domenica 27 dicembre 2020

Unione delle comunità ebraiche italiane ringrazia gli sforzi di pace di Re Mohammed VI


L'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI) ringrazia gli sforzi di pace di Re Mohammed VI. Così la Presidente dell'UCEI, Noemi Di segni, ha rivolto il suo apprezzamento al Re Mohammed VI per gli sforzi compiuti nel promuovere la pace e la convivenza. E crede che la decisione marocchina di stabilire relazioni con Israele favorirà la cooperazione bilaterale e assicurerà la pace regionale. Commentando la decisione del Marocco di stabilire relazioni con Israele Di Segni ha affermato che "lavorare per la comprensione e la convivenza tra popoli, culture e identità è una delle sfide più grandi di oggi". 
La decisione e l’iniziativa di Re Mohammed VI contribuiranno all’obiettivo del mantenimento della pace e avranno "certamente risultati incoraggianti".
La Presidente dell'UCEI ha inoltre apprezzato la Dichiarazione congiunta del Marocco con Israele e gli Stati Uniti d'America lodando l'iniziativa tripartita come una svolta storica. Di segni ritiene che la dichiarazione "dia speranza di raccogliere i frutti di questa iniziativa, specialmente al servizio della pace".
La Storia, ha aggiunto, permette alle persone di capire che lo scambio tra paesi porta  sempre "i migliori risultati e le migliori garanzie per combattere ogni forma di estremismo". I legami tra Marocco e Israele permetteranno "decisioni strategiche da prendere in futuro e questo è un fatto molto positivo", ha sottolineato. 
Le affermazioni Di Segni giungono dopo che il Marocco e Israele hanno ufficializzato, martedì  scorso la loro decisione di stabilire tutti i contatti e le relazioni diplomatiche.
Il Re Mohammed VI ha ricevuto il consigliere per la sicurezza israeliano Meir Ben-Shabbat, che ha co-guidato la delegazione israelo-americana in Marocco con il consigliere americano Jared Kushner.
Il 10 dicembre il Marocco ha annunciato la decisione di riprendere relazioni con Israele. La data segna anche la decisione di Trump di riconoscere la sovranità del Marocco sul Sahara. 
Oltre a Di Segni, diverse altre comunità ebraiche in tutto il mondo hanno celebrato la decisione del Marocco di riprendere relazioni con Israele.
L'ultimo sostegno è stato dato dalla comunità ebraica marocchina di New York, che all'inizio della settimana ha detto che il riavvicinamento tra Marocco e Israele è "un evento storico che promuoverà la pace".
"Altri paesi seguiranno l’esempio del Marocco", ha detto il rabbino marocchino Gad Bouskila sull’avvicinamento. 

venerdì 25 dicembre 2020

Il Re Mohammed VI a Netanyahu. La coerente e costante posizione Marocchina sulla Palestina non è cambiata


Il Re Mohammed VI del Marocco ha avuto venerdì 25 dicembre un colloquio telefonico con il Primo Ministro d'Israele, Benjamin Netanyahu. Durante l'incontro, il Re ha ricordato i legami forti e particolari tra la comunità ebraica originaria del Marocco e la Monarchia marocchina. Il Sovrano ha inoltre ribadito la posizione coerente, costante e che rimane non cambiata del Regno del Marocco in merito alla questione palestinese e il ruolo pionieristico del Regno per la promozione della pace e della stabilità in Medio Oriente. 
In tale contesto, il Sovrano si è rallegrato della riattivazione dei meccanismi di cooperazione tra il Regno del Marocco e lo Stato d’Israele e della ripresa dei contatti regolari, nel quadro di relazioni diplomatiche pacifiche e amichevoli. 
Da parte sua, il Primo Ministro israeliano ha assicurato al Re Mohammed  VI la sua determinazione ad attuare tutti gli impegni assunti, secondo un calendario preciso di attuazione. 
La dichiarazione trilaterale tra il Regno del Marocco, gli Stati Uniti d’America e lo Stato d’Israele, firmata dinanzi al Re il 22 dicembre scorso a Rabat, costituisce il quadro di riferimento per lo sviluppo e l’evoluzione di queste relazioni. 

mercoledì 23 dicembre 2020

Aperta nuova era nelle relazioni tra Marocco, USA e Israele. firmata Dichiarazione congiunta


Il Re Mohammed VI accompagnato dal Principe Ereditario Moulay El Hassan, ha ricevuto martedì 22 dicembre 2020 una delegazione statunitense e israeliana composta da Jared Kushner, consigliere principale del Presidente degli Stati Uniti d'America; Meir Ben-Shabbat, Consigliere per la sicurezza nazionale dello Stato di Israele; e Avrahm Joel Berkowitz, assistente speciale del Presidente degli USA e rappresentante speciale per i negoziati internazionali. 

Al termine di questa udienza, il Capo di Governo marocchino Saad Eddine El Otmani, Jared Kushner e Meir Ben-Shabbat hanno firmato, davanti a Sua Maestà il Re, una Dichiarazione congiunta tra il Regno del Marocco, gli Stati Uniti d’America e lo Stato d’Israele che ha posto l'accento sull'apertura di una nuova era nelle relazioni tra il Regno del Marocco e lo Stato d'Israele. 
Da precisare innanzitutto che non si tratta di "normalizzazione" con Israele o del cosiddetto "Accordo di Abramo", ma si tratta di ripresa di meccanismi di cooperazione bilaterale bloccati nel 2002. 
Così il Regno del Marocco, gli Stati Uniti d’America e lo Stato d’Israele, facendo riferimento al colloquio telefonico che ha avuto luogo tra il Re Mohammed VI e il Presidente Donald Trump il 10 dicembre 2020, nonché alle rispettive dichiarazioni storiche pubblicate lo stesso giorno e alla dichiarazione del Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, accolgono con favore l’opportunità degli straordinari sforzi degli USA e della loro leadership, precisa la Dichiarazione congiunta.  
Il documento sottolinea inoltre la Proclamazione degli USA relativa al riconoscimento della sovranità del Regno del Marocco sul Sahara, stabilendo al contempo che "gli Stati Uniti riconoscono la sovranità marocchina sul tutto il territorio del Sahara occidentale e ribadiscono il loro sostegno alla proposta di autonomia seria, credibile e realistica del Marocco quale unica base per una soluzione giusta e duratura della controversia sul territorio del Sahara occidentale". 
Per facilitare i progressi nel conseguimento di tale obiettivo, i tre paesi stabiliscono che gli USA "incoraggeranno lo sviluppo economico e sociale con il Marocco compreso il territorio del Sahara occidentale, e a tal fine apriranno un consolato sul territorio del Sahara occidentale, a Dakhla, per promuovere le opportunità economiche e commerciali a favore della regione". 
Nella stessa dichiarazione, i tre paesi ricordano lo scambio di vedute che ha avuto luogo durante il suddetto colloquio tra il Re Mohammed VI e il Presidente Trump sulla situazione attuale in Medio Oriente, durante il quale il Sovrano ha ribadito la posizione coerente, costante e immutata del Marocco sulla questione palestinese, nonché la posizione espressa dal Re, nella sua veste di presidente del Comitato Al-Qods, sull’importanza di salvaguardare lo statuto speciale della città sacra di Gerusalemme per i tre religioni monoteiste. 
I tre paesi "riconoscono il ruolo storico che il Marocco ha sempre svolto per il ravvicinamento dei popoli e la promozione della pace e della stabilità in Medio Oriente, tenendo conto dei legami particolari che Sua Maestà il Re intrattiene con la comunità ebraica marocchina che vive in Marocco e in tutto il mondo, compreso Israele", aggiuge la Dichiarazione congiunta.
Si dicono consapevoli che l’instaurazione di relazioni diplomatiche complete, pacifiche e amichevoli è nell’interesse comune di entrambi i paesi e che contribuirà a far progredire la causa della pace nella regione, a rafforzare la sicurezza regionale e ad aprire nuove opportunità per l’intera regione. 
La Dichiarazione congiunta, si è conclusa di promuovere una cooperazione economica bilaterale dinamica e innovativa, di proseguire la cooperazione nei settori del commercio; della finanza e degli investimenti in materia di innovazione e tecnologia; aviazione civile; visti e servizi consolari; turismo; acqua, agricoltura e sicurezza alimentare; di sviluppo; energia e telecomunicazioni; e in altri settori che potrebbero essere definiti di comune accordo e procedere alla riapertura degli uffici di collegamento a Rabat e a Tel Aviv.
I tre paesi convengono di impegnarsi a rispettare pienamente le disposizioni della presente dichiarazione, a promuoverle e a difenderle e di convenire che ciascuna parte avrà pienamente onorato i propri impegni entro la fine di gennaio e che avranno individuate nuove azioni. Essi convengono inoltre di operare di conseguenza a livello bilaterale, regionale e multilaterale.







