giovedì 14 giugno 2018

Sauditi tradiscono Marocco nelle votazioni di Mondiale 2026


La Storia sarebbe stata bella che un paese emergente di Nord Africa, arabo e musulmano vincesse la partita davanti a tre giganti americani e sfidando tutti i pronostici nell’organizzazione del Mondiale 2026. Ma i sauditi tradiscono loro fratelli.
Mercoledì 13 giugno, il trio Stati Uniti - Canada - Messico ha raccolto 134 voci, il Marocco 65.
“Abbiamo condotto una splendida campagna che ha permesso al Marocco di dimostrare le sue capacità d’organizzare il più grande evento del mondo. Un Marocco di progresso, di tolleranza, di sviluppo umano e di apertura sul mondo”, dichiara Moncef Belkhayat, ex ministro degli sport e membro del comitato di candidatura “Marocco 2026””.
Però da segnalare con grande sorpresa l’atteggiamento di lobbying saudita a favore della candidatura nordamericana. Questo paese non solo si è limitato a votare contro il Marocco, ma ha condotto anche un'intensa campagna di sostegno nel Golfo ed in Asia al trio nordamericano. Il padrone del calcio saudita denominato Turki Sheikh ha militato con forza affinché il Marocco sia battuto nelle votazioni.
Certamente il Marocco non ha niente contro la candidatura nordamericana ma considera che l'atteggiamento non amichevole e ostile dell'Arabia Saudita è inspiegabile e incomprensibile. Anzi, il Marocco aspettava un sostegno forte dei paesi arabi fratelli in loro testa l'Arabia Saudita per la concretizzazione di questo avvenimento in terra arabo-musulmana.
Se il Marocco si è congratulato con la parte vincente e ha ringraziato le federazioni calcistiche che lo hanno sostenuto, in particolare, 45 voti africani sui 65 ottenuti, oltre ai voti d’Italia, Olanda, Francia, Belgio e altri paesi europei.
Ma il sentimento che prevale in Marocco e presso la comunità marocchina all’estero è quello di un tradimento saudita inatteso.
Simbolicamente, i tifosi marocchini a Mosca oggi appoggeranno la squadra russa contro i sauditi nell’apertura del mondiale Russia 2018.



