HA PERSO TUTTO COMPRESSA LA SPESA DEL PROCESSO. Cosi l’organizzazione separatista Polisario sostenuta, armata dall’Algeria e
basata nei campi di Tindouf nel sud ovest algerino, per destabilizzare Marocco,
è stata condannata ieri dalla Corte di Giustizia dell'Unione Europea (CJUE)
nella sentenza sull'Accordo agricolo UE.
Infatti, la CJUE “dichiara e decreta: La sentenza del Tribunale dell’Unione
europea del 10 dicembre 2015, Polisario/Consiglio (T512/12, EU:T:2015:953) è
annullata; Il ricorso del Polisario è respinto in quanto irricevibile; Il
Polisario paga le proprie spese nonché quelle sostenute dal Consiglio
dell’Unione europea”.
Le parti nella sentenza sono il Consiglio e la Commissione dell’Unione
Europea, sostenute dal
Regno del Belgio, Repubblica
Federale di Germania, Regno di Spagna, Repubblica francese,
Repubblica portoghese, la Confédération Marocaine de l’Agriculture e du Développement
Rural (COMADER), contro i separatisti del Polisario.
Si legge nella sentenza: “il Tribunale ha esaminato, in primo luogo, gli
argomenti del Consiglio e della Commissione secondo i quali il ricorso era
irricevibile per il motivo che, da un lato, il Polisario privo di personalità
giuridica e di capacità di agire in giudizio e, dall’altro, la decisione non lo
riguardava né direttamente né individualmente. In secondo luogo, il Tribunale
ha intrapreso l’esame i motivi di annullamento ipotizzati dal Polisario e ha
poi respinto ognuno di tali motivi, ritenendo che nessuno consente di stabilire
l’esistenza di un divieto assoluto all’UE di stipulare con uno Stato terzo un
accordo”. Il Tribunale ha dichiarato che, “tenuto conto, anzitutto, della
posizione del Regno del Marocco secondo la quale il Sahara è parte integrante
del suo territorio, poi, del fatto che il Consiglio e la Commissione erano a
conoscenza di tale posizione al momento della conclusione dell’accordo di
associazione”.
La Commissione, il Consiglio dell’UE e gli altri Stati sopraindicati
“chiedevano alla Corte l’annullamento della sentenza impugnata; il
respingimento del ricorso; e la condanna del Polisario per pagare le spese
sostenute dal Consiglio”.
Reagendo sulla sentenza, è stata resa pubblica una dichiarazione comune
dell'Alto Rappresentante e vice presidente dell’UE Federica Mogherini e del
ministro degli Esteri e della Cooperazione marocchino Salaheddine Mezouar, in
cui si legge quanto segue:
1. L'Alto Rappresentante dell'UE per la Politica
Estera e di Sicurezza ed il ministro degli Esteri del Regno del Marocco hanno
preso atto del giudizio reso questo giorno dalla Corte di Giustizia dell'Unione
Europea (CJUE), sull'Accordo Agricolo tra il Marocco e l'Unione europea.
2. Le due parti constatano che la CJUE ha
giudicato il ricorso d’annullamento contro il suddetto Accordo introdotto dal
“Front Polisario” irricevibile.
3. Le due parti constatano anche che la Corte
annulla la sentenza del Tribunale di Primo grado dell'UE del 10 dicembre 2015,
che dà cosى ragione al Consiglio
dell'UE che aveva contestato questa prima sentenza su richiesta di tutti gli
Stati membri.
4. La decisione del Consiglio dell'UE
riguardante l'attuazione dell'Accordo agricolo Ue-Marocco rimane a questo
titolo in vigore. Le due parti esaminano tutte le implicazioni possibili del
giudizio della Corte e lavoreranno insieme su ogni questione riguardante la sua
applicazione, nello spirito del partenariato privilegiato Ue-Marocco e dei
meccanismi previsti a questo proposito.
5. Le due parti confermano la vitalità di questo
partenariato privilegiato ed intendono lavorare attivamente al suo sviluppo in
tutti i settori d'interesse reciproco”.
Nella stessa linea il governo marocchino ha fatto sapere che il Regno
prende nota della decisione presa dalla CJUE. “Favorevole al rifiuto del
ricorso presentato dal “Polisario”, giudicato come “irricevibile”, la CJUE si
mette in coerenza con la posizione delle altre istituzioni dell'UE che
considerano che quest'entità “non è concernente” dagli accordi conclusi tra il
Marocco e l'UE.
“Il Polisario”, cosى, è stato condannato
a pagare tutte le spese generate dalla procedura giudiziaria.
La Corte ha, anche, deciso di annullare la decisione del Tribunale di Primo
grado, reso il 10 dicembre 2015, che era stato contestato dal Marocco e stato
oggetto impugnazione introdotta dal Consiglio dell'UE, all'unanimità dei suoi
Stati membri.
Con questa decisione, la CJUE corregge le aberrazioni giuridiche, rettifica
le valutazioni politiche erronee ed annulla le conclusioni infondate del
Tribunale di Primo grado.
Il Regno del Marocco constata, d'altra parte, che le conclusioni della
Corte non rimettono in discussione la legalità e la legittimità della
conclusione da parte del Marocco di accordi internazionali che coprono la
regione di Sahara Marocchino.
Il Marocco è pienamente fiducioso che l'UE continuerà a rispettare i suoi
impegni e di onorare tutti i suoi obblighi che derivano dall'Accordo agricolo.
In questo contesto, il Regno del Marocco, forte del suo diritto, è pronto a
proseguire la discussione con i suoi partner europei, nel quadro delle
strutture del Partenariato Marocco-UE.
Il Marocco ringrazia gli Stati membri dell'UE che hanno segnato il loro
attaccamento al Partenariato Marocco - Ue, in particolare i paesi amici che si
sono implicati attivamente nella procedura dinanzi alla Corte.”
Dall’altra parte però, gli avversari
dell'integrità territoriale del Marocco si trovano cosi rigettati dalla giustizia che ha definitivamente chiuso
questa faccenda smontando le argomentazioni messe davanti dal Polisario ed i
suoi avvocati pagati d’Algeri, pur precisando che questo ultimo sconosciuto per
la Corte europea non ha vocazione per difendere gli interessi economici della
popolazione. La CJUE è stata molto prudente evitando di inserirsi
“politicamente” come voleva Algeria nella questione del Sahara che è di
competenza dell'ONU.
Una saggezza ben conosciuta e riconosciuta
dell’Europa di fronte alla leggerezza algerina. Disorientato della sconfitta e
dalla pesantezza della decisione, Algeri servirà alla sua opinione pubblica,
come sempre, una versione gridando “vittoria” per salvare gli strumenti della
grande impresa di propaganda, ma la realtà è molto diversa. Il Polisario non
avendo, secondo la corte di giustizia europea, alcun diritto di far valere
davanti gli accordi dell'UE con il Marocco, ciò rende impossibile la loro contestazione future, questo vuole dire che la
garanzia giuridica degli accordi di cooperazione dell'UE con il Marocco è
mantenuta.