mercoledì 16 dicembre 2020

USA all'ONU: Ecco la Proclamazione di nostro riconoscimento della sovranità del Regno del Marocco sul suo Sahara


Gli Stati Uniti d'America, nella persona della loro ambasciatrice rappresentante presso le Nazioni Unite Kelly Craft, hanno inviato martedì 15 dicembre la loro Proclamazione di riconoscimento della sovranità del Marocco sul suo Sahara, al Segretario generale dell'ONU Antonio Guterres e al presidente del Consiglio di sicurezza Jerry Matthews Matjila.
Gli USA hanno quindi chiesto di allegare tale Proclamazione come documento del Consiglio di sicurezza e di distribuire questi documenti ai membri del Consiglio di sicurezza. 
Nella corrispondenza di Kelly Craft, gli Stati Uniti, oltre a riconoscere la sovranità del Marocco sul Sahara, affermano che l’offerta di autonomia locale presentata dal Regno del Marocco rimanga l’unica base per raggiungere una soluzione  alla controversia politica regionale del Sahara. 













lunedì 23 novembre 2020

Dalle Associazioni italomarocchine alle autorità algerine


Una breve risposta della società civile marocchina-italiana alla diplomazia algerina sulla pace e guerra, rapporto con il Marocco e il banditismo del Polisario nel Guergarat.. 


Con questo contributo di pace vorrei confutare una parte della propaganda algerina sul ripristino della sicurezza e della circolazione stradale avvenuto il 13 novembre a Guergarat tra Marocco e Mauritania e altre informazioni errate e poco diplomatiche che Algeria divulga sul Marocco. 
Certamente i fatti Guergarat erano estremamente gravi ma Algeri intendeva nascondere all'opinione pubblica internazionale la verità della situazione in questa zona che ha portato il Marocco ad intervenire pacificamente. 
Nessuno può nascondere che gli autori del banditismo che hanno bloccato per oltre due settimane la strada internazionale che collega Marocco alla Mauritania sono arrivati proprio dall'Algeria il paese che arma queste milizie del Polisario ma chiede purtroppo aiuti umanitari internazionali dal mondo per la popolazione sequestrata nei suoi campi di Tindouf. 
Il Marocco ha fatto il suo dovere ripristinando la circolazione stradale internazionale pacificamente, senza contatto con le bande. 
Al posto di attaccare il Marocco, sarebbe meglio che le autorità algerine e il loro corpo diplomatico si assumessero la loro responsabilità di tutto ciò che accaduto a Guergarat nel lasciare la partenza delle bande per oltre 1500 km da Algeria per mettere i mercati di frutta e verdura in Mauritania e altri paesi africani in pericolo. 
Siccome la sua politica estera pretende di avere a cuore la popolazione dei campi di Tindouf, non sarebbe equo l'autorizzazione del censimento e la registrazione di questi esseri umani presso la HCR come raccomanda il Consiglio di sicurezza dell'ONU da anni? 
Per altri diritti umani calpestati in questo zona isolata dal mondo, ormai, solo Algeria che non vuole sentire. Tutto il mondo è al corrente che ultimamente l'esercito algerino ha bruciato con la benzina due saharawi nei campi di Tindouf, e passati 12 anni dal rapimento in Algeri di Ahmed Khalil consigliere dell'ex capo del Polisario, le autorità algerine possono rompere il silenzio e annunciare la sorte di questo essere umano? 
Poi orchestra che il Popolo Marocchino è pacifico e Algeria non intende intervenire militarmente? Certo, tutto il Marocco è pacifico, grande e generoso, quindi, il sottile messaggio che pretende di non desiderare la guerra contro il Marocco è, da un lato, debole visto la bellicosa mentalità della giunta militare che governa il paese, e da un altro lato,  l’establishment è cosciente e sa per bene la sua deteriorata situazione e le nefaste conseguenze di un tentativo malcalcolato di guerra contro il Marocco, senza dimenticare che il popolo pacifico algerino sta lottando per uno Stato Civile e non Militare e vuole contrastare tra l'altro ogni ostilità contro i paesi vicini dai militari che vogliono esportare all’estero la crisi interna. 
Per la questione del Sahara Marocchino vorrei segnalare che non ha senso un incontro con il banditismo e con un Polisario incredibile e teleguidato. Basta propaganda e basta usare slogan falsi e superati come la presunta "difesa dei diritti del popolo saharawi". Algeria difende il gruppo Polisario e si posiziona contro la popolazione saharawi. La stragrande maggioranza di questa popolazione vive nel suo territorio marocchino e non nei campi algerini. Benvenga un dialogo fraterno e fruttuoso tra Marocco e Algeria. Benvenga, dunque, l'apertura di un consolato generale d’Algeri a Dakhla Marocchina accanto a 18 altri consolati, la regione Dakhla Oued Eddahab è guidata proprio di un ex leader del Polisario ritornato dai campi algerini. 
L'Algeria che vive la corruzione il nepotismo e la dittatura attacca Marocco e la sua economia? Ma una logica domanda di servizio: È coincidenza che gli investimenti stranieri e tantissime aziende automobilistiche per esempio si sono stabilite in Marocco e non in Algeria? La risposta è ben chiara cioè il Marocco è credibile, stabile e sicuro, invece Algeria non lo è.  
Ecco una Algeria non raccontata da quella diplomazia del nostro vicino: Oggi, le giovani e i giovani Algerini chiedono di porre fine alla corruzione, agli alti tassi di disoccupazione e alla repressione delle manifestazioni, in un paese dove l’unica prospettiva rimasta sembra quella di emigrare. La migrazione clandestina algerina in Sardegna è alla quotidianità.. Nell'estrema instabilità in Algeria sono i diritti umani a pagare il prezzo più alto. Sono in corso le violazione delle più importanti libertà riconosciute universalmente. I continui arresti, detenzioni arbitrarie, torture e altri trattamenti disumani e degradanti verso dissidenti, giornalisti e sostenitori dell’Hirak e la condanna dei giornalisti sono un pessimo messaggio che l’Algeria manda a se stessa e alla comunità internazionale. Quando finalmente Algeria deciderà di ascoltare il proprio popolo, di rispettare i diritti umani internazionalmente riconosciuti e di intraprendere democraticamente le riforme politiche, economiche e sociali necessarie troverà nell’UE un partner forte ed affidabile pronto a sostenerlo. Ecco quest'Unione Europea che smaschera Algeria ha siglato grandi Accordi economici strategici che coprano tutto il territorio marocchino compresso suo Sahara. 
Alkhawa (parola usata in Algeria in Arabo vuol dire Ò Fratellanza) sarebbe meglio di smettere di fare del Marocco e del suo Sahara il loro fondo di commercio e di spararle a zero, sempre a torto e continuamente. 


