lunedì 30 aprile 2018

COMUNITÀ MAROCCHINA IN ITALIA. DATI


La significativa anzianità migratoria della comunità è rappresentata dalla quota in aumento dei permessi di lungo periodo, pari al 68,9%.
Tra i permessi a scadenza, il ricongiungimento familiare rappresenta, con il 61,4%  la principale motivazione di soggiorno, mentre il 36,2%  è per motivi di lavoro.
La comunità risulta terza per ingressi per lavoro stagionale, pari al 15,1% del totale (+5,3%).
Prima meta di destinazione dei cittadini marocchini sono le regioni settentrionali con il 69,5% delle presenze, distribuite, in particolare, in Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Veneto. Significativo l’insediamento nel Sud Italia, con un'incidenza del 15,6%.
I titolari di imprese individuali sono 68.609, che si concentrano per il 73,4% nel settore del commercio. Con il 18,7% la comunità si posiziona al primo posto nella graduatoria complessiva.
Rilevante la quota di imprenditori marocchini presenti in Campania (10,9%).
La comunità marocchina si conferma al primo posto per numero di presenze, con 454.817 titolari di un permesso di soggiorno valido, pari al 12,2% del totale dei cittadini non comunitari in Italia.
Sostanziale equilibrio fra i generi, con una leggera prevalenza della componente maschile, pari al 54,6%. Il 41,3% dei cittadini di origine marocchina ha meno di 30 anni.
In diminuzione (-23,1%) la presenza di minori che rappresentano il 15,3% dei minori non comunitari. Elevata la loro presenza nel circuito scolastico italiano, superiore all’80%.
In aumento significativo (+40,8%) il numero di laureati marocchini negli ultimi cinque anni.
Il 45,9% delle attivazioni di contratti a favore di lavoratori marocchini ricade nel settore dei Servizi. L’Agricoltura, con il 38%, rappresenta il secondo settore per numero di attivazioni.
Rispetto ad un tasso di occupazione del 46,6%, il coinvolgimento femminile nel mercato del lavoro si ferma al 21,9%.
Rilevanti le quote degli inattivi (40,9%) e di disoccupati (21,2%), di molto superiori alla media dei migranti non comunitari.
La comunità marocchina risulta prima per numero di iscritti alle tre principali sigle sindacali italiane, coprendo il 9,4% dei tesserati stranieri.
In particolare, i lavoratori appartenenti alla comunità iscritti alla CGIL il 9,5% degli iscritti stranieri del sindacato, alla UIL il 12,4% e il 7,5% alla CISL.

Il Re Mohammed VI del Marocco in Congo - Brazzaville per sostenere lo sviluppo africano


