La Camera dei
deputati ha approvato il decreto sicurezza con 396 sì. Il provvedimento, che
contiene anche misure in tema di immigrazione, è ora legge. Il voto, su cui il
Governo ha posto la questione di fiducia, è arrivato poco dopo le 20 di
mercoledì 28 novembre 2018. Il 26 novembre il governo aveva posto la questione
di fiducia sul decreto sicurezza e immigrazione, il decreto n.113/2018.
Secondo la legge
attualmente in vigore questo tipo di permesso può essere concesso ai cittadini
stranieri che presentano seri motivi, in particolare di carattere umanitario o
risultanti da obblighi costituzionali o internazionali dello stato italiano”.
In alternativa,
hanno diritto al permesso di soggiorno per motivi umanitari coloro che fuggono
da conflitti, disastri naturali o altri eventi di particolare gravità e che
provengono da paesi al di fuori dell’Unione europea.
Anche i cittadini
stranieri che non possono essere espulsi perché potrebbero essere oggetto di
persecuzione o che sono vittime di sfruttamento lavorativo o di tratta hanno
diritto a questa particolare tutela. Il loro permesso dura dai 6 mesi ai 2 anni
a seconda del caso e può essere rinnovato.
Il decreto
prevede l’abrogazione della protezione umanitaria.
Regole per la
revoca della protezione internazionale e dello status di rifugiato
Il decreto ha
identificato nuovi reati che comportano la revoca dello status di rifugiato o
la protezione internazionale.
Tra questi sono
stati inseriti la violenza sessuale, produzione, detenzione e traffico di
sostanze stupefacenti, rapina ed estorsione, furto, furto in appartamento,
minaccia, violenza o resistenza a pubblico ufficiale.
Il sistema di accoglienza
I titolari di
protezione internazionale o ai minori stranieri non accompagnati saranno gli
unici a poter usufruire del sistema Sprar dedicato all’accoglienza dei
richiedenti asilo e dei rifugiati.
Tempi più lunghi
per il trattenimento degli irregolari nei Cpr
L’articolo 2 del
decreto prevede che gli irregolari possono essere trattenuti nei Centri per il
rimpatrio, che hanno sostituito i Cie, e in altri luoghi fino a un massimo di
180 giorni. Ad oggi, il limite è di 90 giorni.
Per quanto
riguarda i fondi usati dai comuni per la creazione di sportelli informativi per
gli stranieri che vogliono sapere come accedere ai programmi di rimpatrio
volontario, il decreto stabilisce che verranno spostati al Fondo per i rimpatri
del ministero dell’interno.
Cittadinanza
La concessione
della cittadinanza ai discendenti degli emigrati italiani all’estero sarà più
difficile da ottenere e saranno estesi i requisiti di residenza necessari per
chiederla sia in caso di matrimonio che sulla base della residenza.
L’articolo 13 del
decreto prevede anche che la cittadinanza può essere revocata e negata al
soggetto condannato per reati legati al terrorismo.
Sicurezza urbana
Il decreto
stabilisce le modalità di ricognizione delle situazioni di occupazione e i
piani provinciali per le esecuzioni dei provvedimenti di sgombero, a cui devono
prendere parte i membri delle forze dell’ordine.
Per il 2018 è
previsto lo stanziamento di 16 milioni diretti alla polizia di Stato e ai
vigili del fuoco, cifra che raggiungerà i 50 milioni per gli anni successivi al
2019.
Inoltre, saranno
inasprite le sanzioni contro coloro che promuovono o organizzano l’invasione di
terreni o edifici e sarà incentivato l’utilizzo delle intercettazioni
telefoniche per coloro che commettono questo reato.
Tra i
provvedimenti, anche la sperimentazione dei taser da parte della polizia
municipale nei comuni con più di 100mila abitanti.
Lotta al
terrorismo
La parte del
decreto relativa al contrasto al terrorismo prevede che per noleggiare tir o
furgoni sia obbligatorio comunicare anticipatamente al Centro elaborazione i
propri dati identificativi, che verranno analizzati. Nel caso in cui dovessero
emergere delle situazioni di potenziale pericolo, le forze dell’ordine
riceveranno una segnalazione.
Salvini propone
la creazione di un Daspo per chi è sospettato di star preparando un attentato
oppure di essere affiliato a un’organizzazione terroristica.
Lotta alla Mafia
Per contrastare
le infiltrazioni mafiose nella pubblica amministrazione, il decreto prevede la
nomina di un Commissario straordinario in caso di segnalazioni di situazioni
anomale o di condotte illecite da parte di un Prefetto.
Gli immobili confiscati alle organizzazioni criminali possono essere
dati in affitto “sociale” alle famiglie in condizioni di disagio.
FONTE: TPI.IT
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