Domenica
10 novembre la Place dei diritti umani di Trocadero a Parigi si è sfilata di
rosso, colore della bandiera marocchina. Erano in migliaia i marocchini venuti
da diverse regioni francesi e dall'Europa per celebrare la bandiera nazionale
in occasione del 44esimo anniversario della Marcia Verde.
In
un clima di festa, con la bandiera nazionale a mano, si sono dati appuntamento
a Parigi per manifestare il loro indiscusso attaccamento ai simboli sacri del
loro paese d'origine e per denunciare la profanazione dell'emblema nazionale
avvenuta il 26 ottobre scorso, in una piazza parigina da individui provenienti
dal Rif.
"Stiamo
celebrando la nostra bandiera nazionale che è stata per i 350mila volontari
pacifici della Marcia Verde un tratto di unione e una forza unionista per
liberare le nostre province del sud" dal colonialismo spagnolo nel 1975,
ha dichiarato Said Laatiriss, presidente dell'associazione Dynamic Marocco,
promotrice con diverse associazioni di questo grande raduno. "Con nostro
presidio di oggi, riviviamo questa sacra unione e rinnoviamo il nostro giuramento
per un Marocco unito e indivisibile sotto la guida illuminata del nostro
Re", ha continuato Laartiriss.
Per
Simon Skira, segretario generale della Federazione francese dell'Ebraismo
Marocchino, la bandiera marocchina è un simbolo "sacro" al quale nessuno
può attaccare". "Viva Sua Maestà il Re Mohammed VI e Dio protegga
tutta la famiglia Reale", ha detto.
Dalla
sua parte il Consiglio della Comunità Marocchina all'Estero (CCME) ha
condannato con la massima fermezza “il comportamento vile di alcuni individui
che hanno bruciato la bandiera nazionale durante un presidio organizzato a
Parigi il 26 ottobre 2019”, affermando che si tratta di un "reato di
blasfemia alla sacralità della sovranità nazionale e di un'offesa alla dignità
di tutti i marocchini ovunque siano".
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