giovedì 25 dicembre 2014

Il Marocco un partner da considerare di più

Esiste un paese nel Mediterraneo che non conosce crisi da oltre 10 anni e che ha trasformato la minaccia dell’instabilità derivante dall’affermarsi della “Primavera Araba” alle sue porte, in un’opportunità per favorire – con l’approvazione di una nuova costituzione - il rafforzamento dell’autonomia del Governo e offrire maggiori competenze legislative al Parlamento?
Esiste ed è un regno: il Regno del Marocco.
Sotto la guida di Re Mohammed VI il Paese, che gode di una posizione strategica di rilievo trovandosi al crocevia tra Africa, Europa e Medio Oriente, sta riuscendo a dispiegare appieno le sue potenzialità e continua a crescere ininterrottamente dal 2003, affermandosi progressivamente come porta d’accesso all’Africa.
I dati relativi all’interscambio tra il Marocco ed il resto dei Paesi nel continente africano, negli ultimi undici anni, registrano infatti una crescita ad un tasso medio annuo del 13% raggiungendo nel 2013 quasi 36 miliardi di dirham (pari a 3,2 miliardi di euro).
Le riforme realizzate negli ultimi anni hanno sicuramente prodotto significativi miglioramenti dell’ordinamento economico, sia attraverso il rafforzamento dei diritti di proprietà e la riforma della normativa sul lavoro e sia attraverso il miglioramento del sistema di supervisione del settore bancario e la liberalizzazione dei comparti dell’energia e delle telecomunicazioni.
Tutto ciò si è tradotto in una rapida crescita del tessuto produttivo con la nascita di nuove aziende e in un afflusso di capitali stranieri che vedono nel Marocco un Paese in grado di garantire le opportunità e le garanzie necessarie per poter fare affari. A dimostrarlo sono ad esempio i dati UNCTAD relativi agli investimenti diretti esteri nel 2013 che registrano – in controtendenza rispetto al dato regionale del Nord Africa – una crescita del 24% e ammontano a circa 2,9 miliardi di euro.
Le autorità marocchine sono costantemente impegnate nel favorire e incentivare l’attrazione di investimenti stranieri.
In base alle normativa locale, ad esempio, le società di diritto marocchino possono essere costituite da capitale al 100% straniero ed i proventi delle attività delle società estere in Marocco possono essere liberamente trasferiti all’estero, dopo verifica da parte dell’Office des Changes sull’avvenuto pagamento dei crediti a fornitori e dipendenti locali e delle imposte e per quanto riguarda l’Italia, la Convenzione contro la doppia imposizione è stata sottoscritta già nel 1972.
Vanno menzionati inoltre i costi competitivi che il paese offre in termini di manodopera con un salario medio di 375 euro mensili pur potendo contare su una popolazione giovane, qualificata e aperta al mondo: oltre il 64% della popolazione marocchina è al di sotto dei 34 anni e nel paese la conoscenza delle lingue straniere e delle nuove tecnologie è diffusa.
Anche i costi di esportazione che ricomprendono tutte le spese associate al completamento delle procedure di esportazione delle merci, sono molto competitivi e ammontano a 443 euro per container.
Per quanto riguarda i rapporti bilaterali, nell’ultimo anno l’interscambio, in crescita del 12%, si è attestato a 2,18 miliardi di euro e ha quasi raggiunto i livelli pre-crisi (nel 2008 il valore era 2,29 miliardi di euro).
L'Italia è il 6° fornitore estero per il Marocco, con una quota del 5,3% nel 2013, mentre nell’anno che volge al termine, fino a settembre si registra una flessione nell’interscambio tra i due Paesi e nelle esportazioni italiane verso il Marocco (- 6,2%) mentre sono in aumento del 5,2% le importazioni di prodotti marocchini in Italia.
Una cosa è certa quindi come conferma nel numero di novembre di “Diplomazia economica” anche il nostro Ambasciatore a Rabat, Roberto Natali:
“Esiste un ampio margine di crescita per la presenza della nostra imprenditoria anche perché, in generale, ho riscontrato una forte domanda di Italia. Non vanno sottovalutati l’interesse marocchino ad ampliare e diversificare i propri legami politici e commerciali, né la riconosciuta eccellenza italiana in specifici settori.”
L’Amb. Natali e il Direttore dell’ICE di CasablancaGiovanni Bifulco sono stati impegnati lo scorso mese di ottobre nell’organizzazione della Missione di Sistema italiana in Marocco che ha previsto l’organizzazione di un Forum Economico a Casablanca e i successivi incontri business to business tra imprenditori italiani e locali.
La missione guidata dal Vice Ministro dello Sviluppo economico, il “globetrotter” Carlo Calenda, ha visto oltre ai rappresentanti istituzionali, la partecipazione di oltre 70 aziende italiane e 6 gruppi bancari proprio con l'obiettivo di approfondire le opportunità di business in particolare nei settori agroindustriamateriali e macchinari da costruzioneautomotive e sanitario perché come ha affermato proprio Calenda: “Abbiamo un gap da recuperare e il Marocco è oggi il Paese strategico per le imprese italiane”.
Da quanto abbiamo avuto modo di approfondire sicuramente non si può dar torto al Vice Ministro che ha inoltre confermato a Casablanca un impegno promozionale sempre maggiore nel paese per far conoscere le nostre eccellenze.
Un altro evento di portata inferiore ma significativo e rappresentativo dell’interesse che le nostre imprese nutrono per il paese e al contempo dell’interesse da parte delle autorità locali a potenziare la qualità della partnership e a diversificare le opportunità di networking con la nostra comunità imprenditoriale, è stato il 16° Breakfast organizzato lo scorso 11 dicembre dallo Studio Legale Associato Nunziante Magrone presso la prestigiosa sede di Piazza di Pietra a Roma, dedicato proprio al Marocco.
Il rinnovato appuntamento con la regia di Gianmatteo Nunziante, partner dello Studio, ha visto la partecipazione, tra gli altri anche dell’Ambasciatore del Regno del Marocco in ItaliaHassan Abouyoub che nel suo intervento ha ricordato come oggi è il momento opportuno per fare un salto di qualità nel partenariato in considerazione delle evoluzioni della regione a livello geopolitico e della Direttrice dell’Ufficio di Roma dell’Agenzia marocchina per lo sviluppo degli Investimenti - AMDIYasmine Sbihi.
L’AMDI rappresenta un partner istituzionale fondamentale e la Dott.ssa Sbihi nel suo intervento ha fatto una panoramica sulle diverse opportunità offerte dalle ambiziose strategie di crescita settoriale pluriennale lanciate dal governo e ribadite anche dalla finanziaria per il 2015 che offrono opportunità concrete nei diversi settori su cui punta il paese (Edilizia, Energie Rinnovabili, Industria, TLC, IT, Pesca, Agricoltura e Agroindustria, Finanza e Logistica). Altro elemento chiave della strategia marocchina è naturalmente la fitta rete di accordi di libero scambio già in essere (ad esempio quello con gli Stati Uniti attivo dal 2005 o quello con la Turchia dal 2008) o in via di negoziazione (ad esempio con il Canada).
Per quanto riguarda l’Unione Europea invece il Marocco può contare sull’Accordo di Associazione dal 1996, mentre dal 2008 può contare sullo “status avanzato” che garantisce un rafforzamento delle relazioni sul piano politico e economico e testimonia la fiducia negli sforzi compiuti dal paese con le riforme intraprese.
Durante l’evento e i diversi interventi è emerso come negli ultimi anni si è assistito anche ad un importante sviluppo delle infrastrutture nel paese con la realizzazione e/o il potenziamento di 15 aeroporti internazionali, il potenziamento del Trasporto Urbano all’interno delle principali città, quello della rete autostradale e il ruolo sempre più importante del Porto di Tangeri simbolo di apertura nei confronti del Mediterraneo e della sua piattaforma logistica integrata.
Naturalmente, il Paese nonostante lo sviluppo economico costante di questi anni, soffre ancora di numerose criticità: disoccupazione elevata (9,2 %), povertà (PIL procapite medio annuo di 5.420 dollari nel 2013), analfabetismo (circa il 28 % della popolazione), un settore economico “informale” (sommerso) molto ampio, corruzione, violazione della proprietà intellettuale, infaffidabilità di alcuni operatori economici locali, lentezza della giustizia.