martedì 12 giugno 2018

GASDOTTO NIGERIA – MAROCCO ENTRA NEL VIVO, VOLONTÀ COMUNE PER UN MODELLO DI COOPERAZIONE SUD-SUD


Il Presidente della Repubblica Federale della Nigeria, Muhammadu Buhari, era in visita ufficiale di amicizia e di lavoro in Marocco nei giorni 10 e 11 giugno, su invito del Re Mohammed VI, ha fatto sapere, sabato, un comunicato del Ministero della Casa reale, del Protocollo e della Cancelleria, aggiungendo che in questa visita, sono previsti colloqui ufficiali tra i due capi di Stato e la loro co-presidenza della cerimonia di firma di convenzioni di cooperazione bilaterale tra i due paesi.
Il comunicato evidenziava, inoltre, che “questa visita illustra la profondità e la qualità delle relazioni bilaterali fondate su una partenariato solido e costante, grazie alla volontà comune di consolidare le relazioni multidimensionali che esistono tra i due paesi”.
Il programma della visita era ricco di attività, dal caloroso ricevimento e colloquio con il Re Mohammed VI, alla co-presidenza della cerimonia di convenzioni di cooperazione bilaterale, alla visita dell’Istituto Mohammed VI degli Imam, alla dichiarazione congiunta nella conclusione della visita.
Firmati accordi strategici:
Il Re Mohammed VI, accompagnato dal principe Ereditario  Moulay El Hassan e dal principe Moulay Rachid, ed il Presidente della Nigeria, Muhammadu Buhari hanno presieduto in Palazzo Reale a Rabat, la cerimonia di firma di tre accordi di cooperazione bilaterale di cui un relativo al progetto strategico del Gasdotto Nigeria - Marocco.
A questa cerimonia, Farouk Garba Said, direttore generale della Compagnia nazionale nigeriana di Petrolio (NNPC), e Amina Benkhadra direttrice generale dell'Ufficio Nazionale degli Idrocarburi e miniere (ONHYM) hanno presentato il contenuto della dichiarazione congiunta entra il Regno del Marocco e la Repubblica Federale della Nigeria relativa nella realizzazione della fase successiva del progetto strategico del Gasdotto regionale che connette le risorse gasieri dalla Nigeria ai paesi dell'Africa occidentale ed in Marocco.
Il progetto del mega gasdotto Nigeria - Marocco è nato durante la visita di Stato del Re Mohammed VI alla Nigeria, nel dicembre 2016, poi un accordo di cooperazione dello stesso gasdotto è stato firmato a Rabat il 15 maggio 2017 e che impegna le due parti NNPC ed ONHYM, ad avviare congiuntamente un studio della sua fattibilità.
Le parti nigeriana e marocchina hanno lavorato in modo efficace e costruttivo per assicurarsi che lo studio di fattibilità del gasdotto che è la prima fase di questo progetto strategico, sia realizzata in modo professionale e conformemente alle migliori pratiche internazionali.
Il gasdotto lungo circa 5.660 km dovrebbe rispondere ai fabbisogni crescenti dei paesi attraversati e dell'Europa durante i 25 anni prossimi.
Farouk Garba Said ed Amina Benkhadra hanno evidenziato i molteplici apporti di questo progetto strategico, particolarmente la collaborazione regionale tra Marocco, Nigeria, Mauritania ed i paesi del CEDEAO per promuovere il commercio e lo sviluppo nell'interesse reciproco dei paesi, l'integrazione delle economie della sotto-regione conformemente agli obiettivi del NEPAD, la diversificazione delle risorse d’energia, il contributo alla lotta contro la desertificazione utilizzando il gas come forma di energia affidabile e duratura nella sotto-regione e la creazione di ricchezza e la riduzione della povertà.
Garba e Benkhadra hanno sottolineato che i due capi di Stato hanno insistito sulla necessità di tenere pienamente conto della dimensione ecologica ed ambientale nelle differenti tappe del Progetto.
Questo progetto permetterà di dare all'Africa una nuova dimensione economica, politica e strategica e metterà il Marocco e la Nigeria come due leader protagonisti in Cooperazione Sud - sud al livello del Continente africano, hanno assicurato.
I tre accordi di cooperazione bilaterale firmati: il primo la realizzazione della fase successiva del progetto strategico del Gasdotto Nigeria - Marocco e due accordi, il secondo per costruire una piattaforma industriale per la produzione di ammoniaca e derivati, ed il terzo per la cooperazione in materia di formazione professionale agricola.
Comunicato congiunto:
Il Regno del Marocco e la Repubblica Federale della Nigeria hanno reso pubblico un comunicato congiunto in occasione della visita ufficiale di Buhari in Marocco.
Cosi il Re Mohammed VI e il Presidente Muhammadu Buhari, hanno sottolineato la rispettiva volontà, in qualità di leader di due importanti Paesi africani, di creare un modello di cooperazione Sud-Sud.
Durante la visita, la prima di un capo di Stato nigeriano in Marocco, il Re marocchino e il Presidente nigeriano hanno espresso soddisfazione per i “progressi significativi” compiuti in vari settori della cooperazione bilaterale e hanno ribadito l’impegno a proseguire nell’attuazione del gasdotto regionale che dovrebbe promuovere l’integrazione e lo sviluppo dei Paesi della regione dell’Africa occidentale.
I due capi di Stato si sono compiaciuti dei “notevoli progressi” compiuti nella cooperazione economica, come dimostra l’accordo raggiunto tra il gruppo dei fosfati OCP e l’Associazione dei produttori e fornitori di fertilizzanti della Nigeria per investire nella produzione di fertilizzanti, nonché il memorandum d’intesa tra OCP e l’autorità nigeriana per gli investimenti sulla creazione di una piattaforma chimica di base, in particolare per lo sviluppo di un importante impianto di produzione di ammoniaca.
Il sovrano marocchino e il Presidente nigeriano hanno inoltre convenuto di sviluppare un partenariato nel settore dell’agricoltura, in particolare attraverso la firma di un accordo di cooperazione in materia di formazione professionale e supervisione tecnica.
Su questioni regionali e internazionali di interesse comune, i due leader hanno confermato la disponibilità a consultare e coordinare le posizioni dei due Paesi in seno alle organizzazioni regionali e internazionali, compresa l’Unione africana. I due Capi di Stato hanno inoltre sottolineato l’impegno alla moderazione, alla tolleranza e alla coesistenza pacifica, hanno espresso profonda preoccupazione per l’estremismo violento, il terrorismo e la persistenza delle minacce alla sicurezza in Africa e hanno affermato il rispettivo impegno a rafforzare la cooperazione in materia di deradicalizzazione in Africa e oltre.
Il Presidente Buhari ha poi reso omaggio all’impegno personale del re Mohammed VI per lo sviluppo sostenibile in Africa e si è congratulato con il sovrano per l’elezione del Marocco al Consiglio per la pace e la sicurezza dell’Unione africana e per l’adempimento del mandato di leader africano in materia di migrazione.
Da parte sua, il Re Mohammed VI si è congratulato con il Presidente Buhari per la sua leadership nell’iniziativa regionale contro il terrorismo nella regione del Lago Ciad e ne ha elogiato l’impegno in qualità di leader dell’Unione africana nella lotta contro la corruzione.

