venerdì 27 dicembre 2019

informativo: Marocco in cima alla classifica dei paesi che risp...

informativo: Marocco in cima alla classifica dei paesi che risp...: L’attuazione del Meccanismo Nazionale per la Prevenzione della Tortura classifica il Marocco tra i cinque Paesi nel mondo in testa alla...

إفريقيانغ Africannagh: Marocco in cima alla classifica dei paesi che risp...

إفريقيانغ Africannagh: Marocco in cima alla classifica dei paesi che risp...: L’attuazione del Meccanismo Nazionale per la Prevenzione della Tortura classifica il Marocco tra i cinque Paesi nel mondo in testa alla...

Marocco in cima alla classifica dei paesi che rispettano i diritti umani


L’attuazione del Meccanismo Nazionale per la Prevenzione della Tortura classifica il Marocco tra i cinque Paesi nel mondo in testa alla classifica del Comitato per i diritti dell’uomo nel monitoraggio d’attuazione delle raccomandazioni prioritarie.
Il Marocco, infatti, è classificato nella stessa posizione di Danimarca, Svezia, Argentina e Burkina Faso, in cima alla classifica del Comitato per i Diritti dell'Uomo delle Nazioni Unite per i paesi che hanno attuato le pertinenti raccomandazioni dell'ONU. 
Questi cinque paesi hanno ottenuto la nota “A” il punteggio più alto, relativa all’esame del monitoraggio dell’attuazione delle raccomandazioni realizzato dal Comitato e il cui risultato è stato annunciato a dicembre.
La nota “A” significa che questi paesi hanno adottato misure significative per l'attuazione delle raccomandazioni prioritarie nell'esame del Comitato dei diritti dell'uomo.
La presenza del Marocco in tale elenco e il suo ottenimento meritato della nota “A” avviene dopo l'adozione della legge sul Meccanismo Nazionale di Prevenzione della Tortura, il cui mandato è conferito al Consiglio Nazionale dei Diritti dell'Uomo (CNDH).
Dal 2013 il Comitato per i diritti umani ha avviato un monitoraggio sull'attuazione delle raccomandazioni per incoraggiare gli Stati ad applicarle. A tal fine, il Comitato ha elaborato un elenco di raccomandazioni prioritarie di cui valuta l'attuazione nel quadro di un esame che dura da due a tre anni.
Nel quadro di questa valutazione, il Comitato formula cinque note, di cui la più alta è la A, che significa che le misure adottate dagli Stati per attuare le raccomandazioni sono molto soddisfacenti, e la più debole è la nota “E” per i paesi che non rispettano tali raccomandazioni o le respingono.
Da ricordare che i membri del Meccanismo nazionale per la prevenzione della tortura sono stati insediati in occasione della prima Assemblea generale del CNDH nell'ottobre 2019. Il Meccanismo ha iniziato i suoi compiti e lavora quotidianamente e costantemente sul suo programma d’azione e sulla sua strategia. 

mercoledì 18 dicembre 2019

L'Unione delle Comore ha aperto consolato generale a Laayoune in Sahara Marocchino


L'Unione delle Comore ha aperto mercoledì suo consolato generale a Laayoune in sud del Marocco. 
La cerimonia d'inaugurazione è stata presieduta dal ministro degli Affari Esteri, della Cooperazione Africana e dei Marocchini Residenti all'Estero, Nasser Bourita, e dal suo omologo comoriano, Souef Mohamed El Amine.
In una dichiarazione alla stampa, il console generale dell'Unione delle Comore a Laayoune, Sayed Omar Sayed Hassan, ha accolto con favore le relazioni “fraterne” tra il Regno del Marocco e l'Unione delle Comore, sottolineando che tali relazioni risalgono agli inizi dell'indipendenza delle Comore.
È un “onore per l'Unione delle Comore d’aprire un consolato generale nella “capitale del Sahara marocchino", ha detto Sayed Hassan, aggiungendo che “l'apertura di questo consolato conferma la marocchinita del Sahara e i legami fraterni tra i nostri due paesi”.
Il diplomatico comoriano ha invitato tutti i paesi africani a seguire l'esempio del suo paese e aprire rappresentanze diplomatiche nelle città del Sahara marocchino dicendo: “Auspico che altri paesi amici e fratelli del Marocco seguano l'esempio dell'Unione delle Comore per dimostrare la loro solidarietà e fraternità nei confronti dei nostri fratelli marocchini e il loro riconoscimento per tutto ciò che il Regno del Marocco apporta ai nostri paesi e ovunque in Africa”.
La cerimonia di apertura si è svolta in presenza del Wali della regione di Laayoune Saguia El Hamra, Governatore delle province di Boujdour, Abdeslem Bekrate, e dei governatori di Tarfaya e Smara, del presidente della regione, Sidi Hamdi Ould Errachid, degli eletti della regione e dei rappresentanti delle organizzazioni della società civile.
Da ricordare che la Costa d'Avorio ha aperto, in giugno scorso, un consolato onorario nella stessa città, mentre Gambia ha recentemente annunciato la prossima apertura del suo consolato a Dakhla.


venerdì 13 dicembre 2019

Marocco. Il Re Mohammed VI nomina Commissione del Nuovo Modello di Sviluppo

Il Re Mohammed VI ha nominato, giovedì 12 dicembre, i membri della commissione incaricata del Nuovo Modello di Sviluppo, presieduta da Chakib Benmoussa, nominato il 19 novembre scorso.
Oltre al presidente, la Commissione è composta da 35 membri con alti percorsi accademici e professionali pluralistici e un'importante conoscenza della società marocchina e delle questioni politiche, economiche e sociali, culturali e ambientali. La Commissione mobilita competenze marocchine che operano sia in Marocco che a livello internazionale, attive e impegnate nei settori pubblico, privato o della società civile.
Conformemente agli Alti orientamenti Reali, la Commissione dovrà sin da ora esaminare con franchezza, audacia e obiettività lo stato della situazione alla luce dei risultati conseguiti dal Regno, delle riforme avviate, delle aspettative dei cittadini, del contesto internazionale attuale e dei suoi futuri sviluppi. Entro l’estate prossima, la commissione presenterà all’Alta Valutazione di Sua Maestà il Re le principali modifiche auspicabili e le iniziative concrete in grado di adeguare il modello di sviluppo.
Nel corso dei suoi lavori, la Commissione opererà nel quadro di un approccio partecipativo e inclusivo per favorire il più ampio coinvolgimento.

Composizione della Commissione speciale sul Modello di Sviluppo:
Oltre al presidente Chakib Benmoussa, la commissione è composta da 35 membri, di cui l'elenco comunicato dal Gabinetto Reale:

