sabato 15 dicembre 2018

POSITIVO CONSUNTIVO 2017 DI FONDAZIONE MOHAMMED VI PER LA PROTEZIONE DELL'AMBIENTE: LA PRINCIPESSA LALLA HASNAA RALLEGRATA.


La Principessa Lalla Hasnaa, presidente della Fondazione Mohammed VI per la Protezione dell'Ambiente, ha presieduto, giovedì a Rabat, il Consiglio di Amministrazione della Fondazione.
All’inizio della riunione Lalla Hasnaa si è rallegrata per il lavoro compiuto e per i risultati tangibili raggiunti dalla creazione della Fondazione nel giugno 2001.
Dopo aver esaminato il bilancio 2017 e le prospettive future, il Consiglio d’Amministrazione ha approvato i conti delle attività nel 2017.
L'impegno concreto della Principessa Lalla Hasnaa a favore dell'ambiente e dell'educazione allo sviluppo sostenibile, e la sua forte influenza sulla qualità e lo svolgimento delle realizzazioni, rappresentano vantaggi considerevoli e rispecchiano soprattutto il posizionamento attuale della Fondazione in Marocco e nel mondo.
Il CA si è rallegrato per la nomina di Sua Altezza Reale, come Ambasciatore di Buona Volontà dalla “Commissione Clima del bacino del Congo” e del “Fondo Blu” per il bacino del Congo, che è stata istituita da dodici paesi di questa regione il 9 marzo 2017 a Oyo in Repubblica del Congo.
La leader marocchina nella lotta per il rispetto dell'ambiente ha rappresentato il Marocco e la sua Fondazione in molti eventi internazionali e vi ha pronunciato discorsi d'apertura: World Environment Education Congress (WEEC) nel settembre 2017 a Vancouver in Canada ed in Women's Forum di Toronto, nel maggio 2018,  ed era protagonista a Milano Expo 2015. Ultimamente ha ricevuto a Tokyo, il prestigio Premio internazionale dalla Fondazione GOI Peace che si assegna ogni anno per premiare una personalità per la sua attività o l'influenza nello sviluppo di un mondo sostenibile e pacifico.
Il programma "Spiagge Pulite", che conosce la sua 18a stagione, preparato con il Ministero dell'Interno ed in particolare la Direzione Generale delle Collettività Locali. Si è tradotto con strumenti di gestione, della formazione, e quest'anno,  è stato rafforzato mediante la circolare del Ministero dell'Interno relativa alla gestione delle spiagge. Una grande campagna di sensibilizzazione è stata lanciata durante l'estate 2018.
Nel 2017, il programma Eco-scuole è stato allargato al prescolastico, con la generalizzazione dell'insegnamento in prescolastico che Sua Maestà il Re Mohammed VI ha appena lanciato nel luglio 2018.
Quanto al programma Aria-Clima, si è interessato quest'anno ai territori, con Marrakech come città pilota, dove un bilancio carbonio e l'introduzione della mobilità elettrica, una prima in Marocco, sono in corso.
La Fondazione gestisce quasi venti programmi in sei settori d'intervento: l'educazione ambientale, il litorale, l'aria ed il clima, il turismo sostenibile, la salvaguardia e lo sviluppo del palmeto di Marrakech ed i parchi e giardini storici.


mercoledì 12 dicembre 2018

ONU. Guterres saluta l'impegno generoso e costante di Marocco nelle operazioni di pace nel mondo


Il Re Mohammed VI ha ricevuto, ieri 11 dicembre 2018, nel Palazzo Reale di Rabat, il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres.
In questa occasione, Guterres ha espresso al Sovrano la sua gratitudine circa l'organizzazione riuscita, in Marocco, della Conferenza Intergovernativa per l'adozione del Patto Mondiale per le Migrazioni Sicure, Ordinate e Regolari, segnata dall'adozione del "Patto di Marrakech".
Guterres ha, inoltre, apprezzato le acquisizioni del Regno in materia di Diritti dell'uomo ed il suo ruolo costruttivo nella cooperazione Sud-Sud e nell'attuazione dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile ed i cambiamenti climatici.
Guterres ha salutato l'impegno generoso e costante del Regno marocchino nelle operazioni di mantenimento e di consolidamento della pace, in particolare con gli importanti contingenti delle Forze Armate Reali (FAR) spiegati nella Repubblica Democratica del Congo ed in Repubblica Centrafricana.
Quest'udienza ha anche riguardato la situazione nella regione del Magreb ed il Continente africano.
La questione di Sahara Marocchino, d'altra parte, è stata affrontata alla luce della tavola rotonda tenuta a Ginevra il 5 e il 6 dicembre tra Marocco, Algeria e Polisario, e Msuritania. In questo contesto, il Sovrano ha ribadito a Guterres il sostegno del Regno agli sforzi fatti dal segretario generale ed il suo inviato personale per raggiungere una soluzione politica definitiva a questa vertenza regionale.
Hanno assistito a quest'udienza, del lato dell'ONU, Miguel Graca, assistente speciale del Segretario Generale, e Khassim Diagne, direttore degli Affari politici al Gabinetto del Segretario Generale, e del lato marocchino, Fouad Ali El Himma, Consigliere del Re e Nasser Bourita, Ministro degli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale.

martedì 11 dicembre 2018

Il Re Mohammed VI: Il Patto di Marrakech sulla migrazione sarà possibile solo con la sua effettiva attuazione


