giovedì 25 aprile 2013

Nota della RACMI sul 68° anniversario della Liberazione d’Italia dall'occupazione nazi-fascista


All’occasione del 68° anniversario della Liberazione d’Italia dall'occupazione nazi-fascista, il 25 aprile, vorrei, in qualità di coordinatore della RACMI, dedicare questo contributo alla memoria di tutti i caduti, all’Europa libera dal nazifascismo compressa Italia.
Intendo così ricordare tutti coloro che hanno offerto la loro vita per liberare Italia e non solo, dall’occupazione nazifascista.
Se oggi l’Italia è una democrazia lo dobbiamo al sacrificio dei partigiani e dei soldati delle Forze Alleate, oltre ovviamente all’impegno e all’abnegazione di molti cittadini italiani.
Certamente le forze e le coscienze vive si impegnano, per sempre, a mantenere viva la memoria delle lotte per la Liberazione, affinché la pagina oscura del regime fascista e dell’occupazione nazista non si ripeta mai più.
Alla liberazione d’Europa e accanto alle truppe alleati hanno partecipato anche circa 200.000 soldati marocchini. I caduti nella battaglia di onore erano in migliaia, tra 1939 e 1945.
Va sottolineato che tutti questi soldati marocchini reclutati nell’Esercito francese per liberare Francia stessa, Italia, Olanda, Belgio … occupati dalla Germania nazista si considerano a pieno titolo veri alleati, come gli americani e gli europei. Questi soldati furono valorosi combattenti e feroci difensori della libertà, ma il loro sacrificio per il quale il mondo libero deve dare un eterno riconoscimento anche in Italia.
Da apportare che Francia, Olanda e Belgio si ricordano, ogni anno, la partecipazione marocchina commemorando la memoria dei soldati marocchini caduti nel campo d’onore, con la presenza ufficiale dei marocchini, e in questa occasione chiedo pressantemente, a nome della Rete delle Associazioni della Comunità Marocchina in Italia, il riconoscimento ufficiale a questi soldati come veri e propri alleati alla liberazione d’Italia e di avviare un dialogo serio con i marocchini per le future partecipazioni alle cerimonie ufficiali e popolari della liberazione in tutta Italia.

25 aprile 2013

Belkassem Yassine
Coordinatore della RACMI

A Questa nota si unisce l'associazione culturale euromediterranea che si rende disponibile e collaborativa con la RACMI per il il riconoscimento ufficiale a questi soldati come veri e propri alleati alla liberazione d’Italia e di avviare un dialogo serio con i marocchini per le future partecipazioni alle cerimonie ufficiali e popolari della liberazione in tutta Italia. Alla RACMI proponiamo una confernza congiunta che ricordi i soldati marocchini e il comportamento eroico di S. M Mohammed V durante gli anni della seconda guerra mondiale. Un sovrano che nel pieno della bufera della seconda guerra mondiale seppe con coraggio dire un "No" alle forze oscure che nel modo dell'epoca sembravano prevalere 

Marco Baratto
Associazione Culuturale Euromediterranea 

Nuova risoluzione ONU sul Sahara Marocchino: Marocco soddisfatto, Algeria richiamata per organizzare censimento negato nei campi di Tindouf


