sabato 24 gennaio 2015

Campi di Tindouf in Algeria : L’UE prende misure contro le deviazioni degli aiuti umanitari

Yassine Belkassem

Bruxelles, 24 gennaio 2015 - Dopo le gravissime rivelazioni di un rapporto dell'Ufficio Europeo Anti-Frode (OLAF), L'UE ha preso una serie di misure per limitare le deviazioni massicce ed organizzate degli aiuti umanitari destinati alle popolazioni nei campi algerini di Tindouf, ha affermato Kristalina Georgieva, vicepresidentessa della Commissione europea incaricata del bilancio e delle risorse umani.
Un rapporto dell'OLAF, realizzato nel 2007 con un contenuto svelato, il 22 gennaio alla Commissione Europaea, solo in seguito ad un intervento del Mediatore europeo, ha rivelato l'esistenza di parecchie pratiche fraudolenti e innumerevoli irregolarità in quanto alla distribuzione degli aiuti per anni. “In seguito alle raccomandazioni formulate dall'OLAF. La Commissione europea ha preso parecchie misure che mirano a ridurre il rischio di sopraggiunta delle pratiche fraudolente”, ha assicurato Georgieva in risposta alle domande scritte di parecchi eurodeputati sulla deviazione dall'Algeria ed dai miliziani del Polisario degli aiuti umanitari accordati alle popolazioni dei campi di Tindouf.
Tra le misure adottate dall'Esecutivo europeo, Georgieva ha citato il rafforzamento del controllo dell'Ufficio di aiuto umanitario della Commissione europea (ECHO) e dei suoi partner PAM, HCR, ONG internazionali, ed il miglioramento della trasparenza a tutti i livelli della catena logistica e della distribuzione.  La strategia della Commissione messa in opera dopo l'audizione dell'OLAF in vista di ridurre le deviazioni si appoggia su parecchi elementi di cui una valutazione rigorosa dei bisogni delle popolazioni dei campi in settori specifici come la salute, l'acqua, l'igiene, la nutrizione e l'alimentazione.
Per limitare le pratiche fraudolente rivelate, Georgieva ha aggiunto che  gli aiuti europei portano oramai sui prodotti alimentari che sono ”meno soggetti alla deviazione” per il loro debole valore, il problema di ingombro che rappresentano in termine di stoccaggio e le difficoltà della loro conservazione, cioè prodotti velocemente deperibili. La Commissione ha tenuto anche ad intervenire nei “settori che hanno un potenziale di deviazione” come l'acqua, la riabilitazione dei centri di sanità, ed ad intensificare il controllo della catena logistica e di distribuzione attraverso una presenza regolare del personale di ECHO nei campi, ha sottolineato Georgieva. Dopo l'inchiesta dell'OLAF, la Commissione europea ha ridotto anche il livello dei finanziamenti assegnati ai campi di Tindouf, precisando che l'aiuto umanitario della Commissione era 10 milioni di euro annui dal 1993.
Il rapporto rivela che l'Algeria ed il Polisario procedono da anni alla deviazione organizzata e sistematica di una grande parte di aiuti umanitari internazionali destini alle popolazioni sequestrate nei campi di Tindouf. Il Rapporto indica che il porto algerino di Oran è strategico per gli organizzatori di queste deviazioni. È in seno a questa struttura portuaria algerina che si opera la scelta tra “ciò che deve arrivare e ciò che può essere deviato”, constata l'OLAF che spiega nei termini più chiari che “il numero di fatti di deviazioni riportate, la similitudine delle testimonianze in quanto al nome delle persone avendo beneficiato delle infrazioni, le differenti mode operatorie utilizzate e la durata delle deviazioni non lasciano di dubbio sul fatto che le manovre fraudolenti organizzate si sono prodotti durante un lungo periodo”.
 “Una delle ragioni che hanno reso queste deviazioni possibili è la sopravvalutazione del numero dei profughi e dunque degli aiuti forniti”, spiega l'OLAF nel suo rapporto. L'UE sostiene finanziariamente i campi di Tindouf dal 1975, sulla base di una popolazione valutata dalle autorità algerine a 155.000 persone. “Né l'Algeria né il Fronte Polisario hanno accettato un censimento delle popolazioni dei campi sia organizzato”, sottolinea l'OLAF. L'intervento dell'OLAF ha riportato nel 2005 il numero dei profughi a 90.000. Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU chiede e raccomanda, da diversi anni, tramite tantissime risoluzioni un censimento serio della popolazione nei campi, però Algeri rifiuta ogni tentativo di scoprire la vera realtà dei campi e di chi ci abita.

