domenica 30 novembre 2014

Animazione e cultura si invitano al 2° FMDH di Marrakech

Yassine Belkassem

Marrakech, 30 nov. 2014 - I lavori del 2° Forum Mondiale dei Diritti dell'Uomo (FMDH) a Marrakech del sabato, sono stati ricchi di attività culturali e di animazione.
Il Cinema Colisée (Colosseo) ha ospitato la proiezione di un film documentario in omaggio alla defunta Assia El Ouadie, la donna di legge marocchina, icona dei diritti dei detenuti denominata dai detenuti “Mama Assia”. La proiezione è stata onorata dell’incontro con la famiglia El Ouadie e con Hala Mourad la regista del documentario.
In coincidenza con la Giornata internazionale di solidarietà con la Palestina, 29 novembre,  il FMDH di Marrakech partecipa alla campagna Building Solidarity for Palestinian Refugees, iniziata dall'UNRWA, con l'esposizione di una foto gigante sulla facciata della posta Gueliz.
Mentre il Villaggio del FMDH ha conosciuto un'esposizione di foto, e nella serata è stato organizzato incontro al cinema Colosseo con Yahya Yakhlef, ex ministro palestinese della cultura seguito di proiezione del film “Les Infiltrés “ (Gli infiltrati) di Khaled Jarrar, e una serata artistica musicale animata dal trio Joubran. Sempre al Villaggio del FMDH, i partecipanti hanno assistito ad un concerto di musica argentina di “Grupo Tonolec”, un laboratorio di danza “Bailarina de Tango y folclore”, un'esposizione di “La pena di morte non è la giustizia” della Coalizione mondiale per l'abolizione della pena di morte, mentre Amnesty Marocco ha presentato un teatro su “l'abolizione della pena di morte” e ha animato una performance musicale intitolata “I gridi degli schiavi”.
Queste attività sono accompagnate, fuori sito, da un'esposizione di Mahi Binebine “Insoumission” al museo della Palmeraie, dal 20 novembre al 20 dicembre, un Carnevale per i diritti lungo le grandi arterie della città ocra ed una maratona dei giovani per i diritti umani.
Nello stesso ordine di idea, la Posta Marocco ha emesso un francobollo postale di un valore di 8,40 Dh, in commemorazione di questa 2° edizione, parallelamente ad un'esposizione filatelica.
La seconda edizione del Forum Mondiale dei Diritti Umani (FMDH) Marrakech 2014, è un evento internazionale di spicco patrocinato dal Re Mohammed VI, ha avuto la partecipazioni di oltre 6mila delegati provenienti da più di cento paesi, nella fattispecie ong locali ed internazionali, agenzie dell’Onu, governi, partiti politici, sindacati, attori mondiali dello sviluppo e dei diritti umani e imprenditori.



FMDH Marrakech 2014: La situazione degli anziani richiede la revisione di legislazioni e politiche pubbliche nel mondo

Yassine Belkassem
Marrakech, 29 nov. 2014 - Numerosi giuristi e periti nazionali e stranieri hanno sottolineato, sabato a Marrakech, l'importanza di procedere alla revisione delle legislazioni, politiche pubbliche e programmi afferenti alle persone anziani a causa della loro inadeguatezza con le attese e bisogni di questa categoria nel mondo. I cambiamenti della piramide dell’età e delle condizioni socioculturali della società moderna hanno affettato grandemente lo statuto e la situazione delle persone vecchie, hanno stimato i giuristi e esperti in un incontro intitolato “Proteggere e promuovere i diritti delle persone anziani: Opportunità e mezzi”, organizzato nella cornice del secondo Forum mondiale dei Diritti dell’Uomo (FMDH) organizzato e patrocinato dal Re Mohammed VI a Marrakech dal 27 al 30 novembre. Hanno messo l'accento sull'imperativo di rinforzare le istanze ed istituzioni concernenti dalla questione delle persone anziani e di mettere in opera strutture giuridiche e approcci pertinenti sul lungo termine.
A questo proposito, il direttore dell’Entraide Nazionale marocchino Abdelmounaim Madani ha presentato i differenti programmi sociali dedicati agli anziani, particolarmente in termini di accoglienza, alloggio e di accesso ai servizi sanitari, accompagnamento e di animazione sociale e culturale. Madani ha ricordato che il Marocco dispone oltre sessantina di strutture di protezione sociale che sono gestite dalle istituzioni caritative al profitto di 52 mila persone di cui 53 per cento sono donne, e altre strutture gestite dall'Iniziativa Nazionale dello Sviluppo Umano (INDH), la Fondazione Mohammed V per la Solidarietà. E ha assicurato che i preparativi vanno di buona velocità per la creazione di un Osservatorio nazionale delle persone anziane, presentando il rafforzamento delle strutture della protezione sociale in risorse umane, nell'orientamento degli sforzi dei differenti partner verso le zone che soffrono di mancanza di infrastrutture adeguate. Dalla sua parte Mohamed Ait Azizi, direttore della protezione della famiglia, dell'infanzia e delle persone anziane al ministero della Solidarietà, della famiglia e dello sviluppo sociale che ha evidenziato gli sforzi consentiti dalle autorità pubbliche con altre istituzioni ed associazioni della società civile per l’emergenza di una nuova generazione dei servizi e prestazioni a favore delle persone anziane. L’amministratore ministeriale ha segnalato che le campagne di sensibilizzazione saranno organizzate ogni anno per fare valere il posto delle persone vecchie ed il loro statuto sui livelli sociali, culturali e familiari, sopratutto che questo posto di scelta nel corpo sociale marocchino comincia a subire con forza i contraccolpi della modernità nella scia della mondializzazione.
Gli altri intervenienti di cui attori associativi venuti dal Sud Africa, Francia, USA e dalla Svizzera, hanno sottolineato la necessità di promuovere la situazione e i diritti delle persone anziane nelle politiche e programmi pubblici.
La seconda edizione del Forum Mondiale dei Diritti Umani (FMDH), un evento internazionale di spicco patrocinato dal Re Mohammed VI, ha avuto la partecipazioni di oltre 6mila delegati provenienti da più di cento paesi, nella fattispecie ong locali ed internazionali, agenzie dell’Onu, governi, partiti politici, sindacati, attori mondiali dello sviluppo e dei diritti umani e imprenditori.