Ieri, la capitale della Repubblica del Congo - Brazzaville, ha ospitato il primo Summit del “Fondo blu per il bacino del fiume Congo”. L’obiettivo dell’incontro è quello di raccogliere ed organizzare fondi per preservare e sviluppare in maniera sostenibile la regione del secondo polmone verde del pianeta dopo la foresta Amazzonica. Una zona con 220 milioni di ettari di foreste e di quasi 4 milioni di km quadrati popolata da circa 93 milioni di abitanti, estesa in tanti paesi come Repubblica democratica del Congo, Congo - Brazzaville e Gabon, e ricoperta per il 45% da una densa foresta pluviale, che è però minacciata da deforestazione, attività minerarie e bracconaggio.
Iscrivendosi in una logica di sviluppo duraturo, il Fondo blu per il bacino del Congo è un fondo internazionale di sviluppo volto a permettere agli Stati della sotto-regione del bacino del Congo di passare da un'economia legata allo sfruttamento delle foreste ad un'economia che si appoggia sulle risorse generate dalla gestione delle acque come quella dei fiumi.
La Commissione del Fondo blu per il Congo è stata lanciata un anno e mezzo fa durante Conferenza Onu sul Clima di Marrakech COP22 in Marocco. Nel marzo dello scorso anno era poi stato firmato un protocollo d’intesa da 12 paesi nella capitale congolese Brazzaville.
L’iniziativa prevede una politica comune sulla preservazione ambientale della regione e il finanziamento di progetti con obiettivi ambiziosi come: l’adeguamento dei 25mila km di vie fluviali navigabili, la costruzione di impianti idroelettrici a basso impatto ambientale, la lotta contro i metodi illegali di pesca, lo sviluppo dell’ecoturismo e il potenziamento dell’irrigazione agricola. I fondi “blu” raccolti a questo scopo dovrebbero arrivare a 3 miliardi di euro nel lungo termine.
Il summit ha consacrato il ruolo precursore del Regno nella difesa degli interessi ambientali del continente africano, infatti, il Re Mohammed VI che ha fatto dall'Africa una priorità della sua diplomazia e grande sponsorizzatore dell’iniziativa era ospite d’onore dell’evento, in questa occasione, ha detto: “Se noi auguriamo proteggere il pianeta (...), noi dobbiamo trasformare le nostre economie sulla base dello sviluppo duraturo”.
Il Marocco ha mobilitato le competenze acquisite nella lotta contro i cambiamenti climatici per garantire il successo dell'ambizioso progetto della commissione per il Bacino del Congo. “Abbiamo scelto di supportare questo programma perché si basa su un nuovo paradigma che soddisfa le esigenze attuali e future. Si basa, infatti, su programmi integrati, inclusivi e uniti della nuova economia blu e verde”, in questo contesto, il Sovrano ha sottolineato la “dimensione umana al centro del progetto”, l'obiettivo è creare “una dinamica virtuosa” per la quale “la vera sfida è la salvaguardia e la valorizzazione di un prezioso patrimonio africano: il fiume Congo”, un dovere verso i 200 milioni africani che vi abitano.
In questa occasione il presidente del Congo - Brazzaville, Dionigi Sassou Nguesso ha detto: “Invito i nostri partner finanziari a tenere le loro promesse ed ad accompagnarci con loro appoggi”.
Hanno partecipato oltre al Re Mohammed VI e il presidente congolese: Paul Kagame, presidenti di Ruanda e dell'Unione africana, Teodoro Obiang Nguema di Guinea equatoriale, Macky Sall di Senegal, Joao Lourenço d’Angola, Ali Bongo Ondimba di Gabon, Faustin Arcangelo Touadera di Centrafrica, Mahamadou Issoufou di Niger, Alfa Condé di Guinea, ed Evaristo Carvalho di Sao Tomé e Principio.
I rapporti tra Marocco e Africa
Nel suo discorso annunciato eccezionalmente da Dakar, in occasione del 41imo anniversario della Marcia Verde, il Re Mohammed VI aveva sottolineato che questo discorso “traduce tutto l'interesse che noi portiamo al nostro continente. La politica africana del Marocco non si limiterà in Africa occidentale e centrale, baderemo piuttosto a ciò che abbia una portata continentale, e che ingloba tutte le regioni dell'Africa”.
Il paese maghrebino è da sempre presente in Africa, conduceva e condurrà sul terreno parecchie azioni per assicurare lo sviluppo economico ed umano.
Quanto ai rapporti tra Marocco e  Congo – Brazzaville, la visita ufficiale del Re in corso in questo paese è la seconda dalla sua intronizzazione è in perfetta simbiosi con la visione illuminata del Sovrano concernente Africa, e rappresenta una illustrazione dei legami forti tra il Regno ed i Congo, e riconforterà le basi di un partenariato promettente e fruttuoso che ingloba tutti i settori.


lunedì 23 aprile 2018

Nuovo rapporto finanziato dalla commissione europeo: Polisario implicato negli atti terroristici nella regione sahelo-sahariana