Tutto il mondo è paese verrebbe da dire e come ovunque crescita economica non significa automaticamente benessere sociale. Non si può non riconoscere come gli sforzi fatti finora dalla spinta riformatrice di Re Mohammed VI pur con tutti i limiti, abbiano già avuto delle risposte con un ricollocamento importante e sostanziale del paese sul piano regionale e internazionale e sarebbe ipocrita, da nostra prospettiva, non affermare quanto è importante continuare a puntare al rafforzamento delle relazioni bilaterali.
Le istituzioni e la classe imprenditoriale italiana saranno in grado di far fare il salto di qualità alle relazioni italo-marocchine?


Fonte: a cura di Exportiamo, di Antonio Passarelli, redazione@exportiamo.it

mercoledì 17 dicembre 2014

Attacco terroristico a Peshawar: Il Re Mohammed VI condanna il terrorismo

Rabat 17 dicembre 2014 - Il Re Mohammed VI del Marocco ha inviato un messaggio di condoglianze e di compassione al Presidente pakistano, Mamnoon Hussain, e al popolo pakistano, in seguito all'attacco perpetrato, martedì, contro una scuola nella città di Peshawar, nel nord-ovest del Pakistan, avendo fatto parecchie vittime di cui dei bambini.
“Ho appreso con una profonda afflizione ed una forte denuncia la notizia dell'attacco terroristico abietto, avendo preso per bersaglio una scuola di Peshawar, facendo parecchie vittime, in maggioranza dei bambini innocenti”, si legge nel messaggio Reale. 
Il Sovrano ha espresso in questo messaggio “la ferma condanna del Regno del Marocco a questo atto criminale barbaro avendo mirato dei bambini nella loro scuola” e la sua totale solidarietà con il popolo pakistano fratello in questa dolorosa circostanza.

“Nella mia qualità di Amir Al Mouminine e partendo dalla mia responsabilità in seno all'Organizzazione della Cooperazione Islamica (OCI), vi esprimo la mia forte condanna del terrorismo, sotto tutte le sue forme, bandito dai precetti della nostra religione islamica tollerante e rigettato dalle religioni celesti, i principi dell'umanità ed i valori democratici, che consacrano il diritto alla vita in quanto principio supremo dei diritti dell'uomo”, sottolinea il messaggio reale.

Associazione Sahara Marocchino partecipa al “Canto di luce dove nessuno è straniero” al Duomo di Catanzaro – Squillace

Giorno 21 dicembre 2014 alle ore 18.30, l‘Arciodiocesi di in collaborazione con l’Area Assistenza Agenzia per stranieri di Catanzaro, presentano la seconda edizione de  “Canto di luce dove nessuno è straniero”. 
La nostra speranza - si legge in una nota dell'organizzazione  è che, il canto riconfermi una serata in Cattedrale, ricca di diversità, aperta, solidale e multietnica e non solo perché i canti dalle tante polifonie, uniranno nazioni differenti e lontanissime, ma perché dimostrerà come, ancora una volta si siano riscoperte e valorizzate le identità di ogni popolo vera ricchezza e storia delle rispettive tradizioni,  e diventi come per incanto e per la volontà di tutti, patrimonio collettivo.
in quest’occasione parteciperanno per la prima volta la comunità marocchina con l’“Associazione Sahara Marocchina“ nella persona del Presidente Syaf Nour Eddine, presente sul territorio e che faranno ascoltare un passo del Corano. Accanto al Marocco si esibiranno la Bielorussia con la piccola Helena e la comunità Filippina. Non mancherà l’Italia che quest’anno sarà rappresentata dai piccoli cantori dell’Istituto Comprensivo Manzoni di Catanzaro,  infine ci sarà il New Vision Gospell Choir.
La manifestazione, alla presenza dell‘ Arcivescovo, Monsignor Vincenzo Bertolone, che ha fortemente voluto questo momento, rappresenta l'idea di una grande festa, un viaggio attraverso nazioni diverse che sottolinea, nella varietà delle culture, il desiderio di pace e di solidarietà che è comune a tutti i popoli.

Affinché diventi ancora una volta non solo un appuntamento con la città ma anche e sopratutto una tradizione e per impreziosire la serata, per rendere partecipi tutti coloro che sono lontani, verrà fatta la diretta mondiale in streaming e, per visualizzare in diretta il concerto basta cliccare su Catanzaroinforma.

martedì 16 dicembre 2014

Marocco. Al via il Forum globale della lotta al terrorismo

Yassine Belkassem

Marrakech 16 dicembre 2014 - Ha preso il via a Marrakech, in Marocco, il Forum Globale della Lotta Contro il Terrorismo (GCTF), presieduto da Marocco e Olanda e al quale partecipano 40 paesi e numerose organizzazioni internazionali, regionali, e sottoregionali. Alla cerimonia inaugurale il Segretario Generale del ministero Affari Esteri marocchino, Nacer Bourita, ha sottolineato che “il fenomeno dei combattenti terroristici stranieri ha acquisito recentemente una misura senza precedenti e ha permesso alle organizzazioni terroristiche di dotarsi di mezzi importanti, di combattenti di diverse nazionalità e di armamenti sofisticati”.
Ricordando la strategia globale e pragmatica marocchina nella lotta al terrorismo nelle sue diverse manifestazioni, Bourita ha precisato che questo “realistico approccio è fondato su tre pilastri: la buona gouvernance di sicurezza, l’adattamento del quadro giuridico all’evoluzione del fenomeno del terrorismo, il trattamento della precarietà sociale attraverso lo sviluppo umano duraturo e la preservazione dell’identità e dei valori religiosi e culturali autentici”.
Secondo Bourita, un unico approccio di sicurezza rimane insufficiente per trattare i diversi aspetti complessi del terrorismo se non vengono presi in considerazione i fattori di origine del fenomeno. È importante anche erigere un approccio strategico preventivo ai livelli politico, socioeconomico, culturale e religioso, quindi, la comunità internazionale è chiamata a mobilitare i mezzi necessari per accompagnare i paesi in via di sviluppo, particolarmente in Africa, nei loro sforzi nell’affrontare le sfide della crescita socioeconomica attraverso azioni solidali per lottare contro la povertà.