FMDH Marrakech 2014: CESE marocchino chiede azioni intense della Carta sociale dell’UCESIF

Yassine Belkassem

Marrakech, 29 nov. 2014, La linea guida che sarà adottata dall'Unione dei Consigli economici e sociali ed istituzioni similari della Francofonia, (UCESIF), per 2015 -2016, deve fondare la sua azione sulla mobilitazione dei paesi membri vista di intensificare le azioni di volgarizzazione della Carta sociale dell'unione, ha sottolineato, a Marrakech, il presidente del Consiglio economico, sociale ed ambientale (CESE), Nizar Baraka. I Consigli Economici e Sociali (CES) dei paesi francofoni sono chiamati ad elaborare rapporti annui per ogni paese sugli indicatori della Carta dell'UCESIF e sulla valutazione delle politiche pubbliche attuate per generalizzare l’accesso dei cittadini a questa nuova generazione dei diritti dell’Uomo, ha aggiunto, durante al seminario intitolato “L’impatto della Carta sociale dell’UCESIF) sulla promozione dei diritti fondamentali nei paesi dell’Unione”, alla seconda edizione del Forum Mondiale dei Di ritti dell’Uomo, organizzata a Marrakech dal 27 al 30 novembre.
Baraka ha rafforzato che l'obiettivo finale di queste azioni consiste a riunire le condizioni della creazione di un osservatorio della Carta dell'UCESIF. Ha peraltro, sottolineato che gli obiettivi ed il contenuto della Carta sociale dell'UCESIF si inseriscono pienamente nelle prospettive degli Obiettivi di Sviluppo Duraturo (ODD) in corso d’elaborazione e di esame dall’ONU per il periodo 2015 - 2030.
“Il Marocco ha giocato un ruolo importante nell'elaborazione e l'adozione della Carta sociale dell'UCESIF che costituisce un progresso maggiore per i paesi membri”, ha rilevato del suo lato, il segretario generale dell'UCESIF Michel Doucin. Doucin, in quanto consigliere diplomatico del CESE francese, ha richiamato a mettere in azione questa Carta e di fare in sorte che raggiungesse risultati concreti. Il presidente dell'UCESIF, Christos Polyzogopoulos, ha sottolineato dalla sua parte, che l'adozione di politiche restrittive da certi paesi di cui la Grecia, hanno condotto le economie alla recessione, hanno minato considerevolmente il livello di vita della società e fortemente aumentato il tasso di disoccupazione. “La povertà e la disoccupazione costituiscono una piaga in numerose regioni del mondo mentre enormi ricchezze si accumulano nelle mani di una minoranza”, ha aggiunto concludendo che la povertà e le disuguaglianze sociali costituiscono una minaccia per la coesione sociale.
Il presidente del CES del Benin, Tabé Agostino Gbian, hanno sollevato della sua parte, l'importanza di tali carte nella promozione dei diritti dell'uomo nei paesi dell'Unione, chiamando a mettere in moto questa carta a favore della realizzazione delle attese e delle aspirazioni dei cittadini dell’Unione allo sviluppo duraturo e a una vita decente e dignitosa, mettendo in rilievo l'esperienza del CES del Benin, chiamando peraltro, a trarre profitto dalla ricca esperienza accumulata dal CESE marocchino in questo campo.
Nello stesso ordine di idee, il presidente del CES del Congo, Jean Marie Tasomo, hanno messo in rilievo l'esperienza pioniera del CESE marocchino così come tutte le iniziative del Regno in favore dello sviluppo del continente nero in tutti i campi. Ha inoltre, chiamato di attuare le disposizioni della Carta sociale dell’Unione e di garantire la continuità di questa Carta attraverso la sua volgarizzazione sul livello internazionale e continentale. Questo incontro è stato anche l'opportunità di firmare un accordo di cooperazione tra il CESE marocchino ed il suo omologo del Congo.
Da ricordare che la Carta sociale dell'UCESIF si articola intorno a tre elementi costitutivi complementari: l'enumerazione dei diritti fondamentali, economici, sociali, culturali, politici, civili ed ambientali, la declinazione dei diritti fondamentali in obiettivi operativi e l'identificazione degli indicatori di monitoraggio dei risultati dell'azione. Questa Carta è strutturata in sette capitoli complementari. Si tratta dell'accesso ai servizi essenziali e il benessere sociale, la conoscenza, formazione e sviluppo culturale, l'inclusione e solidarietà, la protezione dei bambini, il dialogo sociale, dialogo civile e partnership innovative, la protezione dell'ambiente ed la gouvernance responsabile, sviluppo e sicurezza economica e democrazia sociale.
Organizzato dal CESE (Marocco), questo atelier di lavoro che ha visto la partecipazione di parecchi CES, membri dell'UCESIF ed istituzioni nazionali e internazionali, ha offerto l'opportunità per fare il bilancio delle azioni di volgarizzazione della Carta sociale dell'UCESIF condotto fino ad oggi e per valutare l'impatto di questa volgarizzazione sulla promozione delle buona pratiche in materia di effettività dei diritti dell’Uomo fondamentali nei paesi dell’Unione.
Creata nel 2004 a Ouagadougou, l'UCESIF raggruppa le istituzioni di competenze similari dei paesi francofoni, in vista di creare uno spazio di scambi di esperienze tra professionisti che si evolvono nello stesso campo di attività. Posta sotto l'egida dell'Organizzazione Internazionale della Francofonia (OIF), l'UCESIF raggruppa i Consigli Economici e Sociali di 22 paesi.


Paesi europei e africani decidono a Roma un nuovo impegno sull'immigrazione

Roma,  28 Novembre - Circa 58 Paesi europei e africani si sono impegnati in corso di una riunione ministeriale a Roma per risolvere i problemi dell'immigrazione, senza ridurlo a una semplice questione affrontabile ricorrendo al rafforzamento della polizia di frontiera.
La quarta conferenza nell'ambito del Processo di Rabat, istanza del dialogo tra Europa e Mediterraneo proprio sul tema dell'immigrazione, è stata dunque l'occasione per riprendere il tema, come ha specificato con entusiasmo il ministro senegalese dell'Interno, Abdoulaye Daouda Diallo. "L'immigrazione è un problema tanto per il nord quanto per il sud" ha spiegato il ministro in conferenza stampa. Per l'Africa non è più sostenibile che le braccia e le menti migliori lascino la propria terra, mentre i paesi europei non riescono più a fronteggiare i flussi migratori che li invadono. Secondo Diallo, dunque, è necessario mettere in piedi programmi che mirino a scoraggiare il fenomeno migratorio dai paesi di origine e per farlo bisogna che gli stessi assicurino la tutela dei diritti fondamentali ai propri cittadini.
Roma è da qualche settimana teatro di episodi di enorme violenza da parte degli abitanti di alcuni quartieri che mal tollerano la presenza dei centri di accoglienza per immigrati, accusati di compromettere la quiete cittadina e di appropriarsi di fondi pubblici che non sono più garantiti agli italiani. Con questo genere di paure e pregiudizi è arrivato il momento di fronteggiarsi a viso aperto, secondo il ministro marocchino Anis Birou, che ha evidenziato l'importanza di sensibilizzare le persone affinché comprendano che la presenza degli immigrati è una ricchezza per i paesi che li accolgono.
La nuova Commissione europea, che ha avviato i suoi lavori all'inizio di novembre, come ha spiegato Federica Mogherini, capo della diplomazia europea, intende proprio lavorare sull'aspetto dei vantaggi economici che i flussi migratori possono arrecare. In materia di immigrazione, secondo Mogherini, è importante integrare politica, visioni di insieme e cultura della tolleranza.
La Commissione, d'altronde, ha come approccio quello di mettere in collaborazione stretta tutti i soggetti coinvolti nella politica estera, nel commercio, nell'aiuto umanitario e nello sviluppo internazionale.


