Non è un gesto diplomatico,
dalle parole per niente convincenti, Soufiane Mimouni direttore generale del
MAE algerino, è passato alle mani aggredendo fisicamente Mohamed
Ali El Khamlichi assistente
dell'ambasciatore di Sua Maestà il Re a Santa Lucia.
Il Regno del Marocco ha
denunciato, giovedì 18 maggio 2017, l'aggressione fisica di uno dei suoi
diplomatici da parte di un responsabile algerino nel corso di un seminario del
Comitato Speciale sui territori
non-autonomi dell’ONU “C24” tenutasi a Saint Vincent e Grenadine dal 15 al 19
maggio.
Il diplomatico marocchino
è stato portato all'ospedale, il seminario si è interrotta, una denuncia è
stato depositata presso le autorità locali e una protesta diplomatica è stata
avviata dal MAECI marocchino convocando l'Incaricato di Affari ad Interim
dell'ambasciata algerina a Rabat, il 19 maggio, al ministero marocchino degli
Esteri e della Cooperazione Internazionale per presentare “la stupefazione del
Regno del Marocco” e “di fronte a quest'atto inammissibile da parte un altissimo
responsabile diplomatico algerino, gli è stato chiesto che le scuse siano
presentate”, fa sapere il MAECI.
Durante gli ultimi anni, in
ogni riunione del C24 si pone la questione della rappresentatività delle province
marocchine del sud (Sahara Occidentale), dove i rappresentanti eletti nel
Sahara contestano la presenza dell’Algeria e del Fronte Polisario. “Così, nel
momento in cui molti paesi hanno sostenuto la partecipazione dei rappresentanti
legittimamente eletti delle popolazioni delle province del Sud del Regno, il
numero 3 del ministero algerino degli Affari Esteri se ne è preso, in uno stato
d'isteria, contro il diplomatico marocchino, in presenza delle delegazioni dei
paesi partecipanti e del segretariato dell'ONU”, denuncia il comunicato del
MAECI.
“Quest'atteggiamento
aggressivo rispecchia il nervosismo estremo della diplomazia algerina a seguito
delle evoluzioni recenti che ha conosciuto la questione del Sahara marocchino,
in particolare il ritorno del Marocco all’UA; l'ultima risoluzione del
Consiglio di Sicurezza; la buona uscita della crisi di Guergarate e le
disposizioni della legge finanziaria americana 2017”. “Quest'atteggiamento - sottolinea
il comunicato - avverti, anche, sull'incapacità del diplomatico algerino da rispondere
alle argomentazioni giuridiche e politiche convincenti a favore della
partecipazione degli eletti delle province del Sud del Regno, come rappresentanti
legittimi delle popolazioni della regione”.
Per il ministro
marocchino di MAECI Nasser Bourita: “Arrivare così a trasgredire tutti usi e
costumi diplomatici, da parte di un alto diplomatico, terzo personaggio del MAE
algerino, è grave”. Questo “genere d'estremo, fino al ricorso” alla violenza e “all'aggressione
fisica”, è senza precedente. “Ciò traduce un nervosismo estremo della diplomazia
algerina: che un rappresentante algerino si muove da Algeri fino a Santa Lucia,
poi irritato dalla domanda dei nostri rappresentanti, fa ricorso alle mani”. “È
molto sorprendente da parte di un paese (Algeria) che si dice semplicemente un osservatore”
nel conflitto artificiale del Sahara, ha evidenziato Bourita, richiamando
Algeri “piuttosto a contribuire ad una soluzione e assumersi la sua responsabilità
in questo dossier”.
La rivalità storica tra
Rabat e Algeri si è accesa nuovamente attorno alla questione di Sahara, e dà
luogo ad una lotta di influenza nell'ambito delle organizzazioni e riunioni
internazionali.
Ex colonia spagnola,
Sahara Marocchino è liberato nel 1975, però Algeria e suo Front Polisario ne
richiedono la separazione dal Marocco.
FOTO CHOC
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