Messo in piedi dai ministeri degli Affari esteri dei paesi membri il 22 settembre 2011 a New York, il GCTF si è confermato come una piattaforma politica e informale unica per condividere le idee e le migliori pratiche per sbarrare la strada all’estremismo religioso ed al terrorismo internazionale. Oltre al Marocco, il GCTF conta tra i suoi 30 membri fondatori Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania, Italia, la Cina, Giappone, Canada, Spagna, Australia, India, Emirato arabi uniti, Giordania, Arabia Saudita e la Nuova Zelanda. Le attività del GCTF si suddividono in sei gruppi di lavoro: Il Sahel; il Corno d’Africa; la Giustizia penale e la preminenza del diritto; la detenzione e il reinserimento; la lotta all’estremismo violento; i combattenti terroristi stranieri.

martedì 2 dicembre 2014

Bilancio del FMDH Marrakech 2014, grande successo della lotta per i diritti umani

Yassine Belkassem

Malgrado il maltempo invernale e le perturbazioni climatiche che hanno colpito la zona centro ed ovest del Marocco compressa Marrakech, il Forum Mondiale dei Diritti dell'Uomo (FMDH) ha chiuso i suoi lavori domenica 30 novembre a Marrakech con grande successo, dopo quattro giorni di dibattiti e di scambi attorno alle principali tematici dei diritti dell'uomo nel mondo.
L’edizione del FMDH ha tenuto tutte le sue promesse. Sono 7000 partecipanti in provenienza da circa cento paesi a questo appuntamento internazionale di spicco patrocinato dal Re Mohammed VI, nella fattispecie ONG locali ed internazionali, agenzie dell’ONU, governi, partiti politici, sindacati, artisti, attori mondiali dello sviluppo e dei diritti umani e imprenditori. Più di 100 argomenti dibattuti e 160 attività associative, sportive, culturali e di formazione sono state organizzate. 397 giornalisti rappresentano i media di più di 20 paesi hanno coperto l’evento. 750 volontari mobilitati, secondo un bilancio ufficiale del comitato d’organizzazione.
L'apertura dei lavori del FMDH è stata segnata dalla lettura del messaggio del Re Mohammed VI inviato ai partecipanti.
Il FMDH ha così partecipato attivamente ai preparativi del 20isimo anniversario della Dichiarazione e del programma mondiale di azione Beijing+20 sui diritti delle donne, con 9 laboratori tematici dedicati alle questioni di parità e uguaglianza, violenze di genere, leadership femminile, ecc.
Era presente, alla grande, la discussione mondiale sugli obiettivi di sviluppo post-2015 che deve essere oggetto di una riunione internazionale nel settembre 2015 a New York. I partecipanti hanno, in questo quadro, esortato le parti interessate a questo cantiere planetario a valutare il grado di completamento degli Obiettivi del Millennio per lo Sviluppo (OMD) e di definire nuovi obiettivi basati sullo sviluppo duraturo ed un approccio diritti dell'uomo.
Le questione di migrazione sono state fortemente presenti nel FMDH, i partecipanti hanno reclamato per una nuova gouvernance internazionale in materia di gestione dei flussi migratori e dei diritti dei profughi e dell'asilo.
Ad alcuni mesi dall'apertura della 21isima conferenza internazionale sul clima a Parigi (COP)21, le questioni di protezione dell'ambiente e delle città durature sono state evidentemente presenti con diversi laboratori tematici come: città e diritti dell'uomo, il diritto all'acqua, ecc.
Parecchi altri argomenti relativi ai diritti civili e politici, socioeconomici, culturali ed ambientali sono stati dibattuti. Questioni emergenti hanno animato particolarmente i dibattimenti come queste sui diritti delle persone anziane, i diritti dell'uomo e le imprese, il diritto all’informazione, la sicurezza, la libertà di coscienza, ecc.
Il FMDH, in coincidenza con la giornata internazionale di solidarietà con il popolo palestinese, sono state questa organizzate manifestazioni, proiezioni di film, esposizioni di foto e i concerti artistici e musicali che hanno permesso ai partecipanti di far sentire la loro voce per una soluzione giusta ed equa al conflitto israelo -palestinese.
Il FMDH Marrakech 2014 ha permesso a 18 istituzioni internazionali, reti e collettivi di difesa dei diritti dell'uomo di tenere le loro riunioni interne a Marrakech aderendosi alle principali tematici dibattute. E ha permesso alle migliaia di visitatori di incontrare associazioni e attori dei diritti dell'uomo in Marocco e nel mondo. Un villaggio è così stato dedicato interamente agli incontri con il pubblico. Sei esposizioni e una gara internazionale di maratona sono state organizzate per promuovere e sensibilizzare delle tematici attuali dei diritti dell'uomo nel mondo.
Per preservare la memoria istituzionale in materia di diritti dell'uomo, un francobollo commemorativo è stato pubblicato dalla poste marocchine Barid Al Maghrib.

Infine, i lavori del FMDH sono stati diffusi interamente via Internet, grazie all'installazione di una TV, una radio e varie pubblicazioni sulle reti network sociali. 14 milioni persone hanno potuto seguire in diretta le attività del FMDH. I contenuti prodotti sulle differenti piattaforme trattate hanno totalizzato 30 milioni di viste.

domenica 30 novembre 2014

Animazione e cultura si invitano al 2° FMDH di Marrakech

Yassine Belkassem

Marrakech, 30 nov. 2014 - I lavori del 2° Forum Mondiale dei Diritti dell'Uomo (FMDH) a Marrakech del sabato, sono stati ricchi di attività culturali e di animazione.
Il Cinema Colisée (Colosseo) ha ospitato la proiezione di un film documentario in omaggio alla defunta Assia El Ouadie, la donna di legge marocchina, icona dei diritti dei detenuti denominata dai detenuti “Mama Assia”. La proiezione è stata onorata dell’incontro con la famiglia El Ouadie e con Hala Mourad la regista del documentario.
In coincidenza con la Giornata internazionale di solidarietà con la Palestina, 29 novembre,  il FMDH di Marrakech partecipa alla campagna Building Solidarity for Palestinian Refugees, iniziata dall'UNRWA, con l'esposizione di una foto gigante sulla facciata della posta Gueliz.
Mentre il Villaggio del FMDH ha conosciuto un'esposizione di foto, e nella serata è stato organizzato incontro al cinema Colosseo con Yahya Yakhlef, ex ministro palestinese della cultura seguito di proiezione del film “Les Infiltrés “ (Gli infiltrati) di Khaled Jarrar, e una serata artistica musicale animata dal trio Joubran. Sempre al Villaggio del FMDH, i partecipanti hanno assistito ad un concerto di musica argentina di “Grupo Tonolec”, un laboratorio di danza “Bailarina de Tango y folclore”, un'esposizione di “La pena di morte non è la giustizia” della Coalizione mondiale per l'abolizione della pena di morte, mentre Amnesty Marocco ha presentato un teatro su “l'abolizione della pena di morte” e ha animato una performance musicale intitolata “I gridi degli schiavi”.
Queste attività sono accompagnate, fuori sito, da un'esposizione di Mahi Binebine “Insoumission” al museo della Palmeraie, dal 20 novembre al 20 dicembre, un Carnevale per i diritti lungo le grandi arterie della città ocra ed una maratona dei giovani per i diritti umani.
Nello stesso ordine di idea, la Posta Marocco ha emesso un francobollo postale di un valore di 8,40 Dh, in commemorazione di questa 2° edizione, parallelamente ad un'esposizione filatelica.
La seconda edizione del Forum Mondiale dei Diritti Umani (FMDH) Marrakech 2014, è un evento internazionale di spicco patrocinato dal Re Mohammed VI, ha avuto la partecipazioni di oltre 6mila delegati provenienti da più di cento paesi, nella fattispecie ong locali ed internazionali, agenzie dell’Onu, governi, partiti politici, sindacati, attori mondiali dello sviluppo e dei diritti umani e imprenditori.