Il Re Mohammed VI del Marocco ha indirizzato un messaggio alla “Conferenza Intergovernativa per l'adozione del Patto Mondiale sulle Migrazioni Sicure, Ordinate e Regolari”, che ha aperto i suoi lavori lunedì 10 dicembre a Marrakech.
Il Sovrano ha sottolineato che “l'interesse del Regno del Marocco per la questione migratoria costituisce un impegno di lunga data e volontario che si esprime attraverso una politica, umanista nella sua filosofia, globale nel suo contenuto, pragmatica nel suo metodo e responsabile nel suo percorso. Il successo nazionale di questo nostro approccio ha condotto i nostri fratelli africani ad affidarci il mandato di Leader dell'Unione Africana sulla questione migratoria. Cosi è arrivata all'Agenda Africana per la Migrazione, adottata all'unanimità dalla Conferenza dell'Unione Africana nel gennaio 2018. È, dunque, molto naturalmente che la nostra visione, in scala nazionale e continentale, si converge con il nostro impegno internazionale, attraverso il Patto Mondiale”.
La sfida della conferenza di Marrakech è di mostrare che la Comunità internazionale fa la scelta della solidarietà responsabile, ha affermato il Re, sottolineando che spetta a questa Comunità rispettare interamente il diritto sovrano di ciascuno dei suoi membri di determinare e ad adottare la sua politica migratoria; e provare che il multilateralismo “non è la politica della sedia vuota, della diserzione e dell'indifferenza. È quello delle sinergie e dell'impegno nella diversità”, ha detto il Sovrano.
Osservando che il Patto mondiale sulla migrazione “non è una fine in sé. Fa senso soltanto con la sua attuazione effettiva. È per questo che, la conferenza di Marrakech è, soprattutto, un appello all'azione”. A quest’appello, l'Africa non sarà un “oggetto” del Patto mondiale, ma sarà un “attore centrale” che definisce la sua strada da seguire. Questa Agenda “pioniere” ha anticipato l'importanza dedicata dal Patto mondiale nella conoscenza di dinamiche migratori.
Tra il lassismo inaccettabile e la sicurezza insopportabile, “c'è una via che apriamo oggi”, quella che la sovranità solidale oppone al nazionalismo che esclude, il multilateralismo contro l'ostracismo, e la responsabilità condivisa contro l'indifferenza istituzionalizzata.
Si tratta di porre fine al disordine, mettendo l'umanità nell'ordine, la pagina della Storia che si scrive oggi, a Marrakech, porta la Comunità internazionale, un passo di più, verso un nuovo ordine migratorio, più giusto e più umano.
Il Re in questo messaggio letto dal Capo del governo Saad Dine Otmani ha indicato che la sfida di questa conferenza è “di unire di fronte ai populismi, all'isolazionismo e di portare, con il dialogo e la cooperazione internazionale, risposte strutturanti ad una posta in gioco principale del nostro tempo”, notando che “nessun paese può, da solo, affrontare queste poste in gioco! Ma, se non ci sono alternative alla cooperazione, non ci sono alternative all'azione”.
Il Sovrano ha infine indicato che “attualmente, il Patto Mondiale rimane una promessa che la Storia giudicherà. Non è affatto tempo ancora di celebrare il successo. La sfida di questa Conferenza è di mostrare che la Comunità internazionale fa la scelta di una solidarietà responsabile sulla questione della migrazione”.

lunedì 10 dicembre 2018

70 anni dopo la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo. Ancora “profughi” senza carta HCR nei campi di Tindouf in Algeria


In occasione del settantesimo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo vediamo, purtroppo che i diritti  umani  sono  ancora sotto  attacco  in  tante  parti  del  mondo,  Italia  ed  Europa  incluse. Ed in solidarietà con tutte le persone che ancora oggi sono vittime della violazione dei diritti vorremo dedicare nostro appello per sensibilizzare di questioni umanitarie che ci stanno a cuore, come la migrazione e l’asilo che interpellano le vive coscienze del mondo di non tacere:
Desideriamo smontare la politica ipocrita europea, ed avvertiamo che la migrazione non è un problema per i paesi di accoglienza, ma, è una risorsa finanziaria ed economica preziosa e soprattutto è una soluzione e strumento di sviluppo e di ricchezza degli stessi paesi.
Pur evidenziamo che l'asilo - garantito dalle Carte Internazionali - è un diritto umanitario che sussista di essere difeso, rafforzato e rispettato dovunque nel mondo, constatiamo che per motivi di agenda egemonica algerina in Africa, sono stati deportati “profughi saharawi” in campi militari a Tindouf in Algeria da parte dell'Esercito algerino e dalle milizie del Polisario nel 1976. E fino ad oggi queste persone sono le uniche nel mondo che non hanno il diritto alla protezione umanitaria e la Carta HCR dei rifugiati.
Chiediamo, dunque, all'Algeria di assumere le sue responsabilità e gli obblighi delle risoluzioni dell’ONU e la Convenzione di Ginevra 1951 nei diritti le più elementari nella registrazione presso HCR e censimento, giustizia, espressione, lavoro, proprietà, sanità, circolazione …
Esprimiamo la nostra soddisfazione ed orgoglio dell’appuntamento mondiale sulla migrazione organizzato in questi giorni a Marrakech in nostro paese, Marocco, in cui si firmeranno il 10 e 11 dicembre i documenti dell’ONU sulle migrazioni e sui rifugiati nella “Conferenza intergovernativa incaricata d’adottare il Patto Mondiale per migrazioni sicure, ordinate e regolari” (Global Compact) che segnano una importantissima assunzione di responsabilità collettiva intergovernativa. Però, segnaliamo, con amarezza, l’inaccettabile assenza dell’Italia in questa storica occasione e ci domandiamo anche noi: “che senso ha boicottare il primo accordo internazionale che sta venendo in aiuto all’Italia stessa”?
Da ricordare che da anni che chiediamo all’Europa e al mondo di non lasciare Italia da sola ad affrontare il dramma di chi continua ad attraversare il Mediterraneo e sosteniamo le rivendicazioni della società civile mondiale ed italiana per la modifica dell'accordo di Dublino sui profughi e la libera circolazione.


Primi firmatari:
1.   Rete delle Associazioni della Comunità Marocchina in Italia (RACMI), Italia.
2.   Federazione Africana in Toscana Italia (FAT), Toscana.
3.   Spazio Marocchino-Italiano per la Solidarietà (SMIS), Milano.
4.   Forum Italo-Marocchino di Solidarietà ed Immigrazione (FIMSI), Emilia Romagna.


giovedì 29 novembre 2018

DECRETO SICUREZZA E IMMIGRAZIONE 2018 COSA CAMBIA?


