venerdì 28 novembre 2014

Il Re Mohammed VI, un approccio globale e non selettivo dei diritti dell’Uomo può costituire un apporto fondamentale alle scadenze internazionali.

Yassine Belkassem

Nel suo messaggio ai partecipanti al secondo Forum Mondiale dei diritti dell’Uomo, iniziato ieri a Marrakech, il Re Mohammed VI ha osservato che questo evento è organizzato alla vigilia di importanti scadenze internazionali in cui un approccio globale e non selettivo può costituire un apporto fondamentale, auspicando di condividere con la comunità dei difensori dei diritti dell’uomo riuniti nel FMDH le sue riflessioni su tre problematiche: Le questioni dell’uguaglianza e la parità del genere. Gli obiettivi dello sviluppo post 2015 e, le migrazioni internazionali e i richiedenti d’asilo.
Concernente il primo tema, il Re ha notato che “venticinque anni dopo la Dichiarazione e la Piattaforma d’azione di Pechino per l’integrazione del genere nelle politiche, strategie e nei programmi in tutti i paesi, i dati disponibili e il vissuto quotidiano delle donne e delle ragazze in numerose regioni del mondo testimoniano le resistenze agli obiettivi della Dichiarazione di Pechino, malgrado i progressi, le realizzazioni sono lontane ad essere all’altezza delle ambizioni allora tracciate”, ha deplorato il Re. Il Re ha fatto sapere in questo riguardo che il Marocco ha fatto dalle questioni dell’uguaglianza e della parità assi principali nelle sue politiche pubbliche, precisamente sviluppando il budget sensibile al genere, riconosciuto dall’ONU come guida, ma, “sappiamo invece che ci resta tanto da fare”, ha detto. Una legge sul lavoro domestico che concerne le giovani ragazze è adesso in discussione in Parlamento e il governo lavora all’elaborazione di una legge sulla lotta contro la violenza riguarda delle donne. Nello stesso modo, un’Autorità per la parità e la lotta contro tutte le forme di discriminazione, organo costituzionale, dovrebbe essere insediato prossimamente, ha fatto sapere il Re.
Quanto al secondo tema, il Re si è rallegrato che i numerosi forum tematici organizzati durante il FMDH di Marrakech raggruppano le preoccupazioni della società civili, le agenzie dell’ONU e gli esperti implicati nella valutazione degli Obiettivi del Millennio e la definizione di nuovi obbiettivi di Sviluppo Duraturo. Il Regno del Marocco, ha assicurato il Re, sostiene l’attuazione che mira di mettere i diritti umani nel cuore dei suoi nuovi obiettivi, ciò che necessita un’implicazione più forte nei diversi appuntamenti regionali e internazionali programmati da qui a settembre 2015.
Per il terzo tema, sulle migrazioni internazionali e i richiedenti d’asilo, il Re ha fatto sapere che con 240 milioni di migranti internazionali nel 2012, le migrazioni costituiscono oggi un po’ dappertutto un soggetto di preoccupazione e di dibattito costante che interpella, insieme, i poteri pubblici, la società civile e la comunità internazionale. Dopo aver rammaricato che “gli approcci polemici persistono e si rafforzano” su questa questione, il Re ha notato che lo sviluppo dei flussi migratori sud – sud si accompagna con la femminilizzazione dei flussi, l’emergenza delle reti sofistiche specializzate nella tratta degli esseri umani, la diversificazione dei profitti dei migranti e dei rifugiati e l’elevazione del loro livello socioculturale e infine con la migrazione dei minori. Le guerre civili inviano all’esilio milioni di persone, accolte spesso dai paesi vicini come il caso dei nostri fratelli siriani. Questi nuovi rifugiati si aggiungono ai rifugiati palestinesi in cui le loro sofferenze perdurano da decenni” ha rilevato il Sovrano prima di deplorare che il rigetto dei migranti si sviluppa in numerosi paesi, nell’istigazione di correnti politiche estremiste. Queste realtà intervengono nel momento in cui la Convenzione sui diritti dei migranti e delle loro famiglie, principale strumento dei diritti dell’Uomo, è stata firmata e ratificata solo dai paesi del Sud. Il Re ha fatto sapere, in questo contesto, che il Marocco ha scelto di attuare una nuova politica della migrazione, basata su un approccio umanista e conforma alla sua Costituzione e agli suoi impegni internazionali, ricordando che una esclusiva regolarizzazione è in corso da gennaio 2014 falla fine di dicembre.
Infine, il sovrano ha invitato la comunità internazionale a prendere attivamente i negoziati per raggiungere una gouvernance internazionale e regionale delle migrazioni, inseguito al dialogo di alto livello iniziato dell’ex segretario generale dell’ONU Kofi Annan.

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