mercoledì 24 maggio 2017

Marocco: Università Al Quaraouyine di Fes al servizio della formazione di Ulema e dell’apertura



L'Università Al Quaraouyine, il più antico istituto di insegnamento universitario islamico nel mondo, rimane un alto luogo di memoria e di Storia ed un attore principale nella diffusione delle scienze della religione, al servizio della promozione della civilizzazione islamica.
Cosi, partecipa, sotto la condotta illuminata di Sua Maestà il Re Mohammed VI, Amir Al Mouminine, all'attuazione della politica africana del Regno, garantendo le formazioni di molti studenti originari di paesi africani fratelli nei settori delle scienze della sharia, degli studi, e del pensiero islamico.
Contribuisce, tuttavia, alla formazione di Ulema, di ricercatori specializzati, di imam, di morchidines e di morchidates, all'elaborazione di programmi speciali di formazione, di qualificazione e di formazione continua nell’inquadramento religioso, allo sviluppo della ricerca scientifica nei settori degli studi coranici, del Hadith, del dogma, del fikh e delle questioni del pensiero islamico contemporaneo.
Al Quaraouyine, che contribuisce, inoltre, a far conoscere le scienze islamiche, la Storia del Marocco, il patrimonio del fikh islamico ed in particolare del fikh malekita, recante cura alle sue fonti ed operando alla sua diffusione, comprende molti istituti ed enti di insegnamento universitario: Si tratta dell'Istituto Dar Al Hadith El Hassania (Rabat), dell'Istituto Mohammed VI delle Letture e Studi Coranici (Rabat), dell'Istituto Mohammed VI degli imam, Morchidines e morchidates (Rabat), dell'Istituto Reale per la Ricerca sulla Storia del Marocco (Rabat), dell'Istituto del pensiero e della civilizzazione musulmana (Casablanca), di Jamaa Quaraouyine per l'insegnamento tradizionale (Fes), e della scuola delle scienze islamiche (Casablanca).
Questi atenei di riferimento garantiscono la formazione di migliaia di studenti marocchini ma anche dell'Africa e dell'Europa, facendo loro conoscere l'immagine reale della religione islamica ed inculcando loro i suoi precetti e valori che sono la moderazione, la tolleranza e la volontà di coesistenza.
La decisione riguardante la riabilitazione di scuole storiche (le mederse o madrasse) antiche residenze universitarie destinate all’insegnamento accademico e religioso - Mohammadia, Seffarine, Mesbahiya, Bouananiya e Sahrij - che è stata oggetto di lavori di restauro e di rinnovamento nel quadro del programma di riabilitazione dei monumenti della vecchia medina di Fes e la loro apertura per alloggio e studio agli studenti del ciclo di master “Al Alimiya” e di quelli del settore della calligrafia dell'Università Al Quaraouyine, testimonia l'alta sollecitudine del Re verso gli ulema, l'insegnamento religioso ed i suoi studenti. Traduce anche la determinazione ferma del Sovrano di ridare alle scuole antiche le loro lettere di nobiltà di una volta, e la sua volontà permanente di vegliare alla diffusione dei valori dell'Islam nella moderazione, la tolleranza e l'apertura sull'altro.
Quest'iniziativa Reale consolida anche l'Università Al Quaraouyine nello svolgimento dei suoi compiti, tutto permettendogli di trovare la sua promozione nel settore di conoscenze ed il suo ruolo di leader che ha sempre svolto dalla sua creazione.
L’Università Al Quaraouyine è stata edificata nell’anno 859, prima di Bologna (1119) e Oxford (1229), considerata la “più antica istituzione educativa esistente al mondo” dal Guinness dei primati. Al suo interno sono conservati numerosi manoscritti rari.

sabato 20 maggio 2017

Marocco denuncia aggressione di suo diplomatico in Caraibi da un diplomatico algerino e convoca ambasciata algerina a Rabat