Da apportare che i governi del mondo compresso quello italiano sconsigliano assolutamente ogni viaggi nel sud algerino e nei campi di Tindouf per motivi dell’insicurezza e del terrorismo, in questa zona sono state rapite due italiane dai terroristi locali. 

venerdì 23 gennaio 2015

Scandalo delle deviazioni degli aiuti umanitari nei campi algerini di concentramento a Tindouf

23 gennaio 2015 - Continua lo scandalo in Algeria, come continuano le denunce contro la deviazione organizzata degli aiuti umanitari a Tindouf. L’orrore nell’orrore, campi isolati dal mondo, popolazione oppressa e sequestrata dipendente al 100 per cento di quel poco che arriva dalla generosità di altri, ma quelli aiuti umanitari di altri purtroppo conoscono una deviazione da parte di chi è responsabile nei campi di Tindouf: Algeria in primo luogo.
Sono tantissimi gli europarlamentari che hanno interpellato, giovedì 22 gennaio 2015, la Commissione Europea sul rapporto dell’Ufficio Europeo di Lotta Antifrode (OLAF) che ha evidenziato una deviazione massiccia, sistematica ed organizzata degli aiuti umanitari internazionali destinati alle popolazioni sequestrate in questo posto di negazione dei diritti, durante parecchi anni.
L’Eurodeputato tedesco del gruppo Partito Popolare Europeo PPE, e presidente della commissione Controllo di bilancio (CONT) in seno al Parlamento europeo, Ingeborg Grassle, ha chiesto a Kristalina Georgieva, vicepresidente della Commissione europea incaricata del bilancio e delle risorse umane ed ex Commissario europeo incaricato della cooperazione internazionale, dell'aiuto umanitario ed alle reazioni alle crisi, durante una seduta del commissione CONT, ha chiesto spiegazioni su perché la Commissione europea continuava di assegnare dal 1992 un aiuto annuo di 10 milioni di euro alle popolazioni dei campi di Tindouf in dispetto del sistema di deviazioni constatate dall'OLAF.
L’eurodeputato tedesco Michael Theurer, Coordinatore del gruppo ADLE, Alleanza dei Liberali europei in seno al Commissione CONT ed ex presidente della Commissione di bilancio del Parlamento europeo ha interpellato la Kristalina su questo argomento.
Gli interventi dei parlamentari europee hanno denunciato fermamente queste deviazioni organizzate a grande scala e hanno puntato il dito sulla responsabilità del Polisario e dell'Algeria.
Nella sua risposta, la Kristalina ha riconosciuto l'assenza di controllo rigoroso da parte della Commissione europea sui flussi degli aiuti umanitari nei campi di Tindouf e ha riconosciuto anche che l'Esecutivo europeo non aveva giudicato necessario sospendere l’arrogazione ed aveva continuato ad assegnare ben 10 milioni di euro annualmente per le popolazioni dei campi di Tindouf sul suolo algerino. “La Commissione europea ha preso delle misure per avvertire le pratiche fraudolenti, ma non ha sospeso i finanziamenti”, ha spiegato.
Il rapporto dell'OLAF, realizzato nel 2007 in cui il suo contenuto è stato svelato solo in seguito di un intervento del mediatore europeo.
Oltre alla deviazione, Algeri continua a chiedere al mondo gli aiuti per la popolazione dei campi, basandosi su un numero di 150 mila persone, tale numero è stato contestato dalla popolazione stessa e dall’Alto Commissariato dei Rifugiati dell’ONU. L’ONU chiede e raccomanda da diversi anni un censimento serio della popolazione, ma Algeri rifiuta ogni tentativo di scoprire la vera realtà dei campi.