ADDIOUI Adnane: Co-fondatore di “Moroccan Center for Innovation and Social Entrepreneurship” e della piattaforma "Wuluj" relativa alla partecipazione al finanziamento di progetti creativi e innovativi.
BENALI Laila: Esperto internazionale in strategia energetica e sostenibilità. Economista, direttrice della strategia, dell’economia e della sostenibilità all’APICORP. Presidente dell'Arab Energy Club.
BENMOUSSA Mohamed: Economista, ex amministratore del Consiglio deontologico dei Valori Mobiliari, Vicepresidente dell’associazione Damir.
AGHZADI Rajae presidente dell’Associazione marocchina “Cuore delle Donne”.
AMRANI BOUKHOBZA Mohamed: Rettore della facoltà di diritto di Tetouan.
BENLYAZID Farida: Regista e sceneggiatore.
BENZINE Rachid: Professore universitario all’Università Cattolica di Lovanio e alla Facoltà di Teologia protestante di Parigi.
BOUCHIKHI Hamid: Esperto in imprenditoria e innovazione manageriale. Presidente di Sol Bridge International School of Business con sede a Daejeon, Corea del Sud. Membro dell’Istituto marocchino di intelligenza strategica.
BOUNFOUR Ahmed: Professore universitario, titolare della cattedra europea di gestione dell’immateriale all’Università di Parigi Sud.
CHAFIL Raja: Direttrice del Centro di competenza in materia di cambiamento climatico 4C-Marocco, incaricato di sostenere le politiche climatiche in Marocco e in Africa.
CHAMI Ahmed Reda: Ex ministro. Ex ambasciatore. Presidente del Consiglio economico, sociale e ambientale.
EL AOUFI Noureddine: Professore di Scienze Economiche, Università Mohammed V di Rabat. Presidente dell’Associazione Marocchine delle Scienze Economiche.
EL KADIRI Rita: Direttrice generale della Fondazione "Zakoura" per l’istruzione, incentrata sull’innovazione sociale.
EL KAMOUNY Khadija: Ingegnere, capo progetto alla MASCIR, specializzato nello sviluppo verde.
FIKRAT Mohamed: Direttore d'impresa; Presidente della Commissione per gli investimenti e la competitività della CGEM.
GUERRAOUI Rachid: Professore e direttore del Laboratorio di Algoritmica, presso la Scuola Politecnico di Losanna, e l’Università Mohammed VI politecnico.
HILALE Narjis: Professore all’International University Geneva dedicato alle questioni dell’intelligenza artificiale e dello sviluppo delle capacità delle donne.
HIMMICH Hakima: Professore in medicina; membro del CESE, membro del CESE, attore associativo nel settore della salute.
JAIDI Larbi: Economista e professore universitario. Senior Fellow al Policy Center for the New South.
JETTOU Driss: Ex Primo Ministro, Presidente della Corte dei Conti.
JOUMANI Ahmed: Sociologa specializzato nella cultura Hassani, dedicato allo sviluppo territoriale.
KSIKES Driss: Scrittore, drammaturgo e direttore di Economia, Centro di ricerca di HEM.
LAHLOU EL YACOUBI Ghita: Direttrice della Scuola centrale di Casablanca. Presidente e co-fondatrice del Movimento "Cittadini".
LAROUI Fouad: Scrittore e professore universitario presso la facoltà di scienze umane all’Università di Amsterdam.
MACHATE Khalid: Esperto in Trasformazione Digitale, Gestione dell'Innovazione Imprese, Tecnologie Disruptive e Smart Cities.
MIRAOUI Abdellatif: Ex presidente dell'Università Cadi Ayyad a Marrakech, professore delle università all'Università di Tecnologia di Belfort Montbéliard (UTBM) - Francia
OMARY Noureddine: Ispettore delle Finanze. Ex presidente della BCP. Ex Segretario generale del Ministero dell’economia e delle finanze. Incarico di Missione al Gabinetto Reale.
OUHAJOU Lakbir: Docente - ricercatore in geografia all’Università di Agadir. Esperti nello sviluppo territoriale e degli Oasi
RACHIK Hassan: Antropologo, Sociologo e professore all'Università Hassan II di Casablanca.
SAADANI Youssef: Economista, ex dirigente di Bank Al Maghrib. Direttore degli Studi Economici presso la Cassa Depositi e Gestione.
SLAOUI BENNANI Saadia: Presidente direttrice generale di uno studio di consulenza; presidente della Commissione "Impresa dei cittadini" della CGEM.
TAZI Karim: Uomo d’affari, attore associativo e amministratore di società.
TERRAB Mostafa: Direttore generale del gruppo OCP.
TOZY Mohamed: Esperto sociologo, Professore delle Università di Scienze Po Aix-en-Provence. Presidente dell’Associazione Targa Aid.
ZAOUI Michael: Banchiere d’Affari a Londra ed ex vicepresidente di Morgan Stanley.

lunedì 9 dicembre 2019

Marocco. Il Re Mohammed VI inaugura complesso Maamoura di calcio aperto anche a squadre straniere


L'infrastruttura sportiva marocchina si arricchisce un'altra volta con un altro mega complesso calcistico d'eccellenza, infatti, il Re Mohammed VI ha inaugurato, lunedì 9 dicembre, il Centro Nazionale di Calcio di Maamoura situato vicino alla capitale Rabat, dopo rinnovamento e ricostruzione.
Si chiama "Complexe Mohammed VI de Football", struttura integrata dedicata alle prestazioni e allo sviluppo di una pratica calcistica di alto livello, realizzata dalla Federazione Royale Marocaine de Football (FRMF), traduce l’alta sollecitudine che il Sovrano ha sempre dato allo sport e la gioventù e la sua volontà di garantire ai professionisti del calcio nazionale tutte le condizioni di successo affinché possano rappresentare il loro paese come si deve.
Costruito su un terreno di 29,3 ettari, è destinato ad accogliere le squadre nazionali in fase di preparazione, nonché le squadre nazionali straniere che desiderano effettuare i loro stage di concentrazione in Marocco.
L’apertura di questo edificio sportivo alle squadre straniere permetterà anche di diventare una leva per lo sviluppo del turismo nazionale e di promuovere l’irradiamento internazionale del Regno Marocchino.
Il nuovo complesso che, è dotato di infrastrutture e attrezzature di punta conformi agli standard della FIFA, che ne fanno uno dei più importanti al mondo, ospita abitazioni e albergo di lusso di oltre 400 posti letto.
Tra l'altro, ci sono quattro campi di calcio naturale, tre campi sintetici, un campo coperto, una sala che può ospitare partite di calcio di futsal, una piscina olimpica all'aperto, due campi da tennis e uno di Beach Soccer.
Il Complesso comprende anche un centro di medicina sportiva e di varie prestazioni mediche di nuova generazione in sintonia con le norme della FIFA.
Importanti spazi di ristorazione e di svago, un auditorium di 221 posti per ospitare varie manifestazioni (conferenze, proiezioni di film) nonché edifici amministrativi.
La realizzazione del Complesso Mohammed VI di calcio, che ha richiesto un budget di 630 milioni di dirham, rientra nell’ambito dell’attuazione del programma nazionale di potenziamento delle infrastrutture calcistiche nazionali che prevede, nella sua parte il rafforzamento della formazione, oltre alla costruzione di questo complesso, il sostegno alla realizzazione di centri di formazione dei club nazionali (RCA, FUS, MAT, WAC, RSB) e la realizzazione di cinque centri federali di formazione. Si tratta del centro regionale di calcio di Saidia in nord est (progetto in corso di completamento) e di altri quattro previsti a Ifrane, Ksar Lakbir, Beni Mellal e Agadir (progetti in corso di studio).
Nell'ambito del programma "Sviluppo della pratica calcistica", l'ambizioso programma prevede in particolare la ristrutturazione di 138 campi di calcio in erba sintetica (98 terreni completati e 40 in fase di avviamento) e di 13 campi in prato naturale, di cui 12 completati e uno in corso di lavori.

lunedì 18 novembre 2019

Sindaco di Hoceima presidente CGLU – Mondo. Ben valorizzato il modello marocchino di governance locale


