giovedì 24 ottobre 2013

Parlamento Europeo apprezza le riforme democratiche in Marocco e richiama Algeria di rispettare i diritti umani nei campi di Tindouf

Il Parlamento Europeo ha adottato, mercoledì 22 ottobre 2013, il rapporto sui diritti dell’uomo nella regione del Sahel, presentato dal deputato conservatore britannico Charles Tannock.
Durante la discussione, gli eurodeputati hanno approvato la proposizione di modifica e di emendamento presentata dall’eurodeputata Veronique De Kepser. Inoltre, hanno rigettato la bozza dell’italiano Pino Arlacchi sulla questione di sfruttamento delle risorse naturali nella regione.
Così il Parlamento Europeo saluta le riforme democratiche in Marocco, richiama Algeria di rispettare i diritti umani nei campi di Tindouf e lancia allarme del terrorismo in Sahel e in sud algerino compressi i campi di Tindouf dove è stata rapita la cooperante italiana Rossella Urru insieme a due spagnoli, sequestrati per nove mesi dai terroristi locali poi liberati grazie a un pagamento di tre milioni di euro da parte dei governi italiano e spagnolo.
Il rapporto di Tannock, modificato ed approvato, “sottolinea l’impegno del Regno del Marocco nel consolidamento dei diritti dell’uomo” e “ricorda, in questo riguardo, la firma e la rettifica del Marocco di numerosi trattati internazionali relativi ai diritti dell’uomo, precisamente la convenzione internazionale delle Nazioni Unite per la protezione di tutte le persone contro le sparizioni forzate, il Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici, la convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura, la convenzione delle nazioni Unite sull’eliminazione di tutti le forme di discriminazione in riguardo delle donne e la Dichiarazione delle Nazioni Unite sulla protezione dei difensori dei diritti dell’uomo”; Il PE si rallegra, tuttavia, degli “inviti marocchini alle delegazioni internazionali ad hoc, compresse le diverse procedure speciali e precisamente il Reporter speciale dell’ONU sulla tortura”; il rapporto ricorda le conclusioni dell’ONU sui diritti culturali “che sono state incluse nella nuova Costituzione marocchina e saluta la realizzazione del canale televisivo saharawi” a Laayoune; apprezza “sottolineando le nuove prospettive delle riforme politiche e democratiche intraprese in Marocco”; nota “il lavoro efficace del Consiglio Nazionale dei Diritti dell’Uomo Conseil National Marocain des Droits de l'Homme (CNDH) e saluta gli sforzi, riconosciuti dall’ONU, impegnati per migliorare la documentazione delle allegazioni dei diritti dell’uomo in Sahara, particolarmente dall’intermediario del Consiglio di Sicurezza che dispone uffici a Laayoune e Dakhla”; “Saluta l’accoglienza positiva riservata dal Governo marocchino alle raccomandazioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU sulla situazione dei diritti dell’uomo in Sahara”; Inoltre, il rapporto “si dichiara preoccupato della povertà e la mancanza dei servizi di base nei campi di Tindouf amministrati dal polisario in Algeria, soprattutto la nutrizione, la sanità e l’accesso all’acqua potabile”; “Nota la mancanza di informazioni chiare sul numero preciso degli abitanti dei Campi di Tindouf” e “richiedendo alle autorità del polisario e dell’Algeria di fare o di facilitare dei censimenti regolari o delle registrazioni ufficiali; “insiste, pertanto, sull'importanza capitale di garantire la sicurezza e la protezione dei campi e chiede alle autorità algerine di assumersi la loro responsabilità di migliorare la situazione dei diritti dell’uomo nei campi di Tindouf”; “Nota che molti attori, ONG marocchine e alcuni ex residenti dei campi di Tindouf , ha affermato che le autorità del fronte polisario limitano la libertà di espressione e la libertà di circolazione degli abitanti”; “Richiama il polisario per dare agli osservatori indipendenti, i diritti di accesso libero, regolare e illimitato ai campi, e ad indagare rigorosamente ogni allegazione”;
 Inoltre, la relazione mette in evidenza il ruolo di leader di capofila che il Marocco gode in Africa e nella regione del Sahel nel campo della lotta contro il terrorismo e per la promozione della cooperazione per lo sviluppo.
Per tutto ciò, il rapporto prende atto e saluta il rapporto del Segretario Generale dell’ONU di aprile 2013 sulla situazione in Sahara, che insiste sulla necessità primordiale di trattare questo conflitto nella cornice di una strategia più vasta per il Sahel; “Rileva che i diversi conflitti in Sahel e soprattutto la presenza dei gruppi terroristici come AQMI in nord di Mali e in sud dell’Algeria rischiano di destabilizzare il Sahara e la regione in generale; “Rileva l’impatto negativo del conflitto sull’integrazione regionale, alla quale dovrebbero partecipare Marocco ed Algeria e che potrebbe creare di importanti possibilità di sviluppo economico e di democratizzazione, migliorando anche la sicurezza delle popolazioni del Sahel e del Sahara”; “Esprime la sua preoccupazione constatando che la povertà nei campi di Tindouf , associata ad una assenza di prospettive a lungo termine per molti rifugiati, rende quest'ultimi vulnerabili di fronte alla radicalizzazione del fondamentalismo religioso” ; Infine il parlamento Europeo “richiama il pericolo legato al reclutamento dei giovani nelle reti criminali o terroristiche , e attira l'attenzione sulla permeabilità delle frontiere , che rischia di facilitare l'infiltrazione dei campi da parte di gruppi jihadisti da nord di Mali e altrove; condanna a questo proposito il rapimento di tre operatori umanitari europei nel campo Rabouni nel mese di ottobre 2011.


