Le Autorità
italiane continuano a richiedere la legalizzazione consolare di atti pubblici
marocchini, già muniti di “apostille”, nonostante questo non sia più necessario
dal 14 agosto 2016, data in cui il Marocco ha aderito alla Convenzione dell’Aja
del 5 ottobre 1961.
A metterlo in
evidenza è il Ministero dell’Interno-Direzione centrale per i Servizi
demografici, con la Circolare n. 10 del 4 giugno 2018. Il Viminale ha riferito
di aver appreso, attraverso una Nota del Ministero degli Affari esteri e della
Cooperazione internazionale, che l’Ambasciata del Marocco ha denunciato il
fatto che i Comuni italiani continuano a inoltrare numerose (immotivate)
richieste di legalizzazione, senza tener conto del fatto che gli atti
“apostillati” non necessitano di ulteriori formalità.
Nel Documento di
prassi viene evidenziato che eventuali accertamenti in merito alla validità dei
documenti marocchini possono essere compiuti semplicemente tramite il sito www.apostille.ma,
che permette anche di consultare atti e traduzioni relativi ad ogni singolo
documento.
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