mercoledì 28 giugno 2017

Governo non ha realizzato mega progetti di sviluppo ad Al Hoceima. Il Re Mohammed VI ordina inchiesta immediata



Al primo Consiglio dei ministri del governo El Othmani, dopo le elezioni legislative dell’ottobre 2016, l'Esecutivo marocchino si fa rigorosamente tirare gli orecchi. I termini del comunicato della Casa Reale, del Protocollo e della Cancelleria, la cui lettura è stata data sabato da Abdelhak Lamrini, portavoce del Palazzo Reale, sono una fermezza all'indirizzo dei membri del governo. Questo comunicato ha messo, tra l’altro, la città Al Hoceima in testa delle preoccupazioni del Re Mohammed VI.
 “All'inizio dei lavori di questo Consiglio, la Sua Maestà il Re ha fatto parte al governo ed ai ministri interessati dal programma “Al Hoceima Manarat Al Moutawassit” (Al Hoceima Faro del Mediterraneo), in particolare, della sua delusione, della sua insoddisfazione e della sua preoccupazione sulla non-realizzazione nei scadenze prescritte dei progetti previsti nel quadro di questo mega programma di sviluppo la cui firma si è svolta sotto la presidenza effettiva del Sovrano nell'ottobre 2015 a Tetuan”, precisa, infatti, il comunicato.
I ministri sono sommati di prendersi le loro responsabilità. Ben prima delle manifestazioni di Al Hoceima ed il decesso accidentale del venditore ambulante di pesce Mohcine Fikri nell’ottobre scorso, un programma di sviluppo della città è stato firmato nel 2015 dinanzi al Re.
Questo programma non è stato realizzato. Un numero dei ministri desiderano, senza dubbio, presentare progetti al Sovrano, ma passata la fase inaugurale, non garantiscono più il seguito dei progetti e fanno visibilmente prova di una mancanza di rigore palese nella montatura dei progetti. Ne attesta quest'ingiunzione del Capo dello Stato: ci vuole “presentare dinanzi alla Sua Maestà solo i progetti e le convenzioni che rispondono a tutti i criteri di realizzazione, che sia per il regolamento della base fondiaria, il finanziamento, o la realizzazione degli studi, affinché il lancio effettivo dei lavori sia realizzato entro un termine ragionevole”, precisa il comunicato.
Come non comprendere l'irritazione del Re davanti ai ministri che annunciano progetti che non realizzano? Ministri che dicono e non fanno. Ministri che invocano tanti espedienti per giustificare i ritardi ed i freni che bloccano la conclusione dei progetti entro i termini inizialmente annunciati. Come se uno studio serio non era tale da anticipare i vari ostacoli.
Uno dei progetti emblematici degli effetti dell’annuncio e dei ritardi nella realizzazione dei programmi ad Al Hoceima è la superstrada Taza - Al Hoceima, di un centinaio di chilometri, per accelerare lo sviluppo della città. La convenzione di questo progetto è stata firmata nel 2010 ed il completamento dei lavori annunciato dovrebbe essere per ottobre 2017… Ciò è l'avviso “teorico”, ma nei fatti, occorrerà attendere ancora altri due anni prima di sperare di vedere quest'asse vitale completato.
Il comunicato esprime ormai la tolleranza zero riguarda i progetti non portati a termine in senso che il Re Mohammed VI ha dato istruzioni ai Ministri degli Interni e Finanze affinché l'Ispettorato generale dell'amministrazione territoriale al ministero dell'Interno e l'Ispettorato generale delle Finanze conducano le inchieste e le indagini necessarie sulla non-realizzazione dei progetti programmati, determinare le responsabilità e presentare una relazione in materia nei tempi brevissimi.
Ci sarà dunque un seguito e forse delle sanzioni in relazione ai portatori di progetti non realizzati. Resta ai membri dell'Esecutivo loro una sessione di recupero per assumersi la loro responsabilità ed applicare i programmi annunciati dai loro dipartimenti rispettivi.
I partiti politici in crisi
In un’altro passaggio del comunicato del Palazzo Reale è scritto: Il Re ha altresì messo l'accento sulla necessità di evitare la politicizzazione dei progetti sociali e di sviluppo realizzati o il loro sfruttamento a fini stretti.
Su un altro lato, da considerare che i partiti politici marocchini sono stati messi a nudo dalle manifestazioni ad Al Hoceima. Le manifestazioni riguardano appunto rivendicazioni per lo sviluppo locali economico, sociale e culturale, tematiche che tutti i politici avevano illustrato già nei loro “programmi di propaganda politica” durante le elezioni locali, regionali e nazionali.
Nessun partito era al livello di questi avvenimenti che toccato la metà della provincia dell’AlHoceima. Tutti hanno mostrato i loro limiti, la carenza nell’inquadramento della popolazione. Più grave ancora, le manifestazioni hanno permesso di vedere posizioni contraddittrici tra le direzioni nazionali dei partiti e le loro antenne locali. Mentre la centrale condannava, la sezione locale sosteneva, e viceversa.
L’Esecutivo marocchino guidato da Saad Eddine El Othmani del partito della Giustizia e dello Sviluppo (PJD) e da vari partiti politici di orientazioni diverse, comunisti, socialisti e liberali.
Rimane ora da sapere se i ministri riusciranno nella loro sessione di recupero e riacquisteranno il tempo perso mostrandosi pragmatici ed efficaci. Speriamo! Inchaa Allah!