La Camera dei Deputati ha approvato il decreto sicurezza con 396 Sì: il provvedimento, che contiene anche misure in tema di immigrazione, è legge. Il voto, su cui il Governo ha posto la questione di fiducia, è arrivato poco dopo le ore 20 di mercoledì 28 novembre 2018. (Qui cosa prevede decreto sicurezza).
I voti contrari sono stati 99. Hanno votato a favore, oltre a M5s e Lega, anche FdI e Forza Italia. Al momento della proclamazione del voto, dai banchi della maggioranza, in particolare da quelli della Lega, è arrivato un ‘boato’ di soddisfazione.
Il decreto era già stato approvato in Senato il 7 novembre con 163 Sì. Anche a Palazzo Madama l’esecutivo aveva posto la questione di fiducia.
In particolare, il capitolo 1 del decreto (articoli 1-6) si occupa di permessi di soggiorno per motivi umanitari e contrasto all’immigrazione irregolare. Il capitolo 2 (articoli 7-13) si occupa di protezione internazionale, mentre il capitolo 3 (articolo 14) di cittadinanza.
In Italia, in base all’articolo 10 della Costituzione, lo straniero al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge.
Il decreto, fortemente voluto dal ministro dell’Interno Salvini e dalla Lega, modifica molte delle disposizioni contenute all’interno del Testo unico sull’immigrazione (legge 286/98).
Permessi di soggiorno, protezione internazionale, immigrazione: punto per punto cosa cambia
Permessi di soggiorno per motivi umanitari e permessi di soggiorno temporanei
Il decreto sicurezza sostituisce le parole “per richiesta di asilo, per protezione sussidiaria, per motivi umanitari” del testo unico sull’immigrazione del ’98 sono sostituite dalle parole “per protezione sussidiaria”. Scompare dunque il permesso di soggiorno per motivi umanitari sostituito da una serie di altre tipologie di permesso di soggiorno: per protezione speciale, per calamità, per cure mediche, per atti di particolare valore civile, e per casi speciali, che racchiude le ipotesi che prima facevano parte del permesso di soggiorno per motivi umanitari.
L’articolo 1 del decreto sicurezza prevede il rifiuto o la revoca del permesso di soggiorno quando lo straniero in Italia non soddisfi le condizioni di soggiorno.
Il permesso di soggiorno per “protezione speciale” ha durata di un anno e consente l’accesso ai servizi assistenziali e allo studio nonché l’iscrizione nell’elenco anagrafico. Alla scadenza, il permesso di soggiorno speciale può essere convertito in permesso di soggiorno per motivi di lavoro subordinato o autonomo o anche in permesso di soggiorno per motivi di studio.
Il permesso di soggiorno per cure mediche, non superiore ad un anno, rinnovabile finché persistono le condizioni di salute di eccezionale gravità debitamente certificate.
Il permesso di soggiorno per calamità è previsto nel caso in cui il paese di provenienza verso cui lo straniero dovrebbe fare ritorno versa in una situazione di calamità. Ha una durata di 6 mesi.
Un altro caso in cui viene rilasciato il permesso di soggiorno è quello in cui lo straniero compia atti di particolare valore civile, a meno che, secondo il decreto sicurezza, vi siano motivi per ritenere che lo straniero risulti pericoloso per l’ordine pubblico e la sicurezza dello Stato. In questo caso, il questore rilascia un permesso di soggiorno per atti di particolare valore civile della durata di due anni, rinnovabile.
La commissione territoriale, nel caso non accolga la domanda di protezione internazionale, può chiedere al questore un permesso di soggiorno annuale con la dicitura “casi speciali”, che racchiude ciò che in precedenza era considerato “motivo umanitario”.
Trattenimento dello straniero nei centri di permanenza per il rimpatrio
Il decreto sicurezza prevede un prolungamento della durata massima in cui uno straniero possa essere trattenuto nei Centri di permanenza per il rimpatrio. Il periodo di 90 giorni viene sostituito da un periodo di 180 giorni.
Il decreto prevede inoltre la tempestiva esecuzione dei lavori per la costruzione, il completamento, l’adeguamento e la ristrutturazione dei centri di permanenza per il rimpatrio entro 3 anni dall’entrata in vigore del decreto.
Protezione internazionale
Il decreto sicurezza amplia i reati che possono far perdere la protezione internazionale.
In caso di condanna definitiva per violenza sessuale, spaccio di droga, rapina ed estorsione, mutilazione dei genitali femminili, la resistenza a pubblico ufficiale, e lesioni personali gravi e il furto aggravato dal porto di armi o narcotici è prevista la sospensione dell’esame della domanda di protezione e può essere previsto l’obbligo di lasciare il territorio nazionale.
Viene inoltre disposta la cessazione della protezione umanitaria a coloro che fanno rientro nel Paese di origine, salva la valutazione del caso concreto. Chi gode della protezione umanitaria per timore di una persecuzione politica, razziale o religiosa in patria, non può fare quindi rientro al suo paese, senza entrare in contraddizione con i principi stessi per i quali ha chiesto protezione in Italia.
Accoglienza dei richiedenti asilo
Il decreto sicurezza rivoluziona inoltre il sistema di accoglienza di coloro che presentano richiesta di asilo in Italia, in particolare il sistema SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati)
Il decreto prevede che il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati venga sostituito dal Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per minori stranieri non accompagnati. Vengono quindi esclusi i richiedenti asilo e il sistema di accoglienza diffuso viene dedicato esclusivamente ai titolari di protezione internazionale.
I richiedenti asilo rimangono in accoglienza fino alla scadenza del progetto in corso, già finanziato e dopo l’entrata in vigore del decreto troveranno accoglienza solo nei Cara (Centri di accoglienza per richiedenti asilo).
Acquisizione e revoca della cittadinanza
Il decreto sicurezza modifica inoltre la legge sull’acquisizione della cittadinanza, la legge 91/1992. Le nuove disposizioni prevedono che la cittadinanza italiana acquisita da uno straniero, è revocata in caso di condanna definitiva per i reati con finalità di terrorismo o eversione dell’ordinamento costituzionale. Il decreto prevede inoltre il raddoppio dei tempi (da 2 a 4 anni) della concessione della cittadinanza per matrimonio e per residenza. Stesso termine per il riconoscimento della cittadinanza avviato dall’autorità diplomatica o consolare o dall’Ufficiale di stato civile.
La revoca della cittadinanza è adottata, entro tre anni dal passaggio in giudicato della sentenza di condanna per i reati di cui sopra, con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell’interno.
FONTE: TPI.IT


COSA PREVEDE IL DECRETO SICUREZZA E IMMIGRAZIONE 2018?