FMDH Marrakech 2014: La situazione degli anziani richiede la revisione di legislazioni e politiche pubbliche nel mondo

Yassine Belkassem
Marrakech, 29 nov. 2014 - Numerosi giuristi e periti nazionali e stranieri hanno sottolineato, sabato a Marrakech, l'importanza di procedere alla revisione delle legislazioni, politiche pubbliche e programmi afferenti alle persone anziani a causa della loro inadeguatezza con le attese e bisogni di questa categoria nel mondo. I cambiamenti della piramide dell’età e delle condizioni socioculturali della società moderna hanno affettato grandemente lo statuto e la situazione delle persone vecchie, hanno stimato i giuristi e esperti in un incontro intitolato “Proteggere e promuovere i diritti delle persone anziani: Opportunità e mezzi”, organizzato nella cornice del secondo Forum mondiale dei Diritti dell’Uomo (FMDH) organizzato e patrocinato dal Re Mohammed VI a Marrakech dal 27 al 30 novembre. Hanno messo l'accento sull'imperativo di rinforzare le istanze ed istituzioni concernenti dalla questione delle persone anziani e di mettere in opera strutture giuridiche e approcci pertinenti sul lungo termine.
A questo proposito, il direttore dell’Entraide Nazionale marocchino Abdelmounaim Madani ha presentato i differenti programmi sociali dedicati agli anziani, particolarmente in termini di accoglienza, alloggio e di accesso ai servizi sanitari, accompagnamento e di animazione sociale e culturale. Madani ha ricordato che il Marocco dispone oltre sessantina di strutture di protezione sociale che sono gestite dalle istituzioni caritative al profitto di 52 mila persone di cui 53 per cento sono donne, e altre strutture gestite dall'Iniziativa Nazionale dello Sviluppo Umano (INDH), la Fondazione Mohammed V per la Solidarietà. E ha assicurato che i preparativi vanno di buona velocità per la creazione di un Osservatorio nazionale delle persone anziane, presentando il rafforzamento delle strutture della protezione sociale in risorse umane, nell'orientamento degli sforzi dei differenti partner verso le zone che soffrono di mancanza di infrastrutture adeguate. Dalla sua parte Mohamed Ait Azizi, direttore della protezione della famiglia, dell'infanzia e delle persone anziane al ministero della Solidarietà, della famiglia e dello sviluppo sociale che ha evidenziato gli sforzi consentiti dalle autorità pubbliche con altre istituzioni ed associazioni della società civile per l’emergenza di una nuova generazione dei servizi e prestazioni a favore delle persone anziane. L’amministratore ministeriale ha segnalato che le campagne di sensibilizzazione saranno organizzate ogni anno per fare valere il posto delle persone vecchie ed il loro statuto sui livelli sociali, culturali e familiari, sopratutto che questo posto di scelta nel corpo sociale marocchino comincia a subire con forza i contraccolpi della modernità nella scia della mondializzazione.
Gli altri intervenienti di cui attori associativi venuti dal Sud Africa, Francia, USA e dalla Svizzera, hanno sottolineato la necessità di promuovere la situazione e i diritti delle persone anziane nelle politiche e programmi pubblici.
La seconda edizione del Forum Mondiale dei Diritti Umani (FMDH), un evento internazionale di spicco patrocinato dal Re Mohammed VI, ha avuto la partecipazioni di oltre 6mila delegati provenienti da più di cento paesi, nella fattispecie ong locali ed internazionali, agenzie dell’Onu, governi, partiti politici, sindacati, attori mondiali dello sviluppo e dei diritti umani e imprenditori.


FMDH Marrakech 2014: CESE marocchino chiede azioni intense della Carta sociale dell’UCESIF