Nuova risoluzione ONU sul Sahara Marocchino: Marocco soddisfatto, Algeria richiamata per organizzare censimento negato nei campi di Tindouf
Rabat - In seguito all’approvazione all’unanimità della risoluzione 2099 sul Sahara Marocchino oggi 25 aprile 2013 dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU, il Portavoce del Palazzo Reale Abdelhak Lamrini ha presentato un comunicato in cui ha annunciato che “la nuova risoluzione si situa nel prolungamento delle risoluzioni anteriori adottate dall’Onu dal 2007”. E  con questa risoluzione,  aggiunge il comunicato, “il Consiglio di Sicurezza conferma un’altra volta la preminenza dell’Iniziativa d’Autonomia presentata dal Marocco nell’aprile 2007, che fissa i parametri di una soluzione politica definitiva basata sul realismo e lo spirito del compresso”.
Il comunicato del Palazzo Reale marocchino evidenzia che “Questa risoluzione ha coronato un processo marcato da diverse iniziative e contatti intrapresi da Sua Maestà il Re Mohammed VI con diversi Capi di Stato, da messaggi trasmessi da Emissari Reali a diverse Capitali e da una campagna di spiegazione della posizione marocchina su differenti aspetti legati alla risoluzione del Consiglio di Sicurezza del 2012 e sulle aspettative marocchine relative a quella dell’aprile 2013. Questo processo è stato accompagnato da una forte mobilitazione di tutti gli attori politici e delle forze vive della Nazione, rispecchiando il consenso nazionale unanime attorno alla Questione Nazionale”.
Il comunicato, sottolinea che “il Regno del Marocco prende nota con soddisfazione di questa risoluzione che conferma i parametri inevitabili della soluzione politica, preserva fortemente le prospettive di un rilancio promettente delle negoziazioni e chiarisce, di maniera precisa e definitiva, il quadro di trattamento di altri aspetti di questo conflitto regionale”.
“Il Consiglio di Sicurezza, ha, altresì, confermato, in questa risoluzione, il mantenimento attuale del mandato della MINURSO e delle sue attività, in conformità alle assicurazioni date e alle garanzie fornite a Sua Maestà il Re dal Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki Moon, durante il colloquio telefonico del 25 agosto 2012”, continua il comunicato.
“Il carattere regionale di questo conflitto è chiarito e precisato con un appello diretto e specifico lanciato agli Stati vicini per implicarsi di più per mettere fine all’impasse attuale e per avanzare verso una soluzione politica definitiva. Quindi, l’Algeria si trova interpellata per investirsi, di maniera costruttiva, nella ricerca della soluzione politica a questo conflitto regionale. Nello stesso ordine delle idee, la risoluzione riconosce che il regolamento di questo conflitto rafforzato di una cooperazione tra gli Stati membri dell’Unione del Maghreb Arabo (UMA), contribuirebbe alla stabilità e alla sicurezza nella regione del Sahel”.
“La risoluzione 2099 non contiene alcun dispositivo implicante, da vicino o da lontano, di una qualunque sorveglianza internazionale dei diritti dell’uomo, ma riconosce e saluta i passi marocchini nel rafforzamento del Consiglio Nazionale dei Diritti dell’Uomo CNDH, e l’interazione volontaria del Regno con le procedure speciali del Consiglio dei Diritti dell’Uomo dell’ONU. Si tratta dunque di una consacrazione delle Nazioni Unite alle iniziative e agli sforzi nazionali impegnati da SM il Re. Questo riconoscimento pieno ed intero delle riforme intraprese dimostrano che il quadro nazionale rimane idoneo ed efficace per l’incarico delle questioni dei diritti dell’uomo. Cosi, il Consiglio di Sicurezza ha apportato una risposta chiara ai tentativi ricorrenti di strumentalizzazione dei diritti dell’uomo al servizio di una agenda politica conosciuta” ”, precisa il comunicato.
“Inoltre, il Consiglio di Sicurezza ha reiterato la sua richiesta di procedere al censimento delle popolazioni dei campi di Tindouf in Algeria, incoraggiando per la prima volta gli sforzi in questa direzione. Questi sforzi si indirizzano all’Alto Commissariato delle Nazione Unite per i Rifugiati e allo Stato ospitante, Algeria, conformemente alla Convenzione del 1951, relativa allo statuto dei rifugiati. L’attuazione di questo obbligo, fondata sulle considerazioni umanitarie, diventano più che mai necessarie nel contesto minacciante dell’insicurezza e dell’instabilità che prevale nello spazio maghrebo-saheliana”, prosegue il comunicato.
Infine, “Il Marocco spera che le altre parti assumeranno pienamente le loro responsabilità in virtù di questa risoluzione, accoglieranno le opportunità rinnovate offerte dalla stessa risoluzione, e si impegneranno, sinceramente e pienamente, in un rilancio realistico del processo politico di negoziazione. Di fronte alle sfide maggiori della sicurezza che scuota la regione, il regolamento del conflitto regionale sul Sahara marocchino è, ormai, una necessità strategica cruciale per la pace e la stabilità nella regione e un imperativo per lo sviluppo economico e sociale dei paesi del Maghreb”, conclude il comunicato.

25 aprile 2013
Yassine Belkassem

martedì 16 aprile 2013

Marocco/ONU: Gli ultimi sviluppi del Sahara marocchino al centro di una riunione al Palazzo Reale di Rabat


Marocco/ONU: Gli ultimi sviluppi del Sahara marocchino al centro di una riunione al Palazzo Reale di Rabat