afp

sabato 29 novembre 2014

Continuano i lavori del FMDH Marrakech 2014, alcuni interventi

Marrakech 29 novembre 2014 - Si svolge dal 27 al 30 novembre in Marocco, a Marrakech, la seconda edizione del Forum mondiale dei Diritti umani (Fmdh), un evento internazionale di spicco patrocinato dal Re Mohammed VI e che interpreta la volontà e l’ambizione del paese nordafricano di contribuire attivamente alle azioni internazionali nel campo dei Diritti dell’Uomo. Il fatto che la manifestazione si svolga in Marocco, cioè per la prima volta in Africa, testimonia la volontà del regno di affrontare le riforme radicali concernenti la promozione dei Diritti dell’Uomo, una scelta che risponde alla volontà di un cammino che è irreversibile. Al forum, che si concluderà il 30 novembre, sono presenti 6mila delegati provenienti da più di cento paesi, nella fattispecie ong locali ed internazionali, agenzie dell’Onu, governi, partiti politici, sindacati, attori mondiali dello sviluppo e dei diritti umani e imprenditori.
Ecco alcuni interventi del secondo giorno:
Navy Pillay, Alto Commissariato dei diritti dell’Uomo:
La tenuta del FMDH in Marocco con la forte partecipazione di esperti internazionali e militanti associativi e rappresentati di dell’ONU e dei governi, venuti da circa cento paesi testimonia l’impegno del Regno per il rispetto e la protezione  dei diritti dell’uomo. Auguri al governo marocchino per questo appuntamento mondiale eccezionale che offre uno spazio di scambio e di dialogo tra gli attori governativi e i difensori dei diritti dell’uomo”.
Delegazione UE:
Stavros Lambrinidis, Rappresentante Speciale dell’UE per i diritti umani, Elena Valenciano, e il co-presidente della Commissione parlamentare mista UE - Marocco, Pier Antonio Panzeri, hanno partecipato attivamente ai lavori del FMDH: “La promozione della buona gouvernance i diritti dell’uomo in centro del dialogo politico tra l’UE e Marocco è un campo prioritario della cooperazione tecnica e finanziaria dell’UE, e per esempio l’UE sostiene il piano del governo marocchino per uguaglianza, e sosterrà la riforma della Giustizia e le nuove politiche della migrazione in Marocco.
L’UE dialoga attivamente con la società civile (300 organizzazioni e reti), appoggiandola dal 2000 con ben 140 progetti di 40 milioni di euro. Altre 30 progetti sono in corso d’esecuzione con un budget di 15 milioni di euro, nei campi della democrazia, diritti dell’uomo, ambiente, la giustizia, la migrazione.
Susan Alzner, Incaricato del Programma ONU con le ONG:
Il FMDH Marrakech 2014 apporta anche un valore aggiunto agli sforzi sostenuti impegnati per il rafforzamento della cultura e dei diritti dell'uomo nel mondo. Durante l'incontro mondiale di Marrakech, i partecipanti vanno ad esaminare i mezzi di migliorare la protezione dei diritti dell'uomo in favore delle categorie sociali più fragili conformemente alle convenzioni e trattati dell'ONU relativa ai diritti dell'uomo. Malgrado gli sforzi consentiti ed il progresso registrato in materia dei diritti umani in parecchie regioni del pianeta grazie alla mobilitazione della comunità internazionale, c'è ancora una lunga strada a percorrere in questo campo.
José Luis Rodriguez Zapatero ex capo del Governo spagnolo
Ha sottolineato che la democrazia conduce alla pace e riduce le violazioni dei diritti umani, chiamando alla promozione della democrazia in quanto vettore che serve a ridurre il rischio di violenza in seno alle società sul piano internazionale. La necessità di trarre le lezioni dalle violenze e dei conflitti che hanno segnato la storia dell'umanità, indicando che lo spazio della comunità europea che era nel passato un focolare di guerre e di conflitti, è diventato oggi grazie alla promozione della democrazia, un'oasi di pace ed un modello dell'integrazione. La storia ci ha insegnato che l'intolleranza, qualunque sia la sua natura o le sue origini, costituisce una minaccia per la pace, stimando che l'unità e la cooperazione tra le religioni e la promozione del dialogo tra le civiltà favoriscono l’intesa e la coesistenza tra i popoli. Una terza guerra mondiale non ha avuto luogo finora a causa della democrazia che si è rinforzata considerevolmente durante i 20 ultimi anni attraverso il mondo, affermando che l'intolleranza, la dittatura, la povertà ed il traffico di droghe attizzano il rischio dell'insicurezza. L’uguaglianza tra uomo e domma dovrebbe essere al top delle priorità dell’agenda mondiale di sviluppo post 2015, perché questo permetterà a raggiungere altri obiettivi strategici.
Michel Tubiana, Presidente della Rete Euro mediterranea dei diritti dell’Uomo:
La democrazia non può essere esportata o imposta dell'estero, sottolineando la necessità di dare la chance ai paesi arabi ed aiutarli a costruire i loro propri progetti democratici senza ingerenza nei loro affari interni. La democrazia ed i diritti umani non sono la panacea esclusiva a certi paesi o un continente senza l'altro perché i popoli si dividono le stesse inspirazioni alla libertà e la democrazia. La consacrazione dell'uguaglianza tra i popoli richiede il rafforzamento del dibattito e del dialogo tra i governi e gli attori della società civile, ciò che permette di costruire una società tollerante. Tubiana ha salutato, peraltro, la politica migratoria del Marocco, in particolare la decisione del Regno di regolarizzare la situazione degli immigrati sub-sahariani, affermando che il Marocco è l’unico paese nel continente africano ad intraprendere una tale iniziativa.


