mercoledì 25 ottobre 2017

“Al Hoceima Manarat Al Moutawassit”: Il Re Mohammed VI revoca 4 ministri, rimprovera 5 ex ministri, e rimuove 15 alti responsabili

Il Re Mohammed VI del Marocco ha ricevuto, ieri martedì 24 ottobre 2017, nel Palazzo Reale a Rabat, il Presidente della Corte dei Conti, Driss Jettou, in presenza dei due ministri dell’Interno e dell'Economia e Finanze. In quest'udienza, Driss Jettou, ha presentato al Sovrano le conclusioni di un rapporto sul progetto di sviluppo “Al Hoceima Manarat Al Moutawassit”.
Tale ricevimento, la presentazione del rapporto e le misuri successivamente annunciate sono ben separati dal contesto delle proteste che ha vissuto, negli ultimi mesi, la città marocchina Al Houceima.
La Corte dei Conti è una istituzione nazionale, ben riconosciuta di forte neutralità e di una oggettività innegabili, ha aperto l’indagine ordinata dal Sovrano quando il mega progetto di sviluppo della città del nord non è stato avviato nelle scadenze richieste.
Driss Jettou, quindi, ha confermato ciò che c'era nel rapporto degli ispettorati dei due ministeri, rimessi al Re il 2 ottobre scorso, sottolineando che le indagini confermano l'esistenza di molte disfunzioni registrate nel periodo del governo precedente e ha rivelato che molti settori ministeriali e enti pubblici non hanno onorato i loro impegni nell'attuazione dei progetti e che le spiegazioni che hanno fornito non giustificano il ritardo nell'esecuzione di questo programma di sviluppo.
Per quanto riguarda la gestione del progetto, la Commissione Centrale di Controllo, composta dai responsabili governativi interessati, si è riunita solo una volta nel febbraio 2017, cioè 16 mesi dopo la firma della convenzione del mega progetto, nel momento in cui la Commissione Locale di Controllo, presieduta dal governatore della provincia di Al Houceima, ha dimostrato la sua incapacità di mobilitare ed incoraggiare i vari partner e di avviare il progetto.
Il rapporto aggiunge che dinanzi all'inosservanza degli impegni ed il ritardo nel lancio dei progetti, alcuni settori interessati hanno trasferito una parte dei loro contributi finanziari all'Agenzia di Sviluppo delle Province del Nord per non assumere le loro responsabilità.
E considerando l'importanza di questo programma di sviluppo, e di diversi partner, era necessario che il governo e la commissione ministeriale assumono la missione di controllo diretto, su iniziativa del ministero dell'interno, in particolare durante la sua fase di lancio.
Trattandosi dell'esecuzione dei progetti programmati, si è constatato un grande ritardo nel lancio dei progetti, peggio ancora la grande maggioranza di questi progetti non era stata neppure iniziata, con l'assenza di iniziative concrete da parte di alcuni partner interessati per il loro lancio effettivo.
Però Jettou fa sapere che non è stata nessuna frode né malversazione, ma solo negligenze inaccettabili, spiegazioni non convincenti e manovre usate non adeguate, come nel trasferimento dei budget.
