sabato 15 dicembre 2018

POSITIVO CONSUNTIVO 2017 DI FONDAZIONE MOHAMMED VI PER LA PROTEZIONE DELL'AMBIENTE: LA PRINCIPESSA LALLA HASNAA RALLEGRATA.


La Principessa Lalla Hasnaa, presidente della Fondazione Mohammed VI per la Protezione dell'Ambiente, ha presieduto, giovedì a Rabat, il Consiglio di Amministrazione della Fondazione.
All’inizio della riunione Lalla Hasnaa si è rallegrata per il lavoro compiuto e per i risultati tangibili raggiunti dalla creazione della Fondazione nel giugno 2001.
Dopo aver esaminato il bilancio 2017 e le prospettive future, il Consiglio d’Amministrazione ha approvato i conti delle attività nel 2017.
L'impegno concreto della Principessa Lalla Hasnaa a favore dell'ambiente e dell'educazione allo sviluppo sostenibile, e la sua forte influenza sulla qualità e lo svolgimento delle realizzazioni, rappresentano vantaggi considerevoli e rispecchiano soprattutto il posizionamento attuale della Fondazione in Marocco e nel mondo.
Il CA si è rallegrato per la nomina di Sua Altezza Reale, come Ambasciatore di Buona Volontà dalla “Commissione Clima del bacino del Congo” e del “Fondo Blu” per il bacino del Congo, che è stata istituita da dodici paesi di questa regione il 9 marzo 2017 a Oyo in Repubblica del Congo.
La leader marocchina nella lotta per il rispetto dell'ambiente ha rappresentato il Marocco e la sua Fondazione in molti eventi internazionali e vi ha pronunciato discorsi d'apertura: World Environment Education Congress (WEEC) nel settembre 2017 a Vancouver in Canada ed in Women's Forum di Toronto, nel maggio 2018,  ed era protagonista a Milano Expo 2015. Ultimamente ha ricevuto a Tokyo, il prestigio Premio internazionale dalla Fondazione GOI Peace che si assegna ogni anno per premiare una personalità per la sua attività o l'influenza nello sviluppo di un mondo sostenibile e pacifico.
Il programma "Spiagge Pulite", che conosce la sua 18a stagione, preparato con il Ministero dell'Interno ed in particolare la Direzione Generale delle Collettività Locali. Si è tradotto con strumenti di gestione, della formazione, e quest'anno,  è stato rafforzato mediante la circolare del Ministero dell'Interno relativa alla gestione delle spiagge. Una grande campagna di sensibilizzazione è stata lanciata durante l'estate 2018.
Nel 2017, il programma Eco-scuole è stato allargato al prescolastico, con la generalizzazione dell'insegnamento in prescolastico che Sua Maestà il Re Mohammed VI ha appena lanciato nel luglio 2018.
Quanto al programma Aria-Clima, si è interessato quest'anno ai territori, con Marrakech come città pilota, dove un bilancio carbonio e l'introduzione della mobilità elettrica, una prima in Marocco, sono in corso.
La Fondazione gestisce quasi venti programmi in sei settori d'intervento: l'educazione ambientale, il litorale, l'aria ed il clima, il turismo sostenibile, la salvaguardia e lo sviluppo del palmeto di Marrakech ed i parchi e giardini storici.


mercoledì 12 dicembre 2018

ONU. Guterres saluta l'impegno generoso e costante di Marocco nelle operazioni di pace nel mondo