Yassine Belkassem

Marrakech, 29 nov. 2014, La linea guida che sarà adottata dall'Unione dei Consigli economici e sociali ed istituzioni similari della Francofonia, (UCESIF), per 2015 -2016, deve fondare la sua azione sulla mobilitazione dei paesi membri vista di intensificare le azioni di volgarizzazione della Carta sociale dell'unione, ha sottolineato, a Marrakech, il presidente del Consiglio economico, sociale ed ambientale (CESE), Nizar Baraka. I Consigli Economici e Sociali (CES) dei paesi francofoni sono chiamati ad elaborare rapporti annui per ogni paese sugli indicatori della Carta dell'UCESIF e sulla valutazione delle politiche pubbliche attuate per generalizzare l’accesso dei cittadini a questa nuova generazione dei diritti dell’Uomo, ha aggiunto, durante al seminario intitolato “L’impatto della Carta sociale dell’UCESIF) sulla promozione dei diritti fondamentali nei paesi dell’Unione”, alla seconda edizione del Forum Mondiale dei Di ritti dell’Uomo, organizzata a Marrakech dal 27 al 30 novembre.
Baraka ha rafforzato che l'obiettivo finale di queste azioni consiste a riunire le condizioni della creazione di un osservatorio della Carta dell'UCESIF. Ha peraltro, sottolineato che gli obiettivi ed il contenuto della Carta sociale dell'UCESIF si inseriscono pienamente nelle prospettive degli Obiettivi di Sviluppo Duraturo (ODD) in corso d’elaborazione e di esame dall’ONU per il periodo 2015 - 2030.
“Il Marocco ha giocato un ruolo importante nell'elaborazione e l'adozione della Carta sociale dell'UCESIF che costituisce un progresso maggiore per i paesi membri”, ha rilevato del suo lato, il segretario generale dell'UCESIF Michel Doucin. Doucin, in quanto consigliere diplomatico del CESE francese, ha richiamato a mettere in azione questa Carta e di fare in sorte che raggiungesse risultati concreti. Il presidente dell'UCESIF, Christos Polyzogopoulos, ha sottolineato dalla sua parte, che l'adozione di politiche restrittive da certi paesi di cui la Grecia, hanno condotto le economie alla recessione, hanno minato considerevolmente il livello di vita della società e fortemente aumentato il tasso di disoccupazione. “La povertà e la disoccupazione costituiscono una piaga in numerose regioni del mondo mentre enormi ricchezze si accumulano nelle mani di una minoranza”, ha aggiunto concludendo che la povertà e le disuguaglianze sociali costituiscono una minaccia per la coesione sociale.
Il presidente del CES del Benin, Tabé Agostino Gbian, hanno sollevato della sua parte, l'importanza di tali carte nella promozione dei diritti dell'uomo nei paesi dell'Unione, chiamando a mettere in moto questa carta a favore della realizzazione delle attese e delle aspirazioni dei cittadini dell’Unione allo sviluppo duraturo e a una vita decente e dignitosa, mettendo in rilievo l'esperienza del CES del Benin, chiamando peraltro, a trarre profitto dalla ricca esperienza accumulata dal CESE marocchino in questo campo.
Nello stesso ordine di idee, il presidente del CES del Congo, Jean Marie Tasomo, hanno messo in rilievo l'esperienza pioniera del CESE marocchino così come tutte le iniziative del Regno in favore dello sviluppo del continente nero in tutti i campi. Ha inoltre, chiamato di attuare le disposizioni della Carta sociale dell’Unione e di garantire la continuità di questa Carta attraverso la sua volgarizzazione sul livello internazionale e continentale. Questo incontro è stato anche l'opportunità di firmare un accordo di cooperazione tra il CESE marocchino ed il suo omologo del Congo.
Da ricordare che la Carta sociale dell'UCESIF si articola intorno a tre elementi costitutivi complementari: l'enumerazione dei diritti fondamentali, economici, sociali, culturali, politici, civili ed ambientali, la declinazione dei diritti fondamentali in obiettivi operativi e l'identificazione degli indicatori di monitoraggio dei risultati dell'azione. Questa Carta è strutturata in sette capitoli complementari. Si tratta dell'accesso ai servizi essenziali e il benessere sociale, la conoscenza, formazione e sviluppo culturale, l'inclusione e solidarietà, la protezione dei bambini, il dialogo sociale, dialogo civile e partnership innovative, la protezione dell'ambiente ed la gouvernance responsabile, sviluppo e sicurezza economica e democrazia sociale.
Organizzato dal CESE (Marocco), questo atelier di lavoro che ha visto la partecipazione di parecchi CES, membri dell'UCESIF ed istituzioni nazionali e internazionali, ha offerto l'opportunità per fare il bilancio delle azioni di volgarizzazione della Carta sociale dell'UCESIF condotto fino ad oggi e per valutare l'impatto di questa volgarizzazione sulla promozione delle buona pratiche in materia di effettività dei diritti dell’Uomo fondamentali nei paesi dell’Unione.
Creata nel 2004 a Ouagadougou, l'UCESIF raggruppa le istituzioni di competenze similari dei paesi francofoni, in vista di creare uno spazio di scambi di esperienze tra professionisti che si evolvono nello stesso campo di attività. Posta sotto l'egida dell'Organizzazione Internazionale della Francofonia (OIF), l'UCESIF raggruppa i Consigli Economici e Sociali di 22 paesi.


Paesi europei e africani decidono a Roma un nuovo impegno sull'immigrazione

Roma,  28 Novembre - Circa 58 Paesi europei e africani si sono impegnati in corso di una riunione ministeriale a Roma per risolvere i problemi dell'immigrazione, senza ridurlo a una semplice questione affrontabile ricorrendo al rafforzamento della polizia di frontiera.
La quarta conferenza nell'ambito del Processo di Rabat, istanza del dialogo tra Europa e Mediterraneo proprio sul tema dell'immigrazione, è stata dunque l'occasione per riprendere il tema, come ha specificato con entusiasmo il ministro senegalese dell'Interno, Abdoulaye Daouda Diallo. "L'immigrazione è un problema tanto per il nord quanto per il sud" ha spiegato il ministro in conferenza stampa. Per l'Africa non è più sostenibile che le braccia e le menti migliori lascino la propria terra, mentre i paesi europei non riescono più a fronteggiare i flussi migratori che li invadono. Secondo Diallo, dunque, è necessario mettere in piedi programmi che mirino a scoraggiare il fenomeno migratorio dai paesi di origine e per farlo bisogna che gli stessi assicurino la tutela dei diritti fondamentali ai propri cittadini.
Roma è da qualche settimana teatro di episodi di enorme violenza da parte degli abitanti di alcuni quartieri che mal tollerano la presenza dei centri di accoglienza per immigrati, accusati di compromettere la quiete cittadina e di appropriarsi di fondi pubblici che non sono più garantiti agli italiani. Con questo genere di paure e pregiudizi è arrivato il momento di fronteggiarsi a viso aperto, secondo il ministro marocchino Anis Birou, che ha evidenziato l'importanza di sensibilizzare le persone affinché comprendano che la presenza degli immigrati è una ricchezza per i paesi che li accolgono.
La nuova Commissione europea, che ha avviato i suoi lavori all'inizio di novembre, come ha spiegato Federica Mogherini, capo della diplomazia europea, intende proprio lavorare sull'aspetto dei vantaggi economici che i flussi migratori possono arrecare. In materia di immigrazione, secondo Mogherini, è importante integrare politica, visioni di insieme e cultura della tolleranza.
La Commissione, d'altronde, ha come approccio quello di mettere in collaborazione stretta tutti i soggetti coinvolti nella politica estera, nel commercio, nell'aiuto umanitario e nello sviluppo internazionale.


