mercoledì 26 settembre 2012

ONU: Mali sollecita il sostegno del Marocco


La crisi del Mali : il Premier maliano Cheikh Modibo Diarra sollecita il sostegno del Marocco

Il Premier ministro maliano Cheikh Modibo Diarra ha dichiarato, martedì 25 settembre 2012 alla sede dell’ONU a New York, che suo paese sollecita il sostegno del Marocco in qualità di membro non permanente in seno del Consiglio di Sicurezza per avviare una strategia per l’uscita dalla crisi maliana.
La sua dichiarazione alla mass media, fatta dopo il suo incontro con il SAR Principe  Moulay Rachid, sottolineando di avere riportato al Principe della strategia ritenuta dal Mali per una uscita dalla crisi.
L’incontro tra il Prince Moulay Rachid e il responsabile maliano è avvenuto in presenza di Taib Fassi Fihri, Consigliere del Re Mohammed VI, Saad Eddine El Otmani, ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione, e Mohamed Loulichki, rappresentante permanente del Marocco all’ONU.
Il Principe Moulay Rachid rappresenta il Re Mohammed VI ai lavori della seduta 67 dell’Assemblea generale de l'ONU. 

Yassine Belkassem

giovedì 20 settembre 2012

Mariasandra Mariani: "i miei rapitori provengono dai campi del Polisario in Algeria"

Mariasandra Mariani: "i miei rapitori provengono dai campi del Polisario in Algeria"

A cinque mesi dal rilascio la donna sequestrata in Algeria dai terroristi dell’AQMI ricorda la sua terribileesperienza: "i miei rapitori provengono dai campi dei saharawi in Algeria".

Esattamente cinque mesi fa, il 18 aprile scorso, Mariasandra Mariani era atterrata all’aeroporto militare di Ciampino dopo esser stata liberata dalla prigionia in Algeria, durata ben 440 giorni e iniziata il 2 febbraio 2011, mentre si trovava a Djanet, nel deserto algerino.
A 5 mesi distanza di quei drammatici momenti, il martedì 18 settembre, Mariasandra Mariani era a Empoli per ripercorrere quell’esperienza che l’ha segnata per tutta la vita. Con lei anche il sindaco di San Casciano Val di Pesa, Massimiliano Pescini, il quale per mesi e mesi ha seguito la vicenda, sperando nel ritorno della concittadina la quale, il 26 aprile scorso, fu ospite di un consiglio comunale straordinario.
L’occasione era la presentazione alla stampa di un libro sulla sua vicenda realizzato da Antonio Taddei e Andrea Ciappi per Ibiskos Editrice Risolo, dal titolo ‘Ritorno dall’incubo’, presto nelle librerie per la collana ‘Babylon’ con la presenza degli autori.
A fianco di Mariasandra nella conferenza stampa a Empoli c’era anche Azizi Mohamed, la guida algerina di Tamarnaste che l’ha sempre accompagnata per i deserti dell’Algeria, con il quale parla in francese.
Mariasandra e Aziz sono amici ormai da anni: già nel 2010, per esempio, dall’Algeria lui era venuto in Toscana, ospite della famiglia Mariani. “Dopo l’episodio è andato dalla Gendarmeria locale a riferire come abitudine dettate dai terroristi per dare la notizia sui rapimenti.
Sulle domande di Yassine Belkassem coordinatore della Rete delle associazioni della comunità marocchina in Italia, collaboratore di Ajialpress e Notizie Geeopolitiche, sul rapporto dei rapitori e i campi dei separatisti Polisario di Tindouf, Mariasandra ha confermato che Adnane Abou walid saharawi proviene dei campi del Polisario, ma non è l’unico, ci sono tanti saharawi nel branco dell’organizzazione terroristica AQMI e MUJAO, ha fatto sapere. Le risposte alle domande di Yassine hanno durato quasi dieci minuti da 55 minuti in totale.
Per le domande ad Azizi Mohamed, che sta cercando di stabilirsi in Italia, sul il perché i terroristi hanno sequestrato Mariasandra e hanno rilasciato Azizi? La risposta era chiara e tonda: “i rapitori cercano gli stranieri e le personalità statali algerine”, aggiungendo che “i rapitori non hanno alcun guadagno per sequestrarmi”.
Vede il video dell’incontro con Mariasandra Mariani alla Ibiskos Risolo di Empoli sul quotidiano online Gonews.it

http://www.gonews.it/articolo_152888_Il-Ritorno-dallincubo-di-Mariasandra-Mariani-Torner-nei-luoghi-del-mio-rapimento-incontrer-Rossella-Urru-VIDEO-FOTO.html 


