giovedì 30 maggio 2019

Il Re Mohammed VI riceve Jared Kushner, Consigliere principale del Presidente USA


Il Re Mohammed VI del Marocco, accompagnato dal Principe Ereditario Moulay El Hassan, ha offerto, martedì scorso nella Residenza Reale a Salé, un Iftar (cena di rottura di Ramadan) in onore di Jared Kushner, Consigliere principale del Presidente degli Stati Uniti d’America che ha effettuato una visita in Marocco.
Nella stessa visita il Sovrano ha avuto un colloquio con Jared Kushner riguarda il rafforzamento del partenariato strategico di lunga data, forte e multidimensionale tra il Marocco e gli Stati Uniti, nonché le evoluzioni e sviluppi che conosce la regione della Nord Africa e del Medio Oriente.
 Hanno preso parte a questo Iftar, Jason Greenblatt, rappresentante speciale americano per i negoziati internazionali e il Consigliere del Re, Fouad Ali El Himma, ed il ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, Nasser Bourita.
I rapporti tra Marocco e USA sono millenari e fruttuosi, infatti, è stato il Regno del Marocco il primo paese a riconoscere l’indipendenza degli USA nel 1777 e il Trattato d’Amicizia tra i due paesi che è stato rettificato dal Senato americano, il 18 luglio 1787, rimane il più antico Trattato tra USA e le altre nazioni.
Il Dialogo Strategico bilaterale si concentra sulle opportunità di cooperazione più stretta nei settori della politica, la sicurezza, l’economia, e la cultura e l’istruzione.

venerdì 3 maggio 2019

CAMPI DI TINDOUF: POLISARIO USA CARRI ARMATI PER INTIMIDIRE I DIMOSTRANTI


Sono in corso, dal primo aprile, manifestazioni quotidiane nei campi di Tindouf in Algeria quando la direzione del Polisario ha deciso di stabilire il divieto della circolazione tra e fuori i campi verso il nord della Mauritania.
Le milizie del Polisario, però, hanno reagito violentemente ferendo gravemente tantissimi manifestanti e arrestando 14 persone. Alcuni degli arrestati sono in sciopero della fame all’oltranza nella prigione “Adhaybia”.
Per reprimere, la direzione del Polisario ha scelto carri armati e veicoli militari per disperdere i dimostranti sahrawi che rivendicano la libertà d’espressione e di circolazione.
Cosi è intervenuto brutalmente, domenica 28 aprile, usando l’artiglieria pesante per rimuovere i veicoli dei dimostranti che bloccavano il passaggio su una via che attraversa il campo di Rabouni nel quartiere generale del movimento separatista.
E da aggiungere che la direzione del fronte Polisario, in coordinamento con l'Esercito algerino, ha imposto un doppio cordone militare, uno all'interno dei campi dove gli spostamenti tra i campi si fanno solo con un'autorizzazione, l’altro all’esterno e limita la libertà di circolazione all'entrata ed all'uscita dei campi.


DEVIAZIONE DI FONDI UMANITARI. LEADER DEL POLISARIO CONCEDE 25MILA EURO PER RICONCILIARSI CON LA SUA EX


È scandalo. È uscito allo scoperto quello che si sta succedendo ancora per gli aiuti umanitari internazionali nei campi di Tindouf in Algeria.
Si sapeva che le deviazioni sono alla quotidianità, “più si chiede più si arricchisce”  - si dice in Africa -, ma – dicono - è “significativo” l’ultimo video apparso il 30 aprile 2019 nella mass media, i Social e giornali spagnoli in cui si vedano donne che festeggiano, cantano e contano le banconote di 50 e 100 euro di un mazzo di soldi.
Si tratta del clamoroso caso di Oudadi Ould Benamar di origini della tribù Rguibat Ouald Moussa, rappresentante del Polisario nei paesi Baschi in Spagna, che ha offerto l’importo di 25000 euro alla sua ex moglie Slima Mint Mohammed Ould Bnine, per la riconciliazione dopo la sua infedeltà matrimoniale.
Certamente è un importo molto grande per i “rifugiati” che vivono al cento per cento dagli aiuti umanitari internazionali e che soffrano dalle malattie, malnutrizione e la fame.
Sono soldi della cooperazione internazionale stanziati genuinamente e forniti con buona fede anche dal governo italiano, da alcune regioni come Emilia Romagna, Toscana e Veneto e da associazioni ed ONG del mondo.
Gli abitanti dei campi evidenziano che prima le ruberie erano nascoste, si svolgano in modo segreto, ma ora, purtroppo, si portano a termine alla luce del sole con testimoni oculari e larga diffusione mediatica.
Siamo davanti ad un’altra chiara deviazione e dilapidazione dei fondi, cosi è scandalo in Algeria dove non si contano più le denunce contro la gestione deviata e l’appropriazione indebita degli aiuti umanitari destinati a questi campi dove i profughi sono impiantati, oppressi e costretti a dipendere totalmente dal sostegno esterno.
In seguito al rapporto del 2015 dell’Ufficio Europeo di Lotta Antifrode (Olaf) che aveva evidenziato una massiccia, sistematica ed organizzata deviazione degli aiuti destinati alle popolazioni dei campi, diversi europarlamentari avevano rivolto interpellanze alla Commissione europea chiedendo spiegazioni su perché la Commissione europea continui ad assegnare dal 1992 un contributo annuo di 10 milioni di euro alle popolazioni dei campi di Tindouf nonostante le denunce dell’OLAF.

Il paradosso oggi che malgrado la palese deviazione del flusso di denaro, il governo di Algeri continua a chiedere al mondo aiuti per la popolazione dei campi.
L’Onu continua a chiedere e raccomandare da diversi anni un censimento serio della popolazione, ma Algeri rifiuta ogni tentativo di trasparenza sulla realtà dei campi.
Questa volta, “sarà una inchiesta seria dai donatori?” dicono, via le reti Social, abitanti dei campi e denunciano, pertanto, il caso dello spreco di 25mila euro e i contorni della festa della “riconciliazione matrimoniale” di Ould Benamar.