Marocco: storico accordo, arrivano indennizzi per disoccupati , da dicembre 70% media ultimi sei stipendi

(ANSAmed) - ROMA, 28 NOV - Il Marocco fa un altro significativo passo in avanti nella razionalizzazione del settore degli ammortizzatori sociali con un accordo, caratterizzato da una lunghissima gestazione, tra sindacati e imprenditori per garantire ai disoccupati un sostegno economico che ne agevoli il reinserimento nel mercato.
In base all'accordo, i disoccupati già a partire dal prossimo dicembre percepiranno - comunque per un periodo limitato di sei mesi - una ''indennità per la perdita del lavoro” (questa la definizione ufficiale) che sarà pari al settanta per cento della media degli stipendi percepiti nel semestre precedente al giorno della comunicazione ufficiale del rapporto di lavoro.
L'accordo, siglato alla fine di un serrato confronto tra le parti e spesso giunto ad un passo dalla rottura, arriva a distanza di circa dodici anni dall'avvio delle trattative.
Ma, come spesso accade in sede di trattativa, l'accordo raggiunto - comunque celebrato in Marocco come un successo del metodo della concertazione - non sembra soddisfare equamente tutte e due le parti.
Il sindacato, pur avendo accettato le grandi linee dell'intesa (che sana comunque una ferita nei rapporti industriali), la defisce al ribasso rispetto alle aspettative dei lavoratori. Tanto che Miloudi Moukharir, segretario generale dell'Unione marocchina del lavoro (forse la centrale più rappresentativa), l'ha definita una ''misuretta''. E Jamal Belarach, presidente della commissione Affari sociale dello stesso sindacato, quasi a motivare la firma dell'accordo, ha spiegato la situazione che esiste in Marocco, dove la perdita del posto di lavoro spesso spiana una strada velocissima verso la ''miseria sociale''. Di parere opposto, ovviamente, le strutture di rappresentanza del patronato, secondo le quali l'indennità potrà accompagnare concretamente chi ha perso il posto di lavoro in un percorso di reinserimento che purtroppo , ad oggi, non aveva alcun ''paracadute'' sociale, ovvero alcuna misura che desse una risposta seppure provvisoria alla repentina perdita del reddito.
Stando alle stime elaborate in sede di trattativa, nel primo anno di operatività dell'accordo il numero delle persone che dovrebbero essere indennizzate entrerebbero in una forbice tra i 35 mila ed i 50 mila, con un costo a carico dello Stato di 45 milioni. Ma, dopo i primi tre anni di durata dell'intesa, essa andrà alla valutazione congiunta di imprese e sindacato per trovare una piattaforma economica condivisa in cui lavoratori (con lo 0,38 per cento del salario lordo) e imprese (con lo 0,19) contribuiscano congiuntamente.


(di Diego Minuti)  

venerdì 28 novembre 2014

Sul Forum Mondiale dei Diritti dell’Uomo 2014 a Marrakech … hanno detto …

Jean Marie Heydt, Presidente del Centro Nord Sud del Consiglio d'Europa: “Il Marocco ha dimostrato in questi ultimi anni un progresso fenomenale, sia sul piano economico che sul piano umano in generale.
Gilles Pargneaux, Eurodeputato socialista e Presidente del Gruppo d'Amicizia UE – Marocco: “Il Marocco ha avuto un’attitudine esemplare nella materia dei diritti dell’uomo dall’inizio del 21isimo secolo, grazie alla ferma volontà di SM il Re Mohammed VI con l’impulso di una fortissima politica di sviluppo dei diritti umani che ha permesso di dire che il Marocco è un esempio nel Maghreb, in Africa e nel mondo arabo”.
Mohamed Vall Alghadi, Presidente della ONG mauritana "Mémoire et Justice: “Rendo omaggio al Marocco per aver sviluppato una base solida e ambiziosa nella protezione e la difesa dei diritti dell’uomo. La tenuta della seconda edizione in Marocco è un messaggio internazionale forte di incoraggiamento e di riconoscimento per il Regno marocchino”.

Maurice Katala, Presidente della ONG africana Action pour la Paix et le Développement dans la région des Grands - Lacs (AIPD): « L’AIPD si rallegra per l’impressionante slancio riformatore in corso in Marocco, abbiamo tanta ammirazione per le azioni iniziati in questi ultimi anni per promuovere la dinamica di riforma in maniera globale, particolarmente sul piano dei diritti dell’Uomo”.

Il Re Mohammed VI, un approccio globale e non selettivo dei diritti dell’Uomo può costituire un apporto fondamentale alle scadenze internazionali.

Yassine Belkassem

Nel suo messaggio ai partecipanti al secondo Forum Mondiale dei diritti dell’Uomo, iniziato ieri a Marrakech, il Re Mohammed VI ha osservato che questo evento è organizzato alla vigilia di importanti scadenze internazionali in cui un approccio globale e non selettivo può costituire un apporto fondamentale, auspicando di condividere con la comunità dei difensori dei diritti dell’uomo riuniti nel FMDH le sue riflessioni su tre problematiche: Le questioni dell’uguaglianza e la parità del genere. Gli obiettivi dello sviluppo post 2015 e, le migrazioni internazionali e i richiedenti d’asilo.
Concernente il primo tema, il Re ha notato che “venticinque anni dopo la Dichiarazione e la Piattaforma d’azione di Pechino per l’integrazione del genere nelle politiche, strategie e nei programmi in tutti i paesi, i dati disponibili e il vissuto quotidiano delle donne e delle ragazze in numerose regioni del mondo testimoniano le resistenze agli obiettivi della Dichiarazione di Pechino, malgrado i progressi, le realizzazioni sono lontane ad essere all’altezza delle ambizioni allora tracciate”, ha deplorato il Re. Il Re ha fatto sapere in questo riguardo che il Marocco ha fatto dalle questioni dell’uguaglianza e della parità assi principali nelle sue politiche pubbliche, precisamente sviluppando il budget sensibile al genere, riconosciuto dall’ONU come guida, ma, “sappiamo invece che ci resta tanto da fare”, ha detto. Una legge sul lavoro domestico che concerne le giovani ragazze è adesso in discussione in Parlamento e il governo lavora all’elaborazione di una legge sulla lotta contro la violenza riguarda delle donne. Nello stesso modo, un’Autorità per la parità e la lotta contro tutte le forme di discriminazione, organo costituzionale, dovrebbe essere insediato prossimamente, ha fatto sapere il Re.
Quanto al secondo tema, il Re si è rallegrato che i numerosi forum tematici organizzati durante il FMDH di Marrakech raggruppano le preoccupazioni della società civili, le agenzie dell’ONU e gli esperti implicati nella valutazione degli Obiettivi del Millennio e la definizione di nuovi obbiettivi di Sviluppo Duraturo. Il Regno del Marocco, ha assicurato il Re, sostiene l’attuazione che mira di mettere i diritti umani nel cuore dei suoi nuovi obiettivi, ciò che necessita un’implicazione più forte nei diversi appuntamenti regionali e internazionali programmati da qui a settembre 2015.
Per il terzo tema, sulle migrazioni internazionali e i richiedenti d’asilo, il Re ha fatto sapere che con 240 milioni di migranti internazionali nel 2012, le migrazioni costituiscono oggi un po’ dappertutto un soggetto di preoccupazione e di dibattito costante che interpella, insieme, i poteri pubblici, la società civile e la comunità internazionale. Dopo aver rammaricato che “gli approcci polemici persistono e si rafforzano” su questa questione, il Re ha notato che lo sviluppo dei flussi migratori sud – sud si accompagna con la femminilizzazione dei flussi, l’emergenza delle reti sofistiche specializzate nella tratta degli esseri umani, la diversificazione dei profitti dei migranti e dei rifugiati e l’elevazione del loro livello socioculturale e infine con la migrazione dei minori. Le guerre civili inviano all’esilio milioni di persone, accolte spesso dai paesi vicini come il caso dei nostri fratelli siriani. Questi nuovi rifugiati si aggiungono ai rifugiati palestinesi in cui le loro sofferenze perdurano da decenni” ha rilevato il Sovrano prima di deplorare che il rigetto dei migranti si sviluppa in numerosi paesi, nell’istigazione di correnti politiche estremiste. Queste realtà intervengono nel momento in cui la Convenzione sui diritti dei migranti e delle loro famiglie, principale strumento dei diritti dell’Uomo, è stata firmata e ratificata solo dai paesi del Sud. Il Re ha fatto sapere, in questo contesto, che il Marocco ha scelto di attuare una nuova politica della migrazione, basata su un approccio umanista e conforma alla sua Costituzione e agli suoi impegni internazionali, ricordando che una esclusiva regolarizzazione è in corso da gennaio 2014 falla fine di dicembre.
Infine, il sovrano ha invitato la comunità internazionale a prendere attivamente i negoziati per raggiungere una gouvernance internazionale e regionale delle migrazioni, inseguito al dialogo di alto livello iniziato dell’ex segretario generale dell’ONU Kofi Annan.

