martedì 28 marzo 2017

POLICOM ORGANIZZA A FIRENZE IL CONVEGNO “L’ESPERIENZA DEL MAROCCO: LA SFIDA DELLE RIFORME”



Venerdì 31 Marzo 2017, presso l’Auditorium di Palazzo del Pegaso del Consiglio Regionale della Toscana, in Via Cavour 4 a Firenze, si svolgerà dalle 14 alle 19 il convegno L’ESPERIENZA DEL MAROCCO – LA SFIDA DELLE RIFORME, organizzato da POLICOM (Società di Consulenza politica e di Comunicazione politica).
L’obiettivo del convegno, che sarà moderato dal noto giornalista di Rai Uno Paolo Di Giannantonio, è quello di attirare l’attenzione sui tanti aspetti positivi che caratterizzano il Regno del Marocco e che meritano di essere meglio conosciuti dall’opinione pubblica, spesso confusa e impaurita dalle continue notizie di guerre, di atti di terrorismo, di violenze compiute, in nome della religione, da persone e gruppi di matrice “islamista”.
Il Regno del Marocco, soprattutto grazie all’impulso riformatore del Re Mohammed VI, si presenta come un’esperienza per molti aspetti eccezionale rispetto a gran parte del mondo islamico. È una democrazia parlamentare nel contesto dell’istituto monarchico; consente il pluralismo religioso, nonostante che più del 90% della popolazione sia musulmano; favorisce l’iniziativa privata e gli investimenti stranieri nelle infrastrutture e nei settori produttivi; promuove una sempre maggiore emancipazione della donna e un accrescimento dei suoi diritti in seno alla famiglia e alla società; consente la diffusione di un tipo di islam moderato e tollerante; combatte con energia il terrorismo jihadista; ha forti e consolidati vincoli di amicizia con l’Europa e con l’Occidente.
Nel corso del convegno verranno illustrate anche le ragioni del Marocco nella vertenza che, dal 1976, la vede opposta al Fronte Polisario per il controllo del Sahara Occidentale, zona di conflitto. Si tratta di ragioni che affondano nella Storia, nei legami che il Regno del Marocco ha sempre avuto con il popolo saharawi, nelle lotte anticoloniali contro la Spagna, nel contrasto al sostegno ambiguo dato dall’Algeria al Polisario. E di ragioni che, però, guardano anche al futuro, con la recente proposta di forte autonomia che, nell’ambito del processo di decentramento in atto, verrebbe concessa alle popolazioni del Sahara Occidentale, ma all’interno delle istituzioni statali marocchine.
Per affrontare tutte le tematiche illustrate, interverranno relatori qualificati nel rispetto del più ampio pluralismo disciplinare e culturale.
I lavori saranno chiusi dall’intervento dell’Ambasciatore del Marocco in Italia Hassan Abouyoub.
INTERVERRANNO: Aldo Berlinguer, Professore Ordinario di Diritto Comparato all’Università di Cagliari; l’Avvocato Stabilito Kaoutar Badrane, di origine marocchina, specializzata nell’assistenza alle donne straniere, in particolare alle donne arabe; il Dr Abdellah Redouane, Direttore del Centro Islamico Culturale d’Italia; il Prof. Marco Giaconi, analista strategico e consulente di vari Governi italiani, docente all’Istituto Alti Studi Strategici e Politici di Milano; l’Avvocato Alessandro Belli, co-fondatore dello studio legale associato Belli – Tasselli di Pistoia, di cui è stato cofondatore nel 1999; l’Avvocato Donato Nitti, Guest professor in EU Intellectual Property Law (Tongji University, Shanghai; la Dr.ssa Yasmina Sbihi, Head of Representative Office della sede italiana dell’Agenzia Marocchina dello Sviluppo degli Investimenti; il Prof. Moulay Zidane El Emrani, arabista, docente presso l’Università di Padova e collaboratore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano; il Dr. Sidi Mohamed Fadel Dadi, Ministro Plenipotenziario dell’Ambasciata del Regno del Marocco in Italia; il Dr. Andrea Pannocchia, giornalista e sociologo della comunicazione; il Dr. Andrea Turi, giornalista e autore di pubblicazioni su riviste geopolitiche.