venerdì 14 settembre 2012

Primo Dialogo Strategico Marocco – USA


Primo Dialogo Strategico Marocco – USA
Yassine Belkassem
Si è tenuta giovedì 13 settembre 2012 a Washington (USA) la prima sessione di Dialogo Strategico americomarocchino presieduta dalla Segretario di Stato americano, Hillary Clinton e il suo omologo Ministro degli Esteri marocchino Saad Dine El Othmani.
Rapporti millenari e fruttuosi tra Marocco e gli Stati Uniti d’America:
Il Regno del Marocco è stato il primo paese a riconoscere l’indipendenza degli USA nel 1777 e il Trattato d’Amicizia tra i due paesi che è stato rettificato dal Senato americano, il 18 luglio 1787, rimane il più antico Trattato tra USA e le altre nazioni.
Il Marocco è l’unico paese arabo ad avere stabilito un patto di cooperazione con gli USA. Questo dialogo strategico è l’opera di 13 anni di riflessioni avviate da Sua Maestà il Re Mohammed VI, per la promozione delle relazioni bilaterali tra i due paesi.
Il Marocco, che è stato nominato alleato maggiore non NATO degli USA ed è stato un partecipante attivo nelle numerose missioni di Pace nel mondo. Nel quadro del Comitato Consultivo della Difesa bilaterale, il Regno del Marocco partecipa regolarmente agli esercizi di allenamento congiunti con l’Esercito americano.
Il Primo Dialogo Strategico:
 Il Dialogo Strategico si concentra sulle opportunità di una cooperazione più stretta nei settori ben definiti e profondamente collegati uno con l’altro: la politica, la sicurezza, l’economia, e la cultura e l’educazione.
Nello Dialogo Strategico, i due paesi si impegnano a rafforzare la loro cooperazione per la lotta contro le menacce alla pace e la stabilità internazionali emanate da gruppi terroristici nella regione MENA e altrove, e che cercano di perturbare le aspirazioni legittime dei popoli della regione verso la democrazia, lo sviluppo economico e sociale, e il rispetto dei diritti umani universali.
I due paesi riconoscono la necessità urgente di una cooperazione stretta per promuovere un regolamento durevole al conflitto artificiale nella regione marocchina del Sahara per creare una regione più stabile e migliorare le condizioni di vita della sua popolazione. Tale regolamento permetterà, inoltre, all’Unione del Magreb Arabo di lavorare efficacemente in qualità di organizzazione regionale per migliorare la vita delle popolazioni della regione attraverso iniziative di sicurezza, politiche, economiche, commerciali e sociali più integrate.
Nel Primo Dialogo Strategico gli USA reiterano il loro sostegno all’iniziativa marocchina d’autonomia proposta per il Sahara, come sforzo serio, credibile e realistico per pervenire ad un regolamento politico giusto e durevole cio che fornirà ai cittadini locali delle nuove opportunità per governare i propri affari locali con dignità e fiducia nell’ambito della sovranità marocchina.
I due governi sono determinati a lavorare insieme come interlocutori per promuovere lo sviluppo umano ed economico nella regione.  Il Marocco e gli USA riconoscono che la sicurezza economica e la creazione di lavori sono cruciali per il successo delle riforme politiche in Marocco, e che i progressi del Marocco possano servire d’esempio di un paese progressista arabo ben riuscito. A questo riguardo, si sono convenuti di creare un gruppo di lavoro economico che focalizzerà inizialmente tre questioni: la sicurezza alimentare; lo sviluppo dell’energia nei settori di carboni e delle rinnovabili per rispondere alle esigenze dei consumatori marocchini e per obbiettivi nazionali dell’energia americana; e una realizzazione più completa dei rapporti commerciali ed investimenti appoggiandosi sull’Accordi di Libero Scambio (ALE).
Secondo il primo Dialogo Strategico, gli USA appoggiano l’inclusione del Marocco nei programmi che sostengono il progresso economico e democratico nella regione MENA. In questo quadro i due paesi convengono di cooperare in vista di un secondo Compact Millennium Challenge Corporation per ancorare gli impegni degli USA alla prosperità del Marocco e della regione.
In questa prima sessione di Dialogo Strategico, gli USA riconoscono che il Marocco gioca un ruolo positivo nello sviluppo nei paesi dell’Africa subsahariana e del Sahel che sono minacciati dalla propagazione della criminalità, l’estremismo e il terrorismo al livello regionale. I due governi hanno reso noto che sarà imminente sviluppare un protocollo d’intesa sull’aiuto alla cooperazione triangolare tra l’Agenzia americana per lo Sviluppo Internazionale (USAID) e il Ministero degli Affari Esteri del Marocco (MAE).
“Il Dialogo strategico tra Marocco e USA è il frutto degli sforzi costanti del Re Mohammed VI con le diverse amministrazioni americani” sottolinea la Presidente della Commissione degli Affari Esteri della Camera dei rappresentanti del Congresso americano, Ileana Ros-Lehtinenm che si è congratulata con il Sovrano per le riforme del Codice di Famiglia, il consolidamento dei diritti della donna e la riforma della giustizia iniziate dalla Sua accessione al Trono.
La congresswoman repubblicana ha osservato che questo nuovo quadro di partenariato s’inserisce nella logica delle “relazioni secolari tra i due paesi” dicendo ottimista per l’avvenire del partenariato tra Marocco ed USA.
Quanto al suo collega democratico, Steve Cohen, ha felicitato l’eccellenza delle relazioni tra il suo paese e il Marocco, un “alleato importante” in Africa, evidenziando l’azione comune di Washington e Rabat in seno delle Istanze internazionali e particolarmente nel Consiglio di Sicurezza dell’ONU.