giovedì 27 novembre 2014

Universalizzazione dei diritti: Forum Mondiale dei Diritti Umani a Marrakech 27 - 30 novembre

Marrakech 27 novembre 2014 - La città ocra, Marrakech, è di nuovo sotto i riflettori del pianeta, con lo svolgimento della seconda edizione del Forum Mondiale suiDiritti Umani (FMDH 27 - 30 novembre), un importante appuntamento a livello mondiale per tutti gli interessati nel processo della centralità dell’universalizzazione dei diritti umani.
Tale evento che onora il Marocco al livello mondiale e continentale, costituisce un riconoscimento internazionale delle realizzazioni del Regno nel campo dei diritti umani e delle dinamiche delle sue istituzioni dedicate a questo tema, che rappresentano un modello nel mondo arabo e il continente africano. Il continuo progresso impegnato dell’istituzionalizzazione e la consacrazione costituzionale grazie al processo di successe riforme avviate dal Re Mohammed VI in tutti i settori della materia di diritti umani, la tutela dell’Infanzia e la promozione della situazione della donna. L'organizzazione di questo evento in un paese africano come il Marocco, dopo una sua prima edizione in un paese dell'America Latina come il Brasile, illustra la volontà dei popoli e dei paesi del Sud del mondo di assicurare il loro impegno a favore dei valori dei diritti dell’uomo e di partecipare nei grandi dibattiti internazionali.
Come ha spiegato il presidente del Consiglio Nazionale per i Diritti dell’Uomo marocchino  (CNDH), Driss El Yazami, durante la presentazione della manifestazione, i paesi del Sud come il Marocco, Brasile o Argentina si distinguono per il coinvolgimento in una dinamica nazionale di serie di riforme per stabilire i diritti umani, e l'esperienza della giustizia di transizione vissuta in Marocco attraverso l’Istanza dell'Equità e la Riconciliazione (IER) può essere un modello e fornire esperienze esemplari per i paesi che si impegnano in tale orientamento. I difensori dei diritti umani in tutto il mondo hanno dato appuntamento a Marrakech, organizzato sotto l’Alto patrocino della Sua Maestà il Re Mohammed VI per far avanzare la promozione di questi valori umani fondamentali sul piano internazionale. La 2a edizione del Forum mondiale dei diritti umani, vedrà la partecipazione di oltre 5.000 persone di 100 paesi, tra cui i grandi nomi della scena internazionale, i Premi Nobel per la Pace, responsabili di organismi delle Nazioni Unite, capi di governi, ministri, rappresentanti di ONG, studiosi universitari di spicco, attivisti dei diritti umani nel mondo, media internazionali, e personalità di fama in campo economico, culturale e umanitario. Nel mese di dicembre 2013, la Segreteria di Stato dei Diritti Umani della Presidenza della Repubblica del Brasile, ha organizzato la prima edizione che ha avuto un grande successo. Questo primo forum poi intervenuto a venti anni dalla Conferenza mondiale di Vienna sui diritti umani del 1993. Nel frattempo, i valori dei diritti umani hanno conosciuto un movimento d’universalizzazione continuo ed è diventato centrale nelle relazioni internazionali mentre nuovi trattati rafforzavano il diritto internazionale dei diritti umani. Nello stesso periodo, sottolineano gli organizzatori, il sistema delle Nazioni Unite per la tutela dei diritti fondamentali è notevolmente rafforzato e si è rinnovato, in particolare attraverso la creazione del Consiglio per i diritti umani, l'adozione di l'Esame periodico universale, la designazione di ventinove titolari di procedure speciali, l'entrata in vigore di nove strumenti internazionali (due convenzioni internazionali e sette protocolli facoltativi). A partire da Vienna, nuovi organismi regionali della promozione e della protezione dei diritti umani sono emersi, mentre le istituzioni nazionali dei diritti umani, già sconcertate, si sono, attualmente, affermate come attori dinamici. Allo stesso tempo, numerose ONG nazionali, regionali ed internazionali, specializzate, sono emerse e sono diventate attori chiave, promuovendo la voce della società interpellando gli Stati a rispettare i loro impegni internazionali. In venti anni, nuove problematiche sconosciute ieri, sono sorte e interpellano la coscienza mondiale mentre la contestazione dell’universalismo si è diversificato e si è amplificata. È proprio in questo contesto, largamente rinnovato e in un mondo globalizzato e interconnesso, che il Forum Mondiale dei Diritti Umani è stato iniziato, confermando la necessità di uno spazio universale e fraterno di dialogo e di scambio tra diversi attori che sono attivi oggi per rispondere alle aspirazioni dei popoli per il rispetto della loro dignità, l'uguaglianza e la giustizia.
Nella medesima continuazione di questa dinamica s’inserisce la seconda edizione di FMDH a Marrakech con dei forum tematiche di grande attualità, in cui la preparazione e la realizzazione sono fornite da reti di attori della società civile, istituzioni nazionali dei diritti umani e equipe accademiche.
Il conclave di Marrakech è caratterizzato da workshop autogestiti  di scambio di buone pratiche e di esperienze, nonché la creazione di nuove reti proposte anche per portare ad assemblee di convergenza. Lo spazio del Forum ospita anche una fiera di economia sociale e equo solidale e vari eventi culturali. Questo importante evento, che coincide con la celebrazione del 25isimo dell’anniversario della Convenzione Internazionale dei diritti dell’Infanzia, è anche l'occasione per introdurre nuove iniziative che promuovono lo sviluppo di dispositivi per i diritti dei bambini. Diversi istanze organizzative sono state create tra cui un comitato internazionale di pilotaggio, una segreteria nazionale marocchina, un comitato di accoglienza locale a Marrakech, un Comitato internazionale di preparazione e un Comitato scientifico Internazionale. Un ricco programma che copre vari aspetti dei diritti umani è stato ideato per questo grande evento internazionale. Oltre alla conferenza inaugurale, durante il quale personalità internazionali di spicco sono chiamate ad esprimere il loro parere sulle principali problematiche dei diritti umani nel mondo di oggi, il programma racchiude una trenta forum tematici, più di dieci eventi speciali e una cinquanta di manifestazioni (conferenze, dialoghi sui diritti, seminari di formazione, workshop autogestiti e una programmazione culturale). Tra i temi delle discussioni ad alto livello figurano notevolmente “L’accesso alla giustizia e diritti umani”, “Discriminazione e diritto dell’Uomo”, “Diritto all'ambiente e giustizia climatica”, “L'abolizione della pena di morte, una dinamica universale”, “L'attuazione dei diritti economici, sociali e culturali e la giustizia” e “L'interazione di Stati con i meccanismi delle Nazioni Unite per la promozione e la protezione dei diritti umani”. Il menu dei dibattiti comprende anche “Istruzione per tutti”, “Tradizioni religiose e dei diritti umani”, “Dalla retorica all'efficacia: valutiamo il cambiamento a 20 anni dopo Beijing”, “I diritti umani in impresa”, “L'applicazione dei diritti economici, sociali e culturali e la giustizia”, “Le dinamiche di migrazione: alla crocevia di esperienze e prospettive” e “L'economia sociale, solidale e ambientale: tutti i diritti e gli obblighi dell’Uomo”. Le principali conclusioni saranno presentate in una Conferenza finale che deve raggruppare  la società civile, i governi, le istituzioni nazionali dei diritti umani (INDH), rappresentanti del sistema internazionale di protezione dei diritti dell'uomo dell’ONU, le ONG internazionali, e le figure e le istituzioni internazionali dei diritti umani chiamati a intervenere.