Il Marocco è stato eletto, nella persona di Mohamed Boudra sindaco della città marocchina Al-Hoceima, a capo dell’Organizzazione Città e Governi Locali Uniti (CGLU - Mondo), avvenuta in occasione del vertice mondiale di CGLU che si è concluso venerdì 15 novembre a Durban in Sudafrica.
L’elezione di Boudra è avvenuta per acclamazione dopo il ritiro nel voto finale del candidato russo sindaco di Kazan, Ilsur Metshin. Al primo turno, giovedì, Boudra aveva ottenuto 100 voti su 221, contro 66 per il russo Metshin e 55 per il portoghese Fernando Medina, sindaco di Lisbona. Il candidato spagnolo, Ada Colau, sindaca di Barcellona, si era ritirata.
Si tratta di un chiaro riconoscimento della politica avviata da venti anni dal Re Mohammed VI per il rafforzamento della democrazia locale; la promozione del decentramento e la regionalizzazione avanzata; l’ammodernamento urbano e rurale e di riduzione delle disparità territoriali, allo scopo di garantire la giustizia territoriale e di garantire alle collettività locali le possibilità di uno slancio economico e sociale e di raggiungere gli obiettivi di sviluppo in tutti i settori.
La città di Al-Hoceima, infatti, è una delle espressioni di questa dinamica di sviluppo locale che il Marocco sta estendendo con l’obiettivo di collegare l’intero territorio nazionale al processo di accelerazione economica, di adeguamento territoriale e di generalizzazione dei servizi sociali a livello di istruzione, sanità, cultura e infrastrutture. Cosi, con il programma “Al-Hoceima, Manarat Al-Moutawassit” di 6,5 miliardi di Dirham, lanciato dal Re Mohammed VI nel 2015, questa città gode di un notevole slancio per diventare un vero polo economico e culturale e in una destinazione attraente per gli investimenti. La dinamica marocchina di sviluppo ha stimolato interesse a livello internazionale, in particolare da parte dei paesi africani che hanno sostenuto la candidatura del Marocco alla presidenza di CGLU – Mondo. “é un riconoscimento”, secondo Boudra, “degli sforzi e del ruolo del Marocco in materia di cooperazione Sud-Sud e Nord-Sud”.
Il Marocco con successo aveva organizzato sotto il patrocinio del Re Mohammed VI l'8° Summit Africities a novembre 2018 che ha visto la partecipazione di oltre 8 mila leader territoriali di diversi paesi dell'Africa e del mondo e ha riflesso una nuova immagine positiva di un'Africa fiduciosa che aspira a un futuro migliore.
In un momento chiave per la realizzazione della sua agenda dello sviluppo, il congresso mondiale ha nominato la sindaca di Barcellona Inviata speciale delle città alle Nazioni Unite, riconoscendo anche la sua leadership assunta negli ultimi anni su questioni come il diritto alla casa, la lotta contro le disuguaglianze e la difesa dei diritti umani.
Con circa 3000 delegati provenienti da diverse regioni del mondo, il vertice mondiale delle città e dei governi locali uniti è considerato il più grande raduno mondiale di leader locali e regionali e di attori interessati agli affari locali.
L’UCLG, la principale rete mondiale di città riunisce più di 240mila enti locali, metropolitani, provinciali e regionali di 140 paesi, offre l'opportunità di discutere questioni di sviluppo sostenibile a livello locale, regionale e globale, la sua voce è sempre più riconosciuta e ascoltata da altre amministrazioni statali e organizzazioni internazionali. 

lunedì 11 novembre 2019

"La bandiera del Marocco non si tocca"! Manifestazione a Parigi


Domenica 10 novembre la Place dei diritti umani di Trocadero a Parigi si è sfilata di rosso, colore della bandiera marocchina. Erano in migliaia i marocchini venuti da diverse regioni francesi e dall'Europa per celebrare la bandiera nazionale in occasione del 44esimo anniversario della Marcia Verde.
In un clima di festa, con la bandiera nazionale a mano, si sono dati appuntamento a Parigi per manifestare il loro indiscusso attaccamento ai simboli sacri del loro paese d'origine e per denunciare la profanazione dell'emblema nazionale avvenuta il 26 ottobre scorso, in una piazza parigina da individui provenienti dal Rif.
"Stiamo celebrando la nostra bandiera nazionale che è stata per i 350mila volontari pacifici della Marcia Verde un tratto di unione e una forza unionista per liberare le nostre province del sud" dal colonialismo spagnolo nel 1975, ha dichiarato Said Laatiriss, presidente dell'associazione Dynamic Marocco, promotrice con diverse associazioni di questo grande raduno. "Con nostro presidio di oggi, riviviamo questa sacra unione e rinnoviamo il nostro giuramento per un Marocco unito e indivisibile sotto la guida illuminata del nostro Re", ha continuato Laartiriss.
Per Simon Skira, segretario generale della Federazione francese dell'Ebraismo Marocchino, la bandiera marocchina è un simbolo "sacro" al quale nessuno può attaccare". "Viva Sua Maestà il Re Mohammed VI e Dio protegga tutta la famiglia Reale", ha detto.
Dalla sua parte il Consiglio della Comunità Marocchina all'Estero (CCME) ha condannato con la massima fermezza “il comportamento vile di alcuni individui che hanno bruciato la bandiera nazionale durante un presidio organizzato a Parigi il 26 ottobre 2019”, affermando che si tratta di un "reato di blasfemia alla sacralità della sovranità nazionale e di un'offesa alla dignità di tutti i marocchini ovunque siano".

giovedì 7 novembre 2019

Marcia Verde. Sviluppo economico continua in Sahara


La Marcia Verde è un simbolo assoluto della simbiosi che unisce il Trono e il popolo marocchino
Il Regno del Marocco ha celebrato il 06 novembre 2019 il 44esimo anniversario della Marcia Verde, organizzata in risposta all'appello del defunto Re Hassan II nel 06 novembre 1975, in cui 350.000 volontari pacifici si sono mobilitati sul livello nazionale per raggiungere il territorio marocchino detto impropriamente “Sahara spagnolo o Sahara Occidentale” occupato dalla Spagna. La storica Marcia Verde, salutata da tutto il mondo, rimarrà per sempre nella memoria collettiva dei marocchini come evento storico di lotta per l’indipendenza e il completamento dell’integrità territoriale. L’evento rispecchia la forte coesione tra il Trono Alauita e il popolo marocchino, nonché la loro unanimità intorno alle costanti e ai valori sacri della nazione.
Da segnalare che in via pacifica e di dialogo la Spagna, firmando l’Accordo di Madrid con il Marocco, ha deciso di ritirarsi subito dai territori meridionali marocchini.

Sviluppo continuo in Sahara …
Oggi, il territorio lasciato dall’occupazione spagnola con zero investimento, ha raggiunto un gigantesco sviluppo economico e sociale, infatti, sono in corso con determinazione su tutti livelli, le azioni principalmente prioritarie di sviluppare ancora questa regione. Secondo il Ministero dell’Economia e della Finanza, il programma di sviluppo delle province meridionali iniziato negli ultimi due anni con 87 progetti completati con un costo complessivo di oltre 7 miliardi di DH. Gli investimenti statali passeranno da 77 a 81 miliardi di Dh entro 2020. Alla fine del 2018 il loro tasso di esecuzione è stato superiore al 70 per cento.
In questi anni il Sahara ha conosciuto uno sviluppo grandioso su tutti gli aspetti: sviluppo delle città grazie alla raggruppamento della popolazione, la costruzione di un’infrastruttura di base moderna e la realizzazione di progetti economicamente produttivi per la popolazione locale. Le aziende internazionali e le multinazionali si fidano del potenziale economico delle province meridionali. Non è per caso, per esempio, l’apertura di un nuova ristorante Mc Donald's di Laayoune nel 2017, mentre il nuovo porto atlantico di Dakhla, di un budget di 96 milioni di dollari, creerà 183.000 posti di lavoro entro 2030 e costituirà un punto di svolta per gli scambi con l’Africa e l’America latina. Oggi le province del sud, servite da diverse compagnie aeree internazionali, sono diventate una meta turistica famosa, attraendo grandi conferenze e manifestazioni a portata regionale e internazionale come il Forum Crans Montana.

Sahara trait d’union tra Marocco e Africa sub-sahariana
“Il Sahara marocchino è la porta del Marocco verso l’Africa sub-sahariana”, e costituisce un vero e proprio trait d’union tra Marocco e il resto dell’Africa dal punto di vista geografico, umano ed economico, ha affermato mercoledì il Re Mohammed VI in occasione della festa di Marcia Verde. Il Marocco occupa tuttavia un posto di primo piano in Africa, in campo economico, politico, culturale e religioso, ha aggiunto il Re Mohammed VI, esprimendo la sua determinazione a erigere il Regno come attore chiave della costruzione dell'Africa di domani. Ciò attraverso il costante rafforzamento delle relazioni umane, economiche e politiche che uniscono Marocco ai paesi africani.