Il Re Mohammed VI ha ricevuto, ieri 11 dicembre 2018, nel Palazzo Reale di Rabat, il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres.
In questa occasione, Guterres ha espresso al Sovrano la sua gratitudine circa l'organizzazione riuscita, in Marocco, della Conferenza Intergovernativa per l'adozione del Patto Mondiale per le Migrazioni Sicure, Ordinate e Regolari, segnata dall'adozione del "Patto di Marrakech".
Guterres ha, inoltre, apprezzato le acquisizioni del Regno in materia di Diritti dell'uomo ed il suo ruolo costruttivo nella cooperazione Sud-Sud e nell'attuazione dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile ed i cambiamenti climatici.
Guterres ha salutato l'impegno generoso e costante del Regno marocchino nelle operazioni di mantenimento e di consolidamento della pace, in particolare con gli importanti contingenti delle Forze Armate Reali (FAR) spiegati nella Repubblica Democratica del Congo ed in Repubblica Centrafricana.
Quest'udienza ha anche riguardato la situazione nella regione del Magreb ed il Continente africano.
La questione di Sahara Marocchino, d'altra parte, è stata affrontata alla luce della tavola rotonda tenuta a Ginevra il 5 e il 6 dicembre tra Marocco, Algeria e Polisario, e Msuritania. In questo contesto, il Sovrano ha ribadito a Guterres il sostegno del Regno agli sforzi fatti dal segretario generale ed il suo inviato personale per raggiungere una soluzione politica definitiva a questa vertenza regionale.
Hanno assistito a quest'udienza, del lato dell'ONU, Miguel Graca, assistente speciale del Segretario Generale, e Khassim Diagne, direttore degli Affari politici al Gabinetto del Segretario Generale, e del lato marocchino, Fouad Ali El Himma, Consigliere del Re e Nasser Bourita, Ministro degli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale.

martedì 11 dicembre 2018

Il Re Mohammed VI: Il Patto di Marrakech sulla migrazione sarà possibile solo con la sua effettiva attuazione


Il Re Mohammed VI del Marocco ha indirizzato un messaggio alla “Conferenza Intergovernativa per l'adozione del Patto Mondiale sulle Migrazioni Sicure, Ordinate e Regolari”, che ha aperto i suoi lavori lunedì 10 dicembre a Marrakech.
Il Sovrano ha sottolineato che “l'interesse del Regno del Marocco per la questione migratoria costituisce un impegno di lunga data e volontario che si esprime attraverso una politica, umanista nella sua filosofia, globale nel suo contenuto, pragmatica nel suo metodo e responsabile nel suo percorso. Il successo nazionale di questo nostro approccio ha condotto i nostri fratelli africani ad affidarci il mandato di Leader dell'Unione Africana sulla questione migratoria. Cosi è arrivata all'Agenda Africana per la Migrazione, adottata all'unanimità dalla Conferenza dell'Unione Africana nel gennaio 2018. È, dunque, molto naturalmente che la nostra visione, in scala nazionale e continentale, si converge con il nostro impegno internazionale, attraverso il Patto Mondiale”.
La sfida della conferenza di Marrakech è di mostrare che la Comunità internazionale fa la scelta della solidarietà responsabile, ha affermato il Re, sottolineando che spetta a questa Comunità rispettare interamente il diritto sovrano di ciascuno dei suoi membri di determinare e ad adottare la sua politica migratoria; e provare che il multilateralismo “non è la politica della sedia vuota, della diserzione e dell'indifferenza. È quello delle sinergie e dell'impegno nella diversità”, ha detto il Sovrano.
Osservando che il Patto mondiale sulla migrazione “non è una fine in sé. Fa senso soltanto con la sua attuazione effettiva. È per questo che, la conferenza di Marrakech è, soprattutto, un appello all'azione”. A quest’appello, l'Africa non sarà un “oggetto” del Patto mondiale, ma sarà un “attore centrale” che definisce la sua strada da seguire. Questa Agenda “pioniere” ha anticipato l'importanza dedicata dal Patto mondiale nella conoscenza di dinamiche migratori.
Tra il lassismo inaccettabile e la sicurezza insopportabile, “c'è una via che apriamo oggi”, quella che la sovranità solidale oppone al nazionalismo che esclude, il multilateralismo contro l'ostracismo, e la responsabilità condivisa contro l'indifferenza istituzionalizzata.
Si tratta di porre fine al disordine, mettendo l'umanità nell'ordine, la pagina della Storia che si scrive oggi, a Marrakech, porta la Comunità internazionale, un passo di più, verso un nuovo ordine migratorio, più giusto e più umano.
Il Re in questo messaggio letto dal Capo del governo Saad Dine Otmani ha indicato che la sfida di questa conferenza è “di unire di fronte ai populismi, all'isolazionismo e di portare, con il dialogo e la cooperazione internazionale, risposte strutturanti ad una posta in gioco principale del nostro tempo”, notando che “nessun paese può, da solo, affrontare queste poste in gioco! Ma, se non ci sono alternative alla cooperazione, non ci sono alternative all'azione”.
Il Sovrano ha infine indicato che “attualmente, il Patto Mondiale rimane una promessa che la Storia giudicherà. Non è affatto tempo ancora di celebrare il successo. La sfida di questa Conferenza è di mostrare che la Comunità internazionale fa la scelta di una solidarietà responsabile sulla questione della migrazione”.