POLICOM

martedì 21 marzo 2017

“CITÉ MOHAMMED VI TANGER TECH”. INVESTIMENTO CINESE DI 10 MLD DI DOLLARI



Il Re Mohammed VI del Marocco ha presieduto al Palais Marchane a Tangeri, la cerimonia di presentazione del progetto della città nuova “Cité Mohammed VI Tanger Tech” e della firma del relativo protocollo d’intesa. La nuova città contribuirà alla rapida crescita delle attività economiche a Tangeri e in tutta la regione settentrionale del paese. Il progetto è il risultato di una politica economica di diversificazione e di partnership con vari paesi, tra cui la Cina, la Russia, l'India e diversi Stati africani.
Il progetto, portato avanti dalla Regione Tangeri-Tetuan-Al Hoceima, il gruppo cinese Haite e BMCE Bank, consiste nel costruire un polo economico capace di generare 100.000 posti di lavoro, fra cui 90.000 posti diretti per gli abitanti della regione. Implicam tra l’altro, l'installazione di 200 società cinesi che operano nella fabbricazione automobile, l'industria aeronautica, i pezzi di ricambio d'aviazione, l’elettronica, i tessili, la fabbricazione di macchine e di altre industrie.
Il gigantesco Gruppo HAITE, il cui lavoro storico è l'aeronautica, segue da vicino lo sviluppo della piattaforma industriale Boeing in Marocco. Se oggi il Marocco vende più automobili all'Europa che alla Cina, la vicinanza del mercato europeo e la Zona di Libero Scambio Euro - marocchina trasforma il Regno in una base posteriore ideale per le imprese cinesi.
La diversificazione dei partenariati attuata recentemente dal Marocco, in particolare dopo le visite del Re Mohammed VI in Cina, in Russia, in India ed in molti paesi africani illustra questo esempio di partenariato sino-marocchino i cui i risultati positivi non solo regionale o nazionale, ma offre un impulso allo sviluppo sul livello Mediterraneo, africano, MENA e mondiale. “Tangeri con la sua posizione marittima strategica diventa” dunque “uno dei tre grandi hub economici mondiali con Shanghai e Panama”, dicono gli osservatori economici.
Il paese nordafricano, altresì, nella sua politica cooperazione africana sud-sud si trova rafforzato dal suo ritorno trionfale in seno dell’Unione Africana, in più sarà concretamente vantaggioso nella prossima adesione di membro della Comunità Economica e di sviluppo dei paesi dell’Africa Occidentale ECOWAS, sono due fattori di attrazione per gli investimenti cinesi e non solo.
Il presidente del gruppo HAITE, Li Biao ha sottolineato che “fra le destinazioni che si aprono agli operatori cinesi, il Regno del Marocco occupa una posizione di primo piano, tenuto conto della solidità dei suoi vantaggi multipli”. Infatti, la stabilità politica e sociale del Marocco, con un'economia aperta sul mondo e già ben integrata nelle catene di valore internazionali, consolidata dall'installazione di gruppi industriali mondiali, in settori che esigono qualità e competitività, trasformano il Marocco nell'ambiente d'investimento ideale per gli investitori cinesi, ha detto. Per Biao, non è a caso la scelta di Tangeri: “è dovuto dalla sua posizione geografica centrale, incrocio dei continenti, ed a 15 chilometri dell'Europa e con un'infrastruttura notoria, cioè il porto Tanger Med e gli impianti associati”. L'investimento totale delle imprese nella zona dopo dieci anni raggiungerà 10 miliardi di dollari, ha precisato Biao.
Il ministro dell'Industria Moulay Hafid Elalamy ha precisato che la Repubblica Popolare Cinese ha sviluppato un "know-how" innegabile in materia di città industriali e di Smarts Cities.
Dalla sua parte il presidente di BMCE-Bank Of Africa, Othman Benjelloun, ben rallegrato, ha affermato che questo progetto contribuirà “al rinascimento della Strada della Seta, così costosa ai nostri partner ed amici cinesi. Questa strada passerà ormai da Tangeri e, a partire da questa terra benedetta, verso il resto del continente africano, l'Europa e l'America”.
Il protocollo di intesa è stato firmato dai Mohamed Hassad, Ministro degli Interni, Moulay Hafid Elalamy, ministro dell'industria, Mohamed Yacoubi, wali della regione Tangeri-Tetuan-Al Hoceima, Ilyas Omari, Othmane Benjelloun, ed il presidente di Haite Li Biao.
La cerimonia della firma del protocollo di intesa si è svolta in presenza in particolare del capo del governo, di consiglieri del Re, di membri del governo, di un'importante delegazione cinese, e di molte alte personalità.

venerdì 17 marzo 2017

Il Marocchino Lekjaa stravince l’algerino Raouraoua con 41 voti contro 7 nell’elezione Direttivo CAF



Il presidente della Federazione Reale Marocchina di Calcio (FRMF), Fouzi Lekjaa è stato eletto, giovedì ad Addis Abeba, membro del Comitato Esecutivo di Confederazione Africana di Calcio CAF, in occasione del 39esima assemblea generale ordinaria dell'istanza africana che si tiene attualmente nella capitale etiopica.
Lekjaa aveva solo un rivale per quest'elezione della Zona Nord di CAF per il 2017-2021 (Algeria, Egitto, Libia, Marocco, Tunisia), il presidente della Federazione Algerina di Calcio (FAF) Mohamed Raouraoua.
Faouzi Lakjaa ha ottenuto 41 voti contro 7 per Raouraoua quest’ultimo è stato eletto al Comitato esecutivo della CAF nel 2004 e nel 2013.
Eletti sette membri uno per ogni zone salvo la zona sud che avrà due eletti: Nord, Ovest A, Ovest B, Centro, Centro-Est e Sud.

