domenica 24 agosto 2014

Marocco: Re Mohammed VI ordina indagine su progetto immobiliare difettoso in Al Hoceima

Rabat - 24 agosto 2014 - Il Re Mohammed VI del Marocco ha dato istruzioni per trovare soluzioni immediate ai problemi dei beneficiari di un complesso residenziale ad Al Hoceima, costruito dalla Compagnia Generale Immobiliare (CGI), filiale della Cassa di Deposito e della Gestione (CDG).

Un comunicato congiunto tra Ministero dell'Interno e Ministro dell'Economia e delle Finanze ha precisato, sabato, che queste istruzioni intervengono in seguito ai solleciti presentati al Sovrano da molti cittadini, in maggioranza dei Marocchini residenti all’estero, in cui esprimano di essere lesi dopo l'acquisizione di alloggi. In questo quadro, il Re aveva dato le sue istruzioni ai Ministri dell'Interno e dell'Economia e delle Finanze, per condurre un'indagine sulla questione, in conformità con le leggi e procedure in vigore, aggiunge il comunicato. Le prime indagini hanno rivelato alcuni difetti tecnici nella realizzazione del progetto, oggetto di lamentele dei beneficiari. Allo stesso modo, i servizi dell'Ispettorato generale delle finanze effettueranno un controllo di gestione dello stesso progetto, compresi, particolarmente, gli aspetti finanziari. Inoltre, il Sovrano ha ordinato ai ministri dell'Interno e dell'Economia e delle Finanze di garantire un controllo e un monitoraggio in loco, oltre alla verifica di altri progetti realizzati dalla CDG a Al Hoceima, Nador e in altre regioni del nord del Regno.

giovedì 14 agosto 2014

Marocco denuncia la logica di accusa sistematica algerina al Regno marocchino nella lotta contro la droga

Yassine Belkassem
Rabat – Marocco ha denunciato, martedì 13 agosto 2014, la logica algerina di accusa sistematica contro Regno del Marocco nel campo della lotta contro la droga. Infatti, durante una conferenza stampa tenutasi a Rabat il ministro dell’Interno marocchino Mohamed Hassad ha sottolineato che si tratta di “un’attitudine che denota una scelta politica deliberata delle autorità algerine per mantenere lo stallo che serve solo gli interessi dei trafficanti di droga e le reti criminali compresse le reti terroristiche nella regione del Sahel”. Il Marocco ha sempre trattato la questione della coltura di cannabis con trasparenza e determinazione, lontano da ogni polemica sterile. Appunto, le autorità marocchine hanno preso una azione con l’ONDUC (Office des Nations Unies contre la Drogue et le Crime) per ridurre progressivamente la coltura e il traffico di cannabis. Sforzi colossali si sono registrati in questa azione che ha permesso a di scorciare le superficie della coltivazione da 134 mila al 47 mila ettari (meno 65 per cento), con l’obbiettivo ad arrivare a corto termine a meno di 30 mila ettari coltivate. Parallelamente, la lotta contro le reti dei trafficanti della droga ha permesso di sequestrare durante i primi sei mesi di questo anno, oltre 100 tonnellate di Chira e di smantellamento di 98 reti di traffico. Questi sforzi oltre ad essere riconosciuti e salutati dal mondo, hanno suscitato l’adesione dei paesi vicini euro mediterranei e hanno favoreggiato la costituzione del Gruppo 4 G4 ovvero Marocco, Spagna, Francia e Portogallo.
Mentre Algeri, non solo continua la sua solita polemica su una questione che riguarda la sicurezza e la salute delle popolazioni, ma continua ad essere nella regione il principale paese produttore ed esportatore delle pasticche psicotrope “Karkubi” in cui l’impatto è molto più devastante sulla salute e la sicurezza delle popolazioni. I servizi della sicurezza marocchina hanno sequestrato oltre 143 mila compresse psicotrope solo dall’inizio del 2014.