lunedì 11 giugno 2018

Nigeria, la gigante potenza africana


La Repubblica Federale della Nigeria di cui suo presidente Muhammadu Buhari si trova in Marocco per una visita ufficiale di amicizia e di lavoro è un paese dell'Africa occidentale situato nel golfo della Guinea.
Con una popolazione stimata nel 2018 di circa 195 milioni di abitanti, si presenta come il paese più popolato dell'Africa e conta il sesto della popolazione del continente.
Circa 51 per cento della popolazione vive nelle zone urbane ed almeno 24 città contano più di 1.000.000 abitanti.
L'economia della Nigeria si basa sul petrolio come principale risorsa di reddito del paese e partecipa di oltre 70 per cento nel PIL.
La varietà di costumi, lingue e tradizioni dei 250 etnie che compongono il paese gli conferisce una ricca diversità. La popolazione della Nigeria dovrebbe raggiungere, secondo un studio dell'ONU realizzato in 2012, 440 milioni di abitanti in 2050, posizionandosi così come il terzo paese più popolato al mondo dopo l'India e la Cina.
Paese anglofono legato ad uno spazio ovest-africano di maggioranza francofona, la Nigeria ha dato tradizionalmente prova di uno spirito d’apertura, mostrandosi attento alle poste in gioco dei suoi vicini francofoni.
La Repubblica Federale della Nigeria conta 36 Stati ai quali si aggiungono il territorio della capitale federale, Abuja per la quale la Costituzione nazionale prevede un statuto speciale. Il sistema politico nigeriano si articola intorno a tre poteri: L’esecutivo ed il legislativo separati uno dall’altro ma facendosi reciprocamente equilibro, ed un potere giudiziale indipendente.
Al livello federale, i poteri pubblici si organizzano intorno ad un presidente della Repubblica, eletto per un mandato di quattro anni rinnovabile una volta sola, fungendo allo stesso tempo dal capo di Stato e capo di Governo, un Parlamento bicamerale composto da una Camera dei Rappresentanti ed un Senato, rispettivamente composti da 360 e 109 membri, eletti a scrutino maggioritario uninominale diretto e di una Corte suprema, più alta istanza giudiziale del paese.
Al livello di ogni Stato federato, l'organizzazione politica è analoga, con un'assemblea legislativa monocamerale, detta “House of Assembly”, ed un governatore, tutti eletti per quattro anni a suffragio universale diretto.
Le due principali religioni sono l'Islam e il cristianesimo. Il Nord del paese è a maggioranza musulmana, mentre il Sud è a maggioranza cristiana.

Viminale, “Stop alle richieste di legalizzare gli atti pubblici marocchini muniti di apostille, non occorre più dal 2016”


Le Autorità italiane continuano a richiedere la legalizzazione consolare di atti pubblici marocchini, già muniti di “apostille”, nonostante questo non sia più necessario dal 14 agosto 2016, data in cui il Marocco ha aderito alla Convenzione dell’Aja del 5 ottobre 1961.
A metterlo in evidenza è il Ministero dell’Interno-Direzione centrale per i Servizi demografici, con la Circolare n. 10 del 4 giugno 2018. Il Viminale ha riferito di aver appreso, attraverso una Nota del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, che l’Ambasciata del Marocco ha denunciato il fatto che i Comuni italiani continuano a inoltrare numerose (immotivate) richieste di legalizzazione, senza tener conto del fatto che gli atti “apostillati” non necessitano di ulteriori formalità.
Nel Documento di prassi viene evidenziato che eventuali accertamenti in merito alla validità dei documenti marocchini possono essere compiuti semplicemente tramite il sito www.apostille.ma, che permette anche di consultare atti e traduzioni relativi ad ogni singolo documento.





Buhari in Marocco. L'asse Rabat - Abuja, una partenariato fruttuoso per una Africa nuova (Focus)