La Camera dei deputati ha approvato il decreto sicurezza con 396 sì. Il provvedimento, che contiene anche misure in tema di immigrazione, è ora legge. Il voto, su cui il Governo ha posto la questione di fiducia, è arrivato poco dopo le 20 di mercoledì 28 novembre 2018. Il 26 novembre il governo aveva posto la questione di fiducia sul decreto sicurezza e immigrazione, il decreto n.113/2018.
Secondo la legge attualmente in vigore questo tipo di permesso può essere concesso ai cittadini stranieri che presentano seri motivi, in particolare di carattere umanitario o risultanti da obblighi costituzionali o internazionali dello stato italiano”.
In alternativa, hanno diritto al permesso di soggiorno per motivi umanitari coloro che fuggono da conflitti, disastri naturali o altri eventi di particolare gravità e che provengono da paesi al di fuori dell’Unione europea.
Anche i cittadini stranieri che non possono essere espulsi perché potrebbero essere oggetto di persecuzione o che sono vittime di sfruttamento lavorativo o di tratta hanno diritto a questa particolare tutela. Il loro permesso dura dai 6 mesi ai 2 anni a seconda del caso e può essere rinnovato.
Il decreto prevede l’abrogazione della protezione umanitaria.
Regole per la revoca della protezione internazionale e dello status di rifugiato
Il decreto ha identificato nuovi reati che comportano la revoca dello status di rifugiato o la protezione internazionale.
Tra questi sono stati inseriti la violenza sessuale, produzione, detenzione e traffico di sostanze stupefacenti, rapina ed estorsione, furto, furto in appartamento, minaccia, violenza o resistenza a pubblico ufficiale.
Il sistema di accoglienza
I titolari di protezione internazionale o ai minori stranieri non accompagnati saranno gli unici a poter usufruire del sistema Sprar dedicato all’accoglienza dei richiedenti asilo e dei rifugiati.
Tempi più lunghi per il trattenimento degli irregolari nei Cpr
L’articolo 2 del decreto prevede che gli irregolari possono essere trattenuti nei Centri per il rimpatrio, che hanno sostituito i Cie, e in altri luoghi fino a un massimo di 180 giorni. Ad oggi, il limite è di 90 giorni.
Per quanto riguarda i fondi usati dai comuni per la creazione di sportelli informativi per gli stranieri che vogliono sapere come accedere ai programmi di rimpatrio volontario, il decreto stabilisce che verranno spostati al Fondo per i rimpatri del ministero dell’interno.
Cittadinanza
La concessione della cittadinanza ai discendenti degli emigrati italiani all’estero sarà più difficile da ottenere e saranno estesi i requisiti di residenza necessari per chiederla sia in caso di matrimonio che sulla base della residenza.
L’articolo 13 del decreto prevede anche che la cittadinanza può essere revocata e negata al soggetto condannato per reati legati al terrorismo.
Sicurezza urbana
Il decreto stabilisce le modalità di ricognizione delle situazioni di occupazione e i piani provinciali per le esecuzioni dei provvedimenti di sgombero, a cui devono prendere parte i membri delle forze dell’ordine.
Per il 2018 è previsto lo stanziamento di 16 milioni diretti alla polizia di Stato e ai vigili del fuoco, cifra che raggiungerà i 50 milioni per gli anni successivi al 2019.
Inoltre, saranno inasprite le sanzioni contro coloro che promuovono o organizzano l’invasione di terreni o edifici e sarà incentivato l’utilizzo delle intercettazioni telefoniche per coloro che commettono questo reato.
Tra i provvedimenti, anche la sperimentazione dei taser da parte della polizia municipale nei comuni con più di 100mila abitanti.
Lotta al terrorismo
La parte del decreto relativa al contrasto al terrorismo prevede che per noleggiare tir o furgoni sia obbligatorio comunicare anticipatamente al Centro elaborazione i propri dati identificativi, che verranno analizzati. Nel caso in cui dovessero emergere delle situazioni di potenziale pericolo, le forze dell’ordine riceveranno una segnalazione.
Salvini propone la creazione di un Daspo per chi è sospettato di star preparando un attentato oppure di essere affiliato a un’organizzazione terroristica.
Lotta alla Mafia
Per contrastare le infiltrazioni mafiose nella pubblica amministrazione, il decreto prevede la nomina di un Commissario straordinario in caso di segnalazioni di situazioni anomale o di condotte illecite da parte di un Prefetto.
Gli immobili confiscati alle organizzazioni criminali possono essere dati in affitto “sociale” alle famiglie in condizioni di disagio.

FONTE: TPI.IT

domenica 25 novembre 2018

LA PRINCIPESSA MAROCCHINA LALLA HASNAA VINCE IL PREMIO GOI PEACE A TOKYO


La principessa marocchina Lalla Hasnaa, Presidente della Fondazione Mohammed VI per la protezione ambientale, ha ricevuto venerdì scorso a Tokyo, il premio internazionale dalla Fondazione GOI Peace che si assegna ogni anno per premiare il lavoro o l'influenza di una persona lo sviluppo di un mondo sostenibile e pacifico. Questo prestigioso premio è il riconoscimento del ruolo guida e dell'impegno del Regno del Marocco per lo sviluppo sostenibile.
Il premio è stato consegnato alla principessa Lalla Hasnaa da Hiroo Saionji, presidente del consiglio della Fondazione Pace GOI, che è stata fondata nel 1999 e promuove il dialogo e le iniziative di pace e la cui filosofia e l'azione si basa sulla “Dichiarazione per tutta la vita sulla terra” del Monte Fuji, che stabilisce i principi della responsabilità globale per la costruzione di un mondo pacifico e sostenibile nel ventunesimo secolo. La cerimonia di premiazione si è svolta nel contesto del forum “Creare domani, oggi” come cornice per premiare i vincitori del Concorso Internazionale di Saggistica Giovani, che mette in competizione i candidati di 162 paesi sul tema: “Il cambiamento che voglio fare”. Questo concorso è stato vinto nella categoria dei bambini da un candidato indiano e nella categoria giovanile da un concorrente delle Filippine.
Il Premio Internazionale GOI Peace Foundation è stato assegnato ogni anno dal 2000 a personaggi di spicco come Mikhail Gorbaciov, Bill Gates, Oscar Arias Sánchez e l'ambientalista Lester Brown.
Nel 2018 è stato evidente l'impegno della principessa Lalla Hasnaa per la protezione dell'ambiente che la Fondazione per la Pace del GOI ha cercato di premiare. La principessa marocchina ha sottolineato che mentre questo lavoro è notevole sul campo, lei sa quanto sia insufficiente in termini di dimensioni della sfida. “Dobbiamo inventare un mondo diverso, solidale, in cui la responsabilità per la protezione dell'ambiente è una responsabilità condivisa da tutti, un uguale sforzo per tutti”, ha detto nel suo discorso. “In questa immensa sfida di proteggere l'ambiente, che si insinua in tutti gli aspetti della nostra attività umana, l'educazione è la via maestra su tutte le altre. (...) Educare per tirar fuori una nuova umanità, in armonia con lo spazio che ci accoglie, è il meglio che dobbiamo fare insieme”, ha insistito.
Le due fondazioni hanno avviato nel 2014 una cooperazione concretizzata da gemellaggi tra Giappone e Marocco e la condivisione di esperienze per la protezione dell'ambiente, come illustrato da quella che avvicina gli studenti al mondo.
A margine della presentazione di questa cerimonia di premiazione, che si è svolta alla presenza di funzionari marocchini e giapponesi e ambasciatori di 46 paesi stranieri accreditati a Tokyo, la principessa Lalla Hasnaa ha posato per una foto ricordo con i vincitori il Concorso Internazionale Saggistica per giovani per bambini e giovani, e il presidente e presidente del Consiglio della Fondazione per la pace del GOI.