Missione delle ONG americane dei diritti dell’Uomo in Sahara marocchino

Missione delle ONG americane dei diritti dell’Uomo in Sahara marocchino

Yassine Belkassem

Le organizzazioni di difesa dei diritti dell’Uomo americana “Leadership Council for Human Rights” e “Teach the Children International”, guidate da Kathryn Cameron Porter e Nancy Huff, stano visitando le province saharawi del Marocco per lo scopo di valutare le realizzazioni socio economiche e la situazione dei diritti dell’Uomo in Sahara marocchino.
Nella la dichiarazione alla mass media nazionali ed internazionali le due militanti americane Nancy Huff e Kathryn Porter Cameron hanno affermato che l’iniziativa marocchina di autonomia locale per le province saharawi marocchine è saggia, sottolineando che il ritorno dei saharawi di Tindouf in Madrepatria, il Marocco, è una necessità pressante per mettere fine alla loro sofferenza.
Durante l’incontro con i notabili e chioukh di tribù saharawi la delegazione delle ONG ha ribadito che l’autonomia locale, come esperienza ben riuscita in diversi paese (Italia, Spagna, Belgio …) e permette alle famiglie saharawi di riunirsi dopo anni di separazione e di vivere in dignità nel loro paese il Marocco. “Il mantenimento dei campi di Tindouf è una perdita di tempo, è il momento di permettere ai saharawi di Tindouf di ritornare alla loro madrepatria e di raggiungere i loro cari”, ha affermato la presidente dell’ONG "Teach the Children International", Nancy Huff. 
Durante il loro incontro con il Presidente e membri del Consiglio municipale saharawi di Laayoune, la signora Huff che aveva effettuato una lunga missione nei campi di Tindouf in Algeria, ha indicato di aver rivelato durante la sua visita nei campi, diverse violazioni dei diritti dell’Uomo, in cui i furti e deviazioni degli aiuti umanitari internazionali destinati alle popolazioni dei campi.
Inoltre, la presidente del "Leadership Council for Human Rights", Kathryn Porter Cameron ha fatto presente la preoccupazione della società americana quanto alla situazione dei diritti dell’Uomo nei campi di Tindouf.
Le due leader dei diritti dell’Uomo americane, indagheranno durante la loro missione nelle province Sud del Marocco sui diversi cantieri della regione, economici, sociali e sulla situazioni dei diritti dell’Uomo e visiteranno la MINURSO e il Consiglio Nazionale dei Diritti dell’Uomo a Laayoune.
Da segnalare che la delegazione delle ONG americane stanno aspettando il permesso dalle autorità algerine per recarsi nei campi di Tindouf. Per ora, la delegazione ha fatto sapere che, la sua richiesta d’autorizzazione algerina per visitare questi campi non ha avuto risposta.
Da ricordare che questa visita s’inserisce nel quadro di valutare la situazione dei diritti dell’Uomo in Sahara e nei campi di Tindouf, e che la delegazione elaborerà un rapporto sulla situazione e lo sommetterà al Congress US, Casa Bianca, Dipartimenti di Stato e ai membri del Consiglio di Sicurezza dell’ONU.