Marocco esige Olanda l’estradizione di narcotraffico internazionale



Sabato 24 giugno è stato un fulmine a ciel sereno nelle relazioni tra Marocco e Paesi Bassi. Rabat ha deciso di richiamare il suo ambasciatore a L'Aia per consultazione. Al centro di questa crisi diplomatica: Said Chaou, un noto narcotrafficante maroco-olandese, sospettato dalle autorità marocchine di finanziare e sostenere un piano logistico di alcuni ambienti nel Rif in nord del Marocco. Dopo molti mesi di scambi con le autorità olandesi, Rabat ha deciso di alzare il tono sul caso di questo narcotrafficante che è oggetto di due mandati di arresto internazionali emessi dalla giustizia marocchina, uno per “associazione a delinquere” nel 2010 e l'altra per “traffico internazionale di stupefacenti” nel 2015.
Cosi sottolinea un comunicato del Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale marocchino (MAEC): “Nel corso degli ultimi due giorni, dei contatti hanno avuto luogo tra le autorità marocchine ed olandesi, al livello dei capi di governo e dei ministri degli Affari Esteri sulle attività di un noto trafficante d'origine marocchina residente nei Paesi Bassi”.
La MAEC segnala che informazioni precise sono state comunicate, da molti mesi, alle autorità olandesi, sull'implicazione di questo trafficante nel finanziamento ed il sostegno logistico ad alcuni ambienti al nord del Marocco.
“Il Marocco che, su domanda insistente dell'UE e dei Paesi Bassi, ha sempre cooperato lealmente nel settore della lotta contro il traffico di droga, non può tollerare che un trafficante notorio, di cui è riuscito a svuotare le risorse, agisca per ricreare una situazione favorevole alle sue attività criminali”, indica il comunicato del MAEC, aggiungendo che “il Marocco si riserva il diritto di trarre tutte le conseguenze ed implicazioni che si impongono al livello delle relazioni bilaterali e di adottare le misure in particolare politiche e diplomatiche necessarie”.
Il Marocco ha deciso, a questo proposito, di richiamare immediatamente, per consultazione, il suo ambasciatore a L'Aia. “Il Regno esaminerà l'opportunità del suo ritorno in posto in funzione dell'evoluzione di questo dossier”, conclude il comunicato.
Nato nel 1967 nella provincia di Al Hoceima, Said Chaou emigra nei Paesi Bassi negli anni 1980 e fa fortuna nel traffico di droga. Con altri immigrati della stessa zona di provenienza, apre coffee-shops a Roosendaal, luoghi dove si può consumare Hashish senza essere preoccupato dalla polizia poiché il suo consumo è tollerato dalle autorità olandesi. Negli anni 2000, ritorna in Marocco per investire nel turismo ma anche per lanciarsi in politica. Nel 2007, è eletto deputato sotto i colori del partito Al Ahd (sciolto dopo nel Partito Autenticità e Modernità, PAM), ma non porterà a termine il suo mandato, a causa di un mandato di arresto giudiziario pronunciato contro lui.
Secondo gli investigatori, in associazione con un suo ex vicino della zona Geezellelaan a Roosendaal, Najib Azaimi, Said Chaou ha realizzato, fino ad aprile 2010, molte spedizioni marittime di resina di cannabis a destinazione delle coste spagnole. Le quantità trasportate variavano da 3000 a 3200 kg a bordo di uno Zodiac di sua proprietà.
Nel maggio 2010, la polizia di Nador sequestra 7,5 tonnellate di Hashish che erano pronte ad essere spedite all'estero dai due uomini. Najib Azaimi è catturato e condannato. Said Chaou, però ha lasciato il Marocco per rifugiarsi nei Paesi Bassi, approfittando dell'assenza di una clausola nella convenzione che lega i due paesi sull'estradizione di cittadini olandesi verso il Marocco. La rete mafiosa sarebbe anche implicata in un omicidio con premeditazione contro Mohamed Azaimi, cugino dello stesso Najib Azaimi.

