La Storia sarebbe stata bella
che un paese emergente di Nord Africa, arabo e musulmano vincesse la partita
davanti a tre giganti americani e sfidando tutti i pronostici
nell’organizzazione del Mondiale 2026. Ma i sauditi tradiscono loro fratelli.
Mercoledì 13 giugno, il trio
Stati Uniti - Canada - Messico ha raccolto 134 voci, il Marocco 65.
“Abbiamo condotto una splendida
campagna che ha permesso al Marocco di dimostrare le sue capacità d’organizzare
il più grande evento del mondo. Un Marocco di progresso, di tolleranza, di
sviluppo umano e di apertura sul mondo”, dichiara Moncef Belkhayat, ex ministro
degli sport e membro del comitato di candidatura “Marocco 2026””.
Però da segnalare con grande
sorpresa l’atteggiamento di lobbying saudita a favore della candidatura
nordamericana. Questo paese non solo si è limitato a votare contro il Marocco,
ma ha condotto anche un'intensa campagna di sostegno nel Golfo ed in Asia al
trio nordamericano. Il padrone del calcio saudita denominato Turki Sheikh ha
militato con forza affinché il Marocco sia battuto nelle votazioni.
Certamente il Marocco non ha
niente contro la candidatura nordamericana ma considera che l'atteggiamento non
amichevole e ostile dell'Arabia Saudita è inspiegabile e incomprensibile. Anzi,
il Marocco aspettava un sostegno forte dei paesi arabi fratelli in loro testa
l'Arabia Saudita per la concretizzazione di questo avvenimento in terra
arabo-musulmana.
Se il Marocco si è congratulato
con la parte vincente e ha ringraziato le federazioni calcistiche che lo hanno
sostenuto, in particolare, 45 voti
africani sui 65 ottenuti, oltre ai voti d’Italia, Olanda, Francia, Belgio e
altri paesi europei.
Ma il sentimento che prevale in Marocco e presso la comunità marocchina all’estero
è quello di un tradimento saudita inatteso.
Simbolicamente, i tifosi marocchini a Mosca oggi appoggeranno la squadra
russa contro i sauditi nell’apertura del mondiale Russia 2018.
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