Data la sua dimensione e l'alta partecipazione di enti e organizzazioni dei diritti umani venuti da ben cento paesi del mondo (30 paesi nella prima edizione brasiliana), il Forum di Marrakech promette di essere un punto di riferimento nel processo di universalizzazione dei diritti umani e un punto nodale di convergenza di diversi attori (istituzioni, organizzazioni non governative, movimenti sociali e organismi internazionali) per la consacrazione dei valori comuni a tutta l'umanità.

martedì 25 novembre 2014

Marocco/Cina: la visita del Re Mohammed VI in Cina riportata per motivi di salute

Yassine Belkassem
Rabat – Mercoledì 26 novembre 2014 - La visita ufficiale del Re Mohammed VI nella Repubblica Popolare della Cina, prevista da domani giovedì 27 novembre è stata riportata per motivi di salute del Sovrano. Il suo medico personale precisa che il Sovrano presenta un sindrome di influenza acuta complicata da una bronchite, indica un comunicato del Ministero della Casa Reale, del Protocollo e della Cancelleria marocchino, pubblicato ieri.
Durante la visita del Sovrano sono previsti incontri ufficiali con il Presidente cinese Xi Jinping e due Capi di Stato presidieranno la cerimonia di firma di accordi bilaterali, annunciava, lunedì, un comunicato dello stesso Ministero.

I rapporti marocco-cinesi risalgano al 14isimo secolo con la visita del grande Viaggiatore marocchino Ibn Batouta alla Cina. Il Regno del Marocco aveva riconosciuta al Repubblica Popolare della Cina nel 1958. Sono in corso eccellenti relazioni bilaterali politiche di amicizia, comprensione, solidarietà e della volontà condivisa per consolidare e diversificare la cooperazione in una prospettiva portatrice di sinergia e di beneficio reciproco. La Visita del Re Mohammed VI in Cina nel 2002 e quella del Presidente cinese Hu Jintao in Marocco nel 2006 hanno contributo a rialzare il livello delle relazioni tra i due paesi e hanno aperto la strada alle visite di delegazioni governative, legislative, culturali e al settore privato ed accademico, agli enti locali e alla società civile. La cooperazione bilaterale si basa sul quadro giuridico e copre settori diversi e variegati come la finanza, la sanità, l’agricoltura, lo sport, la pesca, le infrastrutture, la telecomunicazione, la geologia e il turismo. Dal 2013 le autorità marocchine avevano fatto sapere di un invito al Re a visitare la Cina per concludere un “partenariato strategico” questa notizia è stata avvenuta durante della visita del ministro cinese agli Affari Esteri Wang Yi, all’occasione del 55isimo anniversario delle relazioni bilaterali in cui Wang aveva espresso il desiderio di Pechino di “dare un nuovo slancio a queste relazioni”. Secondo i dati dell’Agenzia del Maghreb Arab Press, fino ad oggi, il Marocco è il 10imo partner commerciale africano della Cina, e la Cina il quarto de Regno.

Il Re Mohammed VI del Marocco in vista ufficiale in Cina

Yassine Belkassem

Rabat 25 novembre 2014 - Il Re Mohammed VI del Marocco in visita ufficiale alla Repubblica Popolare della Cina da giovedì prossimo. Durante questa visita, il Sovrano avrà incontri ufficiali con il Presidente cinese Xi Jinping e presidieranno insieme la cerimonia di firma di accordi bilaterali, annuncia, oggi, un comunicato del Ministero della Casa Reale, del Protocollo e della Cancelleria marocchino. I rapporti marocco-cinesi risalgano al 14isimo secolo con la visita del grande Viaggiatore marocchino Ibn Batouta alla Cina. Il Regno del Marocco aveva riconosciuta al Repubblica Popolare della Cina nel 1958. In corso eccellenti relazioni politiche di amicizia, comprensione, solidarietà e della volontà condivisa per consolidare e diversificare la cooperazione bilaterale in una prospettiva portatrice di sinergia e di beneficio reciproco. La Visita del Re Mohammed VI in Cina nel 2002 e quella del Presidente cinese Hu Jintao in Marocco nel 2006 hanno contributo a rialzare il livello delle relazioni tra i due paesi e hanno aperto la strada alle visite di delegazioni governative, legislative, culturali e al settore privato ed accademico, agli enti locali e alla società civile. La cooperazione bilaterale si basa sul quadro giuridico e copre settori diversi e variegati come la finanza, la sanità, l’agricoltura, lo sport, la pesca, le infrastrutture, la telecomunicazione, la geologia e il turismo.