L’ONG americana LCHR in attesa di autorizzazione dall’Algeri per visitare i campi saharawi a Tindouf


URGENTE 
L’Organizzazione Leadership Council  for human Rights and Teach the Children International in attesa d’autorizzazione algerina per visitare i campi di Tindouf in Algeria

L’organizzazione di difesa dei diritti dell’Uomo americana “Leadership Council for Human Rights and Teach the Children International”, guidata da Kathryn Cameron Porter e Nancy Huff, sta visitando le province saharawi del Marocco per l’obbiettivo di valutare la situazione dei diritti dell’Uomo in Sahara marocchino.
 La stessa ONG sta aspettando il permesso dall’autorità algerine per recarsi nei campi di Tindouf in Algeria. Per ora, la delegazione ha fatto sapere, che la sua richiesta d’autorizzazione per visitare questi campi non ha ancora avuto risposta.
Da ricordare che questa visita s’inserisce nel quadro di valutare la situazione dei diritti dell’Uomo in Sahara e nei campi di Tindouf, e che la delegazione elaborerà un rapporto sulla situazione e lo sommetterà al Congress US, Casa Bianca, Dipartimenti di Stato e ai membri del Consiglio di Sicurezza dell’ONU.

Yassine Belkassem

giovedì 13 settembre 2012

Leadership Council for human Rights and Teach the Children International in Sahara


Leadership Council  for human Rights and Teach the Children International in Sahara
Kathryn Cameron Porter


 L’organizzazione di difesa dei diritti dell’Uomo americana “Leadership Council for Human Rights and Teach the ChildrenInternational”, ha reso noto ieri un comunicato stampa relativo alla missione di militanti dei diritti dell’Uomo nelle province saharawi del Marocco per l’obbiettivo di valutare la situazione dei diritti dell’Uomo in Sahara marocchino e nei campi di Tindouf in Algeria.
La delegazione guidata da Kathryn Cameron Porter and Nancy Huff, è arrivata a Laayoune in Sahara marocchino e ha richiesto il permesso di visitare i campi di Tindouf in Algeria.
Alla fine delle visite, la delegazione americana elaborerà un rapporto sulla situazione e lo sommetterà al Congress US, Casa Bianca, Dipartimento di Stato e ai membri del Consiglio di Sicurezza dell’ONU.

martedì 11 settembre 2012

الذكرى 59 لاستشهاد البطل علال بن عبد الله معلمة مضيئة في سجل تاريخ المملكة الزاخر بالأمجاد والبطولات


الذكرى 59 لاستشهاد البطل علال بن عبد الله معلمة مضيئة في سجل 
تاريخ المملكة الزاخر بالأمجاد والبطولات
تحل يومه الثلاثاء، الذكرى 59 لاستشهاد البطل علال بن عبد الله، التي تشكل معلمة مضيئة في سجل تاريخ المملكة الزاخر بالأمجاد والبطولات.
وذكرت المندوبية السامية لقدماء المقاومة وأعضاء جيش التحرير، في مقال بالمناسبة، أن الشهيد علال بن عبد الله عبر عن قمة الحس والوعي الوطني عندما امتدت يد المستعمر في 20 غشت 1953 إلى رمز سيادة الأمة جلالة المغفور له محمد الخامس، طيب الله ثراه وأسرته الشريفة لتقدم على نفيه.
ولقد توهم المستعمر أنه بفصله بين الملك وشعبه، سيخمد جذوة الروح الوطنية والمقاومة، لكن التحام المغاربة الوثيق وترابطهم المتين قمة وقاعدة كان القوة المتراصة والصخرة الصلبة التي تحطمت عليها مؤامرة المستعمر، وأفشلت مخططاته التي كانت ترمي إلى طمس هوية المغرب والنيل من سيادته.

