giovedì 14 maggio 2020

Algeria: Ong condannano repressione a movimento Hirak

14 maggio 2020

 La Federazione Internazionale dei diritti umani (FIDH) e l'Organizzazione mondiale contro la tortura (OMCT) hanno condannato la repressione subita dal movimento di protesta algerino "Hirak" e dagli attivisti in difesa dei diritti umani ad Algeri da parte delle autorità locali. 
Le due Ong hanno pubblicato congiuntamente, dal loro osservatorio per la protezione dei diritti umani, un dossier sulla repressione degli attivisti in Algeria tra il 22 febbraio e il 05 maggio 2020. 
Si tratta di un rapporto che stabilisce una cronologia precisa degli attacchi contro i difensori dei diritti umani in questo paese, più di un anno dopo l'inizio del movimento popolare di Hirak e nel pieno della pandemia da Covid-19, che colpisce anche l'Algeria. Questa repressione, osserva il rapporto, si materializza molto spesso con atti di molestia, anche a livello giudiziario, con arresti arbitrari e detenzioni ingiustificate di detenuti del movimento algerino Hirak.

CONCLUSIONI E RACCOMANDAZIONI

L’Osservatorio condanna fermamente la repressione generalizzata e sistematica degli attivisti dell’Hirak, che si è fortemente accentuata dal settembre 2019. Tale repressione si concretizza nella maggior parte dei casi con atti di vessazione, anche a livello giudiziario, arresti arbitrari e detenzioni ingiustificate. Tali misure mirano unicamente a sanzionare le legittime attività di difesa dei diritti umani di questi attivisti, nonché le libertà di espressione, di associazione e di manifestazione di tutti i cittadini algerini.

L'Osservatorio invita le autorità algerine a:
1. Garantire in ogni circostanza l'integrità fisica e il benessere psicologico di tutti i difensori dei diritti umani in Algeria;
2. Rilasciare immediatamente e incondizionatamente i difensori di tutti i difensori dei diritti umani arbitrariamente detenuti, in particolare nel contesto di un maggiore rischio di diffusione del Coronavirus nelle carceri, conformemente alle raccomandazioni formulate dall’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, dalla Commissione africana per i diritti umani e dei popoli, dal Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, dalla Commissione interamericana per i diritti umani e il Comitato europeo per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti (CPT) nella sua Dichiarazione di principi sul COVID-19;
3. Porre fine a tutte le forme di molestie, anche a livello giudiziario, nei loro confronti;
4. Rispettare le disposizioni della Dichiarazione sui difensori dei diritti umani, adottata dall’Assemblea generale dell'ONU il 9 dicembre 1998; 
5. Garantire in ogni circostanza, con i soli limiti imposti dalle misure adottate a causa dell'attuale crisi sanitaria dovuta all'epidemia di coronavirus, le libertà di manifestazione, di riunione, di associazione e di espressione;
6. Di fronte al rischio di una diffusione massiccia del virus in carcere, si raccomanda di attuare misure di emergenza volte a salvaguardare la salute dei detenuti, in particolare in materia di alimentazione, salute, igiene e quarantena, in modo adeguato, limitato nel tempo e trasparente.