Il Gran Magreb soffre dello statu-quo
A livello del Maghreb, il Sovrano ha riaffermato l’impegno del Marocco a instaurare relazioni sane e solide con gli altri Stati magrebini. “Alla luce delle opportunità e della posta in gioco che essa comporta, la situazione attuale nella regione e nel Mediterraneo sollecita la nostra attenzione e ci induce ad intraprendere un’azione costruttiva”. Il Re Mohammed VI spiega che “la gioventù magrebina esige da noi la creazione di uno spazio aperto, propizio all’interazione e allo scambio”, mentre il settore degli affari esige che le siano garantite condizioni favorevoli al suo sviluppo. “Allo stesso modo, i nostri partner, in particolare europei, hanno bisogno di un socio efficace”, “i nostri fratelli d’Africa subsahariana attendono che i nostri paesi contribuiscano a realizzare i programmi e ad affrontare le grandi sfide del continente” e, infine, “i nostri fratelli arabi desiderano che il Gran Magreb si associ alla costruzione di un nuovo ordine arabo”, ha sottolineato il Sovrano.
 “Le speranze e le aspettative sono enormi; le sfide sono numerose e complesse. Tuttavia, si può deplorare che alcuni non ne misurino l’importanza”, ha proseguito il Re per il quale “il nostro nemico comune risiede nell’immobilismo e nel basso livello di sviluppo che ancora conoscono i nostri cinque popoli”. I paesi maghrebini sono Marocco, Mauritania, Tunisia, Libia ed Algeria.

l’Iniziativa di autonomia del Sahara è la concreta soluzione ricercata dall’ONU
Al livello dell’ONU, il Sovrano ha insistito sull'impegno del Regno a difendere la sua integrità territoriale e la sua piena adesione al processo dell'ONU per la risoluzione di questa disputa regionale, ricordando le basi che hanno sempre guidato l'azione del Marocco.
Il Sovrano ha sottolineato che lo slancio del 1975 continua ancora oggi, concretizzato dal suo impegno a portare a termine lo sviluppo di tutte le regioni del Regno, comprese quelle del sud.
E sulla questione dell’integrità territoriale del paese e della sua piena sovranità sui suoi territori, Mohammed VI ha ricordato i principi fondamentali che animano il Marocco. Sulla Marocchinità del Sahara, il Marocco ha sempre mostrato una posizione chiara, ispirata da una fede incrollabile nella giustezza della sua causa e nella legittimità dei suoi diritti. Poi ha evidenziato che, in linea con il processo politico dell'ONU e con le risoluzioni del Consiglio di sicurezza, il Marocco continuerà a lavorare con sincerità e buona fede per giungere a una soluzione politica, realistica, pragmatica e consensuale.
Il Re ha inoltre messo in risalto che l’iniziativa di autonomia proposta dal Regno e ampiamente accolta dalla comunità internazionale resta l’unica base di negoziazione. Seria, credibile, equa nei suoi orientamenti, l’Iniziativa di autonomia costituisce la traduzione concreta della soluzione ricercata. Infatti, è l’unica via possibile per giungere a una soluzione del conflitto, nel pieno rispetto dell’unità nazionale e dell’integrità territoriale del Regno. Questa prospettiva si è rafforzata dal fatto che un numero sempre crescente di paesi (oltre 163 ad oggi) non riconosce l’entità fittizia della “RASD” basata in Algeria. “L’Iniziativa di autonomia è sostenuta anche dai partenariati e dagli accordi che legano le grandi potenze e un certo numero di paesi fratelli e amici al nostro paese e che coprono tutte le sue regioni, comprese le province del Sud”, ha sottolineato il Re.

venerdì 25 ottobre 2019

CLASSIFICA MONDIALE DOING BUSINESS. IN 9 ANNI MAROCCO PASSA DAL 128 AL 53° POSTO


Il Marocco che era nel 2010 al posto 128 ha raggiunto il 53esimo posto di 190 paesi nel mondo nella classifica “Doing Business 2020” della Banca Mondiale, pubblicata giovedì 24 ottobre a Washington. “Questo avanzamento segna un progresso significativo nella realizzazione dell'obiettivo del Marocco di raggiungere la top 50 delle maggiori economie del mondo entro il 2021”, fa sapere il Dipartimento del Capo di Governo.
Cosi, il Marocco mantiene il primo posto nel Maghreb e in Nord Africa, e si colloca al terzo posto tra i paesi della regione del Nord Africa e del Medio Oriente MENA, dietro gli Emirati Arabi Uniti 16° e davanti all'Arabia Saudita 62° ed Egitto 114°.
A livello del continente africano, il Marocco mantiene la terza posizione dietro le isole Maurizio, che si classifica al tredicesimo posto mondiale, Ruanda 38°, e davanti a Sudafrica 84° e Nigeria 131°. “Il risultato positivo del Marocco è dovuto all'adozione di una serie di importanti misure e riforme legate agli affari e alle attività delle imprese marocchine, che rientrano nel quadro del programma di lavoro del Comitato nazionale dell'ambiente di affari (CNEA)”, sottolinea il comunicato.
La segreteria del CNEA ha inoltre svolto un ruolo importante nella presentazione agli esperti della Banca mondiale delle riforme introdotte per migliorare il clima imprenditoriale in Marocco, principalmente quelle legate allo sviluppo di quadri giuridici e regolamentari per le imprese, nonché alla semplificazione e alla digitalizzazione di una serie di procedure amministrative legate al ciclo di vita degli affari, oltre alla creazione di piattaforme elettroniche per i servizi e gli sportelli unici.
Le riforme della legge relativa alle varie società sia quelle anonime e le società con nome collettivo, in accomandita semplice, in accomandita per azioni, a responsabilità limitata e la società in partecipazione, figuravano tra le riforme importanti entrate in vigore nel corso dell’anno.
Queste riforme hanno permesso di rafforzare la protezione degli investitori minoritari e di stabilire il principio di trasparenza e di buon gouvernance basato sulle norme internazionali in questo settore. Di conseguenza, la classifica del Marocco nell'indice di protezione degli investitori minoritari è passata dal 64esimo posto al 37esimo.
Inoltre, il Marocco si è classificato 16esimo a livello mondiale per quanto riguarda l'indice di rilascio delle licenze di costruzione edile, lanciando una nuova versione della piattaforma online per la gestione digitale delle licenze.
La classifica marocchina nell'indice di connessione alla rete elettrica 34° a livello mondiale rispetto a 59 dell'anno scorso è migliorata anche grazie all'agevolazione del collegamento elettrico delle imprese a Casablanca attraverso il lancio di una piattaforma elettronica, denominata “e-Collegamento”, per la presentazione e il monitoraggio delle domande di connessione in media tensione e lo sviluppo dell'utilizzo dei posti di trasformazione prefabbricati.
Il rapporto della Banca Mondiale menziona altresì una serie di altre riforme che hanno contribuito al miglioramento del clima imprenditoriale in Marocco e della sua classificazione internazionale, in questo caso cita:
- L'introduzione di un sistema automatizzato per l'attribuzione degli affari ai giudici e la pubblicazione di rapporti sulla performance dei tribunali, ciò che ha agevolato l'esecuzione dei contratti e ha permesso al Marocco di raggiungere il 60° posto a livello mondiale;
- L'introduzione di un sistema di pagamento online dei diritti portuali, la soppressione delle procedure di transito su supporto cartaceo e l'estensione dell'orario di lavoro nel porto, che ha accelerato le operazioni di commercio transfrontaliero e portato il Marocco alla 58° posizione mondiale;
- La riduzione del tasso d'imposta sulle imprese mediante l'adozione di un sistema progressivo di imposizione delle imprese, che ha permesso il paese di raggiungere il 24esimo posto a livello mondiale dell'indice di prestazione fiscale.
Con questo risultato, il Marocco ha compiuto un grande passo avanti verso la realizzazione dell’obiettivo fissato dal programma governativo di far rientrare il paese tra le 50 migliori economie del mondo in materia di miglioramento del clima imprenditoriale entro il 2021.
In tale prospettiva, sono in corso ulteriori riforme, come la creazione di un registro nazionale per le garanzie mobiliari nel quadro dell’attuazione della legge sulle garanzie, che consentirà alle PME di accedere ai finanziamenti necessari e di migliorare la classificazione del Marocco nell’indice di accesso al finanziamento.
La performance marocchina è il risultato di una politica aperta d’investimento guidata dal Re Mohammed VI per mettere il Marocco in via della buona economia a caratteri sociale ed umano, terra d’opportunità di business ed il risultato di un miglioramento profondo della gouvernance pubblica e della lotta contro le differenti forme di prevaricazione e di abuso particolarmente nei permessi di costruzione e nei pagamenti delle tasse.
Il rapporto “Doing Business” cerca di misurare le performance di 190 paesi in materia di facilitazione degli affari valutando la legislazione e le procedure amministrative adottate in dieci diversi settori del ciclo di vita dell'impresa, vale a dire la creazione di imprese, il commercio transfrontaliero, il pagamento di tasse e imposte, le licenze di costruzione, il collegamento all'elettricità, il trasferimento di proprietà, l'accesso al finanziamento, l'esecuzione di contratti, la protezione degli investitori, nonché la gestione di questioni delle imprese in difficoltà.




