Yassine
Belkassem
Nel
suo messaggio ai partecipanti al secondo Forum Mondiale dei diritti
dell’Uomo, iniziato ieri a Marrakech, il Re Mohammed VI ha
osservato che questo evento è organizzato alla vigilia di importanti
scadenze internazionali in cui un approccio globale e non selettivo
può costituire un apporto fondamentale, auspicando di condividere
con la comunità dei difensori dei diritti dell’uomo riuniti nel
FMDH le sue riflessioni su tre problematiche: Le questioni
dell’uguaglianza e la parità del genere. Gli obiettivi dello
sviluppo post 2015 e, le migrazioni internazionali e i richiedenti
d’asilo.
Concernente
il primo tema, il Re ha notato che “venticinque anni dopo
la Dichiarazione e la Piattaforma d’azione di Pechino per
l’integrazione del genere nelle politiche, strategie e nei
programmi in tutti i paesi, i dati disponibili e il vissuto
quotidiano delle donne e delle ragazze in numerose regioni del mondo
testimoniano le resistenze agli obiettivi della Dichiarazione di
Pechino, malgrado i progressi, le realizzazioni sono lontane ad
essere all’altezza delle ambizioni allora tracciate”, ha
deplorato il Re. Il Re ha fatto sapere in questo riguardo che il
Marocco ha fatto dalle questioni dell’uguaglianza e della parità
assi principali nelle sue politiche pubbliche, precisamente
sviluppando il budget sensibile al genere, riconosciuto dall’ONU
come guida, ma, “sappiamo invece che ci resta tanto da fare”, ha
detto. Una legge sul lavoro domestico che concerne le giovani ragazze
è adesso in discussione in Parlamento e il governo lavora
all’elaborazione di una legge sulla lotta contro la violenza
riguarda delle donne. Nello stesso modo, un’Autorità per la parità
e la lotta contro tutte le forme di discriminazione, organo
costituzionale, dovrebbe essere insediato prossimamente, ha fatto
sapere il Re.
Quanto
al secondo tema, il Re si è rallegrato che i numerosi
forum tematici organizzati durante il FMDH di Marrakech raggruppano
le preoccupazioni della società civili, le agenzie dell’ONU e gli
esperti implicati nella valutazione degli Obiettivi del Millennio e
la definizione di nuovi obbiettivi di Sviluppo Duraturo. Il Regno del
Marocco, ha assicurato il Re, sostiene l’attuazione che mira di
mettere i diritti umani nel cuore dei suoi nuovi obiettivi, ciò che
necessita un’implicazione più forte nei diversi appuntamenti
regionali e internazionali programmati da qui a settembre 2015.
Per
il terzo tema, sulle migrazioni internazionali e i
richiedenti d’asilo, il Re ha fatto sapere che con 240 milioni di
migranti internazionali nel 2012, le migrazioni costituiscono oggi un
po’ dappertutto un soggetto di preoccupazione e di dibattito
costante che interpella, insieme, i poteri pubblici, la società
civile e la comunità internazionale. Dopo aver rammaricato che “gli
approcci polemici persistono e si rafforzano” su questa questione,
il Re ha notato che lo sviluppo dei flussi migratori sud – sud si
accompagna con la femminilizzazione dei flussi, l’emergenza delle
reti sofistiche specializzate nella tratta degli esseri umani, la
diversificazione dei profitti dei migranti e dei rifugiati e
l’elevazione del loro livello socioculturale e infine con la
migrazione dei minori. Le guerre civili inviano all’esilio milioni
di persone, accolte spesso dai paesi vicini come il caso dei nostri
fratelli siriani. Questi nuovi rifugiati si aggiungono ai rifugiati
palestinesi in cui le loro sofferenze perdurano da decenni” ha
rilevato il Sovrano prima di deplorare che il rigetto dei migranti si
sviluppa in numerosi paesi, nell’istigazione di correnti politiche
estremiste. Queste realtà intervengono nel momento in cui la
Convenzione sui diritti dei migranti e delle loro famiglie,
principale strumento dei diritti dell’Uomo, è stata firmata e
ratificata solo dai paesi del Sud. Il Re ha fatto sapere, in questo
contesto, che il Marocco ha scelto di attuare una nuova politica
della migrazione, basata su un approccio umanista e conforma alla sua
Costituzione e agli suoi impegni internazionali, ricordando che una
esclusiva regolarizzazione è in corso da gennaio 2014 falla fine di
dicembre.
Infine,
il sovrano ha invitato la comunità internazionale a prendere
attivamente i negoziati per raggiungere una gouvernance
internazionale e regionale delle migrazioni, inseguito al dialogo di
alto livello iniziato dell’ex segretario generale dell’ONU Kofi
Annan.
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