Il presidente della Repubblica Federale della Nigeria, Muhammadu Buhari, è in visita di amicizia e di lavoro ufficiale in Marocco da domenica 10 giugno, su invito del Re Mohammed VI, ha fatto sapere, sabato, un comunicato del Ministero della Casa reale, del Protocollo e della Cancelleria, aggiungendo che in questa visita, sono previsti colloqui ufficiali tra i due capi di Stato e la loro co-presidenza della cerimonia di firma di convenzioni di cooperazione bilaterale tra i due paesi.
Il comunicato evidenzia, inoltre, che “questa visita illustra la profondità e la qualità delle relazioni bilaterali fondate su una partenariato solido e costante, grazie alla volontà comune di consolidare le relazioni multidimensionali che esistono tra i due paesi”.
È molto noto che il Marocco e la Nigeria hanno aperto durante gli ultimi anni una nuova dinamica volta a rialzare le loro relazioni di cooperazione al livello di un partenariato privilegiato al servizio dei loro interessi strategici e quelli dell'integrazione regionale e continentale. Tutto ciò è reso possibile grazie alla diplomazia innovatrice ed attiva condotta dal Re Mohammed VI verso i paesi africani per rafforzare i legami africani per rispondere meglio allo sviluppo e alle inspirazioni dei loro cittadini.
Quanto all'alleanza strategica intrecciata tra Rabat ed Abuja è ben fondata su base forte: I due paesi conosciuti di progressi economici realizzati, sono considerati come locomotive per lo sviluppo desiderato da questa Africa che si cambia.
I fattori economici e geopolitici sostengono questa alleanza: La Nigeria è oggi la prima potenza economica africana con un Prodotto Interno Lordo di 415,08 miliardi di dollari, secondo le cifre del Fondo Monetario Internazionale.
Il Marocco riuscito a consolidare la sua posizione di primo investitore africano nel continente, secondo il rapporto 2017 pubblicato dal gruppo britannico Financial Times che assicura che “il Marocco resta un importante ricevitore di investimenti esteri a favore di nuovi progetti in Africa, ma diventa anche un investitore maggiore nel continente”.
Marocco e Nigeria partono, dunque, da questa forte base per consolidare una partenariato di cui i benefici saranno, per la forza delle cose, provate al di là delle loro frontiere.
I molteplici accordi e convenzioni di cooperazione conclusi tra i due paesi durante le visite del Re Mohammed VI in Nigeria nel dicembre 2016 costituiscono la piattaforma ideale per un spiegamento dell'asse Rabat - Abuja alla scala continentale.
Sul piano geopolitico, gli osservatori della scena africana riconoscono a Rabat ed Abuja la loro influenza militare e diplomatica positiva nel continente.
Le partecipazioni consecutive del Marocco e della Nigeria alle operazioni di mantenimento della pace, nel mondo ed in particolare in Africa, posizionano i due paesi in quanto potenze che progettano non solo un'influenza stabilizzatrice nella regione del Sahel ma attraverso tutto il continente.
I dati storici sono ben presenti per illustrare questo impegno di due paesi: Da oltre 50 anni, più di 60.000 caschi blu marocchini hanno partecipato a 5 missioni di mantenimento della pace dell'ONU in Africa in particolare in Congo, Somalia, Repubblica Democratica del Congo, Costa d'Avorio e Repubblica Centrafricana. 11 ospedali medico-chirurgici di campo sono stati spiegati in 10 paesi africani e hanno assicurato più di 530.000 prestazioni mediche a favore delle popolazioni locali, oltre l'assistenza umanitaria a diversi paesi africani.
Dalla sua parte, la Nigeria è stata dagli anni 60, un contributore maggiore con truppe alle operazioni di mantenimento della pace delle Nazione Unite in Liberia dal 2003 a 2018, contribuendo cosi a ripristinare la sicurezza in un paese lacerato da una guerra civile brutale.
Questa vocazione dei due paesi è consolidata dal loro attivismo e la loro capacità accertata a prendere delle iniziative cruciali in numerosi dossier che toccano direttamente all'avvenire del continente. Da ricordare in questo contesto un riconoscimento deciso dall'Unione Africana (UA) nel designare il Re Mohammed VI ed il Presidente Muhammadu Buhari quanto leader africani in due dossier di un'importanza strategica: risolvere il tema l'immigrazione e la lotta contro la corruzione.
Il ritorno marocchino all’UA ha favorito l’asse Rabat - Abuja nella trasformazione continentale in corso. Durante il 30imo Summit dell’UA di gennaio scorso a Addis-Abeba, Buhari ha dichiarato d’essere fiducioso del rafforzamento continuo delle relazioni nigeriane con Marocco in tutti settori.
Si tratta di un processo che i dirigenti dei due potenze africani si sforzeranno ad accelerare, coscienti che il loro peso politico costituisce una forza formidabile per mettere l'integrazione africana in moto e rappresentare gli interessi del continente sulla scena mondiale.
L'organizzazione panafricana ha bisogno del contributo prezioso del Marocco e della Nigeria per concretizzare i suoi obiettivi supremi di sviluppo e compensare il tempo perso nei dibattimenti delle questioni che hanno fatto solo aggravare le divisioni del continente.
L'alleanza tra Rabat ed Abuja si annuncia così sotto i migliori auspici con la visita che sta effettuando il Presidente Buhari nel Regno ed i colloqui che avrà con il Re Mohammed VI.