di Yassine Belkassem

Rabat, 16 aprile 2013 (Notizie Geopolitiche): Si è tenuta ieri una importante riunione al Palazzo Reale di Rabat a cui hanno partecipato le alte cariche dello stato e i consiglieri del Re Mohammed VI, dedicata agli ultimi sviluppi della Questione Nazionale marocchina in seno dell’Onu e in modo particolare per rispondere alle iniziative poste in essere per cercare di deviare il mandato della MINURSO. Alla riunione hanno partecipato il Consiglieri del Re Taïeb Fassi-Fihri, il Capo del Governo Abdel Ilah Benkirane, diversi ministri ed i leader dei partiti politici di maggioranza e opposizione.
La riunione è stata l’occasione per ribadire il consenso nazionale attorno alla posizione del Regno del Marocco che rigetta categoricamente queste iniziative controproducenti e contro la natura della stessa MINURSO. Ribadisce anche gli sforzi del Regno marocchino in favore della promozione dei diritti dell’uomo in tutto il territorio nazionale, compreso nelle province sud, che sono stati già salutati ed apprezzati dalla Comunità Internazionale e da numerosi partner internazionali, e denuncia la parzialità di questo tentativo unilaterale, senza consultazione e incomprensibile che è stato respinto dai partecipanti alla riunione.
I presenti hanno espresso la loro preoccupazione per le conseguenze di tale approccio alle negoziazioni in corso, che rompe palesemente con lo spirito del consenso che ha sempre animato “la ricerca di una soluzione politica giusta, durevole e reciprocamente accettabile” per questo conflitto regionale artificiale, sulla “base del pragmatismo e dello spirito del compromesso” voluto e raccomandato dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU.
Va ricordato che dall’Aprile 2007, data della presentazione da parte del Regno del Marocco all’ONU “dell’iniziativa per la negoziazione di uno statuto di autonomia per la regione del Sahara”, la questione dei diritti dell’uomo è stata sistematicamente strumentalizzata dalle altre parti del conflitto in modo artificiale, per tentare di deviare il processo di negoziazione in modo da avere un pretesto per non impegnarsi decisamente e con la buona fede nella ricerca di una soluzione politica.
Da parte sua il Regno del Marocco ha adottato misure volontarie per la promozione e la protezione dei diritti dell’uomo in tutto il territorio nazionale. Misure e riforme che hanno fatto di questo paese nordafricano, un modello di stabilità in una regione fortemente instabile (Nuova Costituzione, Consiglio Nazionale dei Diritti dell’Uomo CNDH, Progetto di Sviluppo delle province sud …). È proprio in questo quadro che si iscrivono il rafforzamento dell’indipendenza dei meccanismi nazionali e dei diritti dell’uomo e l’allargamento dell’apertura del Marocco alle “procedure Speciali delle Nazioni Unite”, in risposta alle aspettative della comunità internazionale e in modo particolare del Consiglio di Sicurezza.
Oggi come sempre il Regno marocchino, forte del consenso nazionale attorno all’unità e l’integrità territoriale che è sacra per tutto il popolo, rimane fiducioso nella saggezza dei membri del Consiglio di Sicurezza e della loro capacità di trovare le formule appropriate per salvaguardare il processo politico da tutte le derive possibili e dalle conseguenze pesanti e nefaste che potrebbero esserci per la stabilità della regione.
La MINURSO ha per compito la vigilanza e il controllo del Cessate il fuoco e l’organizzazione del referendum sul Sahara, tale impossibile ed inapplicabile consultazione è stata superata dall’ONU raccomandando una soluzione politica tramite i negoziati.

mercoledì 3 aprile 2013

François Hollande in visita officiale in Marocco


François Hollande in visita officiale in Marocco


Il presidente francese François Hollande sta effettuando una vista officiale in Marocco di due giorni, è stato ricevuto oggi dal Re Mohammed VI, avrà un colloquio con il Premier ministro Abdelilah Benkirane e farà un discorso nel Parlamento marocchino.
I due capi di Stato assisteranno alla cerimonia di firma di 29 protocolli di accordi tra il Regno del Marocco e la Repubblica francese.
Ci saranno 4 accordi sull'accompagnamento finanziario dell’Agenzia francese dello sviluppo AFP di progetti settoriali nazionali in diversi campi. 05 accordi sul programma del TGV e la cooperazione nel settore ferroviario, 03 sugli studi universitari, 02 sui settori agricoli e la pesca, 02 sui settori finanziari, 01 sulla cooperazione nelle energie rinnovabili, 01 concerne i diritti della donna e 01 concerne i musei.
François Hollande, accompagnato da diversi ministri e di una sessantina di datori di lavoro, intende in questa visita officiale di consolidare i legami tra Francia e il suo primo partner nel Maghreb, rimasto stabile dopo la “primavera araba”.
“Le relazioni tra i due paesi sono molto densi e fluide. Il Marocco è un partner molto intimo, molto vicino, la pasta in gioco della visita è di darsi i mezzi di mantenere un rapporto di alto livello” afferma l'Eliseo. Segno di questa prossimità, il Re Mohammed VI è stato il primo capo di Stato di essere ricevuto dall'inquilino dell’Eliseo, il 24 maggio 2012. 
La visita sarà prima di tutto politica, quindi Hollande è atteso giovedì al Parlamento marocchino in cui dovrebbe esprimersi sui diversi dossier di diplomazia internazionale: Le “primavere arabe”, la Siria, il processo della pace in Medio Oriente e il Mali. Il Marocco sostiene l’intervento militare francese che Mohammed VI aveva difeso alla vertice islamica del Cairo il 6 febbraio 2013.
Concernente il Sahara, la posizione della Francia resta tale: Parigi sostiene il Piano di autonomia marocchino come “base seria e credibile” di discussione e conta su una “soluzione negoziata nella cornice dell’ONU”.
Sull’aspetto economico, la Francia intende mantenere la sua prossimità commerciale con il Marocco. I due paesi conservano legami stretti con 750 aziende francesi presenti nel Regno marocchino in cui lavorano circa 100.000 persone.
Nel corso della sua visita, Hollande incontrerà la comunità francese residente in Marocco e visiterà la grande moschea  Hassan II di Casablanca con Mohamed Moussaoui, presidente de CFCM (Consiglio francese di culto musulmano), e di Joel Mergui, presidente di Consistoire israelita di Francia. 
A Rabat, dialogherà con gli studenti dell'Università internazionale della città e riconterà i rappresentanti della società civile alla Biblioteca nazionale del Regno in cui tenera una conferenza stampa.