Yassine Belkassem

lunedì 14 ottobre 2013

Giappone infila Polisario nella lista delle organizzazioni terroristiche in Africa

Il giornale marocchino “Sahifat Annas” ha fatto sapere, oggi,  che l’organizzazione separatista “Polisario”  creata dall’Algeria e il Gheddafi nei campi di Tindouf in Algeria per motivi egemonici in Africa, “è stata inserita nella lista delle organizzazioni terroristiche in Africa in un report dei servizi della sicurezza civile del ministero della Giustizia giapponese”.
Oltre al Polisario il report ha inserito ben “42 organizzazioni terroristiche in sud algerino come Ansar Eddin, Shabab in Somalia, Giaysh Tahrir Sudan e il Movimento dell’Unità e Jihad in Africa dell’Ovest (MUJAO)” l’ultima sigla ha rapito  e sequestrato la cooperante italiana Rossella Urro e due spagnoli due anni fa, poi liberati dopo un pagamento milionario di euro dai governi italiano e spagnolo.

 “Sahifat Annas” aggiunge che “il report ha indicato il nesso tra i elementi del polisario e l’organizzazione terroristica Al Qaeda nella Penisola Araba, e Al Qaeda nel Magreb Islamico (AQMI)”.

venerdì 11 ottobre 2013

Il Re del Marocco presiede la cerimonia della nomina del nuovo governo

Sua Maestà il Re Mohammed VI ha presieduto, giovedì 10 ottobre 2013, nel Palazzo Reale a Rabat in Marocco, la cerimonia della nomina dei membri del nuovo governo guidato da Abdelilah Benkirane.
A questo governo avvenuto dopo la dimissione del partito Istiqlal, fanno parte i ministri del Partito della Giustizia e dello Sviluppo (PJD), il Partito Movimento Popolare (MP) e il Partito Rassemblement national des indépendants (RNI).
Questo evento rimarca la distinzione del Regno marocchino e la singolarità del suo modello democratico guidato dal Re Mohammed VI. Cosi questo paese nordafricano continua, in tutta serenità, il cammino del consolidamento delle sue Istituzioni democratiche, lontano dalle agitazioni movimentate che continuano a colpire i paesi del Nord Africa.
Durante il processo che ha condotto all’insediamento del nuovo governo, tutti gli attori politici hanno assunto il loro ruolo in pieno rispetto della trasparenza e delle regole  Costituzionali e democratiche.
Dall’inizio del processo, Sua maestà il Re ha puntato sull’ascolto e la reattività, con il suo appello telefonico a Hamid Chabat Segretario Generale del Partito Istiqlal dopo il suo ritiro dal governo Benkirane e la decisione del Re dell’insediamento del governo alla vigilia della prima seduta del parlamento. Tutto ciò traduce la volontà del Sovrano di dare tutte le condizioni di esercizio sereno ai poteri legislativo e esecutivo.

Malgrado la lunghezza del processo, le Istituzioni e le amministrazioni dello Stato hanno continuato di funzionare normalmente e senza crisi. Questa realtà marocchina rispecchia la profondità istituzionale storica del Regno e la guida saggia, serena ed illuminata di Sua Maestà, garante della continuità.

Haiti ritira suo riconoscimento alla fantasma “rasd”

Il governo di Haiti ha annunciato il ritiro ufficiale del suo riconoscimento alla fantasma repubblica “rasd” per “preservare la dinamica suscitata dalla proposta marocchina per concedere un statuto di vasta autonomia alla regione del Sahara”.
Il ministero degli Affari Esteri di Haiti sottolinea, in un comunicato, che la sua decisione “è quella di favoreggiare il processo del regolamento di questa questione dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e di sostenere gli sforzi del Segretario generale dell’ONU e del suo Inviato personale per raggiungere ad una soluzione politica, definitiva e reciprocamente accettata dalle parti”.
Dello stesso modo, il governo della Repubblica di Haiti , “incoraggia le parti di continuare i negoziati in buona fede per conservare lo slancio generato dalla proposta marocchina di concedere uno statuto di vasta autonomia alla regione del Sahara e di raggiungere una soluzione basata sul realismo e lo spirito di compromesso, in conformità con le risoluzioni pertinenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite", conclude il comunicato che è stato ampiamente riportato dalla stampa dei Caraibi.

La fantasma repubblica rasd fu creata in Algeria dalla stessa Algeria e il Gheddafi nel 1976 per desideri egemonici.