L'implicazione del gruppo separatista Polisario negli atti terroristici nella regione sahelo-sahariana è stata evidenziata di nuovo da un rapporto finanziato dalla Commissione europea, cosi conferma la collusione dei separatisti coi gruppi terroristici che imperversano nella regione.
Il gruppo separatista basato in Algeri e nei campi di Tindouf.
Secondo il rapporto di “Project Safte” di ricerca internazionale che conduce investigazioni sull'accesso dei terroristi al commercio illegale di armi da fuoco, la regione sahelo-sahariana ha conosciuto degli incidenti violenti che hanno implicato il MUJAO, il Fronte Polisario ed Ansar Dine durante il periodo 2010 -2016.
Il rapporto intitolato “Mercati illeciti ed acquisizione di armi da fuoco per le reti terroristiche in Europa”, elaborato per un gruppo internazionale di esperti in armi, rileva che la collusione tra Polisario ed i gruppi terroristici che operano nella regione è stata facilitata dalla situazione in Libia, la porosità delle frontiere e l'incapacità dei poteri centrali di certi paesi della regione a controllare il loro vasto territorio. Secondo questo documento, “la capacità degli Stati della regione del Sahel a controllare le loro frontiere è limitata abbastanza, perché l'ambiente naturale desertico è tradizionalmente uno spazio di circolazione dove alcuni punti di passaggio ufficiale sono aggirati facilmente dai passeurs tradizionali ed i nuovi trafficanti”.
Per “Project Safte”, la disponibilità e la circolazione delle armi nel mercato nero nella regione si sono moltiplicate considerevolmente dopo la caduta del regime di Gheddafi ed i conflitti successive in questo paese, indicando che il Fronte Polisario ha approfittato bene di questa situazione e ha disposto oggi di un “eccedente d’armamento”.
Oltre la sua implicazione nel terrorismo, il Polisario che, grazie all'appoggio dell'Algeria e dopo la caduta del regime di Gheddafi in Libia, si è dotato di un arsenale relativamente importante, si dedica oggi all'attività altamente lucrativa di traffico illegale e di vendita di armi.
Secondo il rapporto, “il Polisario dispone oramai di armi sufficienti per vendere ed approvvigionare il mercato regionale”, indicando che nell'assenza di una soluzione alla questione del Sahara, la zona non è impermeabile alle attività di contrabbando ed al traffico di armi, precisando che è difficile determinare quante armi sono entrate in circolazione nel contesto dell'instabilità nata dalla situazione in Libia.
Il rapporto, citando gli esperti, mette in guardia contro il fatto che “certe di queste armi finiranno anche nell'Unione europea”, ricordando che nel 2015, Europol aveva dichiarato pubblicamente per la prima volta che le armi che provengono dai conflitti in Libia, in Siria ed in Mali erano disponibili sul mercato nero europeo e che questi paesi potrebbero diventare dei fornitore maggiori d’armi illegali verso l’UE.

martedì 17 aprile 2018

La Principessa marocchina Lalla Hasnaa rappresenta Re Mohammed VI all’inaugurazione della grande Biblioteca nel Golfo a Qatar


La Principessa Lalla Hasnaa ha rappresentato, lunedì sera a Doha, il Re Mohammed VI alla cerimonia di inaugurazione ufficiale della Biblioteca nazionale del Qatar.
Questa grande cerimonia presieduta dal Sceicco Tamim Hamad Al Thani, Emiro del Qatar, si è svolta alla Città dell'Educazione in presenza di alte personalità politiche, scientifiche, intellettuali e letterarie di fama araba ed internazionale.
Alla sede della Biblioteca, la Principessa Lalla Hasnaa è stata ricevuta da Hind Bint Hamad Al Thani, vicepresidentessa del Consiglio d’Amministrazione della Fondazione Qatar per l'educazione, le scienze e lo sviluppo comunitario, Presidentessa dell’esecutivo della Fondazione. In seguito, Lalla Hasnaa ha effettuato, in compagnia delle personalità presenti, un giro nelle differenti gallerie della biblioteca e ha seguito spiegazioni sulle opere letterarie ed acquisizioni artistici storici fari di questa istituzione.
Nel suo discorso, Cheikha Cheikha Mozah Bint Nasser, presidentessa della Fondazione Qatar per l'Educazione, le Scienze e lo Sviluppo comunitario ha sottolineato che questo nuovo edificio scientifico suscita l’orgoglio e la fierezza, e costituisce un contributo maggiore da parte dello Stato di Qatar alla diffusione della cultura araba, in sintonia degli obiettivi assegnati ai centri culturali del medioevo, particolarmente “Beit Al Hikma” a Bagdad, la Biblioteca di Cordova in Andalusia, “Dar Al Ilm” alla Cairo ed la Biblioteca Al Quaraouiyine a Fès in Marocco.
Cheikha Cheikha Mozah Bint Nasser ha, a questa occasione, auspicato di vedere questa nuova istituzione partecipare alla promozione della lingua araba ed alla rivitalizzazione della sua presenza di civiltà, affinché possa riempire il suo ruolo di vettore di conoscenza e di mezzo di dialogo interculturale.
La cerimonia di inaugurazione è stata segnata anche dall'allocuzione di benvenuto pronunziato dalla direttrice esecutiva della Biblioteca nazionale del Qatar, e la proiezione di un film istituzionale sul nuovo stabilimento.
La nuova Biblioteca che fa parte della Fondazione Qatar per l'educazione, le scienze e lo sviluppo comunitario, vuole favorire l'accesso alla sapienza, tramite, particolarmente, le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione, al servizio della ricerca, della scienza e del patrimonio della regione, ed a favore dello sviluppo di programmi innovativi e di servizi che rispondono alle attese dei visitatori.
La struttura realizzata dal celebre architetto olandese Rem Koolhaas su una superficie di 45.000 m2, per ospitare oltre 1,2 milioni di libri.
Secondo una scheda tecnica, la biblioteca contiene più di 50.000 oggetti storici e patrimoniali di cui più di 4.000 manoscritti, più di 1.400 mappe storiche, decine di Atlanti, attrezzi astronomici, strumenti di navigazione, fotografie storiche, archivi e di altre collezioni patrimoniali.
Il resto delle esposizioni della biblioteca è ripartito sui 3 vari campi: le scienze umane, sociali e naturali di cui più di 150.000 libri e riviste per bambini ed adolescenti.
Il programma di inaugurazione della biblioteca che si estende su due settimane e comprende una serie di attività culturali e cognitive con seminari, conferenze e esposizioni.