mercoledì 21 novembre 2018

IN ORBITA IL SATELLITE MOHAMMED VI – B. DICHIARAZIONI DI ESPERTI


Il lanciatore Vega - progettato, sviluppato e realizzato da Avio nello stabilimento di Colleferro (Roma) - con la sua 13ª missione dalla Base Spaziale di Kourou, nella Guiana francese, ha portato, 21 novembre in orbita Mohammed VI – B, un satellite per l’osservazione terrestre a uso civile, costruito da Thales Alenia Space e Airbus per il Regno del Marocco. Il satellite MOHAMMED VI-B sarà gestito da ingegneri e tecnici marocchini. Esprimendo la sua grande soddisfazione, Giulio Ranzo, Amministratore di Avio  ha detto: “Grazie al grande impegno della squadra Avio, Vega continua a volare con successo”.
Mentre per Mustapha Kahhak, direttore della Cartografia presso l'Agenzia Nazionale per la Conservazione del territorio, il Catasto e la Cartografia di Rabat (Ancfcc), il satellite Mohammed VI - B “sarà un’arma importante per difendere il territorio dal dissesto idrogeologico e per proteggere le aree urbane e quelle agricole. Si tratta di un progresso importante che compie tutto il paese e rientra nei piani del Re Mohammed VI e certamente si tratta di un evento importante perché rafforzerà molto il mio lavoro. Potremo usare le foto scattate da questo satellite per creare delle nuove mappe. Noi come agenzia del territorio già usiamo queste tecnologie dal 2000. Il problema è che usavamo immagini di altri satelliti e non potevamo avere ciò che veramente ci interessava. Ora invece saremo indipendenti nel lavoro e l’uso di queste foto topografiche sarà essenziale".
Una illustrazione è stata presentata dall’ingegnere marocchino Tajjedine Rachidi dei sistemi dei satelliti e professore di Informatica e Ingegneria informatica alla Al Akhawayn Unversity di Ifrane, facendo sapere che  il satellite Mohammed VI B apre chiaramente la strada a una gamma completamente nuova di applicazioni civili quasi in tempo reale. In quanto tale, molti dipartimenti dello Stato e del governo marocchino, e in una certa misura il settore privato e la comunità di ricerca, avranno accesso a dati di telerilevamento che consentiranno loro di tagliare i costi e ottenere indipendenza dai fornitori di immagini satellitari, fare un passo da gigante verso l’elaborazione di politiche pubbliche basate sui dati, stimolare l’innovazione per nuovi servizi e prodotti a valore aggiunto e, ultimo ma non meno importante, sviluppare ulteriormente la ricerca nazionale”.“Va notato che il lancio di oggi è stato accolto con grande soddisfazione dai marocchini, in quanto 5 giorni fa il Re, Sua Maestà Mohammed IV, ha inaugurato un treno ad Alta Velocità  da 3 miliardi di dollari, che collega Tangeri e Casablanca accorciando efficacemente la distanza tra i due principali poli industriali e commerciali del Marocco. Come in molte aree, anche le capacità del Marocco nel telerilevamento saranno di grande beneficio per l’Africa, dal momento che il Marocco è un ardente difensore dei modelli di sviluppo Sud-Sud. Posso immaginare una serie di partnership bilaterali con i paesi africani per lo sviluppo di capacità nelle applicazioni di telerilevamento, e eventualmente in bisogni specifici, dell’acquisizione e dell’uso della tecnologia satellitare, sia a livello tecnico che di business. Questo naturalmente rafforzerà ulteriormente la posizione del Marocco come leader all’interno dell’Unione Africana”.
Tajjedine Rachidi ha spiegato poi che “alcuni mezzi di comunicazione di massa della Spagna e dell’Algeria temono che questo nuovo satellite possa essere utilizzato per ragioni strategiche come spiare o controllare la migrazione. Questo è infondato, poiché gli esperti sanno che l’intelligenza e l’uso strategico, come il controllo del flusso migratorio, richiedono una costellazione di satelliti molto più grande per essere in grado di realizzare almeno un passaggio ogni 10 minuti per tracciare i movimenti delle persone”.
“L’attuale configurazione di Mohammed VI A e B è una disposizione tipica per le applicazioni civili”, conclude Rachidi.

martedì 20 novembre 2018

ECCO PER CHE COSA SERVE IL SATELLITE MOHAMMED VI-B!


Il Regno del Marocco lancia il satellite MOHAMMED VI – B mercoledì 21 novembre alle 02:42 ora di Rabat, da Kourou, nella Guyana francese.
È un satellite d’osservazione della Terra sviluppato dal consorzio Thales Alenia Space nel quadro del programma spaziale deciso dal Re Mohammed VI. Si tratta del secondo satellite del programma MOHAMMED VI – A e B. Il satellite MOHAMMED VI – A è stato lanciato da Arianespace il 7 novembre 2017 attraverso il vettore Vega Leggero. Cosi il Marocco diventa il primo paese africano che ha a disposizione più satelliti d’osservazione della Terra di altissima risoluzione.
Il satellite MOHAMMED VI-B sarà gestito, come il primo satellite, dagli ingegneri e tecnici marocchini che hanno beneficiato di lunghe formazioni specializzate in Marocco e all’estero.
I due satelliti saranno complementari e permetteranno a garantire una copertura più rapida delle zone d’interesse; infatti, il satellite MOHAMMED VI – B servirà per le attività civili come le cartografiche e catastali, l’assetto territoriale, il controllo delle attività agricole, la prevenzione e la gestione delle catastrofi naturali, il controllo delle evoluzioni ambientali e la desertificazione.