domenica 23 novembre 2014

Marocco: Chiusura del Summit mondiale sull’imprenditoria a Marrakech

Yassine Belkassem

Si è chiusa venerdì a Marrakech la quinta edizione del Summit Globale dell'imprenditorialità (Marrakech Ges 2014), durata tre giorni, dedicata quest'anno allo sviluppo delle start-up africane e arabe. Sono più di 3 mila gli operatori presenti provenienti da più di 50 paesi di tutto il mondo. Con loro sono presenti anche Capi di Stati e membri di diversi governi, rettori di università, attivisti delle Ong e diplomatici. Marrakech è stata, dunque, per tre giorni capitale del continente africano per discutere, dibattere e creare nuove opportunità di partnership e di business. Non sono mancati i rappresentanti di banche e di fondi di investimento regionali a sostegno delle piccole e medie imprese e dei progetti presentati da tanti giovani e da tante donne imprenditrici. Una diecina di sessioni plenarie e tantissimo atelier ed incontri hanno toccato l’innovazione e l’audacia che devono essere il motto guida del nuovo imprenditore.
“Non si nasce imprenditore, ma si lo diventa ingaggiandosi sulla via del successo in un rapporto interattivo tra lo sforzo, l’apprendimento e affrontare delle difficoltà”, diceva il Re Mohammed VI nel suo messaggio al Summit. Altri annunci di spicco sono stati argomentati, tra i più importanti si sono fatti dal Vicepresidente degli USA, Joe Biden che ha presentato le decisioni del governo USA di investire circa 50 milioni di dollari us nel programma Millennium Challenge, per sostenere la strategia attuata dal Marocco nella formazione professionale. A favore di giovani imprenditori africani, Biden ha annunciato l’apertura in Marocco di una accademia per la formazione di imprenditori provenienti dal Marocco, Costa d’Avorio e Senegal. Il Marocco sarà la meta della nuova rete di imprenditoria globale (Global Entrepreneurship Network - GEN) destinata, principalmente, ad allargare le opportunità economiche per tutti, particolarmente, alle donne e ai giovani, oltre un fondo di 1 miliardo di dollari offerto dagli USA per sostenere il settore privato in diversi paesi durante i tre anni prossimi. L’attenzione portata alla formazione dei giovani imprenditori è stata confermata anche con la creazione dalla Fondazione marocchina dell’Office Cherifien dei Fosfati e i suoi partner di una accademia regionale per la formazione nell’industria e veicoli commerciali.
Il primo giorno del Summit è stato dedicato all’onore della donna imprenditrice, particolarmente africana attraverso il “Women's Entrepreneurship Day”. “Yes We Can” era la parola chiave di questa giornata in cui le successe storie femminili sono state ben illustrate. In questo proposito Barbabra Rwodzi, di Zimbabwe, fondatrice e presidente della compagnia Barrue Knitwear, specializzata nel tessile ha detto di essere fiduciosa che il conclave di Marrakech marcherà una nuova partenza per una migliore integrazione della donna africana nel mondo degli affari in Africa che sarà un hub di crescita nel mondo. Esortando i paesi africani di sostenere la donna imprenditrice Rwodzi ha espresso la sua ammirazione per il progresso raggiunto dalle imprenditrici marocchine grazie al sostegno governativo e soprattutto grazie al loro coraggio, intelligenza e la loro perseveranza.
Il Presidente dell'Agenzia Marocchina dell'Energia Solare (MASEN), Mustapha Bakkoury, ha esposto il piano marocchino di energia solare che mira a diventare il più grande progetto di questo tipo nel mondo. Il Marocco ha deciso di impegnarsi con questo progetto in u approccio sul suo futuro energetico, sottolineando che questa scelta è stata dettata anche dalla necessità di affrontare il fabbisogno energetico del Paese. Questo progetto di energia solare permette di soddisfare le esigenze tangibili del Marocco in energia elettrica. La centrale solare di Ouarzazate, con una capacità di 160 megawatt, è parte di un piano più ampio che produrrà 500 megawatt.
Maria Contreras-Sweet, direttrice del dipartimento degli Stati Uniti incaricato per le piccole e medie imprese ha sottolineato l'importanza del Regno nella cooperazione Sud-Sud, ma anche tra questi paesi e gli Stati Uniti d'America, Contreras-Sweet ha detto di aver trovato in Marocco “una moltitudine di uomini e donne con idee e progetti imprenditoriali straordinari in grado di funzionare sia in Marocco e in tutto il mondo”, evidenziando l'importanza e il contributo delle piccole e medie imprese nella ripresa economica, sia negli Stati Uniti, che in Marocco o altrove. Evocando, inoltre, le prospettive degli cambi mondiali, la responsabile statunitense ha rilevato il contributo dei giovani imprenditori che, grazie alla loro apertura e alle nuove prospettive stanno cambiando il modo di fare business a livello globale, considerando che le barriere sono tenute a cedere il passo ad una libera circolazione di idee e di prodotti innovativi. Gli imprenditori sono incoraggiati a sviluppare progetti “credibili e sostenibili”, che costituiscono la loro principale garanzia per l'accesso alle fonti di finanziamento, tra cui i prestiti bancari, evidenziano i rappresentanti degli istituti di credito attivi in Marocco all'estero.
In una seduta plenaria sulle innovazioni in materia di finanziamento all’imprenditorialità, i banchieri hanno discusso i modi per permettere agli imprenditori di ottenere finanziamenti in base alle esigenze dei diversi tipi di investitori, dal locale all’internazionale. Tariq Sijilmassi, Presidente della banca marocchina Crédit Agricole ha presentato le tre chiavi per garantire l'accesso ai finanziamenti: “Creare un buon progetto fattibile, sviluppare l'accessibilità e il ponte tra l’imprenditore e il sistema finanziario, e sviluppare strumenti di crediti adattati alle esigenze dell'imprenditore”. Rifiutando l’ipoteca per condizionare i mutui, Sijilmassi ritiene che “la migliore garanzia è la qualità del progetto”.
L’evento della città ocra è stato seguito non solo dei 7 mila partecipanti ma anche da oltre 22 milioni via internet tramite le reti sociali.

venerdì 21 novembre 2014

Il Re Mohammed VI: Il Marocco è fiero che il GES si organizza per la prima volta in Africa

