Il
15 novembre 2018 resterà una data indimenticabile nella Storia contemporanea
del Marocco, segna infatti l'inaugurazione da parte del Re Mohammed VI ed il
Presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, della prima linea ad
alta velocità Ligne de Grande Vitesse (LGV) in Africa, il treno denominato “Al
Boraq” che collega Tangeri a Casablanca, che ha mobilitato investimenti di circa
2 miliardi di Euro ed è stato largamente sostenuto dallo Stato francese,
principale partner economico del Marocco.
“Al
Boraq”, è la coniugazione di una volontà del Re che fa dal settore dei
trasporti un impulso dello sviluppo economico del Regno e del “know-how” delle
imprese francesi attraverso un partenariato reciprocamente proficuo.
In 2
ore10 minuti contro 4 ore e 45 minuti attualmente, questa linea collegherà le
due regioni a forte potenziale economico, Tangeri-Tetuan-Al Hoceima e Casablanca
-Settat via la regione Rabat-Salé-Kénitra.
Oltre
al guadagno notevole in tempo di percorso, la linea permette di avvicinare le
città ed accelerare la mobilità tra le due metropoli, aumentare il numero di
passeggeri da 3 milioni all'anno a più di 6 milioni dal terzo anno, rafforzare
la sicurezza stradale e la tutela dell'ambiente.
Contribuirà
anche a liberare la capacità per il trasporto relativa all'attività del porto
di Tanger Med, a sviluppare la competenza ed il “know-how” nazionale,
promuovere il trasferimento di competenze ed iniziare lo sviluppo di un
ecosistema ferroviario locale che irradierà a livello regionale e continentale.
Questo importante progetto oltre a segnare un primato per tutto il continente,
è parte del grande piano di rinnovamento e sviluppo del paese. Le
infrastrutture, infatti, sono uno dei punti chiave su cui il Marocco punta
molto per agevolare la sua ascesa economica e attirare investitori
internazionali.
Infatti,
l'esperienza acquisita dal Marocco in questo settore potrebbe in seguito essere
perfettamente condivisa e reimpiegata all'internazionale, in particolare in
Africa nel quadro della politica di cooperazione Sud-Sud adottata dal Regno
marocchino.
Durante
la fase d'esecuzione dei lavori, il progetto ha permesso la creazione di 30
milioni di giorni di lavoro diretto ed indiretto, mentre tra la fase di
sfruttamento, il TGV Marocco dovrebbe generare 1.500 posti di lavoro diretti e
800 indiretti.
Interessato
a tutelare l'ambiente, questo progetto ha conciliato al massimo i vincoli
tecnici dell’opera d’arte e le esigenze ambientali ottimizzando la sua
integrazione al paesaggio, ma così evitando al massimo gli spazi naturali
sensibili. Molte azioni sono state attuate per salvaguardare gli equilibri
naturali.
“Progetto faro delle relazioni
bilaterali”, la LGV è vista dai francesi come una finestra per tentare di
ottenere altri contratti in Africa, che offre “numerose opportunità” nel
settore ferroviario. Il Marocco, si occupa di piazzarsi come “un hub africano”
per gli investitori stranieri.
Emmanuel Macron era accompagnato in
Marocco dai padroni delle imprese francesi che hanno partecipato al progetto:
Alstom (fornitura dei rami), il consorzio Ansaldo-Ineo (segnaletica e telecom),
Cegelec (sottostazioni elettriche) ed il consorzio Colas Rail-Egis Rail (vie e
sospensioni a catenaria). La Sncf garantisce l'assistenza al controllo di
lavoro presso l'Ufficio nazionale delle ferrovie marocchine (ONCF).
Sul
primo viaggio del treno ad alta velocità, partito dalla stazione di Tangeri,
sono saliti a bordo anche il Re del Marocco Mohammed VI e il Presidente della
Repubblica francese, Emmanuel Macron fino alla stazione Rabat-Agdal.
Video France 24 TV
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