Si tratta di un’altra vittoria del Marocco in Africa dopo il ritorno trionfale del Regno in seno dell’Unione Africana avvenuto il 31 gennaio scorso, malgrado l’opposizione algerina a tale ritorno, e dopo soprattutto la sigla di oltre mille convenzioni di cooperazione multidimensionale tra Marocco ed paesi africani durante le visite del Re Mohammed VI.
 

giovedì 16 marzo 2017

PARTENARIATO STRATEGICO CONFERMATO TRA MAROCCO E COSTA D’AVORIO DURANTE IL TOUR DI RE MOHAMMED VI IN AFRICA



Il Re Mohammed VI del Marocco ha completato martedì un nuovo tour in Africa, che ha permesso di rafforzare maggiormente il partenariato reciprocamente vantaggioso e la cooperazione esemplare aperta sul futuro costruita dal Marocco con i paesi del Continente.
Intrapreso subito dopo il ritorno del Regno nell'ambito della famiglia istituzionale africana, ratificato in occasione del 28esimo Summit dell'Unione Africana ad Addis Abeba, il nuovo tour reale che è stato iniziato il primo febbraio scorso da una visita ufficiale in Repubblica del Sudan del Sud, poi in Ghana, Zambia, Guinea ed Costa d'Avorio.
Nel corso di questo tour riuscito, 75 convenzioni sono state aggiunte agli accordi multipli che issano ormai il Regno alla fila del primo, se non del principale partner commerciale ed economico dei paesi africani.
Il comunicato finale della visita d'amicizia e di lavoro effettuato del Re Mohammed VI del Marocco in Repubblica della Costa d'Avorio, pubblicato ieri, sottolinea che i due Stati sono legati da circa 143 accordi di cooperazione. I due capi di Stato hanno chiamato la riunione regolare, sotto la presidenza dei ministri degli Esteri, del Comitato incaricato del Meccanismo formale di controllo e d'applicazione delle varie convenzioni.
Il documento ha salutato la tenuta della seconda sessione del Gruppo d'Impulso Economico Marocco - Costa d'Avorio, per un vero partenariato strategico tra gli attori dei settori pubblici e privati dei due paesi, derivato dall'Accordo di partenariato strategico ed economico firmato il 21 gennaio 2015 a Marrakech. In questo senso, quattordici convenzioni settoriali sono state firmate tra i partner economici dei due paesi, per dare un contenuto concreto a questo partenariato strategico con la realizzazione di progetti nei seguenti settori: costruzione e edilizia sociale, infrastruttura, trasporto e logistica, banca e finanze, economia sociale, solidale ed artigianato, sanità, economia digitale e industria.
sull'aspetto politico e geopolitico, il Presidente Alassane Ouattara ha salutato il ritorno del Marocco all'Unione africana, insistendo sul ruolo determinante che il Regno svolgerà nell'ambito della sua famiglia istituzionale, e ciò, in particolare nel consolidamento della pace e della sicurezza nelle sottoregioni dell’Africa del Nord e dell'Ovest, e del resto dell'Africa.
 “Questo ritorno pubblica chiaramente la volontà e la determinazione del Re del Marocco di impegnarsi in una cooperazione Sud-Sud e partecipare interamente così allo sviluppo del continente come ne testimonia il progetto di conduttura Marocco - Nigeria, che attraverserà i paesi dell'Africa occidentale, in particolare la Costa d'Avorio e di cui i risultati beneficeranno non solo all'insieme di questi paesi, ma anche e soprattutto all'insieme delle loro popolazioni”, sottolinea il comunicato.
 Da parte sua il Re Mohammed VI, ha salutato il sostegno della Costa d'Avorio al ritorno del Marocco all'Unione africana, e si è impegnato a sostenere la candidatura della Costa d'Avorio come membro non permanente al Consiglio di Sicurezza per gli anni 2018-2019.
I due Capi di stato hanno ribadito la loro volontà di vedere un'Africa più solidale ed unita, capace di lottare efficacemente e vittoriosamente contro le nuove forme di criminalità, in questo caso il terrorismo, la criminalità informatica “cyber criminalità”, la pirateria marittima ed il traffico di droga, esortando la Comunità internazionale ad unirsi per fermare definitivamente questi flagelli.
Per quanto riguarda i conflitti in Africa, sono state raccomandate soluzioni politiche durature ed incluse alle crisi che conosce il continente, aggiunge il comunicato.