domenica 15 aprile 2018

La Principesse Lalla Hasnaa rappresenta Re Mohammed VI a Doha alla cerimonia d'inaugurazione ufficiale della Biblioteca nazionale di Qatar


Doha – La Principesse marocchina Lalla Hasnaa Lalla Hasnaa è arrivata sabato pomeriggio a Doha, per rappresentare il Re Mohammed VI alla cerimonia d'inaugurazione ufficiale della Biblioteca nazionale di Qatar.
Al suo arrivo all'aeroporto internazionale di Doha, Lalla Hasnaa è stata ricevuta da Cheikha Al-Mayassa Bent Hamad Bin Khalifa Al Thani, presidente del Consiglio dei Conservatori dei Musei di Qatar e dall'ambasciatore del Marocco a Qatar, Nabil Zniber, e i membri dell'ambasciata del Regno a Doha.
L'inaugurazione ufficiale della Biblioteca nazionale di Qatar, che si trova nel cuore della cittadella dell'istruzione (Education City), avrà luogo domani in occasione di una grande cerimonia, che sarà segnata anche da esposizioni culturali, artistiche e di conoscenze.
Concepita dall'architetto olandese, Rem Koolhaas, su una superficie di 45.000 metri quadrati, questa biblioteca si prefigge di garantire l'affidabilità dell'informazione, perché sia facile da sfruttare e presentata in un ambiente avanzato tecnologicamente e culturalmente.


Marocco deplora il deterioramento della situazione in Medio Oriente e l'escalation militare in Siria (MAECI)


Il Regno del Marocco deplora il deterioramento della situazione in Medio Oriente, e in particolare l'escalation militare d'ieri in Siria, indica un comunicato del Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI).
Nella notte fra venerdì e sabato Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna hanno fatto scattare la rappresaglia militare in questo paese.
Il Marocco, che ha sempre rispettato il diritto internazionale denuncia in modo chiarissimo, il ricorso alle armi chimiche, in particolare contro le popolazioni civili innocenti, sottolinea la MAECI, aggiungendo che “le esperienze del passato ci hanno insegnato che le opzioni militari, comprese i raid aerei – che siano giustificati o proporzionali – non fanno che complicare le soluzioni politiche, aggravare le sofferenze delle vittime civili ed esacerbare i loro sentimento verso l'occidente”.
Il timing scelto per quest'escalation, alla vigilia di scadenze arabe importanti, e l'assenza di consultazioni adeguate abituali, rischiano di suscitare interrogazioni, incomprensioni e indignazione a livello delle opinioni pubbliche, nota la stessa fonte.
Inoltre, sottolinea MAECI marocchino, la gestione a due velocità dei conflitti internazionali, ricorrendo in certi casi alle opzioni militari rapide e, in altri casi, ad un trattamento ed una legalità internazionale imposti, non farebbe che attizzare le tensioni internazionali.
Il Regno del Marocco considera che la soluzione della crisi siriana può essere esclusivamente politica, e spera che la ragione prevarrà per una uscita dalla crisi che permette la preservazione dell'unità nazionale di questo paese, la dignità di queste popolazioni e la lotta efficace contro l'intolleranza, l'estremismo ed il terrorismo, conclude il comunicato.