue diverse manifestazioni, Bourita ha precisato che questo “realistico approccio è fondato su tre pilastri: la buona gouvernance di sicurezza, l’adattamento del quadro giuridico all’evoluzione del fenomeno del terrorismo, il trattamento della precarietà sociale attraverso lo sviluppo umano duraturo e la preservazione dell’identità e dei valori religiosi e culturali autentici”.
Secondo Bourita, un unico approccio di sicurezza rimane insufficiente per trattare i diversi aspetti complessi del terrorismo se non vengono presi in considerazione i fattori di origine del fenomeno. È importante anche erigere un approccio strategico preventivo ai livelli politico, socioeconomico, culturale e religioso, quindi, la comunità internazionale è chiamata a mobilitare i mezzi necessari per accompagnare i paesi in via di sviluppo, particolarmente in Africa, nei loro sforzi nell’affrontare le sfide della crescita socioeconomica attraverso azioni solidali per lottare contro la povertà.

Messo in piedi dai ministeri degli Affari esteri dei paesi membri il 22 settembre 2011 a New York, il GCTF si è confermato come una piattaforma politica e informale unica per condividere le idee e le migliori pratiche per sbarrare la strada all’estremismo religioso ed al terrorismo internazionale. Oltre al Marocco, il GCTF conta tra i suoi 30 membri fondatori Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania, Italia, la Cina, Giappone, Canada, Spagna, Australia, India, Emirato arabi uniti, Giordania, Arabia Saudita e la Nuova Zelanda. Le attività del GCTF si suddividono in sei gruppi di lavoro: Il Sahel; il Corno d’Africa; la Giustizia penale e la preminenza del diritto; la detenzione e il reinserimento; la lotta all’estremismo violento; i combattenti terroristi stranieri.

martedì 2 dicembre 2014

Bilancio del FMDH Marrakech 2014, grande successo della lotta per i diritti umani

Yassine Belkassem

Malgrado il maltempo invernale e le perturbazioni climatiche che hanno colpito la zona centro ed ovest del Marocco compressa Marrakech, il Forum Mondiale dei Diritti dell'Uomo (FMDH) ha chiuso i suoi lavori domenica 30 novembre a Marrakech con grande successo, dopo quattro giorni di dibattiti e di scambi attorno alle principali tematici dei diritti dell'uomo nel mondo.
L’edizione del FMDH ha tenuto tutte le sue promesse. Sono 7000 partecipanti in provenienza da circa cento paesi a questo appuntamento internazionale di spicco patrocinato dal Re Mohammed VI, nella fattispecie ONG locali ed internazionali, agenzie dell’ONU, governi, partiti politici, sindacati, artisti, attori mondiali dello sviluppo e dei diritti umani e imprenditori. Più di 100 argomenti dibattuti e 160 attività associative, sportive, culturali e di formazione sono state organizzate. 397 giornalisti rappresentano i media di più di 20 paesi hanno coperto l’evento. 750 volontari mobilitati, secondo un bilancio ufficiale del comitato d’organizzazione.
L'apertura dei lavori del FMDH è stata segnata dalla lettura del messaggio del Re Mohammed VI inviato ai partecipanti.
Il FMDH ha così partecipato attivamente ai preparativi del 20isimo anniversario della Dichiarazione e del programma mondiale di azione Beijing+20 sui diritti delle donne, con 9 laboratori tematici dedicati alle questioni di parità e uguaglianza, violenze di genere, leadership femminile, ecc.
Era presente, alla grande, la discussione mondiale sugli obiettivi di sviluppo post-2015 che deve essere oggetto di una riunione internazionale nel settembre 2015 a New York. I partecipanti hanno, in questo quadro, esortato le parti interessate a questo cantiere planetario a valutare il grado di completamento degli Obiettivi del Millennio per lo Sviluppo (OMD) e di definire nuovi obiettivi basati sullo sviluppo duraturo ed un approccio diritti dell'uomo.
Le questione di migrazione sono state fortemente presenti nel FMDH, i partecipanti hanno reclamato per una nuova gouvernance internazionale in materia di gestione dei flussi migratori e dei diritti dei profughi e dell'asilo.
Ad alcuni mesi dall'apertura della 21isima conferenza internazionale sul clima a Parigi (COP)21, le questioni di protezione dell'ambiente e delle città durature sono state evidentemente presenti con diversi laboratori tematici come: città e diritti dell'uomo, il diritto all'acqua, ecc.
Parecchi altri argomenti relativi ai diritti civili e politici, socioeconomici, culturali ed ambientali sono stati dibattuti. Questioni emergenti hanno animato particolarmente i dibattimenti come queste sui diritti delle persone anziane, i diritti dell'uomo e le imprese, il diritto all’informazione, la sicurezza, la libertà di coscienza, ecc.
Il FMDH, in coincidenza con la giornata internazionale di solidarietà con il popolo palestinese, sono state questa organizzate manifestazioni, proiezioni di film, esposizioni di foto e i concerti artistici e musicali che hanno permesso ai partecipanti di far sentire la loro voce per una soluzione giusta ed equa al conflitto israelo -palestinese.
Il FMDH Marrakech 2014 ha permesso a 18 istituzioni internazionali, reti e collettivi di difesa dei diritti dell'uomo di tenere le loro riunioni interne a Marrakech aderendosi alle principali tematici dibattute. E ha permesso alle migliaia di visitatori di incontrare associazioni e attori dei diritti dell'uomo in Marocco e nel mondo. Un villaggio è così stato dedicato interamente agli incontri con il pubblico. Sei esposizioni e una gara internazionale di maratona sono state organizzate per promuovere e sensibilizzare delle tematici attuali dei diritti dell'uomo nel mondo.
Per preservare la memoria istituzionale in materia di diritti dell'uomo, un francobollo commemorativo è stato pubblicato dalla poste marocchine Barid Al Maghrib.

Infine, i lavori del FMDH sono stati diffusi interamente via Internet, grazie all'installazione di una TV, una radio e varie pubblicazioni sulle reti network sociali. 14 milioni persone hanno potuto seguire in diretta le attività del FMDH. I contenuti prodotti sulle differenti piattaforme trattate hanno totalizzato 30 milioni di viste.