Yassine Belkassem, Coordinatore nazionale della Rete delle Associazioni della Comunità Marocchina in Italia (RACMI)


sabato 21 novembre 2020

Manuel Valls: Il gruppo Polisario basato in Algeria coinvolto nel traffico di armi, di esseri umani e di droga


Il gruppo Polisario basato a Tindouf in Algeria è coinvolto nel traffico di armi, di esseri umani e di droga e costituisce pertanto una minaccia reale per la sicurezza nella regione del Sahel, ha sottolineato venerdì l’ex primo ministro francese Manuel Valls. 
Valls, ospite di un programma televisivo spagnolo "Antena3″, ha definito "irresponsabili" le posizioni di Podemos, partito minoritario del governo spagnolo di coalizione, relative al Sahara Marocchino e ai separatisti, "sapendo che il Polisario è coinvolto nel traffico di armi, di esseri umani e di droga nella regione del Sahel", poi ha ammonito: "non dobbiamo cantare fuori scena" chiedendo al governo spagnolo di "essere responsabile e all’altezza delle sfide che il paese e l’Europa devono affrontare". 
L’ex Primo Ministro francese ha inoltre affermato che il Marocco è un alleato importante per l’Europa: "Il Marocco è un alleato indispensabile nella lotta contro il terrorismo e il jihadismo che rappresenta una grande sfida per l’Europa". 
Sulla situazione in Europa ha detto Valls: "Abbiamo migliaia di persone radicalizzate nei nostri paesi, per questo abbiamo bisogno della collaborazione dei paesi africani, e in particolare del Marocco". 
Da ricordare che il capo del gruppo del Polisario Brahim Ghali è ricercato in Spagna in seguito alla denuncia presentata dall’Associazione Sahrawi di difesa dei diritti dell’uomo (ASADEH) all’Audience Nazionale a Madrid per sequestro di persone, genocidio e terrorismo, quindi non potrà più viaggiare in Europa, diversamente sarà arrestato. 



giovedì 19 novembre 2020

CORRUZIONE, NEPOTISMO E INTIMIDAZIONE IN SENO ALL'UNIONE AFRICANA. INDAGATO IL SUDAFRICANO


Il Meccanismo Africano di valutazione dell’UA è al centro di un’indagine interna. Alcuni dipendenti hanno assunto un braccio di ferro con i loro leader, accusati, tra l'altro, di nepotismo, di favoritismo o di corruzione. Il quotidiano e la rivista francese "Jeune Afrique" ne ritrae le cose in esclusiva. 
E' un documento di 26 pagine, che "Jeune Afrique" ha potuto consultare, che ha smascherato e rotto il silenzio. Redatto a luglio da dipendenti del Meccanismo Africano di valutazione inter Pair (MAEP), una struttura che dipende dall’Unione Africana (UA), descrive le accuse di "malgoverno, corruzione, nepotismo, favoritismo ..., minacce, ricatto, intimidazione e rinvii arbitrari" in seno all’organizzazione con sede a Johannesburg, in Sudafrica. 
"Il MAEP dovrebbe essere all’avanguardia nella promozione dei valori dell’Unione africana, come il rispetto, la lealtà, l’integrità, l’imparzialità, la trasparenza, la responsabilità, l’efficacia e la professionalità. Tuttavia, il suo segretariato sudafricano sembra andare nella direzione opposta", si legge nel documento. 


PRESIDENTE DEL PARLAMENTO PANAFRICANO DENUNCIA ATTIVITÀ ILLEGALI ANTI INTERESSI AFRICANI E MAROCCHINI DEL SUO 3° VICE ALGERINO BOURAS


Il Presidente del Parlamento Panafricano (PAP), Roger Nkodo Dang, ha indirizzato una lettera ai Ministri degli Esteri dei paesi dell’Unione Africana per richiamare la loro attenzione sulle manovre del terzo vicepresidente del PAP, Jamal Bouras, che vanno palesemente contro gli interessi dell'Africa in generale e contro quelli del Regno del Marocco in particolare. 
Nella sua lettera Dang ha scritto: Gli abusi autoritari del terzo Vicepresidente algerino del PAP, Jamal Bouras, che funge da Presidente senza rotazione, hanno creato una grave crisi istituzionale e funzionale all’interno del Parlamento panafricano. 
Il Presidente ha sottolineato che tutte le decisioni e dichiarazioni prese in questo contesto o azioni al di fuori di quanto previsto dai testi in vigore, non possono essere considerate riflettenti la posizione del PAP o dei suoi organi legittimi. 
Il Parlamento non ha tenuto sessioni. Il comportamento dell'algerino è quindi antidemocratico e contrario alla disposizione dell’articolo 28, paragrafo 1, che stabilisce che il PAP tenga almeno due sessioni ordinarie durante un periodo di dodici mesi, ha precisato il signor Nkodo Dang chiedendo ai Ministri degli Esteri dell’UA di intervenire immediatamente.


domenica 15 novembre 2020

Spagna condanna categoricamente l'attacco criminale del polisario contro il Consolato del Marocco a Valencia (comunicato)


Il governo spagnolo ha "condannato categoricamente" gli atti di vandalismo commessi questa domenica 15 novembre da alcuni elementi del gruppo polisario nel Consolato generale del Marocco a Valencia. 
"La Spagna condanna categoricamente gli atti commessi domenica da alcuni partecipanti ad un raduno (...) davanti al Consolato generale del Marocco a Valencia", afferma il comunicato del ministero spagnolo degli Affari Esteri, dell’Unione europea e della cooperazione. 
Il Ministero spagnolo sottolinea che  questi elementi sono entrati nell’edificio del consolato per cercare di collocare la bandiera del Polisario, "compromettendo in tal modo l’inviolabilità, l’integrità e la dignità della sede consolare". 
"Nessuna manifestazione nel quadro del diritto di riunione può degenerare azioni illegali, come il tentativo di domenica, che costituisce una flagrante violazione della legislazione in vigore", sottolinea la stessa fonte. 
"Il governo cerca di ottenere maggiori chiarimenti sui fatti e continuerà ad adottare tutte le misure appropriate per garantire il rispetto dell’integrità e dell’inviolabilità delle missioni diplomatiche accreditate nel nostro Paese", assicura il Ministero spagnolo degli affari esteri. 
"La Spagna condanna fermamente qualsiasi azione che danneggia i principi e i valori delle Convenzioni di Vienna sulle relazioni diplomatiche e consolari del 1961 e del 1963, di cui è parte e ferma garante", aggiunge il comunicato. 


