Yassine Belkassem
Si è chiusa venerdì a Marrakech la quinta edizione del Summit Globale
dell'imprenditorialità (Marrakech Ges 2014), durata tre giorni, dedicata
quest'anno allo sviluppo delle start-up africane e arabe. Sono più di 3 mila
gli operatori presenti provenienti da più di 50 paesi di tutto il mondo. Con
loro sono presenti anche Capi di Stati e membri di diversi governi, rettori di
università, attivisti delle Ong e diplomatici. Marrakech è stata, dunque, per
tre giorni capitale del continente africano per discutere, dibattere e creare
nuove opportunità di partnership e di business. Non sono mancati i
rappresentanti di banche e di fondi di investimento regionali a sostegno delle
piccole e medie imprese e dei progetti presentati da tanti giovani e da tante
donne imprenditrici. Una diecina di sessioni plenarie e tantissimo atelier ed
incontri hanno toccato l’innovazione e l’audacia che devono essere il motto
guida del nuovo imprenditore.
“Non si nasce imprenditore, ma si lo diventa ingaggiandosi sulla via del
successo in un rapporto interattivo tra lo sforzo, l’apprendimento e affrontare
delle difficoltà”, diceva il Re Mohammed VI nel suo messaggio al Summit. Altri
annunci di spicco sono stati argomentati, tra i più importanti si sono fatti
dal Vicepresidente degli USA, Joe Biden che ha presentato le decisioni del governo
USA di investire circa 50 milioni di dollari us nel programma Millennium
Challenge, per sostenere la strategia attuata dal Marocco nella formazione
professionale. A favore di
giovani imprenditori africani, Biden ha annunciato l’apertura in Marocco di una
accademia per la formazione di imprenditori provenienti dal Marocco, Costa
d’Avorio e Senegal. Il Marocco
sarà la meta della nuova rete di imprenditoria globale (Global Entrepreneurship
Network - GEN) destinata, principalmente, ad allargare le opportunità
economiche per tutti, particolarmente, alle donne e ai giovani, oltre un fondo
di 1 miliardo di dollari offerto dagli USA per sostenere il settore privato in
diversi paesi durante i tre anni prossimi. L’attenzione portata alla formazione dei giovani imprenditori è stata
confermata anche con la creazione dalla Fondazione marocchina dell’Office
Cherifien dei Fosfati e i suoi partner di una accademia regionale per la
formazione nell’industria e veicoli commerciali.
Il primo giorno del Summit è stato dedicato all’onore
della donna imprenditrice, particolarmente africana attraverso il “Women's Entrepreneurship Day”. “Yes We
Can” era la parola chiave di questa giornata in cui le successe storie
femminili sono state ben illustrate. In questo proposito Barbabra Rwodzi, di
Zimbabwe, fondatrice e presidente della compagnia Barrue Knitwear, specializzata
nel tessile ha detto di essere fiduciosa che il conclave di Marrakech marcherà
una nuova partenza per una migliore integrazione della donna africana nel mondo
degli affari in Africa che sarà un hub di crescita nel mondo. Esortando i paesi
africani di sostenere la donna imprenditrice Rwodzi ha espresso la sua ammirazione per il progresso raggiunto dalle
imprenditrici marocchine grazie al sostegno governativo e soprattutto grazie al
loro coraggio, intelligenza e la loro perseveranza.
Il
Presidente dell'Agenzia Marocchina dell'Energia Solare (MASEN), Mustapha
Bakkoury, ha esposto il piano marocchino di energia solare che mira a diventare
il più grande progetto di questo tipo nel mondo. Il Marocco ha deciso di impegnarsi
con questo progetto in u approccio sul suo futuro energetico, sottolineando che
questa scelta è stata dettata anche dalla necessità di affrontare il fabbisogno
energetico del Paese. Questo progetto di energia solare permette di soddisfare
le esigenze tangibili del Marocco in energia elettrica. La centrale solare di
Ouarzazate, con una capacità di 160 megawatt, è parte di un piano più ampio che
produrrà 500 megawatt.
Maria
Contreras-Sweet, direttrice del dipartimento degli Stati Uniti incaricato per
le piccole e medie imprese ha sottolineato l'importanza del Regno nella
cooperazione Sud-Sud, ma anche tra questi paesi e gli Stati Uniti d'America, Contreras-Sweet
ha detto di aver trovato in Marocco “una moltitudine di uomini e donne con idee
e progetti imprenditoriali straordinari in grado di funzionare sia in Marocco e
in tutto il mondo”, evidenziando l'importanza e il contributo delle piccole e
medie imprese nella ripresa economica, sia negli Stati Uniti, che in Marocco o
altrove. Evocando, inoltre, le prospettive degli cambi mondiali, la
responsabile statunitense ha rilevato il contributo dei giovani imprenditori
che, grazie alla loro apertura e alle nuove prospettive stanno cambiando il
modo di fare business a livello globale, considerando che le barriere sono
tenute a cedere il passo ad una libera circolazione di idee e di prodotti
innovativi. Gli imprenditori sono incoraggiati a sviluppare progetti “credibili
e sostenibili”, che costituiscono la loro principale garanzia per l'accesso
alle fonti di finanziamento, tra cui i prestiti bancari, evidenziano i
rappresentanti degli istituti di credito attivi in Marocco all'estero.
In una
seduta plenaria sulle innovazioni in materia di finanziamento
all’imprenditorialità, i banchieri hanno discusso i modi per permettere agli
imprenditori di ottenere finanziamenti in base alle esigenze dei diversi tipi
di investitori, dal locale all’internazionale. Tariq Sijilmassi, Presidente
della banca marocchina Crédit Agricole ha presentato le tre chiavi per garantire
l'accesso ai finanziamenti: “Creare un buon progetto fattibile, sviluppare
l'accessibilità e il ponte tra l’imprenditore e il sistema finanziario, e
sviluppare strumenti di crediti adattati alle esigenze dell'imprenditore”. Rifiutando
l’ipoteca per condizionare i mutui, Sijilmassi ritiene che “la migliore
garanzia è la qualità del progetto”.
L’evento
della città ocra è stato seguito non solo dei 7 mila partecipanti ma anche da
oltre 22 milioni via internet tramite le reti sociali.
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