domenica 25 giugno 2017

Islam, Mattarella: “Sentito augurio di pace e felice Eid Al Fitr”



ROMA (DIRE) – Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della festività di Eid al Fitr, al termine del sacro mese del Ramadan, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Anche quest’anno, in occasione della fine del mese di Ramadan, periodo di raccoglimento per i musulmani di tutto il mondo, desidero rivolgere un caloroso saluto a tutti i cittadini italiani di fede islamica. Nei tempi difficili che stiamo vivendo, caratterizzati da un crescendo di radicalismo e di intolleranza, la ricorrenza dell’Eid al Fitr offre l’occasione per rivolgere un forte appello a proseguire lungo il necessario cammino della pacifica coesistenza tra diverse identità culturali e religiose, nel segno della integrazione”.
“È compito di ciascuno valorizzare la diversità quale elemento di mutuo arricchimento e civiltà, rifiutando la logica di chi la interpreta esclusivamente in chiave antagonistica. Il pluralismo dei suoi cittadini arricchisce il senso di appartenenza al progetto di società fondato sugli ideali che ispirano e animano la nostra Costituzione. Nell’adesione a quegli altissimi valori civili e nel rispetto reciproco, potremo costruire giorno per giorno un Paese coeso e un futuro più prospero per i nostri giovani. È con questo pensiero che rivolgo a tutti i musulmani d’Italia un sentito augurio di pace e un felice Eid al Fitr”.

giovedì 15 giugno 2017

Presidente francese Emmanuel Macron in Marocco per una visita ufficiale d'amicizia e di lavoro



Il Presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron, accompagnato dalla moglie Brigitte Macron, ha effettuato una visita d'amicizia e di lavoro nel Regno del Marocco mercoledì e giovedì, su invito del Re Mohammed VI.
Questa visita è stata segnata in particolare dai colloqui tra il Re e il Presidente francese che testimoniano la profondità delle relazioni bilaterali e la volontà comune dei Capi di Stato dei due paesi di rafforzare ulteriormente il partenariato strategico, nell'interesse dei due popoli.
Nella sua conferenza stampa tenuta ieri a Rabat Macron si è rallegrato dei colloqui con Mohammed VI dicendo: “Questa visita in Marocco è alla rassomiglianza delle relazioni tra i nostri due paesi, fondate su una visione comune ed una volontà di proseguire i nostri interessi congiunti non solo in Marocco ma anche nella regione ed in Africa”.
Il Marocco è “un paese amico ed un partner strategico per la Francia”, ha sottolineato, ribadendo la volontà della Francia di accompagnare le riforme ambiziose condotte dal Regno marocchino.
Il Capo dello Stato francese ha citato in questo quadro la modernizzazione delle istituzioni con l'attuazione della riforma istituzionale decisa nel 2011; l'emergenza economica con l'inserimento del Marocco nelle reti e la globalizzazione e infine lo sviluppo sociale e territoriale con il programma di lotta contro le diseguaglianze e l'iniziativa della regionalizzazione avanzata.
Macron ha indicato che i colloqui bilaterali hanno riguardato molti argomenti d'interesse comune, in particolare i progetti economici, culturali ed educativi in corso, lo sviluppo della francofonia, il conflitto libico e la situazione di tensione nel Golfo.
Ha anche rilevato che la Francia ed il Marocco hanno una politica comune in Africa e si è rallegrato a questo proposito per il ritorno del Marocco all'Unione Africana e presto alla Comunità Economica degli Stati dell'Africa dell'Ovest (CEDEAO).
È la prima visita del presidente francese fuori l’Unione Europea e del Magreb dalla sua elezione, il 7 maggio scorso, alla presidenza della Repubblica, cosi attesta l'eccellenza delle relazioni tra i due paesi: “Riflette la profondità delle relazioni bilaterali fondate su un partenariato solido e forte a favore della volontà comune di consolidare i legami multidimensionali che uniscano i due paesi”, come sottolineato - prima dell’arrivo di Macron in Marocco - da un comunicato del Ministero della Casa Reale, del Protocollo e della Cancelleria.