La Repubblica Cooperativa di Guyana ritira suo riconoscimento della pseudo "rasd"


La Repubblica Cooperativa di Guyana ha annunciato sabato 14 novembre la sua decisione di revocare suo riconoscimento di pseudo "rasd".

In una lettera inviata al ministro marocchino degli Affari Esteri Nasser  Bourita dal suo  omologo ministro degli Affari Esteri di Guyana, Hugh Hilton Todd, in cui afferma che "il governo di Guyana non riconoscerà più" la pseudo "rasd" sottolineando che Guyana fornirà il suo pieno sostegno agli sforzi delle Nazioni Unite in materia per una soluzione pacifica e reciprocamente accettabile. 
Grazie al Re Mohammed VI la dinamica internazionale di sostegno alla marocchinità del Sahara prosegue con ritiro dei riconoscimenti alla repubblica fantasma. Ad oggi sono 164 paesi nel mondo non riconoscono la pseudo "rasd".
La Repubblica Cooperativa di Guyana, che aveva riconosciuto l’entità fantomatica il primo settembre 1979 e la cui decisione attuale coincide con la commemorazione da parte del popolo marocchino del 45esimo anniversario della Marcia Verde, è il 14esimo paese dell’America Latina e dei Caraibi che ha revocato il suo riconoscimento a questa fantasma dal 2010.
 

venerdì 13 novembre 2020

Intervento delle Forze Armate Reali per ripristinare la circolazione tra Marocco e Mauritania a Guerguerat. RACMI soddisfatta

Video choc della banda criminale Polisario in fuga dopo aver dato fuoco alle sue tende 
Sostegno alle Forze Armate Reali 

nelle foto il gruppo Polisario ha dato fuoco alle sue tende in Guerguerat 

In concreto, nella notte tra giovedì e venerdì sono intervenute le Forze Armate Reali (FAR) come riportato da un comunicato dello Stato Maggiore Generale delle FAR. "In seguito al blocco, da parte di una sessantina di persone inquadrate, da miliziani armati del polisario, nell'asse stradale che attraversa la zona cuscinetto di Guerguarate che collega il Regno del Marocco e la Repubblica Islamica di Mauritania, e al divieto del diritto di passaggio, le Forze Armate Reali stanno istituendo un cordone di sicurezza per rendere sicuro il flusso di circolazione di beni e di persone attraverso questo asse", indica la stessa fonte. "Questa operazione non offensiva e senza alcuna intenzione bellicosa si svolge secondo regole di responsabilità chiare, che prescrivono di evitare contatti con persone civili e di ricorrere all’uso delle armi solo in caso di legittima difesa", conclude il comunicato. 

Dalla sua parte il Ministro degli Affari Esteri del Marocco, Nasser Bourita, ha annunciato che venerdì sera che di fronte alle gravi e inaccettabili provocazioni subite dalle milizie del "polisario" nella zona tampone di Guergarate nel Sahara marocchino, "il Marocco ha deciso di agire, nel rispetto delle sue attribuzioni, in virtù dei suoi doveri e in piena conformità con la legalità internazionale". Dopo essersi astenuto dalla massima moderazione, di fronte alle provocazioni delle milizie del "polisario", "il Regno del Marocco non ha avuto altra scelta se non quella di assumersi le proprie responsabilità per porre fine alla situazione di blocco generata da tali azioni e ripristinare la libera circolazione civile e commerciale" tra Marocco e Mauritania, ha sottolineato il ministero in un comunicato. 

La Rete delle Associazioni della Comunità Marocchina in Italia (RACMI) ha espresso soddisfazione  circa l'intervento militare delle Forze Armate Reali. 


domenica 8 novembre 2020

Il Re Mohammed VI. In guardia contro le manovre dei separatisti Polisario a El Guerguerate e nelle zone est del muro di sicurezza in Sahara


Il Re Mohammed VI ha pronunciato sabato sera il tradizionale discorso che commemorava l’avvio della Marcia Verde, 45 anni fa, dal defunto Hassan II per liberare il Sahara dal colonialismo spagnolo. Il discorso è stato dedicato principalmente alla questione del Sahara Marocchino. 
Il Sovrano si è quindi congratulato per gli “sviluppi tangibili” che questo dossier conosce sulla scena internazionale, continentale e locale. 
A livello di Nazioni Unite, ha accolto con favore il fatto che gli approcci e le tesi superati e irrealistici sono stati definitivamente vanificati in occasione dell’adozione delle ultime risoluzioni del Consiglio di sicurezza. Il Sovrano fa riferimento all’abbandono dell’istanza esecutiva dell'ONU dell’opzione del referendum, un vantaggio che consolida le posizioni del Regno, accompagnato dalla conferma della partecipazione effettiva delle vere parti interessate di questo conflitto regionale e che hanno consacrato l’irreversibilità della soluzione politica, realistica e consensuale. Le due edizioni della tavola rotonda di Ginevra, del dicembre 2018 e del marzo 2019, avevano conosciuto infatti la partecipazione del Marocco, dell’Algeria, della Mauritania e del Polisario. Un principio che è stato sancito nell'ultima risoluzione 2548 del Consiglio di sicurezza. “Questo orientamento è in linea con lo spirito dell'iniziativa di autonomia marocchina, sostenuta dal Consiglio di sicurezza e dalle grandi potenze come unica opzione logica per risolvere questo conflitto”, ha precisato il Sovrano. 
Al livello continentale, grazie al ritorno del Marocco in seno alla sua famiglia africana, l'UA ha chiuso con successo il capitolo delle incessanti manovre di cui il Marocco è stato vittima per anni. Da questo ritorno, l'UA ha adottato un approccio costruttivo nel suo pieno sostegno agli sforzi compiuti esclusivamente dall'ONU, dal suo Segretario generale e dal Consiglio di sicurezza, ha ricordato il Re. E’ evidente che l’inaugurazione di sedi consolari di 15 paesi dell’UA è un vantaggio in più per il Marocco, che è in grado di difendere meglio le sue posizioni su questo dossier. Tale orientamento è stato sostenuto dalle grandi potenze che, in materia, hanno adottato posizioni costruttive, in particolare la conclusione di partenariati strategici ed economici che includono, senza eccezione né riserve, le province meridionali del Regno come parte integrante del territorio marocchino. L’Unione europea e il Regno Unito ne sono il perfetto esempio.
Il Re ha inoltre ricordato che i membri della comunità internazionale si rifiutano, nella stragrande maggioranza, di allinearsi alle tesi delle altre parti. Sono ben 163 paesi che rappresentano l’85 per cento degli Stati dell’ONU che non riconoscono l’entità fittizia (fantasma repubblica del polisario).
Quanto al blocco di El Guerguerate e il progetto dei separatisti Polisario sostenuti d'Algeri di stabilire attività nelle zone est del muro di sicurezza, il Re Mohammed VI ha ammonito: “Ribadiamo il nostro rifiuto categorico delle azioni inaccettabili con cui si cerca di ostacolare la fluidità del traffico tra Marocco e Mauritania, di alterare lo status giuridico e storico che prevale a est del muro di sicurezza o ancora di fare uno sfruttamento illegittimo delle risorse della regione”. Privilegiando il buon senso e la saggezza di fronte a queste provocazioni, il Sovrano ha precisato che “con l’ultima forza e la massima fermezza, il Marocco si opporrà agli abusi che cercano di compromettere la sicurezza e la stabilità delle sue province del Sud”. Di fronte a queste agitazioni si è detto persuaso che l’ONU e la sua missione MINURSO continueranno a svolgere il loro dovere vigilando per preservare il cessate-il-fuoco nella zona.
Sul livello locale, lo spirito della Marcia Verde continua a animare il processo di sviluppo al centro del quale si trovano le province del Sud, in particolare nel quadro del nuovo modello di sviluppo delle province del Sud, il Re ha insistito sulla sua determinazione a erigere le province meridionali un motore dello sviluppo regionale e continentale. “È arrivato il momento di valorizzare le numerose potenzialità del loro settore marittimo. A questo proposito, nel corso di quest’anno, e in piena conformità con i principi del diritto internazionale, il Marocco ha portato a termine la delimitazione dei suoi spazi marittimi, inserendoli nell’arsenale giuridico marocchino, rassicurando che il Marocco proseguirà con costanza il dialogo con la vicina Spagna, sulle zone marittime nel quadro del Diritto del Mare e rispetterà il partenariato che unisce i due paesi amici, lontano da qualsiasi volontà unilaterale di imporre il fatto compiuto.