afp

sabato 29 novembre 2014

Continuano i lavori del FMDH Marrakech 2014, alcuni interventi

Marrakech 29 novembre 2014 - Si svolge dal 27 al 30 novembre in Marocco, a Marrakech, la seconda edizione del Forum mondiale dei Diritti umani (Fmdh), un evento internazionale di spicco patrocinato dal Re Mohammed VI e che interpreta la volontà e l’ambizione del paese nordafricano di contribuire attivamente alle azioni internazionali nel campo dei Diritti dell’Uomo. Il fatto che la manifestazione si svolga in Marocco, cioè per la prima volta in Africa, testimonia la volontà del regno di affrontare le riforme radicali concernenti la promozione dei Diritti dell’Uomo, una scelta che risponde alla volontà di un cammino che è irreversibile. Al forum, che si concluderà il 30 novembre, sono presenti 6mila delegati provenienti da più di cento paesi, nella fattispecie ong locali ed internazionali, agenzie dell’Onu, governi, partiti politici, sindacati, attori mondiali dello sviluppo e dei diritti umani e imprenditori.
Ecco alcuni interventi del secondo giorno:
Navy Pillay, Alto Commissariato dei diritti dell’Uomo:
La tenuta del FMDH in Marocco con la forte partecipazione di esperti internazionali e militanti associativi e rappresentati di dell’ONU e dei governi, venuti da circa cento paesi testimonia l’impegno del Regno per il rispetto e la protezione  dei diritti dell’uomo. Auguri al governo marocchino per questo appuntamento mondiale eccezionale che offre uno spazio di scambio e di dialogo tra gli attori governativi e i difensori dei diritti dell’uomo”.
Delegazione UE:
Stavros Lambrinidis, Rappresentante Speciale dell’UE per i diritti umani, Elena Valenciano, e il co-presidente della Commissione parlamentare mista UE - Marocco, Pier Antonio Panzeri, hanno partecipato attivamente ai lavori del FMDH: “La promozione della buona gouvernance i diritti dell’uomo in centro del dialogo politico tra l’UE e Marocco è un campo prioritario della cooperazione tecnica e finanziaria dell’UE, e per esempio l’UE sostiene il piano del governo marocchino per uguaglianza, e sosterrà la riforma della Giustizia e le nuove politiche della migrazione in Marocco.
L’UE dialoga attivamente con la società civile (300 organizzazioni e reti), appoggiandola dal 2000 con ben 140 progetti di 40 milioni di euro. Altre 30 progetti sono in corso d’esecuzione con un budget di 15 milioni di euro, nei campi della democrazia, diritti dell’uomo, ambiente, la giustizia, la migrazione.
Susan Alzner, Incaricato del Programma ONU con le ONG:
Il FMDH Marrakech 2014 apporta anche un valore aggiunto agli sforzi sostenuti impegnati per il rafforzamento della cultura e dei diritti dell'uomo nel mondo. Durante l'incontro mondiale di Marrakech, i partecipanti vanno ad esaminare i mezzi di migliorare la protezione dei diritti dell'uomo in favore delle categorie sociali più fragili conformemente alle convenzioni e trattati dell'ONU relativa ai diritti dell'uomo. Malgrado gli sforzi consentiti ed il progresso registrato in materia dei diritti umani in parecchie regioni del pianeta grazie alla mobilitazione della comunità internazionale, c'è ancora una lunga strada a percorrere in questo campo.
José Luis Rodriguez Zapatero ex capo del Governo spagnolo
Ha sottolineato che la democrazia conduce alla pace e riduce le violazioni dei diritti umani, chiamando alla promozione della democrazia in quanto vettore che serve a ridurre il rischio di violenza in seno alle società sul piano internazionale. La necessità di trarre le lezioni dalle violenze e dei conflitti che hanno segnato la storia dell'umanità, indicando che lo spazio della comunità europea che era nel passato un focolare di guerre e di conflitti, è diventato oggi grazie alla promozione della democrazia, un'oasi di pace ed un modello dell'integrazione. La storia ci ha insegnato che l'intolleranza, qualunque sia la sua natura o le sue origini, costituisce una minaccia per la pace, stimando che l'unità e la cooperazione tra le religioni e la promozione del dialogo tra le civiltà favoriscono l’intesa e la coesistenza tra i popoli. Una terza guerra mondiale non ha avuto luogo finora a causa della democrazia che si è rinforzata considerevolmente durante i 20 ultimi anni attraverso il mondo, affermando che l'intolleranza, la dittatura, la povertà ed il traffico di droghe attizzano il rischio dell'insicurezza. L’uguaglianza tra uomo e domma dovrebbe essere al top delle priorità dell’agenda mondiale di sviluppo post 2015, perché questo permetterà a raggiungere altri obiettivi strategici.
Michel Tubiana, Presidente della Rete Euro mediterranea dei diritti dell’Uomo:
La democrazia non può essere esportata o imposta dell'estero, sottolineando la necessità di dare la chance ai paesi arabi ed aiutarli a costruire i loro propri progetti democratici senza ingerenza nei loro affari interni. La democrazia ed i diritti umani non sono la panacea esclusiva a certi paesi o un continente senza l'altro perché i popoli si dividono le stesse inspirazioni alla libertà e la democrazia. La consacrazione dell'uguaglianza tra i popoli richiede il rafforzamento del dibattito e del dialogo tra i governi e gli attori della società civile, ciò che permette di costruire una società tollerante. Tubiana ha salutato, peraltro, la politica migratoria del Marocco, in particolare la decisione del Regno di regolarizzare la situazione degli immigrati sub-sahariani, affermando che il Marocco è l’unico paese nel continente africano ad intraprendere una tale iniziativa.


Marocco: storico accordo, arrivano indennizzi per disoccupati , da dicembre 70% media ultimi sei stipendi

(ANSAmed) - ROMA, 28 NOV - Il Marocco fa un altro significativo passo in avanti nella razionalizzazione del settore degli ammortizzatori sociali con un accordo, caratterizzato da una lunghissima gestazione, tra sindacati e imprenditori per garantire ai disoccupati un sostegno economico che ne agevoli il reinserimento nel mercato.
In base all'accordo, i disoccupati già a partire dal prossimo dicembre percepiranno - comunque per un periodo limitato di sei mesi - una ''indennità per la perdita del lavoro” (questa la definizione ufficiale) che sarà pari al settanta per cento della media degli stipendi percepiti nel semestre precedente al giorno della comunicazione ufficiale del rapporto di lavoro.
L'accordo, siglato alla fine di un serrato confronto tra le parti e spesso giunto ad un passo dalla rottura, arriva a distanza di circa dodici anni dall'avvio delle trattative.
Ma, come spesso accade in sede di trattativa, l'accordo raggiunto - comunque celebrato in Marocco come un successo del metodo della concertazione - non sembra soddisfare equamente tutte e due le parti.
Il sindacato, pur avendo accettato le grandi linee dell'intesa (che sana comunque una ferita nei rapporti industriali), la defisce al ribasso rispetto alle aspettative dei lavoratori. Tanto che Miloudi Moukharir, segretario generale dell'Unione marocchina del lavoro (forse la centrale più rappresentativa), l'ha definita una ''misuretta''. E Jamal Belarach, presidente della commissione Affari sociale dello stesso sindacato, quasi a motivare la firma dell'accordo, ha spiegato la situazione che esiste in Marocco, dove la perdita del posto di lavoro spesso spiana una strada velocissima verso la ''miseria sociale''. Di parere opposto, ovviamente, le strutture di rappresentanza del patronato, secondo le quali l'indennità potrà accompagnare concretamente chi ha perso il posto di lavoro in un percorso di reinserimento che purtroppo , ad oggi, non aveva alcun ''paracadute'' sociale, ovvero alcuna misura che desse una risposta seppure provvisoria alla repentina perdita del reddito.
Stando alle stime elaborate in sede di trattativa, nel primo anno di operatività dell'accordo il numero delle persone che dovrebbero essere indennizzate entrerebbero in una forbice tra i 35 mila ed i 50 mila, con un costo a carico dello Stato di 45 milioni. Ma, dopo i primi tre anni di durata dell'intesa, essa andrà alla valutazione congiunta di imprese e sindacato per trovare una piattaforma economica condivisa in cui lavoratori (con lo 0,38 per cento del salario lordo) e imprese (con lo 0,19) contribuiscano congiuntamente.


