sabato 14 ottobre 2017

Marocco. Il Re Mohammed VI decide di creare un ministero per Africa e invita a completare la regionalizzazione avanzata

Il Re Mohammed VI del Marocco ha sottolineato nel suo discorso, venerdì 13 ottobre, in occasione dell’apertura del secondo anno legislativo della decima legislatura, l’occorrenza di installare una nuova politica ispirata dalle aspettative dei cittadini in sintonia all’evoluzione che conosce il paese, una politica mirata per i giovani, il completamento della regionalizzazione avanzata e la creazione di un ministero per l’Africa.
Sull’avvio di un nuovo modello di sviluppo per il paese, il messaggio Reale è stato chiaro: Governo, Parlamento e tutte le istituzioni concernenti sono urgentemente invitati ad associare il modello marocchino di sviluppo con le evoluzioni sul campo e le esigenze quotidiane dei cittadini.
È imperativo di riconsiderare il modello di sviluppo per metterlo in fase con le evoluzioni che conosce il Marocco. È in questo spirito che il Sovrano sottolinea la sua volontà di raddrizzare la situazione e di correggere le disfunzioni constatate nell’amministrazione, nei consigli eletti e nelle collettività territoriali che impediscono l’evoluzione del modello di sviluppo marocchino.
 “Contribuiremo così a destare una presa di coscienza della necessità di fare evolvere le mentalità che fanno ostruzione alla realizzazione dello sviluppo globale che desideriamo”, ha fatto valere il Sovrano.
L'attuazione di queste azioni implica ovviamente un'applicazione piena ed effettiva del principio costituzionale di correlazione tra responsabilità e resoconto, la sola garanzia per la concretizzazione di una gouvernance ottimale.
Questo discorso Reale fondato sulla nozione di responsabilità traccia i contorni di una nuova marcia del Marocco di domani. Il nuovo Marocco che vuole costruire il Re Mohammed VI è ben un paese dove regnano l'uguaglianza e la giustizia sociale a profitto di tutti i Marocchini. Un paese dove non esistono più disparità in materia di sviluppo umano, sociale e territoriale.
L'altra dimensione del discorso Reale è quella che elabora una diagnosi precisa ed inequivocabile delle necessità pressanti dei cittadini con un accento molto particolare per le giovani generazioni favorendo loro le condizioni di una vita dignitosa che passa inevitabilmente da una formazione di qualità, un'integrazione adeguata nel mondo del lavoro ed un'abilitazione a prendere iniziative per esprimere i suoi talenti e contribuire alla dinamica dello sviluppo.
Cosi, il Sovrano ha invitato all'attuazione di una nuova politica integrata dedicata ai giovani sulla quale opererà in particolare il Consiglio Consultivo della Gioventù e dell'Azione Associativa. In questo slancio di riforme, l'Amministrazione è chiamata a mettersi all’armonia delle evoluzioni in corso, come lo ha ribadito il Sovrano, con priorità assoluta la realizzazione della giustizia sociale facendo dalla buona gouvernance un principio cardinale e non un semplice auspicio.
Il Re Mohammed VI ha, tuttavia, dato le sue istruzioni alla Corte dei Conti di dedicarsi al controllo e la valutazione dei progetti pubblici iniziati nelle varie regioni.
Su questa stessa linea, il governo è invitato a predisporre un programma rigoroso per il completamento del processo della regionalizzazione avanzata per gestire meglio gli affari locali. È il motivo per cui i consigli eletti hanno il dovere di assumersi pienamente le loro responsabilità con una più grande prossimità con le popolazioni.
Ministero marocchino per Africa:
La decisione del Re Mohammed VI di creare un ministero delegato presso il ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale incaricato degli Affari Africani, costituisce una consacrazione dell'orientamento del Marocco verso l'Africa ed il suo attaccamento alle sue radici africane, traduce, tra l’altro, un grande interesse del Regno alla cooperazione Sud -Sud e tra popoli africani, come pure il suo impegno nella risoluzione delle problematiche africane, tenendo conto delle specificità del continente e gli interessi dei suoi popoli. Negli ultimi cinque anni sono stati firmati oltre 600 accordi di cooperazione tra Marocco e il resto dell’Africa, cosi sono aumentati a più di mille convenzioni bilaterali.
 “A tale scopo, abbiamo deciso la creazione di un ministero delegato presso quello degli Affari Esteri, incaricato degli affari africani, ed in particolare dell'investimento, come pure la predisposizione di due cellule di controllo, una al ministero dell'Interno e l'altra al ministero delle Finanze”, ha indicato il Sovrano. Quest'istituzione già stata creata anche negli anni sessanta del secolo scorso in cui il Marocco era il mecca dei movimenti di liberazione africani, ed era guidata dal defunto Abdelkrim El Khatib.
Da notare che la stessa decisione, che interviene in una congiuntura segnata da una dinamica rinnovata nella Storia delle relazioni marocco-africane, consolidata dal ritorno del Marocco alla sua famiglia istituzionale e le visite storiche del Sovrano nei vari paesi africani, riflette gli sforzi marocchini per promuovere la situazione socioeconomica del continente e superare le grandi problematiche affrontate.
La presenza marocchina in Africa che rappresenta una forza regionale molto credibile e stimata dai vari paesi, illustra l'importanza della creazione di un ministero, avente il compito di rafforzare le relazioni marocco-africane e garantire il proseguimento delle questioni relative agli affari africani, la pace e la sicurezza, la migrazione ed il terrorismo.


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