lunedì 10 dicembre 2018

70 anni dopo la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo. Ancora “profughi” senza carta HCR nei campi di Tindouf in Algeria


In occasione del settantesimo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo vediamo, purtroppo che i diritti  umani  sono  ancora sotto  attacco  in  tante  parti  del  mondo,  Italia  ed  Europa  incluse. Ed in solidarietà con tutte le persone che ancora oggi sono vittime della violazione dei diritti vorremo dedicare nostro appello per sensibilizzare di questioni umanitarie che ci stanno a cuore, come la migrazione e l’asilo che interpellano le vive coscienze del mondo di non tacere:
Desideriamo smontare la politica ipocrita europea, ed avvertiamo che la migrazione non è un problema per i paesi di accoglienza, ma, è una risorsa finanziaria ed economica preziosa e soprattutto è una soluzione e strumento di sviluppo e di ricchezza degli stessi paesi.
Pur evidenziamo che l'asilo - garantito dalle Carte Internazionali - è un diritto umanitario che sussista di essere difeso, rafforzato e rispettato dovunque nel mondo, constatiamo che per motivi di agenda egemonica algerina in Africa, sono stati deportati “profughi saharawi” in campi militari a Tindouf in Algeria da parte dell'Esercito algerino e dalle milizie del Polisario nel 1976. E fino ad oggi queste persone sono le uniche nel mondo che non hanno il diritto alla protezione umanitaria e la Carta HCR dei rifugiati.
Chiediamo, dunque, all'Algeria di assumere le sue responsabilità e gli obblighi delle risoluzioni dell’ONU e la Convenzione di Ginevra 1951 nei diritti le più elementari nella registrazione presso HCR e censimento, giustizia, espressione, lavoro, proprietà, sanità, circolazione …
Esprimiamo la nostra soddisfazione ed orgoglio dell’appuntamento mondiale sulla migrazione organizzato in questi giorni a Marrakech in nostro paese, Marocco, in cui si firmeranno il 10 e 11 dicembre i documenti dell’ONU sulle migrazioni e sui rifugiati nella “Conferenza intergovernativa incaricata d’adottare il Patto Mondiale per migrazioni sicure, ordinate e regolari” (Global Compact) che segnano una importantissima assunzione di responsabilità collettiva intergovernativa. Però, segnaliamo, con amarezza, l’inaccettabile assenza dell’Italia in questa storica occasione e ci domandiamo anche noi: “che senso ha boicottare il primo accordo internazionale che sta venendo in aiuto all’Italia stessa”?
Da ricordare che da anni che chiediamo all’Europa e al mondo di non lasciare Italia da sola ad affrontare il dramma di chi continua ad attraversare il Mediterraneo e sosteniamo le rivendicazioni della società civile mondiale ed italiana per la modifica dell'accordo di Dublino sui profughi e la libera circolazione.


Primi firmatari:
1.   Rete delle Associazioni della Comunità Marocchina in Italia (RACMI), Italia.
2.   Federazione Africana in Toscana Italia (FAT), Toscana.
3.   Spazio Marocchino-Italiano per la Solidarietà (SMIS), Milano.
4.   Forum Italo-Marocchino di Solidarietà ed Immigrazione (FIMSI), Emilia Romagna.