venerdì 23 ottobre 2020

Guinea Equatoriale, Guinea Bissau e Burkina Faso hanno aperto loro consolati generali a Dakhla, nel Sahara marocchino


venerdì 23 ottobre 2020

Dakhla - I paesi africani continuano ad aprire rappresentanze diplomatiche nel Sahara marocchino. È molto significativa la partecipazione dei capi della diplomazia dei paesi all'inaugurazione.
Così Guinea Equatoriale, Guinea Bissau e Burkina Faso hanno aperto venerdì 23 ottobre 2020 i loro consolati generali a Dakhla detta "Perla del Sud".
La cerimonia d’inaugurazione del consolato della Guinea Equatoriale è stata copresieduta dal ministro marocchino degli Affari Esteri, della cooperazione africana e dei marocchini residenti all’estero, Nasser Bourita, e dal suo omologo ecuadoriano Simeón Oyono Esono Angue.
La cerimonia di inaugurazione del consolato di Burkina Faso è stata copresieduta dal ministro delle MAE Nasser Bourita e dal suo omologo burkinabè Alpha Barry. 
La cerimonia di inaugurazione del consolato della Repubblica di Guinea-Bissau è stata copresieduta dal ministro Bourita, e dal suo omologo Suzi Carla Barbosa.
Fino ad oggi sono sette rappresentanze consolari inaugurate a Dakhla nel 2020, cioè il Consolato generale di Gambia, aperto il 7 gennaio scorso, il Consolato generale della Guinea, che ha iniziato a offrire i suoi servizi il 17 dello stesso mese, il Consolato generale della Repubblica di Gambia (28 febbraio), il Consolato generale della Repubblica di Liberia (12 marzo), il Consolato generale del Burkina Faso, il Consolato generale della Repubblica di Guinea Bissau e quello della Guinea Equatoriale (23 ottobre).













sabato 10 ottobre 2020

Marocco. Punti chiave del discorso di Re Mohammed VI in occasione d'apertura dell'anno legislativo

 


Ecco i punti chiave del discorso di Sua Maestà il Re Mohammed VI, indirizzato ieri 09 ottobre al Parlamento a partire dal Palazzo Reale di Rabat, in occasione dell’apertura della prima sessione della quinta legislatura della decima legislatura marocchina: 


Mobilitazione generale e vigilanza 

L'appello a dar prova di vigilanza e di un impegno risoluto per salvaguardare la salute e la sicurezza dei cittadini e fornire il sostegno al settore sanitario.
Affrontare le sfide che derivano dalla crisi sanitaria senza precedenti richiede una mobilitazione nazionale generale e la presa di tutti gli sforzi, esortando tutte le istituzioni e le forze vive della nazione e, in primo luogo, il Parlamento a essere al livello delle sfide dell’attuale congiuntura e a rispondere così alle aspettative dei cittadini. 

Fondo strategico di ripresa economica 

Il piano di ripresa economica, basato sul Fondo strategico d’investimento, denominato "Fondo Mohammed VI per gli investimenti", è ben posto in cima alle priorità dell’attuale fase e mira a sostenere i settori produttivi, in particolare il tessuto delle piccole e medie imprese. Il piano mira appunto a sostenere i settori produttivi, in particolare le piccole e medie imprese. 
 
Agricoltura e sviluppo rurale 

Sottolineata l’importanza che deve essere attribuita all’agricoltura e allo sviluppo rurale nella dinamica di ripresa economica e il contesto attuale esige di sostenere la resilienza di questo settore chiave e di accelerare l’attuazione di tutti i progetti agricoli. Una delle principali leve di questa strategia è l’operazione di mobilitazione di un milione di ettari di terreni agricoli collettivi, a vantaggio degli investitori e degli aventi diritto. Il volume degli investimenti previsti per questo progetto è stimato a circa 38 miliardi di Dirham a medio termine. 

Il sociale 

Mettere la promozione del settore sociale e il miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini al centro della dinamica di sviluppo economico. In tale contesto, il Sovrano ha ricordato la generalizzazione della copertura sociale a vantaggio di tutti i marocchini, sottolineando che questo importante progetto nazionale, di natura inedita, si articola in quattro assi chiave da estendere entro la fine del 2022: la copertura sanitaria obbligatoria, in modo che 22 milioni di beneficiari addizionali  accedano all’assicurazione malattia di base; generalizzare gli assegni familiari; ampliare la base di iscritti al sistema pensionistico includendo circa cinque milioni di marocchini tra la popolazione attiva non titolare di un diritto a una pensione e generalizzare l’accesso all’indennità per perdita del posto di lavoro a favore dei marocchini che hanno un lavoro regolare. 

Appello al governo per profonda revisione dei criteri di nomine 

Sua Maestà il Re ha invitato il governo ad operare una profonda revisione dei criteri e delle procedure di nomina ai posti alti, al fine di incoraggiare le competenze nazionali a integrarsi nella funzione pubblica e a renderla infine più attraente. 

