(ANSAmed) - ROMA, 28 NOV - Il Marocco fa un
altro significativo passo in avanti nella razionalizzazione del settore degli
ammortizzatori sociali con un accordo, caratterizzato da una lunghissima
gestazione, tra sindacati e imprenditori per garantire ai disoccupati un
sostegno economico che ne agevoli il reinserimento nel mercato.
In base all'accordo, i disoccupati già a partire dal
prossimo dicembre percepiranno - comunque per un periodo limitato di sei mesi -
una ''indennità per la perdita del lavoro” (questa la definizione ufficiale)
che sarà pari al settanta per cento della media degli stipendi percepiti nel
semestre precedente al giorno della comunicazione ufficiale del rapporto di
lavoro.
L'accordo, siglato alla fine di un serrato confronto tra le
parti e spesso giunto ad un passo dalla rottura, arriva a distanza di circa
dodici anni dall'avvio delle trattative.
Ma, come spesso accade in sede di
trattativa, l'accordo raggiunto - comunque celebrato in Marocco come un
successo del metodo della concertazione - non sembra soddisfare equamente tutte
e due le parti.
Il sindacato, pur avendo accettato
le grandi linee dell'intesa (che sana comunque una ferita nei rapporti
industriali), la defisce al ribasso rispetto alle aspettative dei lavoratori.
Tanto che Miloudi Moukharir, segretario generale dell'Unione marocchina del
lavoro (forse la centrale più rappresentativa), l'ha definita una
''misuretta''. E Jamal Belarach, presidente della commissione Affari sociale
dello stesso sindacato, quasi a motivare la firma dell'accordo, ha spiegato la
situazione che esiste in Marocco, dove la perdita del posto di lavoro spesso
spiana una strada velocissima verso la ''miseria sociale''. Di parere opposto,
ovviamente, le strutture di rappresentanza del patronato, secondo le quali
l'indennità potrà accompagnare concretamente chi ha perso il posto di lavoro in
un percorso di reinserimento che purtroppo , ad oggi, non aveva alcun
''paracadute'' sociale, ovvero alcuna misura che desse una risposta seppure provvisoria
alla repentina perdita del reddito.
Stando alle stime elaborate in sede
di trattativa, nel primo anno di operatività dell'accordo il numero delle
persone che dovrebbero essere indennizzate entrerebbero in una forbice tra i 35
mila ed i 50 mila, con un costo a carico dello Stato di 45 milioni. Ma, dopo i
primi tre anni di durata dell'intesa, essa andrà alla valutazione congiunta di
imprese e sindacato per trovare una piattaforma economica condivisa in cui
lavoratori (con lo 0,38 per cento del salario lordo) e imprese (con lo 0,19)
contribuiscano congiuntamente.
(di Diego Minuti)
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