لم يكن لمؤامرة ومخططات الاحتلال إلا أن تقوي وتعزز صفوف الفدائيين وتؤجج روح الثورة المباركة في نفس الشعب المغربي الأبي، وأصبح يوم 20 غشت رمزا للآصرة المتينة التي تشد العرش بالشعب في مسيرات وملاحم المغرب المتجددة، باعتباره محطة بارزة ومنعطفا حاسما في سجل الكفاح الوطني.
ومما جاء في خطاب جلالة الملك محمد السادس في حق الشهداء والمجاهدين بمناسبة الذكرى 46 لثورة الملك والشعب «ونحرص على أن نؤكد أننا التزاما منا بالميثاق النضالي الذي سلمه لنا والدنا بعد أن تسلمه من جدنا يرحمه الله وإياه، ومتابعة للبناء الشامخ الذي أقاماه وتشبثا بالآصرة المتينة التي تشدك إلينا وتشدنا إليك، نحيي هذه الذكرى الوطنية المجيدة وسنواصل إن شاء الله إحياءها باعتبارها ذكرى لأمة كلها، تحتم علينا على الدوام استحضار أرواح جميع المقاومين والتزود من جهادهم المتفاني، والتذكير بما بذلوه من تضحيات كبيرة في شتى الأقاليم ومختلف المواقع مع إشادة خاصة بالعلماء ورجال الفكر والسياسة وطبقة العمال والفلاحين، والتنويه بدورهم العظيم في تحرير البلاد ومزيد من العناية بأسرهم والترحم على شهدائهم الأبرار، ودعوة العلي القدير أن يجعلهم إلى جانب والدنا وجدنا المكرمين مع الذين أنعم الله عليهم من النبيئين والصديقين والشهداء والصالحين وحسن أولئك رفيقا».
والشهيد علال بن عبد الله بن البشير الزروالي يعتبر واحدا من صفوة الشهداء الأبرار الذين برهنوا بجهادهم وافتدائهم بالروح وبالدم، عن سمو الروح الوطنية والمقاصد النبيلة للاستماتة والتفاني في حب الوطن. هذا البطل الذي رأى النور بجرسيف بقبيلة هوارة إقليم تازة حوالي سنة 1916 ، واشتغل قبل امتهان حرفة الصباغة بمسقط رأسه لينتقل بعد ذلك إلى مدينة الرباط حيث استقر بحي العكاري، واستطاع ربط علاقات مع عدد كبير من التجار بالمدينة ورجالاتها ووطنييها لما عرف عنه من خصال حميدة وأخلاق حسنة وسجايا فاضلة وما تميز به من غيرة عالية على وطنه وتشبث بالمقدسات الدينية والوطنية.
هكذا بادر هذا الوطني الغيور والمقاوم الجسور إلى القيام بعمل بطولي وشجاع سيظل خالدا في ذاكرة التاريخ فداء لملكه، حيث تصدى يوم الجمعة 11 شتنبر 1953 لموكب صنيعة الاستعمار «ابن عرفة» الذي كان متوجها صوب مسجد أهل فاس لأداء صلاة الجمعة، ليعبر بهذه الخطوة المقدامة عن قمة الشعور الوطني ومدى تمسك المغاربة بملكهم الشرعي وموقفهم الرافض للفعلة النكراء للاستعمار حينما امتدت يده في 20 غشت 1953 إلى رمز البلاد وأسرته الشريفة وأقدمت على نفيه بعيدا عن الوطن، اعتقادا منها بأن إبعاد السلطان الشرعي عن العرش وفصله عن شعبه سيخمد جذوة الروح الوطنية والمقاومة.
انطلق الشهيد علال بن عبد الله بسيارة من نوع «فورد» رمادية اللون بسرعة في اتجاه موكب السلطان المفروض «ابن عرفة» وبيده سكين لطعنه به. غير أن ضابطا استعماريا ارتمى عليه معترضا سبيله، وفي نفس اللحظة، أطلق النار مجموعة من رجال البوليس السري كانوا متواجدين بنفس المكان على الشهيد علال بن عبد الله حيث سقط على الأرض مصابا بثماني رصاصات، خمس منها في الصدر والجبين وثلاث في الظهر، فجسد بعمليته الاستشهادية روح النضال الوطني في مواجهة الاحتلال وقمة الروح الوطنية باسترخاص النفس وافتداء الروح التي هي أعز ما عند الإنسان في سبيل المقدسات الدينية والوطنية.
وتلقى المغاربة أصداء هذه العملية التاريخية بفرحة عارمة ألهبت الحماس الوطني، وأججت روح المقاومة لتتوالى فصولها عبر عمليات نضالية رائدة لمنظمات وتشكيلات وخلايا الفداء التي كانت تستلهم قوتها من المواقف الشهمة للملك المجاهد ويقينه بحتمية انتصار إرادة الوطن.
لقد أبى جلالة المغفور له محمد الخامس إلا أن يجعل من بين أيام المغرب الوطنية يوما خاصا للاحتفال برموز المقاومة الوطنية، واستحضار الملاحم العظيمة التي بصمت سجل كفاح الشعب المغربي ضد الاحتلال، حيث قال رحمة الله عليه في خطابه التاريخي يوم 18 يونيو 1956 «إن الشعب المغربي مفطور على الاعتراف بالجميل ولن ينسى عمل أولئك الذين كان لهم فضل المقاومة سواء بالسلاح أو اللسان أو المال، وإنه لجدير بذكرى المكافحين أمثال الزرقطوني وعلال أن يخصص لهم يوم يكون أحد أيامنا المشهودة لتكون ذكرى لائقة بنضالهم، ناطقة بعظمة كفاحهم».
كما حرص جلالة المغفور له محمد الخامس في السنة الموالية أثناء الاحتفال بذكرى ثورة الملك والشعب على أن يشيد بالشهيد علال بن عبد الله قائلا «لقد أبينا إلا أن نظهر اليوم عنايتنا بإزاحة الستار عن اللوحة التذكارية المقامة في المكان الذي سقط فيه المغفور له علال بن عبد الله، ذلك البطل الصنديد الذي برهن على أن العرش منبعث من صميم الشعب المغربي وأنه من كيانه وضمان وجوده وسيادته، فهب يفتديه ويفتدي الأمة المجسمة فيه بروحه حتى سقط في ميدان الشرف صريعا، مخلفا للأجيال أعظم الأمثلة على التضحية والغيرة وحسن الوفاء».
لقد كان لهذه العملية البطولية والجريئة للشهيد علال بن عبد الله أثرها البالغ في زعزعة كيان الاستعمار، وتلقى المغاربة أصداء هذه المعلمة التاريخية باستبشار وفرح عارم اندلعت على إثرها المقاومة المغربية، وتوالت فصولها من خلال عمليات نضالية رائدة بمباركة من الملك المجاهد الذي كان يؤمن بحتمية انتصار الثورة على الظلم والطغيان.
وتوالت العمليات الفدائية، وانطلقت شرارة جيش التحرير بشمال المملكة في فاتح أكتوبر 1955 وتكاملت هذه الطلائع من خلايا المقاومين والفداء في العمل من أجل عودة الشرعية، وتكلل الجهاد بانتصار إرادة الأمة المغربية وعودة ملكها الشرعي وأسرته الكريمة إلى أرض الوطن.
وإن أسرة الحركة الوطنية والمقاومة وجيش التحرير وهي تخلد هذه الذكرى، لتستحضر باعتزاز رمزية البطل الشهيد علال بن عبد الله مستلهمة قيم ملحمة الاستقلال والوحدة لتنوير أذهان الناشئة بالروح الوطنية الخالصة، ومواقف المواطنة الإيجابية والملتزمة في سياق وطني يوطد البناء المؤسساتي ويعزز دولة الحق والقانون ويبرز الهوية المغربية بكل تجلياتها وتمظهراتها في ملاحم الحاضر والمستقبل.
Alittihad.press.ma 

