Il
lanciatore Vega - progettato, sviluppato e realizzato da Avio nello
stabilimento di Colleferro (Roma) - con la sua 13ª missione dalla Base Spaziale
di Kourou, nella Guiana francese, ha portato, 21 novembre in orbita Mohammed VI
– B, un satellite per l’osservazione terrestre a uso civile, costruito da
Thales Alenia Space e Airbus per il Regno del Marocco. Il satellite MOHAMMED VI-B sarà gestito da ingegneri e tecnici
marocchini. Esprimendo la sua grande soddisfazione, Giulio
Ranzo, Amministratore di Avio ha
detto: “Grazie al grande impegno della squadra Avio, Vega continua a volare con
successo”.
Mentre per Mustapha Kahhak, direttore
della Cartografia presso l'Agenzia Nazionale per la Conservazione del
territorio, il Catasto e la Cartografia di Rabat (Ancfcc), il satellite Mohammed VI - B “sarà un’arma importante per difendere il
territorio dal dissesto idrogeologico e per proteggere le aree urbane e quelle
agricole. Si tratta di un progresso importante che compie tutto il paese e
rientra nei piani del Re Mohammed VI e certamente si tratta di un evento
importante perché rafforzerà molto il mio lavoro. Potremo usare le foto
scattate da questo satellite per creare delle nuove mappe. Noi come agenzia del
territorio già usiamo queste tecnologie dal 2000. Il problema è che usavamo
immagini di altri satelliti e non potevamo avere ciò che veramente ci
interessava. Ora invece saremo indipendenti nel lavoro e l’uso di queste foto
topografiche sarà essenziale".
Una
illustrazione è stata presentata dall’ingegnere marocchino Tajjedine Rachidi
dei sistemi dei satelliti e professore di Informatica e Ingegneria informatica
alla Al Akhawayn Unversity di Ifrane, facendo sapere che il satellite Mohammed VI B apre chiaramente la
strada a una gamma completamente nuova di applicazioni civili quasi in tempo
reale. In quanto tale, molti dipartimenti dello Stato e del governo marocchino,
e in una certa misura il settore privato e la comunità di ricerca, avranno
accesso a dati di telerilevamento che consentiranno loro di tagliare i costi e
ottenere indipendenza dai fornitori di immagini satellitari, fare un passo da
gigante verso l’elaborazione di politiche pubbliche basate sui dati, stimolare
l’innovazione per nuovi servizi e prodotti a valore aggiunto e, ultimo ma non
meno importante, sviluppare ulteriormente la ricerca nazionale”.“Va notato che
il lancio di oggi è stato accolto con grande soddisfazione dai marocchini, in
quanto 5 giorni fa il Re, Sua Maestà Mohammed IV, ha inaugurato un treno ad
Alta Velocità da 3 miliardi di dollari,
che collega Tangeri e Casablanca accorciando efficacemente la distanza tra i
due principali poli industriali e commerciali del Marocco. Come in molte aree,
anche le capacità del Marocco nel telerilevamento saranno di grande beneficio per
l’Africa, dal momento che il Marocco è un ardente difensore dei modelli di
sviluppo Sud-Sud. Posso immaginare una serie di partnership bilaterali con i
paesi africani per lo sviluppo di capacità nelle applicazioni di
telerilevamento, e eventualmente in bisogni specifici, dell’acquisizione e
dell’uso della tecnologia satellitare, sia a livello tecnico che di business.
Questo naturalmente rafforzerà ulteriormente la posizione del Marocco come
leader all’interno dell’Unione Africana”.
Tajjedine
Rachidi ha spiegato poi che “alcuni mezzi di comunicazione di massa della
Spagna e dell’Algeria temono che questo nuovo satellite possa essere utilizzato
per ragioni strategiche come spiare o controllare la migrazione. Questo è
infondato, poiché gli esperti sanno che l’intelligenza e l’uso strategico, come
il controllo del flusso migratorio, richiedono una costellazione di satelliti
molto più grande per essere in grado di realizzare almeno un passaggio ogni 10
minuti per tracciare i movimenti delle persone”.
“L’attuale
configurazione di Mohammed VI A e B è una disposizione tipica per le
applicazioni civili”, conclude Rachidi.
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