Yassine Belkassem
Re Mohammed VI
Marrakech 21 novembre 2014 - Il Re Mohammed VI ha sottolineato, giovedì, in un messaggio ai partecipanti alla 5a edizione della Summit Mondiale dell'Imprenditoria (GES), che il Marocco “è fiero” che questo conclave internazionale, iniziato dal presidente Barack Obama nel 2009, si organizza, per la prima volte, in terra africana. In questo messaggio, il Sovrano ha ribadito che il GES di Marrakech conferma così “la vocazione e l'ambizione del Regno che considera la promozione del suo partenariato con questo Continente come scelta determinata ed irreversibile”, ricordando che il Marocco, portato dalle sue opzioni fondamentali e dei suoi valori essenziali, “aderisce indiscutibilmente agli obiettivi di questo Summit”. Il Sovrano ha continuato che il Regno del Marocco “si mobilita per lo sviluppo umano e duraturo, ed investe nella cultura imprenditoriale”. “Mio paese incoraggia ugualmente la divisione di perizia e di savoir-faire e l'ottimizzazione delle complementarità, particolarmente tra paesi del Sud”, ha detto il Sovrano. E a sottolineare: “Per vincere il pessimismo di cui il nostro continente ha sofferto, i nostri Governi devono impulsare fiducia alla nostra gioventù affinché possa credere nelle sue capacità proprie ad apprendere ed ad intraprendere. Ci occorre per ciò coltivare gli esempi positivi ed erigere le riuscite in modelli”. “Non bisogna confondere innovazione tecnologica ed alta tecnicità, le innovazioni dette a basso contenuto tecnologico possono tanto quanto i tutte altre rispondere ai bisogni specifici, in particolare nei paesi in sviluppo, permettendo di accompagnare lo sviluppo sociale e di migliorare il benessere sul terreno”. Il Re ha, inoltre, stimato che l'innovazione può essere riservata solamente ai più ricchi e che alle classi privilegiate. “Gli imprenditori possono portare anche la loro attenzione ai consumatori a basso reddito, fornendo dei prodotti e servizi, adattati e redditizi”. Il settore delle telecomunicazioni in Africa ne fornisce il migliore esempio, in questo senso che l'ingegnosità e l'innovazione locale introducono dei servizi specifici e delle applicazioni innovatrici, alla grande soddisfazione degli utenti, ha sottolineato il Re. Congratulandosi con tutti quelli che hanno contribuito a rendere possibile, a Marrakech, delle interazioni nuove ed incroci tra decisionisti politici, attori economici e rappresentanti della società civile, del mondo accademico e dei media, il Sovrano ha rilevato, con una grande soddisfazione, che questo Summit ha potuto riuscire a mobilitare un gran numero di portatori di progetti, di investitori e dei giovani imprenditori venuti dei diversi orizzonti.

La tre giorni del Global Summit, che si termina oggi, costituisce un’occasione e una piattaforma per lo scambio delle idee e delle esperienze innovanti. A questa edizione hanno preso parte Capi di Stato, eminenti personalità e rappresentanti di alto livello dei governi, e oltre ai 3mila imprenditori da tutto il mondo. Forte presenza dei mass media, con oltre 300 accreditamenti stranieri provenienti dall’Europa, America, Africa, Mondo arabo, e dall’Asia. La scelta di organizzare l’evento per la prima volta in un paese arabo africano testimonia il ruolo importante del Regno del Marocco nello sviluppo economico dell’Africa, il sostegno all’imprenditoria e l’integrazione dei giovani e delle donne nello sviluppo umano.

giovedì 20 novembre 2014

Global Summit dell'Imprenditoria: Il Re del Marocco Mohammed VI riceve il Vicepresidente americano Joseph Biden

Yassine Belkassem

Marrakech 20 novembre 2014 - Il Re del Marocco Mohammed VI ha ricevuto mercoledì al palazzo reale di Fes, il vicepresidente americano, Joseph Biden, in visita in Marocco per prendere parte ai lavori della quinta edizione del Global Summit dell'Imprenditoria. Hanno fatto sapere i comunicati della Casa Bianca americana e il Palazzo Reale marocchino.
La tenuta a Marrakech di questo Summit mondiale è stata decisa dal Re e il Presidente Barack Obama, durante la visita del Re a Washington nel novembre 2013. Mira a porre l'innovazione, fonte essenziale di competitività, al centro delle priorità di questa iniziativa, incoraggiando l’attuazione di una strategia di crescita inclusiva. Si inserisce nella volontà dei due capi di Stato di sviluppare una cooperazione strategica triangolare in Africa, particolarmente nei campi dell'accesso all'energia e della sicurezza alimentare.  L’incontro tra il Sovrano e il Vicepresidente americano hanno portato al rafforzamento del partenariato strategico che lega i due paesi e che attinga la sua forza nei suoi fondamenti storici, la condivisione di valori e la sua capacità di adattamento e di rinnovamento. L'ultima visita del Sovrano a Washington ha permesso di aprire nuove prospettive di cooperazione stretta, in grado di rispondere alla volontà condivisa di uno sviluppo significativo delle relazioni bilaterali e di apportare delle risposte alle sfide molteplici che minacciano la pace e la stabilità regionale.
Il Global Summit dell'imprenditoria intitolato “Usufruire la potenza della tecnologia a favore dell’innovazione e l’imprenditoria” in corso dal 19 al 21 novembre costituisce una occasione e una piattaforma per lo scambio delle idee e delle esperienze innovanti. A questa edizione partecipano Capi di Stato, eminenti personalità e rappresentanti di governi di alto livello, e oltre ai 3000 imprenditori dal mondo. È nota una presenza forte della mass media internazionale con oltre 300 accreditamenti stranieri provenienti dall’Europa, America, Africa, Mondo arabo, e dall’Asia. La scelta di organizzare l’evento per la prima volta in un paese arabo africano testimonia il ruolo importante del Regno del Marocco nello sviluppo economico d’Africa il sostegno all’imprenditoria e l’integrazione dei giovani e delle donne nello sviluppo umano.
La leadership del Marocco nell’incoraggiare l’imprenditoria femminile è stata salutata dalla Segreteria di Stato americano del commercio Penny Pritzker che ha sottolineto “la volontà degli USA di sostenere le diverse iniziative delle imprenditrici sia in paesi americani che oltre, affermando che i maggiori cambiamenti del 21isimo secolo saranno guidati dalle donne”. Dalla sua parte, la presidente della Confederazione generale delle Imprese Marocchine (CGEM),  Bensaleh Chekroun ha sottolineato che “il Marocco ha realizzato, grazie alle riforme costituzionali e moltipliche iniziative sociali, un rimarcabile progresso nella promozione della situazione della donna e il sua integrazione nel tessuto socioeconomico”. Evocando la questione della parità del genere, Bensaleh ha indicato che “28 commissioni della CGEM sono presiedute da donne”. Per il presidente  del Centro dei Giovani Dirigenti in Marocco (CJD-Maroc), Hicham Zoubairi, “il Summit Globale darà la fiducia nelle potenzialità dei giovani imprenditori marocchini”.

Rabat e Washington sono legati dal 2006 da un accordo di libero scambio, caso unico per gli Stati Uniti sul continente africano. “Dal 2006, il commercio globale tra gli Stati Uniti ed il Marocco è aumentato di più del 300%”, ha dichiarato Jose Biden, sottolineando che Washington considererebbe questo paese come “una porta verso l'Africa”.