(di Diego Minuti)  

venerdì 28 novembre 2014

Sul Forum Mondiale dei Diritti dell’Uomo 2014 a Marrakech … hanno detto …

Jean Marie Heydt, Presidente del Centro Nord Sud del Consiglio d'Europa: “Il Marocco ha dimostrato in questi ultimi anni un progresso fenomenale, sia sul piano economico che sul piano umano in generale.
Gilles Pargneaux, Eurodeputato socialista e Presidente del Gruppo d'Amicizia UE – Marocco: “Il Marocco ha avuto un’attitudine esemplare nella materia dei diritti dell’uomo dall’inizio del 21isimo secolo, grazie alla ferma volontà di SM il Re Mohammed VI con l’impulso di una fortissima politica di sviluppo dei diritti umani che ha permesso di dire che il Marocco è un esempio nel Maghreb, in Africa e nel mondo arabo”.
Mohamed Vall Alghadi, Presidente della ONG mauritana "Mémoire et Justice: “Rendo omaggio al Marocco per aver sviluppato una base solida e ambiziosa nella protezione e la difesa dei diritti dell’uomo. La tenuta della seconda edizione in Marocco è un messaggio internazionale forte di incoraggiamento e di riconoscimento per il Regno marocchino”.

Maurice Katala, Presidente della ONG africana Action pour la Paix et le Développement dans la région des Grands - Lacs (AIPD): « L’AIPD si rallegra per l’impressionante slancio riformatore in corso in Marocco, abbiamo tanta ammirazione per le azioni iniziati in questi ultimi anni per promuovere la dinamica di riforma in maniera globale, particolarmente sul piano dei diritti dell’Uomo”.

Il Re Mohammed VI, un approccio globale e non selettivo dei diritti dell’Uomo può costituire un apporto fondamentale alle scadenze internazionali.

Yassine Belkassem

Nel suo messaggio ai partecipanti al secondo Forum Mondiale dei diritti dell’Uomo, iniziato ieri a Marrakech, il Re Mohammed VI ha osservato che questo evento è organizzato alla vigilia di importanti scadenze internazionali in cui un approccio globale e non selettivo può costituire un apporto fondamentale, auspicando di condividere con la comunità dei difensori dei diritti dell’uomo riuniti nel FMDH le sue riflessioni su tre problematiche: Le questioni dell’uguaglianza e la parità del genere. Gli obiettivi dello sviluppo post 2015 e, le migrazioni internazionali e i richiedenti d’asilo.
Concernente il primo tema, il Re ha notato che “venticinque anni dopo la Dichiarazione e la Piattaforma d’azione di Pechino per l’integrazione del genere nelle politiche, strategie e nei programmi in tutti i paesi, i dati disponibili e il vissuto quotidiano delle donne e delle ragazze in numerose regioni del mondo testimoniano le resistenze agli obiettivi della Dichiarazione di Pechino, malgrado i progressi, le realizzazioni sono lontane ad essere all’altezza delle ambizioni allora tracciate”, ha deplorato il Re. Il Re ha fatto sapere in questo riguardo che il Marocco ha fatto dalle questioni dell’uguaglianza e della parità assi principali nelle sue politiche pubbliche, precisamente sviluppando il budget sensibile al genere, riconosciuto dall’ONU come guida, ma, “sappiamo invece che ci resta tanto da fare”, ha detto. Una legge sul lavoro domestico che concerne le giovani ragazze è adesso in discussione in Parlamento e il governo lavora all’elaborazione di una legge sulla lotta contro la violenza riguarda delle donne. Nello stesso modo, un’Autorità per la parità e la lotta contro tutte le forme di discriminazione, organo costituzionale, dovrebbe essere insediato prossimamente, ha fatto sapere il Re.
Quanto al secondo tema, il Re si è rallegrato che i numerosi forum tematici organizzati durante il FMDH di Marrakech raggruppano le preoccupazioni della società civili, le agenzie dell’ONU e gli esperti implicati nella valutazione degli Obiettivi del Millennio e la definizione di nuovi obbiettivi di Sviluppo Duraturo. Il Regno del Marocco, ha assicurato il Re, sostiene l’attuazione che mira di mettere i diritti umani nel cuore dei suoi nuovi obiettivi, ciò che necessita un’implicazione più forte nei diversi appuntamenti regionali e internazionali programmati da qui a settembre 2015.
Per il terzo tema, sulle migrazioni internazionali e i richiedenti d’asilo, il Re ha fatto sapere che con 240 milioni di migranti internazionali nel 2012, le migrazioni costituiscono oggi un po’ dappertutto un soggetto di preoccupazione e di dibattito costante che interpella, insieme, i poteri pubblici, la società civile e la comunità internazionale. Dopo aver rammaricato che “gli approcci polemici persistono e si rafforzano” su questa questione, il Re ha notato che lo sviluppo dei flussi migratori sud – sud si accompagna con la femminilizzazione dei flussi, l’emergenza delle reti sofistiche specializzate nella tratta degli esseri umani, la diversificazione dei profitti dei migranti e dei rifugiati e l’elevazione del loro livello socioculturale e infine con la migrazione dei minori. Le guerre civili inviano all’esilio milioni di persone, accolte spesso dai paesi vicini come il caso dei nostri fratelli siriani. Questi nuovi rifugiati si aggiungono ai rifugiati palestinesi in cui le loro sofferenze perdurano da decenni” ha rilevato il Sovrano prima di deplorare che il rigetto dei migranti si sviluppa in numerosi paesi, nell’istigazione di correnti politiche estremiste. Queste realtà intervengono nel momento in cui la Convenzione sui diritti dei migranti e delle loro famiglie, principale strumento dei diritti dell’Uomo, è stata firmata e ratificata solo dai paesi del Sud. Il Re ha fatto sapere, in questo contesto, che il Marocco ha scelto di attuare una nuova politica della migrazione, basata su un approccio umanista e conforma alla sua Costituzione e agli suoi impegni internazionali, ricordando che una esclusiva regolarizzazione è in corso da gennaio 2014 falla fine di dicembre.
Infine, il sovrano ha invitato la comunità internazionale a prendere attivamente i negoziati per raggiungere una gouvernance internazionale e regionale delle migrazioni, inseguito al dialogo di alto livello iniziato dell’ex segretario generale dell’ONU Kofi Annan.

giovedì 27 novembre 2014

Universalizzazione dei diritti: Forum Mondiale dei Diritti Umani a Marrakech 27 - 30 novembre