Il comunicato del Palazzo Reale di ieri evoca l'articolo della Costituzione che prevede il resoconto degli alti responsabili dello Stato e dell'amministrazione, ed indica le misure seguenti: Revoca di incarico a: Mohamed Hassad, attuale ministro dell’Educazione nazionale, dell'insegnamento superiore, della Ricerca Scientifica e della Formazione Professionale, ex Ministro dell’Interno all'epoca dei fatti; Nabil Benabdallah, ministro dell’Abitazione, dell'Urbanismo e della Politica della Città; Houssaine El Ouardi, ministro della Sanità nel governo Benkirane; Larbi Bencheikh, Segretario di Stato alla Formazione Professionale, Direttore dell’OFPPT all'epoca dei fatti; Ali Fassi Fihri, Direttore generale dell’ONEE.
È stata notifica la non soddisfazione del Sovrano e la decisione di non affidare mai future missioni ai seguenti ex responsabili nel governo di Benkirane: Rachid Belmokhtar, ex ministro dell'Educazione nazionale; Lahcen Haddad, ex ministro del Turismo; Lahcen Sekkouri, ex ministro della Gioventù e dello Sport; Amine Sbihi, ex ministro per gli Affari Culturali; Hakima el Haité, ex Segretario di Stato all'Ambiente. Oltre a 14 alti responsabili amministrativi pubblici.
Le sanzioni annunciate dipendono dal rapporto tra il resoconto e della responsabilità, principio consacrato dalla Costituzione marocchina e non rispondono a nessuna logica politica e si iscrivono in una pratica puramente amministrativa, si tratta, quindi, di disfunzioni e di debolezze d'ordine esecutivo dei membri del governo e che non hanno, tuttavia, legami con l’aspetto finanziario del progetto.
Nella stessa occasione il Re ha incaricato il Capo del Governo, Saad Eddine Al Otmani di presentare proposte di nomina di nuovi responsabili governativi.
D'altra parte, i risultati e le conclusioni del rapporto della Corte dei Conti hanno mostrato che, dopo le alte istruzioni del Re in occasione del Consiglio dei Ministri tenutasi il 25 giugno 2017, una nuova dinamica è stata registrata al livello della mobilizzazione dei vari partner, e un progresso considerevole è stato realizzato al livello dell'attuazione dei progetti.
In questo contesto, il Sovrano, pur rallegrandosi per gli sforzi fatti dal governo attuale in attesa di accelerare l'attuazione dei progetti programmati, ha dato i suoi alti orientamenti per trarre le lezioni dalle difficoltà che ha incontrato il programma di sviluppo “Manarat Al Moutawassit” per evitare le disfunzioni e gli ostacoli che potrebbero ostacolare la realizzazione dei cantieri di sviluppo nelle varie regioni del Regno.
Il Re Mohammed VI ha anche ribadito le sue alte istruzioni per adottare tutte le misure organizzative e regolamentari volte a migliorare la gestione amministrativa e territoriale ed interagire in modo positivo con le rivendicazioni legittime dei cittadini, nel rispetto rigoroso della legge e dello Stato di diritto.
È di notorietà pubblica che il Re Mohammed VI, dalla sua intronizzazione  nel 1999, vigila personalmente i progetti lanciati, adottando un approccio specifico basato sull'efficienza, l'efficacia e la velocità nell'esecuzione, ed il rispetto rigoroso degli impegni.
In questo contesto, il Sovrano ha dato le sue alte istruzioni al Ministro dell’Interno per condurre le indagini necessarie a livello nazionale sui responsabili che dipendono dal suo ministero  nell'amministrazione territoriale e ha, inoltre, dato i suoi alti orientamenti al presidente della Corte dei Conti per esaminare e valutare l'azione dei Consigli Regionali d'Investimento.