Yassine Belkassem

mercoledì 21 gennaio 2015

Visita ufficiale del Presidente di Costa d'Avorio in Marocco, firma di 16 accordi bilaterali

di Yassine Belkassem
Marrakech, 21 Gennaio 2015 - Il Presidente della Costa d'Avorio, Alassane Dramane Ouattara in Marocco per una visita ufficiale per 3 giorni, su invito del Re Mohammed VI. Alsuo arrivo all'aeroporto Marrakech - Menara, è stato accolto dal Sovrano eparecchi membri della famiglia Reale. La sua visita ufficiale interviene dopo le visite ufficiali del Re Mohammed VI in Costa d'Avorio nel marzo 2013 ed in febbraio 2014, si inserisce nel quadro di rafforzamento delle relazioni di cooperazione e di partenariato bilaterali legati da una lunga amicizia.
I due capi di Stato hanno avuto un colloquio ufficiale e hanno presieduto la cerimonia di firma di 16 accordi bilaterali istituzionali in diversi settori come la sicurezza, la Giustizia, il trasferimento delle persone condannate, l’estradizione e la collaborazione nella materia penale, gli Affari islamiche, la piattaforma logistica per la commercializzazione di frutta e verdura ad Abijan, l’assistenza reciproca amministrativa nel settore doganale, la sanità, la gestione degli Affari della diaspora e le comunità stabilite all’estero, l’educazione e l’istruzione tecnica, l’ambiente e lo sviluppo duraturo, il finanziamento del progetto di salvaguardia e della valorizzazione della baia di Cocody in costa d’Avorio, oltre al protocollo di cooperazione tra l’istituto marocchino degli Amministratori (IMA) e l’Istituto Nazionale degli Amministratori  di Costa d’Avorio (INADCI).
Questi accordi firmati dai rispettivi ministri e responsabili, consolidano lo slancio della cooperazione reciprocamente vantaggiosa alla quale il Re Mohammed VI e il Presidente ivoriano avevano dato un forte impulso durante la visita reale in Costa d’Avorio, e confortano la visione strategica del Marocco verso i paesi africani e particolarmente verso la Costa d’Avorio.
La cerimonia della firma delle convenzioni si è avvenuta i presenza in presenza del Capo del governo marocchino Abdelilah Benkirane, dei presidenti delle due Camere del Parlamento Rachid Talbi Alami e Mohamed Cheikh Biadillah, del Consigliere del Re Fouad Ali El Himma, e della delegazione ufficiale che ha accompagnato il Presidente.
La visita di Assane Ouattara sarà evidenziata dall’organizzazione, mercoledì, a Marrakech, di un forum marocco-ivoriano sul tema “Marocco – Costa d’Avorio: Una dinamica di co-emergenza in marcia”. La rivista online “abijan.net” la più letta in Costa d’Avorio, parla di una delegazione di circa 150 imprenditori ivoriani sono già in Marocco dal lunedì per rappresentare il loro paese, al forum, accanto agli ufficiali.