Nuovo contratto sociale 

Il Sovrano ha affermato che il successo del piano di ripresa economica e l’introduzione di un nuovo contratto sociale richiedono un’evoluzione reale della mentalità e un vero cambiamento nel livello di 
performance degli enti pubblici.

martedì 6 ottobre 2020

Dialogo inter-libico a Bouznika in Marocco. Si attende annuncio intesa tra le parti in conflitto in Libia

 


Il 
dialogo interlibico, le cui sessioni di secondo turno stanno proseguendo a Bouznika tra le delegazioni dell’Alto Consiglio di Stato e la Camera dei Rappresentanti libica, costituisce un precedente positivo su cui possiamo capitalizzare, come si avvicina per andare verso una soluzione alla crisi in questo Paese.

Lo ha detto ieri sera, 5 ottobre, il Ministro degli Affari esteri, della Cooperazione africana e dei marocchini residenti all’estero, Nasser Bourita. "All’inizio nessuno scommetteva sul dialogo interlibico mentre alcuni lo hanno già accusato di fallimento", ha osservato Bourita, durante una conferenza stampa al termine di una sessione di questi colloqui, in presenza dei membri delle due delegazioni e del rappresentante dell'ONU in Marocco, rilevando che "grazie alla volontà delle due parti, al loro spirito positivo, nonché al sostegno dei presidenti delle due delegazioni, è stato compiuto un importante passo in avanti". Questi risultati ispirano ammirazione e orgoglio in quanto dimostrano che i membri delle due delegazioni hanno affermato l’interesse del loro Paese e sono alla ricerca di soluzioni ha aggiunto Bourita, osservando che questi elementi hanno ha svolto un ruolo decisivo nel compiere questo progresso. Il Ministro, inoltre, ha sottolineato la necessità di sostenere e preservare questa dinamica positiva instaurata dal dialogo interlibico che "è di buon auspicio", sottolineando il ruolo di sostegno e incoraggiamento internazionale a cui hanno avuto diritto questi colloqui, la quota di Paesi ed organizzazioni regionali e internazionali. Bourita ha sottolineato, in questo senso, che il dialogo interlibico ha suscitato un’eco positiva tra i libici, che hanno visto in esso un "barlume di speranza e di ottimismo", evidenziando il ruolo di tutte le parti che hanno accompagnato il dialogo in modo costruttivo e positivo sin dall’inizio, compresa la Missione di sostegno delle Nazioni Unite in Libia, UNSMIL, e la sua leader Stephanie Williams che assicura un seguito permanente mentre incoraggia questo dialogo, che considera un svolta importante nell’inazione vissuta dal dossier libico. 
Il Ministro ha anche ricordato la posizione del Marocco nei confronti del dialogo interlibico, affermando, in tal senso, che le istruzioni del Re Mohammed VI sono sempre state chiare sulla questione libica, in particolare in relazione a questo dialogo. La soluzione della crisi libica è nelle mani dei libici. 

Nel suo intervento a nome delle due delegazioni, durante la conferenza stampa al termine di una sessione di questo secondo turno, Driss Omran, della Camera dei rappresentanti libica, ha espresso i ringraziamenti delle due delegazioni alle parti internazionali coinvolte nel processo di Berlino e partecipanti all’incontro sulla Libia a margine dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per gli sforzi compiuti per sviluppare una visione globale in grado di porre fine alla crisi libica. 
Ha ricordato i precedenti impegni delle parti internazionali, in particolare i paragrafi 37 e 38 delle conclusioni della conferenza di Berlino 1, invitandole a sostenere il processo Bouznika che ha ottenuto "risultati positivi".  
Le due delegazioni hanno affermato durante questa conferenza stampa, che le riunioni del dialogo ospitato dal Marocco si sono svolte in un clima positivo e di uno spirito ottimista che hanno permesso di unificare visioni sui criteri relativi ai sette incarichi di sovranità in Libia. 
Omran ha ribadito i suoi ringraziamenti al Regno del Marocco, Re, governo e popolo, per la disposizione permanente e l’impegno a facilitare per anni il dialogo interlibico nelle sue diverse fasi, lavorando per garantire tutte le condizioni adeguate e favorevoli per riunire i libici e le opinioni per raggiungere un consenso capace di trovare soluzioni che permettano l’unificazione delle istituzioni sovrane. 

Dalla sua parte l’inviato delle Nazioni Unite in Libia, Stephanie Williams ha annunciato che il dialogo interlibico di Bouznika, contribuirà al rilancio generale del processo politico libico. 
Durante una video conferenza stampa a New York in seguito alla partecipazione ad una riunione ministeriale ad alto livello sulla Libia co-organizzata dalle Nazioni Unite, la Williams ha ricordato che il dialogo interlibico di Bouznika riunisce le delegazioni delle Nazioni Unite, dell’Alto Consiglio di Stato libico e della Camera dei rappresentanti per concordare le competenze delle sette posizioni sovrane ai sensi dell’articolo 15 dell’accordo politico libico concluso a Skhirat nel dicembre 2015. 
L’inviato dell'ONU ha affermato che il dialogo di Bouznika, che si tiene "in consultazione" con la missione ONU in Libia, aiuta anche a costruire la fiducia tra queste due istituzioni, vale a dire l’Alto Consiglio di Stato e la Camera dei Rappresentanti. 
Questa è una buona cosa per il rilancio generale del processo politico in Libia ha concluso Williams.

domenica 4 ottobre 2020

Dialogo inter-libico in Marocco: Gli incontri tra le due parti proseguiranno per raggiungere un "consenso globale" sui posti di sovranità

 


Le delegazioni dell'Alto Consiglio di Stato libico e della Camera dei Rappresentanti, che hanno partecipato al secondo round del dialogo inter-libico, hanno annunciato sabato sera a Bouznika in Marocco che i loro incontri proseguiranno fino ad raggiungere un "consenso globale" sulla scelta di componenti dei posti di sovranità ai sensi dell'articolo 15 dell'accordo politico libico concluso a Skhirat nel dicembre 2015.
 

L'incontro "si è svolto in un clima di intesa e di consenso circa i criteri da prendere in considerazione per la scelta di componenti dei posti di sovranità, conformemente all'articolo 15 dell'accordo politico libico concluso a Skhirat", ha dichiarato Driss Omran, della Camera dei Rappresentanti libica, in un briefing al termine di questo round iniziato venerdì scorso. 
Nel primo round del dialogo inter-libico nella stessa città (6-10 settembre 2020), le due delegazioni erano giunte a "importanti accordi sui meccanismi da prendere in considerazione nella scelta dei componenti di questi posti", ha sottolineato. 
Gli incontri, ha aggiunto Omran, "proseguiranno per raggiungere un consenso globale su tutte le misure relative all'articolo 15 dell'accordo politico libico" concluso a Skhirat. 
La delegazione dell’Alto Consiglio di Stato libico è presieduta da Fawzi Al-Agab, mentre quella della Camera libica dei Rappresentanti è presieduta da Youssef El Akkouri. 
L'accoglienza da parte del Marocco di queste riunioni costituisce una conferma degli sforzi del Regno del Marocco volti a creare le condizioni adeguate e il clima propizio per giungere a una soluzione politica globale in Libia, al fine di superare la crisi in quel paese e di realizzare le speranze e le aspirazioni del popolo libico di costruire uno Stato civile e democratico che gode della pace, della sicurezza e della stabilità. 
In effetti, il ruolo "costruttivo e attivo" del Marocco nell'agevolare e nel facilitare il dialogo libico è stato ampiamente accolto e apprezzato dalle capitali occidentali e arabe e da diverse organizzazioni internazionali e regionali, a loro capo l'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), che "sostiene tutte le iniziative che permetterebbero di portare avanti e completare gli sforzi di pace in corso per la risoluzione della crisi libica, compresi gli ultimi sforzi del Regno del Marocco che ha ospitato le riunioni del dialogo tra l’Alto Consiglio di Stato e la Camera dei Rappresentanti libici".


venerdì 11 settembre 2020

هل "شُروق" فرحان هي شقيقة الشروق الجزائرية..؟

 نُجدد التحية لكل أطر مغاربة العالم التي تكلفت بكشف وفضح عناصر محسوبة على الإعلام والشأن الديني والمجال الجمعوي وسط الجالية، في إطار محاكمة شعبية عادلة تعتمد على التحليل الموضوعي والحجة الموثقة كتابة وبالصوت والصورة.