mercoledì 16 ottobre 2019

PER MOTIVI UMANI IL RE MOHAMMED VI GRAZIA RAISSOUNI CONDANNATA PER ABORTO ILLEGALE


Il Re Mohammed VI del Marocco ha concesso la Grazia alla signorina Hajar Raissouni, condannata a una pena detentiva e ancora oggetto di procedimenti giudiziari, indica un comunicato del Ministero della Giustizia.
Questa Grazia Reale è motivata dalla dimensione umana e s’inserisce nel quadro della compassione e della clemenza riconosciute al Sovrano e della sua preoccupazione del Re di preservare il futuro dei due fidanzati che contavano fondare una famiglia conformemente ai precetti religiosi e alla legge, nonostante l’errore che avrebbero commesso e che ha condotto a tale procedimento giudiziario, aggiunge il comunicato. In questo stesso contesto, il Re ha, inoltre, voluto concedere la Grazia anche al fidanzato di Raissouni e alla squadra medica condannati in questa causa giudiziaria.
Da osservare che nel caso dell’arresto di Raissouni è stato sorprendente che alcune parti straniere si intromettano nei fatti che riguardano la società marocchina. Il Marocco, da parte sua, non ha la consuetudine di condurre ingerenze nei fatti sociali di altri paesi.
La giornalista Raissouni era stata condannata a un anno di carcere per aborto illegale e relazione sessuale extramatrimoniale insieme al cittadino sudanese Amin Rifaat, un medico e suoi assistenti, all’uscita di uno studio medico della capitale marocchina, Rabat.
La legge marocchina consente di interrompere la gravidanza solamente quando la vita della moglie è in pericolo e se il marito lo acconsente.

lunedì 26 agosto 2019

Alla vigilia di TICAD 7 Giappone rifiuta la separazione del Sahara Marocchino

 La diplomazia giapponese in armonia con la posizione dei responsabili americani, sostenuta dal quotidiano americano The Wall Street Journal, che hanno dichiarato che gli Stati Uniti "hanno chiaramente dichiarato che Washington non sosterrà un piano volto a creare un nuovo Stato in Africa" cioè la separazione del Sahara Marocchino.
Cosi, alla vigilia dell'apertura della Conferenza internazionale di Tokyo sullo sviluppo d'Africa (TICAD-VII), prevista dal 28 al 30 agosto a Yokohama, il Giappone ribadisce con forza il suo non-riconoscimento della pseudo "Repubblica araba saharawi"  (RASD) creata, sostenuta ed armata in Algeria dall'ex colonnello libico Gheddafi e dall'ex presidente algerino Boumadiene durante la Guerra Fredda per motivi egemonici.
Infatti, il Direttore generale del Medio Oriente e del Nord Africa presso il Ministero degli Affari Esteri giapponese, l’Ambasciatore Katsuhiko Takahashi ha dichiarato domenica che il Giappone non riconosce l’entità fantasma, sottolineando che si tratta di "una posizione costante e immutabile che il Giappone non intende cambiare".
Il Giappone continua a sostenere gli sforzi della mediazione dell'ONU e ritiene, tuttavia, che la disputa regionale artificiale sul Sahara Marocchino debba essere risolta in modo pacifico attraverso il dialogo tra le "parti interessate" Marocco, Algeria e Polisario, e Mauritania.
La diplomazia giapponese, che sottolinea la necessità di coinvolgere le "parti interessate" nel dialogo, invia un messaggio chiaro all’Algeria per assumersi le proprie responsabilità in questa disputa regionale e il suo ruolo nel processo politico.
Il Giappone si è così unito alle posizioni di diverse potenze mondiali, tra cui gli Stati Uniti, Unione europea e molti paesi in Europa, Africa, Asia e America latina.
Tutto ciò avviene nel momento in cui i separatisti del Polisario sponsorizzati dall'Algeria cercavano di sfruttare un’eventuale presenza in Giappone per creare confusione sulla posizione di Tokyo circa il Sahara, quindi il Ministero degli Esteri giapponese ha eliminato ogni ambiguità e tagliato tutte le manipolazioni.
Katsuhiko Takahashi rallegrato del ruolo "importante" svolto dal Marocco nella regione MENA e sulle aspettative del Giappone riguarda il vertice di TICAD VII, ha detto: "Far progredire lo sviluppo dell'Africa attraverso le risorse umane, la tecnologia e l'innovazione" è il tema principale della TICAD VII. Una delle tematiche concrete di questa edizione è la promozione degli investimenti privati e delle risorse umane attraverso partenariati pubblico-privato. Il Giappone auspica che un maggior numero di imprese giapponesi sviluppino le loro attività in Africa grazie a proficue discussioni e a interazioni attive tra i partecipanti alla conferenza. Credo che lo sviluppo delle attività delle imprese giapponesi in Africa offrirà un futuro migliore per il Giappone e l’Africa".
Valutando il contributo del Marocco al processo della TICAD, Katsuhiko Takahashi ha precisato: "Vorrei iniziare sottolineando l’importante ruolo svolto dal Marocco nella regione, che contribuisce in modo significativo allo sviluppo e alla stabilità della regione MENA. Il Giappone attribuisce grande valore al partenariato con il Marocco. Per quanto riguarda le relazioni economiche, il Marocco funge da ponte verso Europa, Africa e il Medio Oriente. Il suo vantaggio geografico e il suo forte potenziale economico hanno molto interessato le imprese giapponesi. Il Marocco ha attirato il secondo maggior numero di imprese giapponesi (69) in Africa e tale numero dovrebbe aumentare. È in questo spirito che il Giappone apprezza molto il contributo sostanziale del Marocco al processo della TICAD, dove il Giappone ha cercato di promuovere lo sviluppo d’Africa, compresa la sua crescita economica. Ad esempio, Giappone e Marocco hanno creato un quadro di cooperazione per promuovere lo sviluppo in altri paesi africani. Tale cooperazione è un tema importante nel processo della TICAD".
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martedì 13 agosto 2019