Ecco nei dettagli alcuni settori d'applicazione della ripresa di immagini mediante satellite:  

AGRICOLTURA
L'agricoltura è un settore chiave nello sviluppo economico, sociale ed ambientale del Marocco. L'aumento della produzione ed il miglioramento della produttività agricola, obiettivi strategici della politica agricola nazionale, devono affrontare numerosi challenge: impatti dei cambiamenti climatici, rarefazione delle risorse idriche, deterioramento del suolo, pressione dell'urbanizzazione …
In questo contesto, il ricorso alla tecnologia ed alle nuove tecniche, in particolare l'informazione geo-spaziale derivata dal telerilevamento satellite, costituisce un mezzo efficace per la gestione delle risorse agricole, la pianificazione e l'attuazione delle strategie in un'ottica d'efficacia e di durevolezza.
Grazie alla ripresa di immagini mediante satelliti e la sua combinazione con informazioni sul suolo, i dati meteorologici, le osservazioni di terreni, gli operatori del dominio dell'agricoltura (dipartimenti ministeriali, uffici di messa in valore agricolo, grandi imprese agricole, cooperative, coltivatori) possono accedere, secondo la loro necessità ed in funzione del loro ritmo temporaneo a:
·  Cartografie dinamiche dell'occupazione del suolo;
·  indicatori per il controllo dello stato delle colture e la produzione di statistiche;
·  bollettini di controllo dello svolgimento della campagna agricola e la previsione della produzione di cereali;
·  informazioni sui terreni irrigati;
·  parametri ed indicatori sul consumo dell'acqua e la produttività;
·  cartografie sul controllo dei grandi progetti d'investimento agricolo;
·  informazioni geo-spaziali, dinamiche ed aggiornate per alimentare i sistemi d'informazione agricola;
·  informazioni d'aiuto alla gestione dei rischi e catastrofi (siccità, inondazione).
CARTOGRAFIA DELL'OCCUPAZIONE DEL SUOLO
Il fabbisogno di informazione sull'agricoltura diventa sempre più importante per valutare e seguire l'occupazione del suolo.
Il ricorso alle immagini satellitari, accoppiate ai dati ausiliari, mette a disposizione istanze decisionali e amministratori delle informazioni precise ed utili per lo sviluppo agricolo a varie scale: locale, regionale e nazionale.
Grazie alle sue risoluzioni spaziali e momentanei sempre più fini, il telerilevamento spaziale rappresenta uno strumento indispensabile per caratterizzare gli ecosistemi in termini d'occupazione del suolo a varie scale e generare le statistiche per entità amministrativa (comune, provincia).
CARTOGRAFIA DELLE COLTURE IRRIGUE
Il fabbisogno di informazione sull'irrigazione diventa sempre più importante per valutare e seguire il consumo e l'efficienza dell'acqua mediante le colture.
Informazioni precise sulla localizzazione delle zone irrigate, particolarmente le carte delle colture irrigate estratte dei dati di telerilevamento possono essere utilizzate come dati d'entrata dei diversi modelli di bilancio idrico utilizzati per il processo decisionale sulla gestione dell'acqua.
La cartografia può essere stabilita a varie scale: nazionale, regionale e locale.
GESTIONE OPERATIVA DELL'IRRIGAZIONE BASATA SU MISURE VIA SATELLITE
In Marocco, l'ottimizzazione dei contributi in acqua per l'irrigazione, costituisce una necessità critica, in particolare nelle regioni aride e semiaride, caratterizzate dalla penuria delle risorse idriche e delle condizioni climatiche sfavorevoli.
Alcune piattaforme informatiche basate sulla combinazione dei parametri generati da dati del satellite e la costruzione di modelli permettono di mettere alla disposizione degli utenti (agricoltori, Uffici di Messa in Valore Agricolo, Agenzie di Bacino e Ministero dell'Agricoltura) delle informazioni d'aiuto alla decisione per la gestione dell'irrigazione in funzione delle loro necessità in particolare su:
-   il consumo in acqua mediante le colture irrigate;
-   la valutazione dell'impatto dei modi d'irrigazione e della produttività dell'acqua;
-   il bilancio delle risorse idriche.
ELABORAZIONE DEGLI INDICATORI DI CONTROLLO DELLA CAMPAGNA AGRICOLA
La disponibilità di informazioni attraverso un insieme di indicatori sulla campagna agricola è molto utile per la valutazione dello svolgimento   della campagna agricola. Quest'indicatori sono estratti a partire da un campione di immagini di altissima risoluzione rappresentativo della cerealicolture prese a fasi-chiave di sviluppo delle colture:
- superficie delle terre arate all'inizio di campagna agricola;
- stato dei lavori attraverso la generazione del tasso di recupero;
- superficie dei cereali generati a partire dalla classificazione delle immagini;
- stima della produzione dei cereali d'autunno (grano duro, grano tenero ed orzo).
La predisposizione di tale sistema contribuisce in modo significativo al controllo delle colture, soprattutto i cereali d'autunno e permette al Ministero dell'Agricoltura di valutare lo stato dei cereali a varie fasi di sviluppo delle colture e la stima della produzione dei cereali d'autunno su scala regionale e nazionale.
Il Centro Reale di Telerilevamento Spaziale (CRTS) pubblica del resto un bollettino mensile per il controllo globale della campagna agricola su scala nazionale e regionale che è basato sullo sfruttamento dei dati derivati dalle immagini satellitari, producendo sintesi sull'indice di vegetazione. Questo bollettino è diffuso a tutti gli attori nazionali interessati dal controllo della campagna agricola.
STUDIO SULL'IMPATTO DELL'URBANIZZAZIONE SUI TERRENI AGRICOLI
La cartografia dell'evoluzione dello spazio urbanizzato ed il suo impatto sui terreni agricoli permette agli amministratori di apprezzare meglio le tendenze dell'evoluzione urbana e la natura dei cambiamenti degli spazi agricoli a profitto dell'urbanizzazione sia sui piani qualitativo che quantitativo.
I documenti cartografici a varie scale ed i dati statistici ottenuti permettono di elaborare proiezioni e scenari di sistemazione futura.
La loro integrazione in un dispositivo d'informazione più ampia in questo caso un Sistema d'Informazione Urbano integrante dei piani di sistemazione, dei limiti di suddivisione in zone regolamentare e degli schemi principali, costituisce uno strumento d'aiuto alla pianificazione ed alla sistemazione del settore urbano e periferico.
RISORSE FORESTALI
Il Marocco è caratterizzato da una grande diversità bioecologica e da un numero importante di ambienti naturali. Le formazioni forestali costituiscono l'elemento fondatore di questa ricchezza ecologica e svolgono un ruolo importante sia nell'attività economica che nella strategia nazionale dello sviluppo sostenibile.