لقد تم فضح هذه العناصر في عملية غير مسبوقة وإجماع تاريخي وسط مغاربة العالـم مبني على أساس منطقي وبعيد عن أي حسابات شخصية.
كان المبتدأ والخبر هو، لماذا نجد دائما نفس العناصر تحمل "معاول الهدم" ضد كل المشاريع ذات الصبغة المغربية، وضد كل الكفاءات المغربية بالخارج؟ ولماذا يُزعجها تفوق المغاربة على غيرهم؟ و هل في ذلك خدمة لمصلحة جهات خارجية؟ أم فقط الإحساس بالدُونِية والهُزال أمام نجاحات غيرهم من مغاربة العالم؟ 
هناك العديد من الأسئلة التي تطرح نفسها وأنت تقرأ "خزعبلات" السادة فرحان و"الدُون فاتيش" وبوشامة ومصليح. ومن ورائهم نجد مهندسو الدسائس والكواليس، المغربي الهولندي والمغربي السينغالي وإمام طورينو المزور بحر الظلمات. فلماذا "يكرهون" نجاحات المغرب وكفاءات مغاربة العالم؟ مع الإشارة الى أن كل ما يكتبون أو ينشرون هو بعيد عن النقد الموضوعي والبناء. فمَنْ يمسك بعصى تلك المعاول و من يُحركها؟
لن أطيل عليكم بل أضعكم أمام نماذج حية من محاولات الهدم والتقزيم والتشكيك والتقليل. على أن نعود بالتفاصيل في المستقبل القريب جدا.
لقد تم الطعن في كفاءة السيد "صلاح الشلاوي" وتقديمه في صورة غير حقيقية في منشوريْن إثنين. عرت عن جهل السيد فرحان بالشأن الديني ببلجيكا. في حين أن السيد الشلاوي هو من الكفاءات العِصامية بالخارج في مجال الشأن الديني ببلجيكا. فهل يُزعج السيد فرحان أن السيد الشلاوي هو أول مسؤول عن مُدَرسِي التربية الاسلامية ببلجيكا؟ بعد تدرجه كطالب ثم أستاذ ثم مسؤول عُهِد إليه تعليم التربية الاسلامية في بلد أوروبي إعترف بالإسلام منذ سنة 1974 وحيث أجور الأساتذة والأئمة تدفع من الخزينة العامة؟ 
هل يعرف السيد فرحان أن السيد الشلاوي يعمل تحت وصاية وزير التعليم البلجيكي باعتباره مُفتشا كبيرا وتحت وصاية وزير العدل البلجيكي بصفته رئيس الهيئة التنفيذية للشؤون الإسلامية سابقا أو كنائب لرئيسها في الوقت الحالي حيث تم إنتخابه بكل ديمقراطية إلى جانب جاليات أخرى خاصة التركية والتونسية؟
وهل يعلم السيد فرحان أن الشلاوي المغربي/البلجيكي، تم إستقباله من طرف ملك البلجيكيين، إعترافا لجهوده في تنظيم الشأن الديني ببلجيكا. لذلك فلن يستطيع فرحان أو غيره تلطيخ صورة السيد صلاح الشلاوي كواحد من كفاءات المهجر، بنشره بضعة أسْطُر فقيرة من حيث الموضوع وبئيسة الشكل والمعنى.
"الجهل المقدس" بالشأن الديني بفرنسا للسيد فرحان، تجلى أيضا بالهجوم الغبي مرتيْن أيضا على السيد محمد الموساوي وانتخابه كرئيس للمجلس الفرنسي الديانة الإسلامية أمام منافسيه خاصة من الجزائر. وما يعنيه هذا الموقع من دور كبير في المحافظة على العنصر الديني وطريقة تَدَيُن مغاربة فرنسا. لا نحتاج إلى التعريف بالسيرة الذاتية للسيد الموساوي خاصة وأن فرنسا وأجهزتها الأمنية والأكاديمية تفوق قوة وعتادا ودقة كل أحقاد السيد فرحان.
و تظهر دُونيته وقَزميته أمام تاريخ ومسارات نجاح كفاءات كالموساوي والشلاوي وغيرهم كثير بفرنسا وإسبانيا وبلجيكا وهولندا وإيطاليا. سنأتي على ذكرهم في المستقبل.
السيد فرحان صاحب "المزبلة الالكترونية الشروق" والتي بالمناسبة تحمل بالصدفة نفس الإسم لقناة وجريدة "الشروق الجزائرية" المُتخصصة في شؤون المغرب. ونفس الصدفة تجعل السيد فرحان "يتحسس" ويلهث وراء كل نجاحات مغاربة إيطاليا بنفس الخط التحريري لشقيقتها الجزائرية. وبنفس عدائها لكل ما هو مغربي. فهل نُبَالغ في هذا الوصف؟
 لا أعتقد ذلك، ويكفي إعادة قراءة ما وراء سطور مُنشوراته ضد الكونفدرالية الإسلامية وماستر الإسلام بادوفا والمركز الإسلامي بروما. لأن الأمر أكبر بكثير من الأشخاص الذين يُمكن الإتفاق أو الإختلاف في طريقة أدائهم وفي طريقة تسييرهم، كما أن انتقادهم هو حق مشروع. مع وجود إمكانية تغييرهم بالطرق والمساطر القانونية والديمقراطية. 
لكن الحقيقة هي أن إشراف المغرب على الشأن الديني بايطاليا من خلال مركز روما والكونفدرالية والمجال الأكاديمي من خلال ماستر الإسلام بادوفا. هو ما يزعج ليس فقط "شروق" السيد فرحان، بل شقيقتها شروق الجزائرية، كشُركاء في الرضاعة من نفس ثدي الغاز والبترول.
هل نُذَكِركم بالزوبعة التي أقامها كل من السيد فرحان والإمام المزور بحر الظلمات و"ظِله" في طورينو السيد بوزغران حول اتفاق "الكنافيزي" وتعريفهم الجديد لمفهوم الوطنية والمصالح العليا للوطن؟ 
هل نُذَكِركم بالمجهود "الخُرافي" الذي قاموا به معا من أجل إفشال إتفاق الكنافيزي والمتعلق بمشروع اعتراف بعض رؤساء بلديات ايطالية بمشروع الحكم الذاتي للأقاليم الصحراوية المغربية وتنظيم زيارات للمغرب؟ بالمقابل العمل على تمجيد كل أنشطة المرتزقة بإيطاليا وتضخيم منجزاتها الضعيفة!
الأكيد أن الذي صفق طويلا لتلك الزوبعة هي البوليساريو وجنرالات الجزائر وهيئة تحرير الشروق الشقيقة الكبرى لمزبلة فرحان الإلكترونية. لكنه فقد إحترام كل مغاربة إيطاليا واستنكرت كفاءات إيطاليا هذا التصرف الغبي والغير وطني. فالأمر لا يُصدق وكأنك تقرأ جريدة الشروق الجزائرية، لكن بأسماء مغربية!
فهل هي نفس الصدفة التي تجعل فرحان وبوزغران وبحر الظلمات و"الدون فاتيش" والمغربي/الهولندي والمغربي/السينغالي وراء كل محاولات الهدم والتقليل من شأن المغرب وكفاءاته بالمهجر. والتشكيك في فعالية الأجهزة الأمنية السيادية والمساس بالمقدسات الوطنية والترابية. أم هُم  فقط "وُكلاء واجهة" لصراع أكبر وأخطر؟.