mercoledì 18 ottobre 2017

Marocco. Il Re Mohammed VI riceve il nuovo inviato personale del Segretario generale dell’ONU per il Sahara

“Il Re Mohammed VI ha ricevuto, ieri 17 ottobre 2017, al Palais Royal di Rabat, Horst Kohler Inviato personale del Segretario Generale delle Nazioni Unite per il Sahara Marocchino, che visita il Marocco nel quadro di un tour regionale” che lo vedrà nei prossimi giorni anche in Algeria e Mauritania, annuncia un comunicato del Palazzo Reale. Il comunicato ricorda che Kohler è anche ex Presidente tedesco ed ex Direttore Generale del Fondo Monetario Internazionale (FMI). È stato nominato nell'agosto scorso, dal Segretario generale dell'ONU, Antonio Guterres, come Inviato personale in Sahara, in sostituzione dell’americano Christopher Ross.
L'udienza si è svolta in presenza di Fouad Ali El Himma, Consigliere del Re, Nasser Bourita, ministro degli Esteri e David Schwake, Consigliere speciale di Kohler.
Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU deve prendere conoscenza, da qui alla fine del mese d'ottobre, di una relazione sulla situazione nella regione e sulle eventuali prospettive di regolamento conformemente alla sua risoluzione d'aprile 2017.
Si tratta della prima visita di Horst Kohler nella regione maghrebina nell’ambito degli sforzi del nuovo Segretario generale dell'ONU, Antonio Guterres, per rilanciare il processo dei negoziati di Manhasset tra Marocco, Algeria e Mauritania fermo dal 2012.
Il nuovo emissario dell'ONU intende mettere in campo ogni sforzo per avvicinare i punti di vista tra le diverse parti che prendono parte ai negoziati, sulla questione del Sahara. Per arrivare a questo avvicinamento, Horst Kohler intende visitare oltre il Marocco, l'Algeria e la Mauritania, tutti tre rappresentati nei negoziati sotto l'egida dell'ONU per il regolamento del conflitto attorno al Sahara.
È una nuova pagina nella questione di Sahara? Sul campo, l'emissario di Antonio Guterres riuscirà ad avvicinare i punti di vista, sulla base della proposta d'autonomia delle regioni di Sahara presentata dal Marocco nel 2007? Riuscirà ad organizzare il censimento della popolazione dei campi “saharawi” a Tindouf in Algeria, come raccomanda l’ONU? Certamente, l'esperienza di Horst Kohler spinge numerosi specialisti in politica internazionale, maghrebini ed occidentali, a credere che ne abbia più possibilità di riuscire dove il suo predecessore, l'americano Christopher Ross, è fallito. Ex SG dell’ONU Ban Ki-moon e suo emissario Christopher Ross erano conosciuti per la loro mancanza di professionalità e di oggettività nell'esercizio delle loro prerogative.
Si ritiene che il nuovo emissario di Antonio Guterres avendo una grande esperienza nei settori politici e diplomatici, potrebbe dare una spinta seria verso la soluzione di una questione creata a tavolino nel periodo della guerra fredda dal colonnello Gheddafi e dell’Algeria per destabilizzare il Marocco. che dura da oltre quattro decenni. La proposta marocchina d'autonomia del Sahara, presentata all’ONU nel 2007 e giudicata dall’ONU credibile e seria.
 Riprendere il cammino di Manhasset?
Horst Kohler desidera quindi rilanciare i negoziati di Manhasset bloccati dal 2012, a causa delle manovre dell’Algeria e dei separatisti del Polisario. I 4 negoziati di Manhasset sono una serie di discussioni tra le parti implicati direttamente nel conflitto attorno al Sahara per arrivare ad una soluzione politica di questa questione.
Questi negoziati, ai quali l'Algeria e la Mauritania sono sempre rappresentate, derivano dalla risoluzione numero 1754 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, adottata il 30 aprile 2007 e che esorta le parti ad avviare negoziati diretti, senza condizioni preliminari ed in buona fede per arrivare “ad una soluzione politica, giusta, duratura e reciprocamente accettabile”.

Benché favorevolmente accolto ed accreditato di una buona reputazione, occorre attendere che Horst Kohler presenti la sua relazione sul Sahara e la situazione nei campi di Tindouf in Algeria, ad aprile 2018, prima di giudicare se il successore di Christopher Ross abbia deciso di trattare la questione del Sahara con rigore e la neutralità requisiti.

sabato 14 ottobre 2017

Marocco. Il Re Mohammed VI decide di creare un ministero per Africa e invita a completare la regionalizzazione avanzata