La gestione, la valorizzazione e la protezione di questo patrimonio, il sostegno strategico alle istanze decisionali gestionali delle risorse forestali sono fra i contributi fondamentali della ripresa di immagini mediante satelliti.
I dati derivati dal telerilevamento spaziale, grazie alla loro alta risoluzione e la grande frequenza di rivisitato, forniscono prodotti e servizi per:
- realizzare inventari forestali e valutare le risorse pastorali;
- progettare i programmi di sviluppo;
- gestire e controllare le attività forestali;
- eseguire la cartografia dei sistemi sensibili e seguire le loro evoluzioni:
zone umide, siti di interessi biologici, superfici protette;
- gestire i rischi ed i deterioramenti della copertura forestale: fuochi di foreste, deterioramenti;
- produrre indicatori e report nel quadro delle convenzioni internazionali: biodiversità, cambiamento climatico, bilancio carbonio.
CARTOGRAFIA ED INVENTARIO DELLE RISORSE FORESTALI
La carta forestale costituisce un attrezzo di pianificazione e di gestione delle risorse forestali su scala nazionale e locale.
La carta dell'Inventario Forestale Nazionale (IFN) è utilizzata allo stesso tempo dai servizi interni dell'Alto Commissariato alle Acque e Foreste e la lotta contro la Desertificazione per le necessità di sistemazione e di controllo delle risorse forestali, come pure da tutti i dipartimenti interessati dalla gestione del territorio.
La revisione delle carte d'inventario forestale nazionale si basa attualmente sulle immagini satellitari ad alta risoluzione spaziale per generare carte a varie scale.
Il lavoro realizzato ha permesso allo stesso tempo di completare le carte d'inventario forestale nazionale esistenti e produrre nuove carte al livello delle zone non - coperte primo dall’IFN.
Le carte così realizzate permettono di localizzare con precisione e di distinguere le zone forestali degli strati Alfatieri nelle province dell'Orientale, da un lato, e da ritenere le risorse forestali (Acacia sahariana e Tamarix) nelle province del Sud, d'altra parte.
CONTROLLO DELLE ATTIVITÀ E DEI RISCHI FORISTALI, TAGLI, RIMBOSCHIMENTI, FUOCHI DI BOSCO
Il controllo della dinamica forestale con telerilevamento spaziale costituisce un attrezzo necessario per gestire meglio questo spazio naturale, in particolare l'identificazione e la pianificazione dei tagli e dei rimboschimenti, il controllo dell'evoluzione dei massicci forestali e la valutazione delle superfici delle diverse essenze forestali scomparse.
La precisione auspicata in materia di controllo della dinamica forestale esige di eseguire la cartografia di massicci forestali a grande scala utilizzando immagini satellitari ad alta risoluzione spaziale.
Per i fuochi dei boschi, le immagini di telerilevamento permettono:
- la cartografia di rischio elaborata dall'incrocio di dati tematici e meteorologici;
- la cartografia delle zone bruciate da immagini satellitari ad alta risoluzione spaziale e la valutazione dei danni;
- il controllo ad alta frequenza temporale delle zone bruciate a scala nazionale.
GESTIONE DEI TERRITORI
La sistemazione territoriale nazionale e la gestione efficace delle risorse territoriali, che siano economiche, sociali o ambientali, sono al centro del processo globale di sviluppo.
Gli attrezzi di pianificazione e di messa in coerenza delle azioni settoriali (Schema Nazionale d'Assetto Territoriale (SNAT), Schemi Regionali d'Assetto Territoriale (SRAT)), come pure i documenti di riferimenti locali si basano in gran parte per la loro elaborazione e la loro attuazione sull'informazione geospaziale derivata dalla ripresa di immagini mediante satelliti.
I dati satellite sono attrezzi strategici per una gestione pertinente del territorio poiché forniscono una buona conoscenza delle risorse disponibili, in termini di ripartizione, d'evoluzione e d'interazione tra i vari attori, opzioni e conflitti d'uso.
CARTOGRAFIA PER la PIANIFICAZIONE ED IL controllo DELLE SISTEMAZIONI URBANE E LITORALI
La ripresa di immagini mediante satelliti permette di disporre di prodotti cartografici a varie scale d'intervento territoriale. Fornisce un'informazione attualizzata sui tessuti urbani e gli altri temi connessi come pure la loro ripartizione spaziale.
Può essere utilizzata come dato ausiliario per:
- lo stabilimento dei documenti d'urbanismo;
- il controllo geospaziale della predisposizione delle disposizioni dei documenti d'urbanismo;
- i lavori riguardanti l'urbanismo operativo (gestione delle reti, studi di pianificazione, ecc.).
Nel settore delle sistemazioni litorali, la cartografia permette, tra l'altro, l'analisi dell'evoluzione dell'occupazione del suolo e di valutare l'impatto dei porti sul loro ambiente.
CONTROLLO DELLE ESTENSIONI URBANE E PERIFERICHE
Le immagini satellitari permettono un migliore controllo dell'occupazione dello spazio al livello delle zone urbane e periferiche attraverso una conoscenza attualizzata del tessuto urbano e la sua evoluzione nel corso del tempo.
I prodotti cartografici che ne derivano permettono in particolare, il controllo delle zone a forte evoluzione di fabbricato non autorizzato con un ritmo regolare e lo studio dell'impatto dell'urbanizzazione in termini di consumo della base fondiaria a livello urbano.
Permettono anche di procedere a studi sull'impatto dell'urbanizzazione sul patrimonio agricolo.
OCEANOGRAFIA E ZONE COSTIERE
La costa atlantica marocchina, che si estende su più di 3500 chilometri, è fra le coste più ricche di risorse marine sfruttabili. La Zona Economica Esclusiva (ZEE) marocchina è caratterizzata da una grande diversità delle risorse alieutiche che include quasi 500 specie, di cui 60 sono oggetto di uno sfruttamento.
D'altra parte, la banda litorale conosce una forte dinamica demografica ed una concentrazione delle attività economiche ed industriali che generano una forte pressione su un ecosistema fragile.
Lo sfruttamento, la sistemazione e la gestione integrata degli spazi oceanografici, dello spazio marino e litorale e delle zone costiere, si basano su una buona conoscenza dei parametri biofisiche di questi spazi e delle informazioni caratteristiche che descrivono lo stato delle risorse e le loro evoluzioni spaziotemporali.