نَذِير العَبْدِي.

للتذكير  المقال ارسلناه  الى: الديوان الملكي 
............................... إدارة السي ياسين المنصوري
..............................رئاسة الحكومة 
............................. الأمانة العامة للحكومة
............................. رئاسة البرلمان المغربي 
............................. رئاسة مجلس المستشارين 
............................. رؤساء الفرق النيابية
.............................وزارة الشؤون الخارجية و التعاون 
............................ وزارة الأوقاف و الشؤون الإسلامية المغربية
...........................  وزارة الجالية و الهجرة 
............................ وزارة النقل و التجهيز 
...........................  المجلس العلمي الأعلى بالرباط
...........................  وزارة المالية
......................... مجلس الجالية 
.......................... مؤسسة الحسن الثاني للمغاربة بالخارج 
...........................  الأمانة العامة للأحزاب المغربية
..........................  سفارة المملكة بالنمسا
.............................  السفارات المغربية بالخارج 
.............................. القنصليات المغربية بالخارج

martedì 8 settembre 2020

وا مصيبتاه. اتقي الله يا مفتري


بقلم شاهد عيان

لا حول ولا قوة إلا بالله حتى الجنازة لم تسلم من افتراءات متسول المنابر الذي حاول استغلال مآسي عائلة مغربية فقدت اثنتين من فلذات كبدها إثر سقوط شجرة على خيمة كانتا بداخلها بمعية أسرتهما في مخيم للإصطياف بمنطقة توسكانا الإيطالية. وكان لهذا المصاب الجلل وقع أليم على كافة مكونات المجتمع الإيطالي التي تعاطفت مع عائلة الضحيتين وحتى الجهات الرسمية تفاعلت بشكل إيجابي مع الحادث بما في ذلك رئيس مجلس الوزراء "جوزيبي كونتي" الذي صرح على صفحته على الفيسبوك بما يلي: " الموت المأساوي للشقيقتين اللتين كانتا في عطلة في مارينا دي ماسا يؤلمنا بشدة، عطلة تحولت إلى مأساة". وعبر كونتي عن مشاعر التعاطف القوية مع والدي الضحيتين وذويهما. كما أن الهيئة الدبلوماسية والقنصلية المغربية قامت بواجبها كما ينبغي. 
وفي الوقت الذي عبرت فيه الجالية المغربية عن حزنها العميق وتضامنها المتين مع عائلة الفقيدتين تحركت خفافيش الظلام وفي مقدمتهم متسول المنابر بتورينو الذي حاول الركوب على مأساة عائلة ليسرق الأضواء ويحرز شرفا ليس له. وبمكره المعتاد ربط  الإتصال بالعائلة ونصب نفسه دون علمها وصيا عليها وبدأ يتحرك كوكيل مفوض غرضه الوصول إلى الأطراف المعنية قصد توسيع شبكة علاقاته العامة. باءت محاولاته بالفشل لأن العائلة تعاملت مع الجهات المختصة وذات المصداقية من سلطات محلية وقنصلية واختارت الإمام عبدالقادر لأداء صلاة الجنازة.
نزل الخبر كالصاعقة على متسول المنابر وأرعد وأزبد وفي هذيانه اعترض على الإمام المغربي واقترح أن يصلي صلاة الجنازة إمام تونسي "تفاديا لحساسيات الأئمة المغاربة" حسب قوله. 
"شفتو الوطنية؟" "نو كومانت
عائلة مكلومة، وجالية مصدومة،  وإمام مزور، متسول منابر يقتات من مآسي العباد ويعيث الفساد في البلاد ويناور من أجل الظهور وسرقة الأضواء قبح الله مسعاه. انتهى الفصل الأول من المسرحية الهزلية الدنيئة، التي كان فيها متسول المنابر البطل الأوحد، بفشل ذريع حاول تعويضه في الفصلين المتبقيين اللذين فصلهما على مقاسه.
الفصل الثاني يكمن في مشهد وحيد تجسده صورة يتيمة التقطت في مدخل المقبرة لمتسول المنابر رفقة عمدة المدينة. نشر الصورة على  حسابه وعلق عليها: "عند وصولنا إلى المقبرة رفقة عمدة المدينة" مما يوهم القارىء والناظر بأن العمدة حضرت فقط لمرافقة فارس الفرسان وزعيم القبيلة في مهمته النبيلة. هناك من ذهب به خياله إلى أبعد من ذلك، فالصورة والتعليق يوحيان بأن صاحبنا قضى الليلة مع العمدة، وأفطرا سويا،  وجاءا معا لتقديم فروض العزاء. لعن الله من لا يستحيى. 
أورد شاهد عيان أنه رأى متسول المنابر بمدخل المقبرة يتربص ويترقب دخول أي مسؤول ليبادر بالسلام عليه والترحيب به وكأنه معني بالأمر أو من أولياء الضحايا. لم يكن حضوره لدواعي إنسانية أو دينية أو وطنية بل كان همه الوحيد هو أخذ الصور وتلفيق التعليقات التي تتماهى مع أعراض جنون العظمة التي يعاني منها متسول المنابر المقيت.
الفصل الثالث والأخير كان مثيرا للسخرية والإشمئزاز والشفقة، فبعدما صلى الشيخ عبدالقادر صلاة الجنازة وبدأ جموع الحاضرين في المغادرة أخذ متسول المنابر الحقير الكلمة دون إذن العائلة وصار يخاطب الأموات أما الأحياء فقد انفضوا من حوله ولم تنطلي عليهم بهلونيات إبليس لعنة الله عليه دنيا وآخرة. وأسدل الستار على تمثيلية رديئة كان بطلها متسول المنابر الذي لم يحصد سوى الخزي والعار في حين كان يصبو للشهرة وتلميع الصورة. اللهم لا شماتة.
مع العلم أن تلميع الصورة لا يجدي نفعا أمام الواقع وصدق "التقارير المعلومة" المدعمة كالعادة بالحجة والبرهان. 

إنكشف أمرك يا بعر الطين متسول المنابر وإلى الأبد.