Tindouf/Algeria: Il cantante Najem Allal rapito dai separatisti “Polisario” è avvertito di abbandonare i campi di Tindouf se vuole che non l’uccidono


Il cantante Najem Allal rapito dai separatisti “Polisario” è avvertito di abbandonare i campi di Tindouf se vuole che non l’uccidono

Tindouf 11/09/12
Najem Allal cantante saharawi e oppositori ai separatisti del “Polisario” era in sit-in di protesta contro Kerry Kennedy e suoi attivisti del RFK Center.
Di quanto è stato annunciato dal Forum di Sostegno agli Autonomisti di Tindouf (FORSATIN), Najem Allal è stato vittima da un rapimento dai miliziani del “Polisario”.
L’artista saharawi, vivace oppositore al “Polisario” rientrava alla sua tenda dal luogo del suo sit-in di protesta insieme a tutte le tribù oppositrice, in seguito al rifiuto della Kerry Kennedy presidente del RFK Center di incontrali durante la sua recente visita ai campi.
Najem è stato prelevato da persone armate e portato con forza ad una destinazione sconosciuta. Dopo aver saputo del rapimento, la sua famiglia e parecchi amici hanno organizzato una manifestazione davanti alla della casa del capo del “Polisario” Hamatu Hadhun alias Mohamed Abdelaziz per chiedere la sua immediata liberazione.
Dopo due giorni, temendo che la protesta si allarga, il “Polisario” ha fatto una marcia indietro e libera Najem Allal.
La tortura e la vessazione sono al quotidiano contro coloro che osano di criticare i separatisti, per questo, Najem ha affermato che è stato vittima di ogni tipo di abusi, insulti e maltrattamenti.
Secondo FORSATIN, Najem ha ricevuto dalla bocca dai rapitori una menaccia di morte se non va via dai campi del “Polisario”.


MAROCCO E USA: DIALOGO STRATEGICO


MAROCCO E USA: DIALOGO STRATEGICO

Di Yassine Belkassem
11/09/12
Il Dipartimento di Stato americano annuncia che la prima sessione di dialogo strategico tra Marocco e gli USA si terrà giovedì 13 settembre.
“Posso confermare che la Segretario di Stato Hillary Clinton rincontrerà,  giovedì 13 settembre, il suo omologo marocchino Saad Dine El Otman. I due responsabili procederanno insieme al lancio di Dialogo strategico tra gli Stati Uniti ed il Marocco”, ha dichiarato il portavoce aggiunto del Ufficio di Affari del Medio Oriente in seno al Dipartimento di Stato, Andy Halus.
Da ricordare che il Ministro delegato agli affari Esteri marocchino Youssef Amrani aveva evocato questa nuova era di sviluppo delle relazioni Marocco – americane durante la sua visita a Washington nel luglio scorso, dichiarando che aveva appurato dagli interlocutori americani “una volontà di andare aldilà del quadro attuale in vista di esplorare con il Marocco delle nuove opportunità, nell’ambito di ciò che esiste e di ciò che siamo determinati a creare in termine di strumenti novatori di questa relazioni bilaterale”.
Il Marocco è un grande alleato dell’USA e tra i due paesi è siglato un Accordo di libero scambio dal 2006.







