giovedì 17 novembre 2016

COP22. Marocco difende interessi vitali africani

Marrakech - 17 novembre 2016 - Il Re Mohammed VI ha presieduto, mercoledì al palazzo dei congressi a Marrakech, la cerimonia d'apertura “del Vertice Africano dell'Azione”, organizzato in margine della COP22, nel quale hanno partecipato capi di stato, di governo e di delegazioni di 50 paesi africani, oltre alla partecipazione di rappresentanti del Consiglio di cooperazione dei paesi del golfo, dell'ONU, degli Stati Uniti, della Francia, dell'Unione africana (UA), della Banca mondiale (BM) e della Banca africana dello sviluppo (BAD), in conformità alla volontà marocchina anche di trasformare la COP22 in una conferenza da Africa e per Africa. Questo vertice è un'occasione per i paesi africani di mettere a punto una visione comune per difendere le rivendicazioni del continente, in particolare per quanto riguarda il finanziamento ed il trasferimento tecnologico.
In questa occasione il Sovrano ha sottolineato che il Marocco che è attore impegnato nel consolidamento della sicurezza e della stabilità regionali, è determinato a difendere gli interessi vitali dell'Africa con i suoi paesi fratelli e, presto, nell'Unione africana.
Dopo aver segnalato che l'Africa costituisce un concentrato di tutte le vulnerabilità, il sovrano ha proposto di disegnare un'Africa resiliente ai cambiamenti climatici, un'Africa che si impegna risolutamente sulla via dello sviluppo sostenibile. il sovrano ha messo tuttavia l'accento sull'importanza per il continente africano di esprimersi unanimemente, che esige giustizia climatica e mobilizzazione dei mezzi necessari, che emetta proposte concertate, in materia di lotta contro i cambiamenti climatici.
Mohammed VI ha evidenziato che in Africa sono già 10 milioni di profughi climatici. All'orizzonte 2020, quasi 60 milioni di persone saranno spostate a causa della penuria dell'acqua, ma non è stato intrapreso nulla in questo ambito. “La riserva immensa d'acqua potabile, che costituiva precedentemente il lago Ciad, ha già perso il 94% della sua superficie, ed è stata minacciata di drenaggio definitivo”. Poi 4 milioni di ettari di foreste, siano due volte più che la media mondiale, si vedono scomparire ogni anno in Africa. Mentre l'agricoltura che impiega il 60% della manodopera africana, “i nostri raccolti sono fortemente perturbati, e la nostra sicurezza alimentare molto minacciata”, ha sollevato il sovrano. “L’aumento delle temperature, il deregolamento delle stagioni, la siccità a ripetizione rendono povera la biodiversità di nostro continente, distruggono suoi ecosistemi e ipotecano suo progresso, sua sicurezza, sua stabilità” ha seguito il Re. Questi sballamenti influiscono fortemente sullo sviluppo africano e minacciano gravemente i diritti elementari di numerose decine di milioni d’africani.
In questo quadro, il Re ha proposto di designare una Africa resiliente ai cambiamenti climatici, “una Africa che s’impegna risolutamente sulla via dello sviluppo duraturo”. È un'Africa, che utilizzerà le sue risorse, in modo ottimale, rispettando gli equilibri ambientali e sociali; È un'Africa che agirà in previsione di uno sviluppo incluso, in accordo con ciò che fa la sua identità: la cultura di condivisione, d'equità e di solidarietà, ha sottolineato.
Forte del suo programma ambizioso nel settore delle energie rinnovabili, il Regno mette il suo "know-how" a disposizione dei suoi partner tramite una rete africana di competenza climatica del “Centro di Competenze in Cambiamenti Climatici” basato in Marocco. Il Marocco si mobilita anche per la realizzazione dell'iniziativa “Triplo A” ovvero “Adattamento dell'Agricoltura Africana” dispositivo innovativo che favorisce l'adozione ed il finanziamento di soluzioni, destinate alla produttività ed alla sicurezza alimentare.
Dopo avere notato che il Marocco ha iscritto il finanziamento come priorità del COP22, il sovrano ha segnalato che il Regno incoraggia l'implicazione dei fondi sovrani, per sviluppare le infrastrutture verdi in Africa. “Agire da noi stessi e per noi stessi è un imperativo. Associare i nostri partner strategici è ormai una necessità” ha detto.
Infine, le richieste emerse dall’evento Africa Day si sono concentrate su una velocissima attuazione degli accordi presi nell’ambito della Conferenza sul clima di Parigi (Cop 21) e la piena attuazione degli impegni presi dal gruppo dei G7 sul finanziamento di progetti energetici in Africa.


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