venerdì 31 agosto 2012

Un oppositore al polisario denuncia la "repressione sistematica" nei campi di Tindouf


Un oppositore al polisario denuncia la "repressione sistematica"  nei campi di Tindouf
Un oppositore al polisario denuncia le gravi violazioni dei diritti dell'uomo perpetrate nei campi di Tindouf, Sud dell'Algeria, e la "repressione sistematica" di cui sono vittime le popolazioni sequestrate, riporta, venerdì, il giornale online spagnolo, «nouscatalans.cat».
"Ogni giorno, sono numerose le voci che si alzano nei campi di Tindouf contro il polisario che controlla con una mano di ferro la popolazione", sottolinea il giornale, citando i propositi dell'oppositore Abdi Ami Omar che denuncia "la repressione sistematica esercitata dai dirigenti del polisario e l'eliminazione fisica degli oppositori" alla loro politica.
Abdi Ami Omar ritorna sul caso da suo fratello, Bechri Sidahmed Zein, 23 anni, che fu assassinato dai membri del polisario in febbraio scorso dopo avere messo a nudo le pratiche della banda di Mohamed Abdelaziz, durante delle manifestazioni organizzate nei campi per denunciare il "regime corrotto"  del polisario.
Abdi Ami Omar, un artista che si trova attualmente a Barcellona per procurarsi il sostegno delle associazioni e delle formazioni politiche spagnole, in vista di delucidare le circostanze della morte di suo fratello, ha dichiarato a "nouscatalans.cat"  che questo ultimo "era stato minacciato pubblicamente di liquidazione"  dai membri del polisario. L'oppositore saharawi, a questo riguardo, ha qualificato di "corrotta"  la direzione del polisario che "si arricchisce attraverso la deviazione degli aiuti internazionali destinati alle popolazioni"  sequestrate di Tindouf, ha detto.
In questo contesto, il giornale ricorda la querela depositata dalla famiglia di Bechri Sidahmed Zein presso parecchie organizzazioni di cui Amnesty International, l'ONU ed il Parlamento europeo, chiedono l'apertura di un'inchiesta sulle circostanze dell'assassinio di suo figlio dai torturatori del polisario. Abdi dice di avere paura anche per la sicurezza della sua famiglia che si trova ancora nei campi di Tindouf e che fa l'oggetto di sevizie e di repressione da parte della direzione del polisario, denunciando che sua madre e sua zia siano state incarcerate già per avere richiesto la verità su questo omicidio.
Durante il suo soggiorno a Barcellona, Abdi Ami Omar allo avuto parecchi contatti coi rappresentanti di associazioni e di formazioni politiche, particolarmente il segretario incaricato dell'immigrazione del partito della Convergenza democratica di Catalogna, Angel Colom, qui ha richiesto l'apertura di un inchieste seria dalla comunità internazionale" sui casi di Bechri Sidahmed Zein.
Per lo stesso obiettivo, ha incontrato anche il segretario di immigrazione e nuova cittadinanza del Partito socialista catalano (PSC), Josep Maria Sala che ha messo avanti l'importanza di avere delle notizie su ciò che accade nei campi di Tindouf, notando che non bisogna accontentarsi unicamente della versione trasportata dal polisario.
La pubblicazione spagnola si fa, peraltro, l'eco del documento confidenziale della direzione del movimento separatista che vieta le manifestazioni durante il soggiorno della delegazione del Fondazione Robert Kennedy nei campi di Tindouf.
Questo documento, ricorda il giornale, rivela che Mohamed Abdelaziz ha ordinato la presa di tutte le misure necessarie per evitare ogni genere di manifestazioni e di sit-in nei campi, in particolare davanti alla sede della segreteria generale del polisario, chiedendo l'imposizione del coprifuoco e la restrizione della libertà del movimento durante la visita di questa missione americana dei diritti dell'uomo.


Nessun commento:

Posta un commento