venerdì 7 settembre 2012

Kerry Kennedy ha costato 140 milioni di dollari all’Algeria per 24 ore a Tindouf


Algeri: Kerry Kennedy, presidente di RFK Center era in missione in Sahara marocchino ed in Algeria a Tindouf accompagnata da “predicatori evangelisti della chiesa ‘Rock of Jesus’”.

Il giornale online algerino, AlgeriaTimes”, ha pubblicato che Kerry Kennedy,  presidente del centro pro i separatisti del polisario, RFK Center, ha costato all’Algeria la paga di 140 milioni di dollari per la sua breve e ristretta visita a Tindouf che ha durato solo 24 ore a causa dei manifestazioni degli oppositori al “polisario”.
Secondo “Algeria Times, Kennedy, negoziando con il regime algerino, aveva condizionato per un certo numero di punti, la sua visita in Marocco ed in Algeria a Tindouf e la sua produzione di un rapporto antimarocchino.
Secondo lo stesso giornale, Kerry Kennedy era accompagnata da una commissione di predicatori evangelisti appartenenti alla chiesa americana dettaRock of Jesus Church ’, presentati alla stampa come attivisti dei diritti dell’uomo, il loro libero accesso ai campi di Tindouf era la condizione di Kennedy.
Questi evangelisti hanno incontrato il capo dei separatisti alias Mohamed Abdelaziz con il quale sono convenuti che la chiesa prenderà incarico interamente i contenuti dei programmi di vacanze in USA per 500 bambini dei campi di Tindouf.
Kennedy e i suoi accompagnatori hanno, inoltre, posato la condizione di essere i supervisionatori dell’integrazione di un programma di insegnamento della lingua inglese nei campi, usando materiali pedagogici concessi dalla chiesa americana, conosciuta per le suoi offensivi evangelisti e attivo proselitismo. 

Rossella Urru rinvia la cerimonia a Ravenna per la cittadinanza onoraria: «Non sono tranquilla»


 «Rossella Urru - scrive il sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci, in una nota inviata alla stampa - mi ha chiesto di spostare più avanti la data, che avevamo concordato pochi giorni fa per il 15 settembre, della cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria votata a fine luglio dal consiglio comunale a larghissima maggioranza. Accolgo senza riserve la sua decisione, con rispetto e partecipazione alle sue motivazioni». La cooperante sarda che si è laureata a Ravenna e per il Comune ravennate ha seguito un progetto dedicato al Saharawi, è stata in mano a sequestratori africani per nove mesi: «Spero – ha scritto la 30enne a Matteucci – comprenda la mia necessità di non abbandonare per il momento la Sardegna per impegni ufficiali, finché il mio animo non sarà di nuovo tranquillo. Solo pochi giorni fa è stata data la notizia che sarebbe stato giustiziato un ragazzo, Tahar, più o meno della mia età, viceconsole algerino sequestrato a Gao da chi ha sequestrato anche me».
Di seguito il testo completo della lettera inviata via mail al sindaco Fabrizio Matteucci dalla giovane cooperante sarda.
Gentile Sindaco Matteucci,
Come d’accordo, il 15 Settembre sarei dovuta essere a Ravenna per ricevere la cittadinanza onoraria, nel quadro di festeggiamenti più ampi per le giornate del volontariato. Non può che farmi onore un riconoscimento di questo tipo, riconoscimento che accetto anche in nome e per conto di tante altre persone che hanno condiviso e condividono con me la scelta della cooperazione e la sfortuna del sequestro.
Spero tuttavia comprenda la mia necessità di non abbandonare per il momento la Sardegna per impegni ufficiali, finché il mio animo non sarà di nuovo tranquillo.
Solo pochi giorni fa è stata data la notizia che sarebbe stato giustiziato un ragazzo, Tahar, più o meno della mia età, viceconsole algerino sequestrato a Gao da chi ha sequestrato anche me. Altri sequestrati aspettano in Mali da due anni di essere liberati, così come aspetta Giovanni Lo Porto, così come aspettano altri in Kenya, Nigeria e altrove.
In questo momento così delicato di ritorno alla vita, ho bisogno di ritrovarmi nelle dimensioni che mi sono più mie, ho bisogno di ritrovarmi come persona al di là delle immagini di me, affinché ‘il sequestro non mi sequestri’, parafrasando un caro amico.
Per questi motivi, mi sento di chiederLe, sicura della comprensione della vostra città, se fosse possibile rimandare a giorni migliori e nel quadro di una cerimonia molto intima il ricevimento di quest’onorificenza.
Colgo l’occasione per ringraziare ancora ed infinitamente la città e la cittadinanza di Ravenna per il sostegno che ha dato a me e alla mia famiglia durante il mio sequestro.