L'osservazione via satellite presenta un potenziale considerevole d'applicazioni in questi domini e costituisce una fonte d'informazione indispensabile per la conoscenza ed il controllo dei parametri marini a scale spaziali ed a frequenze temporali variabili, come la temperatura di superficie del mare e gli indicatori derivati dai dati del colore delle acque (clorofilla, produzione primaria, trasparenza delle acque …), oltre agli indicatori sull'inquinamento marino, in particolare con gli idrocarburi.
Le immagini satellitari sono anche sfruttate per la valorizzazione delle risorse alieutiche e la loro evoluzione spaziotemporale attraverso il controllo di indicatori che descrivono le condizioni dello spazio (indice di upwelling, fronti termici, concentrazione clorofilla, …) e la selezione e la gestione dei siti acquaioli o anche la Gestione Integrata delle Zone Costiere
IDENTIFICAZIONE DEL POTENZIALE DELL’ACQUA DELLE ZONE COSTIERE
I prodotti derivati dalle immagini satellitari e dalle misure in-situ sono combinati per delimitare e caratterizzare le zone ottimali per l'impianto delle aziende agricole acquaiole permette di realizzare una banca dati cartografici ed un atlante su scale variabili di indicatori e di parametri che contribuiscono in particolare al successo degli allevamenti in acqua.
Quest'indicatori possono essere abbinati secondo un approccio multi criterio che prende in considerazione le esigenze delle specie e le tecniche d'allevamento per delimitare le superfici favorevoli all'acquicoltura per ogni sito.
Quest'elementi permettono di aiutare le istanze decisionali a:
- valutare il potenziale acquaiolo;
- localizzare i settori costieri favorevoli all'acquicoltura;
- fare un controllo regolare dei vari parametri per sorvegliare i cambiamenti subiti e valutare i rischi che possono ostacolare i progetti d'acquicoltura in ogni sito identificato.
RISORSE IDRICHE
La gestione delle risorse idriche è diventata una problematica globale che si trova al centro di tutte le politiche di sviluppo, sia a livello locale che a livelli regionale ed internazionale. Infatti, l'acqua è un fattore chiave per la sicurezza alimentare, la riduzione della povertà, il miglioramento della salute delle popolazioni ed il mantenimento degli equilibri degli ecosistemi e della biodiversità.
In Marocco, le risorse idriche subiscono la doppia pressione di una domanda (demografica ed economica) in crescita costante e di una rarefazione dovute agli impatti dei cambiamenti climatici.
La predisposizione di politiche di sviluppo e di strategie di azioni in materia di gestione delle risorse idriche, dipende, soprattutto, dalla disponibilità di informazioni pertinenti e di qualità, come pure di attrezzi adeguati per una buona valutazione delle necessità delle risorse e per un controllo ed un'attuazione efficace.
Le tecnologie spaziali, e particolarmente l'informazione derivata dai programmi d'osservazione della Terra, hanno raggiunto un livello di maturità e di operatività per offrire agli utenti attrezzi inevitabili in tutti i processi di gestione di risorse idriche.
Grazie alle informazioni ed ai dati sinottici continui e che coprano lunghi periodi d'osservazione e grazie anche allo sviluppo dei mezzi di comunicazione e di condivisione dell'informazione attraverso le infrastrutture della geo-informazione, i dati spaziali e gli strumenti d'aiuto alla decisione che ne derivano sono sempre più precisi ed operativi. La sfida è di garantire e di facilitare alle istanze decisionali l'accesso ai servizi delle tecnologie spaziali e favorire un pieno sfruttamento delle potenzialità che ne offrono.
CONTROLLO DELLE RISORSE IDRICHE DI SUPERFICIE
In alcuni casi, la delimitazione della dimensione di questi piani riveste una grande importanza per la valutazione dello stato delle riserve di acqua di superficie.
Le immagini satellitari possono anche essere utilizzate per analizzare l'evoluzione nel tempo di questi piani ed il loro legame con la variabilità spaziotemporale degli apporti pluviometrici.
 CARTOGRAFIA E SEGUITO DELLE INONDAZIONI
Le immagini satellitari forniscono informazioni capitali per la gestione e la valutazione dell'impatto delle inondazioni.
Nel quadro della gestione del rischio d'inondazione, la ripresa di immagini mediante satelliti risulta inevitabile per la cartografia precisa della dimensione delle acque e, quindi, la delimitazione delle zone sinistrate in periodo di crisi.
I prodotti cartografici che ne risultano offrono una migliore caratterizzazione spaziale del rischio inondazione in vista della sua integrazione nella costruzione di modelli idraulica per sostenere la prevenzione ed alla previsione.
Permettono in periodo di crisi di accompagnare gli intervenuti e di orientare meglio le loro azioni sul campo attraverso una migliore conoscenza della situazione delle zone inondate e la loro evoluzione nel tempo.
GEOLOGIA E RISORSE MINERARIE
Le applicazioni operative dell'osservazione della Terra nei settori delle scienze della terra coprono:
- la cartografia geologica e le analisi delle strutture geologiche;
- la prospezione mineraria e la valorizzazione in risorse minerarie;
- la gestione dei rischi geologici (scivolamenti del terreno) e sostegno all'assetto territoriale;
- l'estrazione dei minerali di costruzione e gestione delle carriere.
La diversità dei paesaggi geologici del Marocco, come pure le potenzialità in risorse minerali che offre il sottosuolo nazionale sono risorse strategiche da cui la valorizzazione costituisce un'infrastruttura geologica adeguata. In questo quadro, le immagini satellitari risultano essenziali allo sviluppo della ricerca mineraria e petrolifera, alla valutazione delle risorse idriche, all'assetto territoriale, alla tutela dell'ambiente e alla prevenzione dei rischi naturali.
La cartografia geologica e le sue applicazioni sono fra i primi settori utilizzatori della ripresa di immagini spaziale. Infatti, i dati immagini, uscite del telerilevamento spaziale, permettono l'estrazione di informazioni pertinenti sulle strutture geologiche.
CARTOGRAFIA GEOLOGICA
Il ricorso alla ripresa di immagini mediante satelliti per il riconoscimento delle strutture e della litologia degli affioramenti geologici è sempre stato di un'importanza capitale per il processo della cartografia geologica.
Per motivi della diversità dei contesti geologici da una regione ad un'altra e, quindi, della variabilità spaziale dell'aspetto degli affioramenti e delle strutture geologiche sulle immagini, i prodotti cartografici trattenuti per ogni zona sono spesso determinati dal loro potere di valorizzazione e di discriminazione tra le unità geologiche studiate.