Non è un gesto diplomatico, dalle parole per niente convincenti, Soufiane Mimouni direttore generale del MAE algerino, è passato alle mani aggredendo fisicamente Mohamed Ali El Khamlichi assistente dell'ambasciatore di Sua Maestà il Re a Santa Lucia.
Il Regno del Marocco ha denunciato, giovedì 18 maggio 2017, l'aggressione fisica di uno dei suoi diplomatici da parte di un responsabile algerino nel corso di un seminario del Comitato Speciale  sui territori non-autonomi dell’ONU “C24” tenutasi a Saint Vincent e Grenadine dal 15 al 19 maggio.
Il diplomatico marocchino è stato portato all'ospedale, il seminario si è interrotta, una denuncia è stato depositata presso le autorità locali e una protesta diplomatica è stata avviata dal MAECI marocchino convocando l'Incaricato di Affari ad Interim dell'ambasciata algerina a Rabat, il 19 maggio, al ministero marocchino degli Esteri e della Cooperazione Internazionale per presentare “la stupefazione del Regno del Marocco” e “di fronte a quest'atto inammissibile da parte un altissimo responsabile diplomatico algerino, gli è stato chiesto che le scuse siano presentate”, fa sapere il MAECI.
Durante gli ultimi anni, in ogni riunione del C24 si pone la questione della rappresentatività delle province marocchine del sud (Sahara Occidentale), dove i rappresentanti eletti nel Sahara contestano la presenza dell’Algeria e del Fronte Polisario. “Così, nel momento in cui molti paesi hanno sostenuto la partecipazione dei rappresentanti legittimamente eletti delle popolazioni delle province del Sud del Regno, il numero 3 del ministero algerino degli Affari Esteri se ne è preso, in uno stato d'isteria, contro il diplomatico marocchino, in presenza delle delegazioni dei paesi partecipanti e del segretariato dell'ONU”, denuncia il comunicato del MAECI.
“Quest'atteggiamento aggressivo rispecchia il nervosismo estremo della diplomazia algerina a seguito delle evoluzioni recenti che ha conosciuto la questione del Sahara marocchino, in particolare il ritorno del Marocco all’UA; l'ultima risoluzione del Consiglio di Sicurezza; la buona uscita della crisi di Guergarate e le disposizioni della legge finanziaria americana 2017”. “Quest'atteggiamento - sottolinea il comunicato - avverti, anche, sull'incapacità del diplomatico algerino da rispondere alle argomentazioni giuridiche e politiche convincenti a favore della partecipazione degli eletti delle province del Sud del Regno, come rappresentanti legittimi delle popolazioni della regione”.
Per il ministro marocchino di MAECI Nasser Bourita: “Arrivare così a trasgredire tutti usi e costumi diplomatici, da parte di un alto diplomatico, terzo personaggio del MAE algerino, è grave”. Questo “genere d'estremo, fino al ricorso” alla violenza e “all'aggressione fisica”, è senza precedente. “Ciò traduce un nervosismo estremo della diplomazia algerina: che un rappresentante algerino si muove da Algeri fino a Santa Lucia, poi irritato dalla domanda dei nostri rappresentanti, fa ricorso alle mani”. “È molto sorprendente da parte di un paese (Algeria) che si dice semplicemente un osservatore” nel conflitto artificiale del Sahara, ha evidenziato Bourita, richiamando Algeri “piuttosto a contribuire ad una soluzione e assumersi la sua responsabilità in questo dossier”.
La rivalità storica tra Rabat e Algeri si è accesa nuovamente attorno alla questione di Sahara, e dà luogo ad una lotta di influenza nell'ambito delle organizzazioni e riunioni internazionali.
Ex colonia spagnola, Sahara Marocchino è liberato nel 1975, però Algeria e suo Front Polisario ne richiedono la separazione dal Marocco.

FOTO CHOC






 

