Il Re Mohammed
VI del Marocco si è recato nella giovane Repubblica del Sud Sudan in una visita
ufficiale nei giorni 1 e 3 febbraio scorso per stringere accordi di
cooperazione e di solidarietà.
Il viaggio del Sovarno
è arrivato a pochi giorni dal rientro nell’unione Africana del Marocco e
permetterà di portare in Sud Sudan il “know-how” marocchino accumulato nel
corso degli anni in diversi settori, come quelli dello sviluppo, della
sicurezza e della lotta contro il terrorismo. Il Sud Sudan entrerà così nel
quadro della cooperazione Sud-Sud, che il Re sta cercando di estendere a tutta
l’Africa.
Nel paese
africano il Re ha incontrato il presidente Salva Kiir Mayardit con il quale ha
sottolineato il ruolo importante delle organizzazioni regionali sub-sahariane,
cioè l’Autorità Intergovernativa per lo Sviluppo (IGAD) e la Comunità
dell’Africa dell’Est (EAC), in particolare nell’attuazione delle strategie dello
sviluppo sostenibile nella regione dell’Africa dell’Est.
I due capi di
Stato hanno espresso soddisfazione per il processo d’integrazione iniziato da
questi due gruppi locali, e Salva Kiir ha mostrato interesse per il grande
potenziale del Marocco volto a contribuire allo sviluppo e alla stabilità
dell’Africa orientale.
Il comunicato
congiunto di fine visita di tre giorni, indica inoltre che “Considerando che la
questione di Sahara è diversa nella sua genesi e la sua natura giuridica e
politica di quella del Sud Sudan, il presidente Salva Kiir Mayardit riconosce
gli sforzi delle Nazioni Unite volti di arrivare ad una soluzione politica al
conflitto regionale sul Sahara. Il presidente saluta gli sforzi seri e
credibili del Marocco”. Nello stesso documento si legge che il présidente
di Sud Sudan ha salutato la visione del Re Mohammed VI per rafforzamento della
cooperazione interafricana e Sud-Sud e gli sforzi del Sovrano per la salvaguardia della pace, della
stabilità e per la promozione della prosperità del continente.”
Salva Kiir
Mayardit ha tenuto a congratularsi con il Sovrano per “la reintegrazione del Marocco
nell’Unione africana e si è rallegrato per il voto in assemblea che ha visto
una schiacciante maggioranza dei favorevoli”, cosa che premia “il ruolo del
Marocco ed il suo contributo effettivo per lo sviluppo, l’unità e la stabilità
del continente”.
La visita di Re
Mohammed VI indica l’impegno del sovrano e del presidente della Repubblica del
Sud Sudan per il consolidamento dei valori del panafricanismo, della
solidarietà e della fraternità, e testimonia la forte volontà del Marocco di
contribuire alla stabilità e al processo di costruzione della pace in Sud
Sudan.
Da parte sua
Mohammed VI si è detto soddisfatto per l’appello lanciato di recente dal
presidente Salva Kiir per il dialogo nazionale, “un’iniziativa coraggiosa che
consegue l’obiettivo dell’Unione Africana di far tacere le armi entro 2020”,
nonché per la creazione di un Sud Sudan stabile e prospero.
Nel corso della
visita i due capi di Stato hanno presieduto la cerimonia di firma di nove convenzioni
e di memorandum d’intesa in settori chiave. Si tratta della convenzione
relativa alla costruzione della nuova città a Ramciel. Le altre convenzioni e
memorandum d’intesa coprono i settori dell’agricoltura, dell’energia, delle
miniere, degli idrocarburi, dell’industria, dell’investimento, della lotta
all’evasione fiscale, della formazione professionale e del partenariato
economico,.
Mohammed VI e
Kiir hanno poi hanno visitato l’ospedale militare da campo aperto dalle Forze
Armate Reali marocchine (FAR) il 23 gennaio scorso a Juba che ha assistito dal
23 gennaio al 1 febbraio 4.583 pazienti e registrato 7.936 consulenze, di cui
1.259 casi d’urgenza.
I due capi di
Stato hanno poi avviato la distribuzione di 267,5 tonnellate di doni umanitari
alla popolazione di questo paese offerti dalla Fondazione Mohammed VI per lo
Sviluppo.
Infine hanno
visitato mausoleo di John Garang, padre dell’indipendenza della nazione
sud-sudanese.
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