Il Re Mohammed VI del Marocco ha sottolineato nel suo discorso, venerdì 13 ottobre, in occasione dell’apertura del secondo anno legislativo della decima legislatura, l’occorrenza di installare una nuova politica ispirata dalle aspettative dei cittadini in sintonia all’evoluzione che conosce il paese, una politica mirata per i giovani, il completamento della regionalizzazione avanzata e la creazione di un ministero per l’Africa.
Sull’avvio di un nuovo modello di sviluppo per il paese, il messaggio Reale è stato chiaro: Governo, Parlamento e tutte le istituzioni concernenti sono urgentemente invitati ad associare il modello marocchino di sviluppo con le evoluzioni sul campo e le esigenze quotidiane dei cittadini.
È imperativo di riconsiderare il modello di sviluppo per metterlo in fase con le evoluzioni che conosce il Marocco. È in questo spirito che il Sovrano sottolinea la sua volontà di raddrizzare la situazione e di correggere le disfunzioni constatate nell’amministrazione, nei consigli eletti e nelle collettività territoriali che impediscono l’evoluzione del modello di sviluppo marocchino.
 “Contribuiremo così a destare una presa di coscienza della necessità di fare evolvere le mentalità che fanno ostruzione alla realizzazione dello sviluppo globale che desideriamo”, ha fatto valere il Sovrano.
L'attuazione di queste azioni implica ovviamente un'applicazione piena ed effettiva del principio costituzionale di correlazione tra responsabilità e resoconto, la sola garanzia per la concretizzazione di una gouvernance ottimale.
Questo discorso Reale fondato sulla nozione di responsabilità traccia i contorni di una nuova marcia del Marocco di domani. Il nuovo Marocco che vuole costruire il Re Mohammed VI è ben un paese dove regnano l'uguaglianza e la giustizia sociale a profitto di tutti i Marocchini. Un paese dove non esistono più disparità in materia di sviluppo umano, sociale e territoriale.
L'altra dimensione del discorso Reale è quella che elabora una diagnosi precisa ed inequivocabile delle necessità pressanti dei cittadini con un accento molto particolare per le giovani generazioni favorendo loro le condizioni di una vita dignitosa che passa inevitabilmente da una formazione di qualità, un'integrazione adeguata nel mondo del lavoro ed un'abilitazione a prendere iniziative per esprimere i suoi talenti e contribuire alla dinamica dello sviluppo.
Cosi, il Sovrano ha invitato all'attuazione di una nuova politica integrata dedicata ai giovani sulla quale opererà in particolare il Consiglio Consultivo della Gioventù e dell'Azione Associativa. In questo slancio di riforme, l'Amministrazione è chiamata a mettersi all’armonia delle evoluzioni in corso, come lo ha ribadito il Sovrano, con priorità assoluta la realizzazione della giustizia sociale facendo dalla buona gouvernance un principio cardinale e non un semplice auspicio.
Il Re Mohammed VI ha, tuttavia, dato le sue istruzioni alla Corte dei Conti di dedicarsi al controllo e la valutazione dei progetti pubblici iniziati nelle varie regioni.
Su questa stessa linea, il governo è invitato a predisporre un programma rigoroso per il completamento del processo della regionalizzazione avanzata per gestire meglio gli affari locali. È il motivo per cui i consigli eletti hanno il dovere di assumersi pienamente le loro responsabilità con una più grande prossimità con le popolazioni.
Ministero marocchino per Africa:
La decisione del Re Mohammed VI di creare un ministero delegato presso il ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale incaricato degli Affari Africani, costituisce una consacrazione dell'orientamento del Marocco verso l'Africa ed il suo attaccamento alle sue radici africane, traduce, tra l’altro, un grande interesse del Regno alla cooperazione Sud -Sud e tra popoli africani, come pure il suo impegno nella risoluzione delle problematiche africane, tenendo conto delle specificità del continente e gli interessi dei suoi popoli. Negli ultimi cinque anni sono stati firmati oltre 600 accordi di cooperazione tra Marocco e il resto dell’Africa, cosi sono aumentati a più di mille convenzioni bilaterali.
 “A tale scopo, abbiamo deciso la creazione di un ministero delegato presso quello degli Affari Esteri, incaricato degli affari africani, ed in particolare dell'investimento, come pure la predisposizione di due cellule di controllo, una al ministero dell'Interno e l'altra al ministero delle Finanze”, ha indicato il Sovrano. Quest'istituzione già stata creata anche negli anni sessanta del secolo scorso in cui il Marocco era il mecca dei movimenti di liberazione africani, ed era guidata dal defunto Abdelkrim El Khatib.
Da notare che la stessa decisione, che interviene in una congiuntura segnata da una dinamica rinnovata nella Storia delle relazioni marocco-africane, consolidata dal ritorno del Marocco alla sua famiglia istituzionale e le visite storiche del Sovrano nei vari paesi africani, riflette gli sforzi marocchini per promuovere la situazione socioeconomica del continente e superare le grandi problematiche affrontate.
La presenza marocchina in Africa che rappresenta una forza regionale molto credibile e stimata dai vari paesi, illustra l'importanza della creazione di un ministero, avente il compito di rafforzare le relazioni marocco-africane e garantire il proseguimento delle questioni relative agli affari africani, la pace e la sicurezza, la migrazione ed il terrorismo.