lunedì 31 agosto 2015

RACMI condanna i giornalisti francesi che ricattavano il Marocco


Noi di Rete delle Associazioni della Comunità Marocchina in Italia (RACMI), condanniamo con forza l’azione criminale dei due giornalisti francesi, Eric Laurent e Catherine Graciet, che ricattavano il Marocco e Sua Maestà Re Mohammed VI, con la loro richiesta di pagamento di tre milioni d’euro, al cambio di non pubblicare un loro libro contro il Marocco.

Esprimiamo la nostra soddisfazione e il nostro ringraziamento alle forze dell’ordine e della giustizia francesi del brillante lavoro svolto per l’arresto in flagranza, avvenuto il 27 agosto scorso a Parigi, e poi convalidato con la libertà vigilata il 29 agosto, per reati di ricatto ed estorsione, di questi due pericolosi sedicenti giornalisti.

Sottolineiamo che tale vile azione è chiaramente contraria alla nobile deontologia del giornalismo responsabile e alla ricerca scientifica obiettiva.

Apportiamo alle istituzioni e all’opinione pubblica italiane ed europee, che questi vergognosi atti sono, purtroppo, spesso usati, particolarmente nel bacino del Mediterraneo, da alcuni sedicenti giornalisti indipendenti, ricercatori, reporter o freelance, per tentare di destabilizzare un paese amico della stessa Europa: il Marocco, paese sovrano, stabile ed esemplare del mondo africano, arabo e musulmano per la sua singolarità - elogiata da tutto il mondo - di democrazia, d’apertura, di sviluppo e di sicurezza, davanti ai gravi scenari dopo la cosiddetta “Primavera araba” e davanti alle feroci guerre civili africane; e per tentare di colpire la sua unità e la sua integrità territoriale tramite la pubblicazione di tendenziose scritture  sul Sahara marocchino.

Infine, orgogliosi del nostro paese del nostro Re Mohammed VI e, fiduciosi delle ottime relazioni bilaterali tra Marocco e Francia e il resto d’Europa, confermiamo che il ricorso ai metodi illegali di disinformazione, di ricatto e d’estorsione non riusciranno mai ad impedire lo sviluppo, la stabilità e l’unità del nostro paese il Marocco o inquinare l’amicizia radicata e la cooperazione fruttuosa tra Marocco e Europa.

 

Bologna, 31 agosto 2015

domenica 23 agosto 2015

Stop allo sfruttamento dei bambini saharawi dal PD: Algeria è responsabile delle negazioni dei loro diritti nei campi di Tindouf

Noi nella Rete delle Associazioni della Comunità Marocchina in Italia (RACMI) esprimiamo la nostra sorpresa e il nostro sdegno della strumentalizzazione politica in cui sono stati vittime i bambini provenienti dai campi di Algeria, alla festa del PD di Reggio Emilia, e protestiamo con forza sull’atteggiamento ostile all’integrità territoriale del Marocco espresso dal signor Andrea Costa, responsabile di questa festa.
Ribadiamo, come abbiamo fatto sempre, che è apprezzabile l’azione umanitaria, ma, è nostro dovere attirare l’attenzione sullo sfruttamento di questi piccoli per ragioni politiche e la loro strumentalizzazione per i bisogni della propaganda dei separatisti del Polisario che non perdono occasione per servirsi delle popolazioni dei campi – quali che siano le loro età e le loro sensibilità – per utilizzarli a fini politici, militari e soprattutto sfruttare le loro sofferenze ed il dramma che vivono per ottenere più aiuti e fondi. Da sottolineare che il Bambino Soldato è sempre reclutato nelle milizie armate dei campi algerini.
Da informare, altresì, che arrivano in Italia solo i figli privilegiati dei capi del Polisario, mentre i figli dei poveri o dei schiavi di colore nero non avranno mai la possibilità di uscire dai campi d’isolamento.
In questi campi il bambino, come il resto della popolazione, non ha diritti di spostarsi o d’integrarsi in Algeria; è affamato e malnutrito perché la sua razione offerta dal mondo viene dirottata da algerini come denuncia, nel gennaio 2015, un rapporto dell’Ufficio Europeo della Lotta Anti Frode (l’OLAF); è gravemente malato come testimoniano alcuni medici di Bologna; mai censito malgrado le numerose risoluzioni dell’ONU; è insicuro perché nei campi algerini regnano i pericoli dell’incertezza nel futuro, dell’insicurezza per la presenza di varie sigle di terrorismo internazionale, proprio per questo, sia la Farnesina che tutto il mondo sconsigliano le visite a questi campi.
Sottolineiamo che Algeria è la responsabile di questi crimini contro l’umanità e chiediamo ai Piddini marocchini, e alla nostra comunità marocchina di protestare contro questo grave atteggiamento del responsabile del PD reggiano; e chiediamo a tutti che hanno a cuore i diritti del fanciullo di rispettare i diritti dei bambini e di far pressione su Algeria per rispettare i diritti dei bambini.

Sabato 22 agosto 2015

Yassine Belkassem, Coordinatore nazionale di RACMI, Siena
Koubi Elhassane, Associazione Hilal, Bologna
Naima Daoudagh, Associazione INSIEME, Brescia
Abdallah Khezraji, Circolo ricreativo Hilal, Treviso
Bensadiq Abdellah, Unione dei Centri di Cultura Islamica nell'Emilia-Romagna
Federazione Islamica dell'Emilia Romagna
Abdesselam Bouhadi, Associazione Alhoria, Brescia
Berriria Abdellah, Associazione Marocchina Assalam, Piombino e Val di Cornia, Livorno
Nezha El Ouafi, Forum Marocco delle Competenze
Zouhair El Youbi, Consiglio delle Relazioni Islamiche in Italia, Brescia
Rabia Amadid, Unione Associazioni Marocchine in Emilia Romagna
Balboula Abdel Ilah, Federazione Regionale Islamica, Toscana