Jeune Afrique: L'Algeria "una bella addormentata" dove niente si muove in un Magreb dove tutto si cambia


Jeune Afrique:  L'Algeria "una bella addormentata" dove niente si muove in un Magreb dove tutto si cambia

Il settimanale “Jeune Afrique” ha sottolineato l'immobilismo dell'Algeria, "una bella addormentata" in un mondo arabo in evoluzione che tarda a concretizzare le riforme per rassicurare i suoi cittadini, il tutto sul fondo di proteste popolari.
"Da 2011, il mondo arabo si evolve a velocità grande V. Nel Marocco, in Tunisia, in Libia o in Egitto (…) si cambia tutto. In Algeria, invece, niente si muove", scrive la pubblicazione nel suo ultimo numero.
Una letargia che riesce, secondo l'editorialista, "del meno in apparenza, poiché anche per i più fini conoscitori di questo paese, poco accessibile al comune dei mortali, riescono ad decriptare ciò che accade in Algeria, tanto più che "la comunicazione non è la prima qualità dei suoi dirigenti."
"Niente, non un suono, non un'immagine, non un movimento in provenienza di Algeri, eccetto le proteste infeltrite - e passabilmente inquietanti - di una popolazione confrontata ad un'estate punibile, punteggiata di tagli di acqua e di guasti di elettricità", constata l'editorialista Marwane Ben Yahmed.
Per puntellare questa constatazione di immobilismo in Algeria, rileva particolarmente il ritardo di concretizzazione delle riforme promesse al rischio che la popolazione perde pazienza.
"Si aspettava un nuovo governo all'uscita delle legislative del mese di maggio? Niente si è venuto. Sette ministri sono stati costretti di lasciare la squadra al potere per rispettare la regola del no-cumulo dei mandati. Non sempre sono stati sostituiti. La futura Costituzione, annunciata per la fine di 2012? La commissione supposta a redigere non è ancora a posto."
Globalmente, l'editorialista considera che questo paese "da' l'impressione di accartocciarsi su di sé, mentre i suoi figli aspettano che le cose cambino, che saltino infine le gogne politiche, sociali o culturali che lo paralizzano e gli vietano di sfruttare pienamente suo formidabile potenziale."
"Il tempo preme e la pazienza degli algerini, poco rinomati per il loro stoicismo, ha dei limiti. Meritano, soprattutto, che li si rassicura. E che si illumina il loro avvenire", conclude l'editorialista Marwane Ben Yahmed.


Algeria: Un gruppo islamista saharawi condanna l'Algeria in seguito all'esecuzione del suo vice console


Un gruppo islamista saharawi condanna l'Algeria in seguito all'esecuzione del suo 
vice console
Il movimento “I Figli del Sahara per la Giustizia Islamica”, ha pubblicato un video condannando fermamente  "il regime dei generali", dopo l’uccisione, sabato scorso, del vice console algerino, Tahar Touati, detenuto dal gruppo terrorista MUJAO, dopo la scadenza dell’ultimatum, dato dal gruppo al regime algerino, per accordare sulla sua liberazione.  
Alla registrazione diffusa dal sito mauritano “Sahara Media”, appare un individuo al viso coperto presentato con nome Lamin Bouchneb alias Tahar Abou Aicha, con un accento Hassani, condannò il regime "dei generali"  chi secondo lui “non ha fatto niente per salvare Tahar Touati che aveva fatto appello al valoroso popolo algerino per salvarlo… se si trattasse di uno dei loro figli, avrebbe dato tutto per salvarlo"  martella Bouchneb.
“come possiamo rimanere sotto controllo dei generali chi hanno volato i nostri beni, e ci hanno umiliati e privati di ogni diritto fino al recente taglio di acqua e elettricità”, aggiunge l’islamista.  
Il movimento “I Figli del Sahara per la Giustizia Islamica” nato nell'ottobre 2007, si era attaccato, in seguito di una notizia arrivata ad una compagnia petrolifera ed ad un aeroporto in Algeria.
Dopo un dialogo che i suoi membri avevano avuto con il regime, il movimento aveva momentaneamente, sospeso i suoi atti violenti, prima di riprenderli in seguito a ciò che ha considerato come contrazione del regime algerino sui propri impegni.