mercoledì 16 novembre 2016

Clima. Mohammed VI esorta i delegati internazionali alla COP22 di “tradurre loro impegni in azioni”

Marrakech 16 nov. 16 – All’occasione della 22isema Conferenza delle Parti alla Convenzione - quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici COP22 iniziata il 7 novembre a Marrakech, il Re Mohammed VI del Marocco ha sottolineato, ieri, dinanzi alle molte delegazioni internazionali, l'importanza “di operare per l'unificazione dell'istruzione alle questioni ambientali”.
Il monarca ha sottolineato anche l'importanza di “sensibilizzare” le giovani generazioni, spiegando che il Marocco “dedicherà i suoi sforzi, durante il suo mandato, e le risorse finanziarie disponibili durante questo breve periodo”, per riempire questa missione “difficile e nobile”. L'impegno, quindi, è quello di prendere a mano la problematica dei cambiamenti climatici attraverso l'applicazione dell'accordo di Parigi, che traduce la nostra volontà comune di rafforzare la solidarietà intergenerazionale”, ha detto.
Mohammed VI ha dichiarato che la COP22 di Marrakech è soprattutto quella della “verità e della chiarezza”, indicando che il popolo marocchino e le altre nazioni dovevano prendere la loro responsabilità “dinanzi a Dio e la Storia, e dinanzi (nostri) ai popoli”. E ha esortato i delegati a “tradurre i loro impegni in azioni” e ha aggiunto: “il nostro dovere comune lavorare mano nella mano per proteggere l'umanità”.
Rivolgendosi alle varie delegazioni ed in particolare al segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki moon, il Re ha tenuto ad interrogare i paesi più ricchi sul sostegno da portare ai paesi più colpiti dalla crisi ambientale: “Le nostre conferenze ed i nostri accordi avranno un senso se lasciamo le categorie più vulnerabili, laggiù nelle isole insulari minacciate di sparizione e nei campi confrontati al rischio della desertificazione in Africa, in Asia ed in America latina, di fronte al loro destino pesante dei pericoli?”
Per Mohammed VI, “l'era coloniale è passata, come la logica che consiste ad imporre le decisioni”. E la posta in gioco reale di questa conferenza e della presa in considerazione i problemi ambientali è “l'esistenza dell'Uomo, che esige da noi di operare insieme per proteggerla”.
Infine, il monarca ha previsto che il costo dell'attesa e l'inadempimento all'imperativo di affrontare il cambiamento climatico ed i suoi effetti, avranno conseguenze gravi, che mettono in pericolo la sicurezza e la stabilità e che inducono l'estensione dei focolari di tensione e delle crisi attraverso il mondo.
Alla Conferenza Onu sul Clima di Marrakech Cop22 (7 – 18 novembre) partecipano delegati di 196 paesi firmatari dell'Accordo.




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