martedì 16 maggio 2017

Marocco firma accordi con Nigeria per il mega gasdotto transafricano e i concimi



A pochi mesi dalla firma del primo accordo relativo al gasdotto Nigeria – Marocco e dell’accordo sui concimi, il Marocco e la Nigeria hanno deciso di optare per accelerare i tempi e, in occasione di una cerimonia presieduta dal Re Mohammed VI nel palazzo Reale a Rabat il 15 maggio, sono state siglate intese per concretizzare la realizzazione dei due giganteschi progetti.
L’accordo di cooperazione del gasdotto è stato firmato dal direttore generale dell’Ufficio nazionale degli Idrocarburi e delle Miniere, Amina Benkhadra e dal direttore generale della società petrolifera nazionale nigeriana, Maikanti Kacalla Baru. Il gasdotto Nigeria – Marocco avrà un impatto positivo diretto su più di 300 milioni di abitanti e, oltre alla sua dimensione continentale, permetterà di velocizzare i progetti d’elettrificazione in tutta la regione dell’Africa dell’Ovest, base questa per la creazione di un mercato regionale competitivo dell’elettricità. Un vero e proprio strumento efficace d’integrazione e di sviluppo regionale.
Il gasdotto trans-africano che si presenta come un progetto di ampio respiro percorrerà  circa 4 mila chilometri di lunghezza, passando da 12 paesi interessati, decine di migliaia di posti di lavoro saranno creati, nuove opportunità economiche, sviluppo sostenibile e una serie di obiettivi sociali connessi sono attesi.
Il piano di sviluppo del progetto è stato ben accolto in particolare dai governi dei paesi dell’Africa occidentale, che trarranno beneficio dal passaggio del gasdotto sul loro territorio.
Durante la cerimonia il ministro marocchino degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, Nasser Bourita, ha presentato le linee del progetto del concepito “dagli africani per gli africani”, cosa che rispecchia l’orientamento del Re per un’Africa padrona del suo destino, fiduciosa nel suo futuro, come ha sottolineato Bourita.
Dopo aver ricordato i progressi registrati e la competenza accumulata dal Regno in materia di trasporti, logistica, infrastrutture e energie rinnovabili, Bourita ha garantito che il gasdotto Nigeria – Marocco, è uno strumento privilegiato per l’integrazione e lo sviluppo regionale, oltre a rispondere al fabbisogno dell’Europa di differenzazione le sue fonti d’energia.
Da parte sua il ministro nigeriano degli Affari Esteri, Geoffrey Onyeama, ha detto che “La conclusione oggi di quest’accordi, dopo alcuni mesi della visita di Sua Maestà il Re in Nigeria, è una prova del successo del partenariato Rabat – Abuja da attribuire alla volontà dei dirigenti dei due paesi per garantire l’esecuzione dei progetti bilaterali”.
Farouq Said Garba, direttore della società petrolifera nazionale nigeriana (NNPC), ha evocato le modalità di gestione del progetto del gasdotto, la pianificazione degli studi di fattibilità e d’ingegneria industriale, ed i diritti e gli obblighi delle parti.
Intervenendo sulla cooperazione maroco-nigeriana nel settore dei concimi, il presidente dell’associazione nigeriana dei produttori e fornitori di concime (FEPSAN), Thomas Ethu, ha messo in evidenza il rafforzamento della cooperazione tra il gruppo OCP e la FESPAN, notando che questo partenariato ha permesso, in prima fase, un reale trasferimento del “know-how” in materia di sviluppo di strutture di blending, di stoccaggio e di trasporto.
Questa cooperazione parteciperà anche all’ammodernamento del settore dell’agricoltura, attraverso in particolare lo sviluppo di una piattaforma di prodotti chimici, l’utilizzo di concimi di qualità, adeguati al suolo ed all’agricoltura nigeriana.
Il direttore generale dell’Autorità sovrana d’investimento nigeriana, Uche Orji ha trattato la valorizzazione delle risorse naturali per la produzione di concime in Nigeria. In questo senso, ha indicato che la collaborazione tra l’autorità sovrana d’investimento nigeriana ed il gruppo OCP riguarderà l’indagine e la valorizzazione delle riserve di fosfati che esistono negli Stati della Nigeria (Sokoto, Ogun, Edo, Imo). La Nigeria beneficerà così dell’esperienza e della competenza marocchina per sviluppare localmente il settore dei fosfati.
Hanno assistito alla cerimonia della firma il Capo del governo, i presidenti della Camera dei deputati e dei consiglieri, i consiglieri del Re, membri del governo, un’importantissima delegazione istituzionale nigeriana, i rappresentanti della Comunità economica degli Stati d’Africa Occidentale (CEDEAO), i membri del corpo diplomatico accreditato a Rabat e tante alte personalità.

giovedì 11 maggio 2017

Energie rinnovabili: Premio “Energy Efficency Visionary Award” di ASE va al Re Mohammed VI per la sua leadership “eccezionale”