Marrakech 27 novembre 2014 - La città ocra, Marrakech, è di nuovo sotto i riflettori del pianeta, con lo svolgimento della seconda edizione del Forum Mondiale suiDiritti Umani (FMDH 27 - 30 novembre), un importante appuntamento a livello mondiale per tutti gli interessati nel processo della centralità dell’universalizzazione dei diritti umani.
Tale evento che onora il Marocco al livello mondiale e continentale, costituisce un riconoscimento internazionale delle realizzazioni del Regno nel campo dei diritti umani e delle dinamiche delle sue istituzioni dedicate a questo tema, che rappresentano un modello nel mondo arabo e il continente africano. Il continuo progresso impegnato dell’istituzionalizzazione e la consacrazione costituzionale grazie al processo di successe riforme avviate dal Re Mohammed VI in tutti i settori della materia di diritti umani, la tutela dell’Infanzia e la promozione della situazione della donna. L'organizzazione di questo evento in un paese africano come il Marocco, dopo una sua prima edizione in un paese dell'America Latina come il Brasile, illustra la volontà dei popoli e dei paesi del Sud del mondo di assicurare il loro impegno a favore dei valori dei diritti dell’uomo e di partecipare nei grandi dibattiti internazionali.
Come ha spiegato il presidente del Consiglio Nazionale per i Diritti dell’Uomo marocchino  (CNDH), Driss El Yazami, durante la presentazione della manifestazione, i paesi del Sud come il Marocco, Brasile o Argentina si distinguono per il coinvolgimento in una dinamica nazionale di serie di riforme per stabilire i diritti umani, e l'esperienza della giustizia di transizione vissuta in Marocco attraverso l’Istanza dell'Equità e la Riconciliazione (IER) può essere un modello e fornire esperienze esemplari per i paesi che si impegnano in tale orientamento. I difensori dei diritti umani in tutto il mondo hanno dato appuntamento a Marrakech, organizzato sotto l’Alto patrocino della Sua Maestà il Re Mohammed VI per far avanzare la promozione di questi valori umani fondamentali sul piano internazionale. La 2a edizione del Forum mondiale dei diritti umani, vedrà la partecipazione di oltre 5.000 persone di 100 paesi, tra cui i grandi nomi della scena internazionale, i Premi Nobel per la Pace, responsabili di organismi delle Nazioni Unite, capi di governi, ministri, rappresentanti di ONG, studiosi universitari di spicco, attivisti dei diritti umani nel mondo, media internazionali, e personalità di fama in campo economico, culturale e umanitario. Nel mese di dicembre 2013, la Segreteria di Stato dei Diritti Umani della Presidenza della Repubblica del Brasile, ha organizzato la prima edizione che ha avuto un grande successo. Questo primo forum poi intervenuto a venti anni dalla Conferenza mondiale di Vienna sui diritti umani del 1993. Nel frattempo, i valori dei diritti umani hanno conosciuto un movimento d’universalizzazione continuo ed è diventato centrale nelle relazioni internazionali mentre nuovi trattati rafforzavano il diritto internazionale dei diritti umani. Nello stesso periodo, sottolineano gli organizzatori, il sistema delle Nazioni Unite per la tutela dei diritti fondamentali è notevolmente rafforzato e si è rinnovato, in particolare attraverso la creazione del Consiglio per i diritti umani, l'adozione di l'Esame periodico universale, la designazione di ventinove titolari di procedure speciali, l'entrata in vigore di nove strumenti internazionali (due convenzioni internazionali e sette protocolli facoltativi). A partire da Vienna, nuovi organismi regionali della promozione e della protezione dei diritti umani sono emersi, mentre le istituzioni nazionali dei diritti umani, già sconcertate, si sono, attualmente, affermate come attori dinamici. Allo stesso tempo, numerose ONG nazionali, regionali ed internazionali, specializzate, sono emerse e sono diventate attori chiave, promuovendo la voce della società interpellando gli Stati a rispettare i loro impegni internazionali. In venti anni, nuove problematiche sconosciute ieri, sono sorte e interpellano la coscienza mondiale mentre la contestazione dell’universalismo si è diversificato e si è amplificata. È proprio in questo contesto, largamente rinnovato e in un mondo globalizzato e interconnesso, che il Forum Mondiale dei Diritti Umani è stato iniziato, confermando la necessità di uno spazio universale e fraterno di dialogo e di scambio tra diversi attori che sono attivi oggi per rispondere alle aspirazioni dei popoli per il rispetto della loro dignità, l'uguaglianza e la giustizia.
Nella medesima continuazione di questa dinamica s’inserisce la seconda edizione di FMDH a Marrakech con dei forum tematiche di grande attualità, in cui la preparazione e la realizzazione sono fornite da reti di attori della società civile, istituzioni nazionali dei diritti umani e equipe accademiche.
Il conclave di Marrakech è caratterizzato da workshop autogestiti  di scambio di buone pratiche e di esperienze, nonché la creazione di nuove reti proposte anche per portare ad assemblee di convergenza. Lo spazio del Forum ospita anche una fiera di economia sociale e equo solidale e vari eventi culturali. Questo importante evento, che coincide con la celebrazione del 25isimo dell’anniversario della Convenzione Internazionale dei diritti dell’Infanzia, è anche l'occasione per introdurre nuove iniziative che promuovono lo sviluppo di dispositivi per i diritti dei bambini. Diversi istanze organizzative sono state create tra cui un comitato internazionale di pilotaggio, una segreteria nazionale marocchina, un comitato di accoglienza locale a Marrakech, un Comitato internazionale di preparazione e un Comitato scientifico Internazionale. Un ricco programma che copre vari aspetti dei diritti umani è stato ideato per questo grande evento internazionale. Oltre alla conferenza inaugurale, durante il quale personalità internazionali di spicco sono chiamate ad esprimere il loro parere sulle principali problematiche dei diritti umani nel mondo di oggi, il programma racchiude una trenta forum tematici, più di dieci eventi speciali e una cinquanta di manifestazioni (conferenze, dialoghi sui diritti, seminari di formazione, workshop autogestiti e una programmazione culturale). Tra i temi delle discussioni ad alto livello figurano notevolmente “L’accesso alla giustizia e diritti umani”, “Discriminazione e diritto dell’Uomo”, “Diritto all'ambiente e giustizia climatica”, “L'abolizione della pena di morte, una dinamica universale”, “L'attuazione dei diritti economici, sociali e culturali e la giustizia” e “L'interazione di Stati con i meccanismi delle Nazioni Unite per la promozione e la protezione dei diritti umani”. Il menu dei dibattiti comprende anche “Istruzione per tutti”, “Tradizioni religiose e dei diritti umani”, “Dalla retorica all'efficacia: valutiamo il cambiamento a 20 anni dopo Beijing”, “I diritti umani in impresa”, “L'applicazione dei diritti economici, sociali e culturali e la giustizia”, “Le dinamiche di migrazione: alla crocevia di esperienze e prospettive” e “L'economia sociale, solidale e ambientale: tutti i diritti e gli obblighi dell’Uomo”. Le principali conclusioni saranno presentate in una Conferenza finale che deve raggruppare  la società civile, i governi, le istituzioni nazionali dei diritti umani (INDH), rappresentanti del sistema internazionale di protezione dei diritti dell'uomo dell’ONU, le ONG internazionali, e le figure e le istituzioni internazionali dei diritti umani chiamati a intervenere.

Data la sua dimensione e l'alta partecipazione di enti e organizzazioni dei diritti umani venuti da ben cento paesi del mondo (30 paesi nella prima edizione brasiliana), il Forum di Marrakech promette di essere un punto di riferimento nel processo di universalizzazione dei diritti umani e un punto nodale di convergenza di diversi attori (istituzioni, organizzazioni non governative, movimenti sociali e organismi internazionali) per la consacrazione dei valori comuni a tutta l'umanità.