Wall Street Journal: USA non sostiene la separazione del Sahara Marocchino

Gli Stati Uniti d'America hanno fatto sapere alle parti coinvolte nel co nflitto regionale del Sahara Marocchino, in particolare all’Algeria,  la loro categorica opposizione di fronte alle velleità separatiste del Fronte Polisario basato in Algeria. 
Per gli USA, l'indipendenza non è un'opzione per risolvere la controversia sul Sahara marocchino, scrive il prestigioso quotidiano americano "The Wall Street Journal".  
L'articolo, pubblicato domenica, riferisce che i responsabili statunitensi che stanno seguendo da vicino la questione del Sahara hanno dichiarato che gli Stati Uniti "hanno chiaramente fatto sapere che Washington non appoggeranno  un piano che miri a creare nuovo Stato in Africa".  
La situazione della sicurezza nella regione fa del conflitto un’urgenza da risolvere, riferisce il Wall Street Journal tracciando  parallelismi tra la posizione dell'ONU a sostegno della sua missione MINURSO e alcuni responsabili della Casa Bianca, che mostrano una certa impazienza per causa della mancanza di sviluppo nel processo politico.  
Per il ministro marocchino dell'estero e la cooperazione internazionale, Nasser  Bourita, “La Minurso dispone di 52 milioni di dollari per mantenere la stabilità, mantenere un cessate il fuoco in una regione molto difficile”. “Nessuno è morto dopo il cessate il fuoco, il che significa che è la missione di mantenimento della pace più proficua al mondo”, ha sottolineato il capo della diplomazia marocchina.  
Ma il rischio di qualsiasi tentativo di far deragliare il processo dell'ONU potrebbe causare malcontento e minacciare la stabilità in una delle regioni più stabili a fronte di numerosi focolai di tensione e instabilità nel mondo di oggi.  
Wall Street Journal rileva anche la posizione di responsabili occidentali e marocchini che affermano che gli Stati Uniti sostengono il Marocco nei suoi sforzi per trovare una soluzione definitiva a questo conflitto, che è durato sin troppo, sulla base di una soluzione di compromesso garantito dal Piano di autonomia.  
Del resto, è proprio questo sostegno di Washington che incoraggia il Marocco a partecipare al tavolo delle discussioni e a rilanciare la dinamica delle tavole rotonde sotto l’egida d'Onu in presenza di Algeria e Polisario, e Mauritania.  Tale dinamica può far progredire la questione, ma questo progresso risente oggi della instabilità situazione politica e della sicurezza in Algeria e delle recenti dimissioni dell'Inviato personale del Segretario generale ONU, Horst Kohler.  
Così, l'autore dell'articolo Dion Nissenbaum riferisce che, proprio mentre la comunità internazionale sta lavorando per estinguere i focolai di tensione e ripristinare la pace e la sicurezza, il Polisario, un gruppo marxista legato al terrorismo regionale, continua a rappresentare una grave minaccia per la stabilità in Nord Africa e nel Sahel.  Questa realtà è ampiamente presente davanti agli occhi dei decisori politici americani. 
L'amministrazione del presidente Donald Trump, che si trova ad affrontare la minaccia terroristica su più fronti, segue attentamente la situazione nella regione del Sahara e del Sahel.  Consapevole dei pericoli posti dalla fantasma Repubblica Sahrawi (RASD) basata in Algeria, la Casa Bianca è determinata a porre fine a questo conflitto.  
Il quotidiano americano evidenzia, tuttavia, come la dinamica di discussioni in corso sotto gli auspici ONU sia l'opzione più sicura per arrivare ad una soluzione consensuale.  Gli USA "sono chiari. Non daranno il loro appoggio a un piano che porta alla creazione di un nuovo Stato africano".  "Un nuovo Stato in Africa potrebbe effettivamente essere meno sicuro. Tentare di istituire un nuovo paese, potrebbe creare un'area dalla quale gli insorti e i gruppi come l'ISIS potrebbero trarre vantaggio e utilizzare come un rifugio", ha detto il giornalista in un video che accompagna la sua analisi, rilevando che Washington e Rabat condividono la stessa posizione al riguardo.

lunedì 22 luglio 2019

MAROCCO. 20 ANNI DI REGNO DI MOHAMMED VI


Il 30 luglio 2019 il Marocco festeggia i venti anni del regno di Mohammed VI, caratterizzati di grandi eventi:

Nuova Costituzione
La costituzione marocchina approvata con referendum nel 2011 è l'attuale norma giuridica suprema del Regno, la sesta Costituzione dopo quelle dei 1962, 1970, 1972, 1992 e 1996. La nuova Costituzione contiene nella maggior parte delle sue disposizioni proposte degli organi politici, sindacali, associativi e giovanili. Essa contiene 180 articoli, rispetto ai 108 del 1996.
Mudawana
Il Moudawana ovvero il Codice dello statuto personale marocchino è il diritto della famiglia marocchina codificato nel 1958 sotto il governo del defunto Re Mohammed V. Tale Codice è stato modificato la prima volta nel 1993 dal defunto Re Hassan II, poi rivisto nel febbraio 2004 dal parlamento e promulgato dal Re Mohammed VI il 10 ottobre 2004.
Riforma del campo religioso
La strategia adottata dal Re Mohammed VI, Amir Al - Mouminin, nella riforma e la ristrutturazione del campo religioso si basa su un approccio autentico e pluridimensionale, che favorisce un Islam sunnita del giusto mezzo (moderazione).
La riforma riguarda in particolare i piani strategici, legislativo, amministrativo, di inquadramento e di organizzazione istituzionale.
La pietra angolare è ben Imarat Al-Mouminin che, attraverso tutte le sue prerogative teologiche, storiche, legislative e costituzionali, salvaguarda i fondamenti della Sharia.
La prossimità ai cittadini è un'altra dimensione, che riguarda gli imam e le moschee, nonché la comunità marocchina stabilita all'estero. Essa si basa su Fatwa e Al-Irchad, attraverso il Consiglio Superiore degli Ulema, sotto la presidenza di Amir Al-Mouminin, e la ricerca scientifica che, a sua volta, è di competenza della Rabita Mohamadia degli Ulema.
Istanza di Equità e Riconciliazione
L'Istanza Equità e Riconciliazione (IER) istituita il 12 aprile 2004 dal Re Mohammed VI per riconciliare il popolo marocchino con il suo passato durante gli “Anni di Piombo”.
L’Iniziativa Nazionale per lo Sviluppo Umano (INDH)
L’Iniziativa Nazionale per lo Sviluppo Umano (INDH) annunciata dal Sovrano il 18 maggio 2005 per affrontare il deficit sociale nei quartieri urbani poveri e nei comuni rurali più poveri.
Si trattava di operare per ampliare l'accesso alle strutture e ai servizi sociali di base; promuovere le attività che generano un reddito stabile e occupazione; aiutare le persone in grande vulnerabilità o con esigenze specifiche...
Tra 2006 e 2017 sono stati assunti 34 miliardi di Dirham in progetti di prossimità in tutto il Marocco, con 10,5 milioni di beneficiari diretti e indiretti.
RAMED - AMO
Il miglioramento e l’estensione della copertura medica costituiscono uno dei pilastri dello sviluppo umano e sociale promosso dal Re Mohammed VI.
A tal fine, nel 2002 sono stati creati due regimi di copertura sanitaria di base. Si tratta dell'Assicurazione Malattia Obbligatoria di base (AMO) e del Regime di Assistenza Medica (RAMED).
Il primo si basa sui principi e tecniche dell'assicurazione sociale a favore delle persone che esercitano attività lucrativa, dei titolari di pensione, degli ex-Resistenti e dei membri dell'Esercito di Liberazione e degli studenti.
Il secondo (RAMED) si basa sui principi dell'assistenza sociale e della solidarietà nazionale a favore dei poveri.
Secondo l’Osservatorio Nazionale per lo Sviluppo Umano (ONDH), nel 2017 il tasso di copertura della popolazione attraverso un’assicurazione malattia, compresa la RAMED, è stato 53,8%, sebbene permangano disparità tra gli ambienti urbani e rurali e tra le diverse regioni del Regno.
Formazione Professionale
Il Re Mohammed VI, da sempre, attribuisce un interesse particolare alla questione dell’occupazione dei giovani. Si tratta di una questione che rientra nell’orientamento economico assunto dal Marocco. “L’inserimento socio-professionale non è un privilegio per i giovani. Ogni cittadino, a prescindere dalla sua origine, ha diritto alle stesse opportunità e chance di accesso a un'istruzione di qualità e a un'occupazione dignitosa”, ha sottolineato il  Re nel discorso tenuto il 20 agosto alla Nazione in occasione del 65° anniversario della Rivoluzione del Re e del Popolo.
Regionalizzazione e decentralizzazione
Il Regno del Marocco, sotto la guida illuminata del Re Mohammed VI ha fatto della politica di una scelta strategica irreversibile di organizzazione territoriale, accompagnata da una politica di decentralizzazione dei servizi dello Stato.
L’obiettivo è di coinvolgere maggiormente le popolazioni e gli attori territoriali nella scelta delle politiche e delle strategie locali, nonché nella loro attuazione.
Lotta contro habitat insalubri
L’interesse di Sua Maestà il Re Mohammed VI per la lotta contro l’habitat insalubre e l’eradicazione della baraccopoli si è manifestato molto presto, poiché il Sovrano ha annunciato nel Discorso Reale dell’11 ottobre 2002: “Non possiamo preservare al cittadino la sua dignità se non gli assicuriamo un alloggio decente”. Da allora, le politiche pubbliche si sono concentrate sull’accelerazione del ritmo d’eliminazione delle baraccopoli, sulla realizzazione del programma “Città senza baraccopoli” e sull’intensificazione dell’offerta di alloggi, in particolare per le categorie a basso reddito grazie a programmi abitativi a basso costo.
Il programma di eradicazione di tutte le baraccopoli riguarda 421699 famiglie in 85 città e centri urbani, con un costo di 32 miliardi di DH.
Il programma di ristrutturazione e di ammodernamento urbano dei quartieri non regolamentari ha permesso, tra 2002 e 2017 di aggiornare le città a favore di 1.600.000 famiglie.
Fondazione Mohammed V per la Solidarietà
La Fondazione Mohammed V per la Solidarietà, creata da Sua Maestà il Re Mohammed VI nel 1999, contribuisce con gli altri attori sociali alla lotta contro la povertà secondo il motto “Uniti per aiutare i poveri”.
La Fondazione gode dello statuto consultivo speciale presso il Consiglio Economico e Sociale dell’ONU.
Gli assi d’intervento della Fondazione coprono un’ampia gamma di settori, dall’aiuto umanitario all’assistenza delle popolazioni in situazione precaria, al sostegno finanziario e logistico alle associazioni attive sul campo, ai progetti di sviluppo sostenibile...
Dalla sua creazione, la Fondazione conta al suo attivo 5,147 miliardi di DH di realizzazioni e di impegni.
Piano Marocco Verde
La principale leva dell’economia nazionale, l’agricoltura marocchina si è sviluppata grazie alla mobilitazione del programma “Marocco Verde”, inaugurato dal Re Mohammed VI nell’aprile 2008.
Il progetto mira a fare dell’agricoltura uno dei primi settori dello sviluppo produttivo, a modernizzarla, promuovere gli investimenti agricoli, garantire la sicurezza alimentare, stimolare le esportazioni di prodotti agricoli e valorizzare i prodotti locali.
Il piano “Marocco Verde” mira anche a sostenere l'agricoltura sotto due assi. Il primo riguarda l'agricoltura moderna a valore aggiunto e ad alta produttività che risponde alle esigenze del mercato, incoraggiando gli investimenti privati e adottando nuovi mezzi di assemblaggio di prodotti agricoli, sviluppando le esportazioni agricole marocchine e le attività industriali legate all'agricoltura.
Il secondo asse è volto a migliorare le condizioni di vita del piccolo agricoltore e a lottare contro la povertà nelle zone rurali aumentando i redditi agricoli nelle zone più vulnerabili e promuovendo un'agricoltura solidale attraverso il lancio di diverse cooperative di agricoltori in tutto il Marocco.
Piano di Accelerazione Industriale
Le scelte strategiche di sviluppo adottate dal Marocco lo hanno posto sulla via dell’apertura e del progresso. Questo processo si è intensificato con l’attuazione di strategie settoriali mirate.
Il settore industriale marocchino si è quindi impegnato in una dinamica di crescita che si è fortemente consolidata dopo l’attuazione del Piano Emergenza e la Conclusione, nel 2009, del Patto Nazionale per l’Emergenza Industriale.
Nuovi mestieri mondiali del Marocco
L’attività è svolta dall’automobile, aeronautica, elettronica e offshoring. Con l’arrivo della Peugeot PSA l’automobile potrà superare un nuovo gradino. L’outsourcing è chiamato a innovare per superare la concorrenza straniera sui centri d’appello.
Strutture socio-sportive
Il Re Mohammed VI attribuisce un interesse particolare ai giovani, un interesse consacrato dalla costruzione di centinaia di complessi socio-sportivi di prossimità (CSP) in tutto il paese.
Il Programma nazionale per la costruzione di 832 complessi socio-sportivi di prossimità (CSP), presentato al Sovrano il 25 ottobre 2018, ha costituito un nuovo segno di questo interesse reale per la gioventù del Paese.
Questo programma di costruzione di 832 CSP di nuova generazione si inserisce nella continuità dei circa 2000 campi di prossimità realizzati nel quadro dell’Iniziativa Nazionale per lo Sviluppo Umano e quelli costruiti dal Ministero della Gioventù e dello Sport (circa 1000 campi).
Immigrazione
Il Re Mohammed VI è stato incaricato di coordinare il programma sull'immigrazione in seno alla nuova commissione dell'Unione Africana (UA).
L'annuncio è stato fatto martedì 14 marzo dal Presidente dell'UA, il capo dello Stato guineano Alpha Condé, in occasione della cerimonia di passaggio di testimone tra la presidente della commissione uscente dell'UA, Nkosazana Dlamini-Zuma, e il presidente della nuova commissione, Moussa Faki Mahamat.
Regolarizzazione dei migranti
Di fronte a flussi incessanti di migranti, soprattutto provenienti da paesi sub-sahariani che si stabiliscono definitivamente in Marocco, senza poter accedere alla cittadella europea, il Regno ha scelto la risposta maturata dal sentimento umanitario e di solidarietà africana.
Seguendo le direttive reali, il Marocco ha attuato una strategia nazionale in materia di immigrazione e asilo che ha permesso a decine di migliaia di persone in situazione irregolare di ottenere un permesso di soggiorno per rimanere legalmente sul territorio marocchino.