Il prestigioso Premio del visionario in efficacia energetica (Energy Efficency Visionary Award) è stato dato, lunedì a Washington, al Re Mohammed VI del Marocco per la sua leadership “eccezionale”, durante il forum mondiale dell’Alleanza dell'Efficacia Energetica (Alliance to Save Energy, ASE). L’evento è stato segnato dalla presenza dell'ambasciatore del Regno negli Stati Uniti, Lalla Joumala Alaoui, che ha ricevuto il Premio in nome del Sovrano.
In questa occasione, Gil Quiniones, copresidente del Consiglio di amministrazione d’ASE ha sottolineato che “il Marocco, che ha ospitato la 22esima Conferenza delle Parti alla Convenzione - quadro dell'ONU sui cambiamenti climatici, (COP22) a Marrakech dal 7 al 18 novembre 2016, si distingua con il suo passo esemplare in materia d'energia rinnovabile, sotto la leadership visionaria di Sua Maestà il Re”. Grazie a questa leadership Reale, ha spiegato, “il Marocco è stato in grado di predisporre una strategia globale che ha permesso un miglioramento significativo dell'efficienza energetica nel Regno, sulla via della concretizzazione degli obiettivi specifici nell'Accordo di Parigi sul clima”.
“Sotto l'impulso della visione di Sua Maestà il Re”, ha proseguito, “il Marocco aveva creato l'Agenzia Nazionale per lo Sviluppo delle Energie Rinnovabili e dell'Efficienza Energetica (ADEREE), per la realizzazione di un programma ambizioso riguardante una serie di obiettivi in materia d'energia pulita, compresso il raggiungere tra 25 e 30 per cento di risparmio d'energia attraverso l'efficacia, all'orizzonte 2030”. “Per tutte queste realizzazioni e per l'approccio adottato dal Marocco in materia d'efficienza energetica, tale approccio si distingue con il suo carattere risolutamente diretto verso il futuro, siamo fieri ed onorati di attribuire alla Sua Maestà il Re Mohammed VI il Premio del visionario in efficacia energetica per il 2017”, ha sottolineato il copresidente dell'ESA, in occasione di questa cerimonia che si è svolta in presenza in particolare di Said Mouline, Direttore generale dell'ADEREE.
Cosi, nell’accettare il Premio, il Re Mohammed VI ha ribadito tramite suo messaggio letto dall'ambasciatrice marocchina Lalla Joumala Alaoui, dinanzi al forum mondiale: È “il nostro impegno costante a livello nazionale, regionale e continentale, a mettere tutti gli sforzi per favorire un clima di sviluppo sostenibile dell'efficienza energetica, delle energie rinnovabili, dell'innovazione tecnologica e dei lavori verdi in generale”. “Il nostro impegno in questo settore si estende al di là del territorio marocchino, si è materializzato in modo concreto con le azioni ed i progetti che abbiamo lanciato, nel quadro di partenariati reciprocamente proficui, particolarmente con i nostri paesi fratelli africani”, ha sostenuto il Sovrano.
“Quest'impegno è stato anche percettibile in occasione della COP 22, organizzata con successo a Marrakech e segnata dall'organizzazione alla nostra iniziativa del Vertice Africano dell'Azione per armonizzare l'azione del continente per uno sviluppo sobrio in carbonio”, ha precisato il Re.
Il Sovrano ha notato che la sfida che si pone in modo pressante al nostro mondo di oggi non è la mancanza di risorse energetiche ma la mobilitazione degli investimenti indispensabili in materia, insistendo che “è, dunque, necessario costruire le infrastrutture energetiche necessarie e sviluppare tecnologie alternative”. È per questo che il Regno del Marocco opera costantemente per adattarsi in modo permanente ai cambiamenti futuri per garantire il suo sviluppo economico e sociale e rispondere durevolmente ai suoi fabbisogni crescenti di energia. La sicurezza d'approvvigionamento, la disponibilità dell'energia e l'efficienza energetica e la preservazione dell'ambiente sono i pilastri della sua strategia energetica, ha detto il Sovrano.
Ed il Sovrano di rilevare che “alcuni anni subito dopo il suo avvio, il nuovo modello energetico marocchino ha portato i suoi frutti con l'installazione di nuove capacità di energie rinnovabili, in particolare solari, eoliche ed idrauliche e l’avvio di un’insieme di azioni determinate che riguardano la razionalizzazione del consumo energetico”, aggiungendo:“Moltiplichiamo i nostri sforzi per cambiare profondamente i nostri modi attuali di produzione e di consumo d'energia, per renderli efficienti, efficaci e realizzabili”.
Fondata nel 1977, Alleanza dell'Efficacia Energetica è una coalizione d'avanguardia bipartisan degli USA e senza scopo lucrativo, costituita principalmente da organizzazioni e da corporazioni attive nei settori tecnologico, industriale, ambientale ed energetico, oltre ai difensori di diritti dei consumatori. Ha per obiettivo in particolare di promuovere negli Stati Uniti e nel mondo l'efficacia e la sicurezza energetiche, ed per un ambiente più pulito, nei vari settori dell'economia.