Trattative tra Marocco UE a Bruxelles sulla facilitazione di visto d’ingresso

di Yassine Belkassem
Marocco/UE
 Bruxelles 21 gennaio 2015 - Marocco e l’Unione Europea hanno ripreso le discussioni a Bruxelles per la conclusione di accordo di facilitazione del rilascio di visto d’ingresso per cittadini marocchini che desiderano rendersi in Europa.
Questo incontro interviene un anno dopo il verde del Consiglio dell’UE per garantire una mobilità più fluida tra le due parti. Nel giugno 2013 Marocco e l’UE avevano firmato un partenariato per la mobilità che ha permesso l’impegno di negoziato su un accordo che, secondo l’UE, contribuirà a rafforzare gli scambi umani con Marocco. L’accordo dovrebbe interessare in un primo passo gli studenti,ricercatori e gli uomini d’affari nella prospettiva della liberalizzazione dei visti. L’ex presidente della Commissione Europea, Jose Manuel Barroso, aveva, infatti, assicurato che a lungo termine, l’UE non può che sostenere una evoluzione verso la mobilità senza visto dei cittadini marocchini, tenendo conto delle relazioni globali tra Marocco e l’UE e che le condizioni di una mobilità sicura e ben gestita siano riunite. L’accordo dovrà contribuire al miglioramento degli aspetti relative alle condizioni delle prestazioni consolari fornite ai marocchini e alla semplificazione delle procedure d’accesso e di soggiorno regolare compresso la possibilità di visti multipli e di lunga durata. Marocco è il primo paese del mediterraneo con il quale l’UE ha siglato un partenariato per la migrazione e la mobilità. L’obbiettivo è quello di informare meglio le competenze marocchine sulle offerte di lavoro, studi e la formazione disponibili nell’UE e di facilitare il riconoscimento reciproco delle qualificazioni professionali e universitarie. Nell’ambito di questo partenariato, l’UE si impegna ad aiutare il Marocco a rafforzare la sua capacità sui piani legislativi, istituzionali e operazionali in tutti i campi relativi alla migrazione, compressa la prevenzione e la lotta contro la migrazione irregolare, le reti di traffico di migranti e della tratta degli esseri umani, e per elaborare un sistema nazionale d’asilo e di protezione internazionale.

Infine, Marocco e l’UE hanno discusso anche una futura riammissione, che secondo il Regno marocchino, deve essere equilibrata, realistica, iscritta nella durabilità, applicabile sul piano operazionale  e rispettosa della dignità umana dei migranti.

martedì 20 gennaio 2015

Marocco/Arabia Saudita, Re Mohammed VI riceve Capo Intelligence saudita

Fes 20 gennaio 2015 - Il Re Mohammed VI del Marocco ha ricevuto, lunedi, a Fes, il Principe Khaled Ben Bandar Ben Abdelaziz, Capo dei Servizi di Intelligence del Regno d’Arabia Saudita che ha trasmesso al Sovrano un messaggio del Re Abdellah Ben Abdelaziz Al Saoud al Re. Il Principe era accompagnato dai suoi stretti collaboratori e dall’ambasciatore Saudita in Marocco, Abderrahmane Mohamed El Jadii.

All’incontro era presente il Direttore Generale degli Studi e della Documentazione, Mohamed Yassine Mansouri.

giovedì 8 gennaio 2015

Terrorismo : Messaggio di condoglianze e di solidarietà del Re Mohammed VI al Presidente Francese

Rabat 08 gennaio 2015 - Il Re Mohammed VI ha inviato un messaggio di condoglianze e di solidarietà al Presidente Francese, François Hollande, in seguito all’attentato terroristico perpetrato, mercoledì, contro la sede del settimanale “Charlie Hebdo” e i suoi giornalisti, facendo una dozzina di vittime.
In questo messaggio, il Sovrano afferma di aver appreso con “una profonda emozione la triste notizia del vigliacco attentato terroristico perpetrato contro la sede del settimanale “Charlie Hebdo” a Parigi”.

Condannando fermamente questo atto odioso, SM il Re ha presentato al Presidente francese, alle famiglie delle vittime ed al popolo francese, le Sue condoglianze le più rattristate ed i Suoi auguri di pronto ristabilimento ai feriti.