La prima operazione eccezionale di regolarizzazione degli stranieri africani e del Medio Oriente e dell’Asia, condotta nel 2014, aveva permesso di regolarizzare 23.096 persone. La seconda operazione, lanciata nel dicembre 2017, ha avuto un effetto altrettanto forte.
Sahara
Il Re Mohammed VI ha ribadito l’impegno del Marocco a difendere la sua integrità territoriale con la stessa chiarezza e lo stesso senso dell’impegno responsabile e del lavoro serio, sia a livello dell’ONU che a livello interno.
Il Re Mohammed VI ha ringraziato pubblicamente i capi di Stato africani per il loro sostegno alla questione del Sahara marocchino e ha rilevato con soddisfazione “la competenza esclusiva” dell'ONU in materia di gestione e di regolamento pacifico del conflitto.
Difesa e interventi umanitari
Su istruzione di Re Mohammed VI, capo supremo delle Forze Armate Reali (FAR), l'Esercito si è dotato di nuovi materiali militari.
Gli ospedali di campagna marocchini, ubicati all'estero, rappresentano un'esperienza pionieristica che riflette il forte coinvolgimento del Regno sotto la guida di SM il Re Mohammed VI al servizio dell'azione umanitaria in diverse zone di crisi in tutto il mondo.
L'ospedale campagna marocchino in campo Zaatari, con compito principale di fornire sostegno medico ai rifugiati siriani e aiutare la Giordania, che ospita un gran numero di rifugiati siriani.
Su alte istruzioni del Re Mohammed VI, il servizio sanitario delle FAR ha inviato due ospedali di campagna in Marocco, uno a Ouaouiziret (provincia di Azilal) e l’altro ad Anfgou (provincia di Midelt), per aiutare le popolazioni di queste regioni di fronte ai problemi climatici dell’inverno.
Caschi blu marocchini
Con i suoi 1605 soldati messi a disposizione dell'ONU nel quadro delle sue missioni di mantenimento della pace in tutto il mondo, il Marocco passa al 14° posto nella classifica mondiale dei paesi contributori alle forze dell'ONU. Per la zona MENA (Medio Oriente e Nord Africa) il Marocco si classifica secondo.
I caschi blu marocchini sono attualmente in servizio sotto la bandiera dell’ONU nelle missioni di mantenimento della pace nella Repubblica centrafricana (Minusca) e nella Repubblica democratica del Congo (Monusco).
lotta contro il terrorismo
Il Regno del Marocco ha posto la lotta contro il terrorismo al centro delle sue priorità, sviluppando una strategia multidimensionale in materia di lotta contro il terrorismo.
Nel 2015 ha creato l’Ufficio Centrale d’Indagine Giudiziaria (BCIJ) quale organismo leader della lotta antiterrorismo e contro la minaccia terroristica, riuscendo a smantellare diversi gruppi terroristici ed evitando diversi attacchi terroristici in Marocco grazie alla loro strategia anticipata.
Unione Africana
“È il giorno buono in cui si torna a casa dopo una lunga assenza”, ha affermato il Re Mohammed  VI, dopo che il Regno del Marocco è stato riammesso all'Unione Africana.
Trentanove dei 54 membri dell’UA hanno votato a favore della riammissione.
Nel 1984 il Marocco aveva lasciato l'ex Organizzazione dell'Unità Africana (OUA, predecessore dell'UA) per protestare contro l'assegnazione di seggi al Fronte Polisario, ammesso come rappresentante della Repubblica Araba Sahrawi Democratica (RASD).
Spiegando la decisione del Marocco di aderire all'UA, il Sovrano ha dichiarato: “Quando un corpo è malato, è più facile curarlo dall'interno che dall'esterno”.
Ma nella sua assenza nell’organizzazione panafricana, il Regno ha sviluppato legami economici con molti paesi del continente, soprattutto attraverso il commercio e gli investimenti.
Infrastrutture
Porto di Tangeri Med
Lanciati dal Sovrano nel 2002, i lavori di costruzione del megaporto Tangeri Med sullo Stretto di Gibilterra dureranno sei anni, fino all’inaugurazione nel 2008 di Tangeri Med 1.
Questa piattaforma portuale, tra le più grandi del bacino mediterraneo, è diventata oggi un hub logistico mondiale, collegato a circa 200 porti nel mondo.
Tangeri Med offre capacità di trattamento per 9 milioni di container, 7 milioni di passeggeri, 700mila  autocarri e 1 milione di veicoli.
Inoltre, Tangeri Med costituisce una piattaforma industriale per oltre 800 imprese di diversi settori, dall’automobile all’aeronautica, passando per l’elettronica, la logistica, il tessile e il commercio, per un volume d’affari annuo di 6,4 miliardi di euro.
Il successo è tale che i lavori di costruzione del Port Tanger Med 2 sono stati avviati già nel 2015.
Tangeri Med II inaugurato nel 2019 costato circa 14 miliardi di DH di investimenti infrastrutturali costituisce la terza fase di sviluppo del complesso portuale Tangeri Med, insieme ai porti Tangeri Med I e al porto passeggeri.
Energie rinnovabili (energia solare, eolica)
La strategia energetica tracciata da Sua Maestà Re Mohamed VI si basa sullo sviluppo delle energie rinnovabili, solare ed eolica, con l’obiettivo di ridurre la dipendenza energetica del Marocco dall’estero e di coprire il 42% del fabbisogno elettrico del Regno nel 2020 e il 52% nel 2030.
L’ambizioso Piano Solare marocchino, lanciato nel 2009 sotto la presidenza del Re, rientra nel quadro di questa strategia di sviluppo sostenibile. Sono previsti cinque siti: Ouarzazate, Ain Bni Mathar, Foum Al Oued, Boujdour e Sebkhat Tah.
L’attuazione del piano solare marocchino è affidata all’Agenzia Marocchina per l’energia solare (Moroccan Agency for Solar Energy).
Il progetto sull’energia eolica mira a realizzare entro il 2020 una capacità di 2000 megawatt che corrisponde al 26 per cento della produzione attuale di energia elettrica del Paese.
Satelliti spaziali
Il Marocco si è dotato di un sistema di osservazione della terra dallo spazio, mettendo in orbita nel 2017 e nel 2018 i satelliti “Mohammed VI-A” e “Mohammed VI-B”.
I due satelliti, che sono all’avanguardia nella tecnologia, sono complementari e permettono di garantire una copertura più rapida delle zone d’interesse.
Essi serviranno a un’ampia gamma di attività, dalle attività cartografiche e catastali, alla pianificazione del territorio, al monitoraggio delle attività agricole, alla prevenzione e alla gestione delle catastrofi naturali, al monitoraggio delle trasformazioni ambientali e della desertificazione, alla sorveglianza delle frontiere e delle coste...
Treno di Grande Velocità (TGV)
Inaugurato il 15 novembre 2018 a Tangeri dal Re Mohammed VI e il Presidente francese Emmanuel Macron, il treno ad alta velocità Tangeri - Casablanca “Al Boraq” è uno degli eventi salienti dell’anno, trattandosi di una prima nel Maghreb e in Africa.
Il TGV Al Boraq riduce di oltre la metà la durata del viaggio tra le due metropoli economiche e raddoppierà il numero di passeggeri a oltre 6 milioni a partire dal terzo anno di esercizio, rafforzando nel contempo la sicurezza stradale e la protezione dell'ambiente.
Questa linea ad alta velocità è il primo anello del progetto marocchino della rete ad alta velocità volto a dotare il paese, entro il 2030, di 1500 km di linee ferroviarie ad alta velocità.
Ponti e autostrade
PONTI
Nel luglio 2016, Sua Maestà il Re Mohammed VI ha inaugurato il ponte di Rabat, uno dei più belli in Africa e che fa parte dell'autostrada di circonvallazione della capitale.
Il Ponte Mohammed VI è uno dei più lunghi in Africa.
Dall'inizio degli anni 2000, lo sviluppo della rete autostradale e ferroviaria in Marocco ha reso necessari numerosi ponti e opere idrauliche. Tra questi vi è anche il viadotto di El Hachef, tra Asillah e Tangeri, lungo 3,5 chilometri.
Rete autostradale
Sua Maestà il Re Mohammed VI attribuisce particolare importanza al rapido sviluppo delle autostrade, in modo da collegare un numero sempre maggiore di città e agglomerati alla rete autostradale nazionale.
Nell’arco di vent’anni questa politica ha dimostrato tutta la sua efficacia, poiché il 60 per cento della popolazione è oggi collegata direttamente alla rete autostradale. Tutte le città con più di 400.000 abitanti sono così collegate alla rete autostradale.
Con oltre 1.800 km di distanza, il Marocco ha una delle più lunghe reti di autostrade in Africa, oltre a 1.600 km di superstrade gratuite.
Tunnel
In base a decisioni reali, la politica di ampliamento della rete autostradale e di miglioramento urbano e interurbano non poteva prescindere dalla costruzione delle gallerie.
Nel giugno 2010, l’apertura del tunnel Marrakech - Agadir ha firmato la realizzazione del primo tunnel autostradale del Marocco.
Lungo le montagne dell'Alto Atlante, è stato realizzato su due corsie lunghe 500 metri, su un'altezza di 7 metri.
Questa infrastruttura, che consente di effettuare il tragitto tra Marrakech e Agadir in due ore, è stata costruita secondo le norme europee di sicurezza.
A livello urbano, si può citare il tunnel degli Udaya a Rabat, che ha contribuito in modo significativo a fluidificare il traffico tra le città di Rabat e Salé e i tunnel di Tangeri.
Tramway
Con l’inaugurazione da parte di Sua Maestà il Re Mohammed VI, il 23 gennaio 2019, della seconda linea del tram di Casablanca (T2), il Marocco amplia la sua rete di tram nelle sue due più grandi metropoli: Casablanca e Rabat Salé.
A Casablanca, le due linee hanno raggiunto complessivamente 47,5 km di rete con 71 stazioni. La nuova tratta attraversa 9 distretti con una popolazione di 1 milione di persone e un corridoio diretto di 450.000 abitanti.
A Rabat - Salé, l'ampliamento della linea 2 è in corso e permetterà il trasporto quotidiano di 40 mila passeggeri in più, portando il numero di passeggeri trasportati sulla rete a 150 mila al giorno.

Altri successi :
Cooperazione internazionale
Industria automobile
Aeronautica
Aeroporto Mohammed V
Aeroporto di Rabat - Salé
Aeroporto di Marrakech
Diversi progetti dei litorali