Dalla Rete delle associazioni della comunità marocchina in Italia
Alla cortese attenzione della Presidente del Centro Robert F. Kennedy per la giustizia ed i diritti dell’uomo (RFK Center)Tel: + 39 055 5389250Email:Tel: + 39 055 5389250Email: europepress@rfkcenter.orgEmail: urban@rfkcenter.org
Oggetto : Lettera aperta
Firenze
31 agosto 2012
All’occasione
della visita della signora Kerry Kennedy, Presidente del Centro Robert F. Kennedy per la giustizia ed
i diritti dell’uomo (RFK Center) a Laayoune in sud del Marocco e nei campi dei
separatisti del “Polisario” a Tindouf in Algeria nei giorni 24/31 agosto 2012, per
informarsi sui diritti dell’uomo nella regione, vorremo, in qualità di
associazioni della numerosa, attiva e ben integrata comunità marocchina in
Italia di apportare quanto segue alla signora Kerry Kennedy e alla sua sede
europea nella nostra Firenze:
Gentilissima
Presidente,
La situazione
drammatica che vivono i nostri fratelli nei campi di Tindouf è conosciuta da
tutti: è allarmante, caratterizzata da gravi violazioni dei diritti umani
perpetrate da oltre 37 anni: detenzioni arbitrarie, tortura, sequestri,
sparizioni, schiavitù, negazione dei diritti di espressione, circolazione,
censimento, ritorno alla Terra-Madre il Marocco.
Da segnalare che è
accaduto da poco tempo:
1.
Feroce azione dei miliziani del
“Polisario” contro la protesta pacifica dei Giovani Saharawi 5 Marzo (movimento
nato nella Primavera Araba), contro il cantante Allal Najem (vietato di cantare
perché le sue parole disturbano la dirigenza del Polisario), Mostafa Salma (ex
ispettore generale della polizia polisariana, allontanato dai campi verso
Mauritania da più di un anno perché è favorevole al Piano marocchino di
autonomia del Sahara), la corrente Khat Chahid (vietata nei campi perché
contesta la rappresentatività della popolazione nei campi dal Polisario), i
Sostenitori dell’Autonomia locale (aggrediti diverse volte e oppressi sempre)…
2.
Vile rapimento della cooperante
italiana Rossella Urru e due spagnoli proprio da Rabuni (cento metri dalla casa
di Hamatu (Alias Mohammed Abdelaziz capo dei separatisti) nei campi e la complicità
interna).
3.
Mancanza della sicurezza nei campi e
la presenza di gruppi terroristici e bandi criminali nel Sahel e il Sahara
definita internazionalmente pericolosa e “zona grigia”.
A Tindouf si assiste
allo sfruttamento economico di una popolazione di donne, anziani e bambini, che
vive degli aiuti umanitari internazionali. La popolazione di Tindouf,
sprovvista di mezzi autonomi di sostentamento e senza prospettive per il futuro
è necessaria al Polisario per il mantenimento dei flussi di aiuti
internazionali e rappresenta una “preziosa” fonte di ricchezza per la dirigenza
del Polisario.
E qui esigiamo la
vostra scientifica ed obbiettiva indagine.
Nelle regioni sud del
Marocco invece, la situazione, come hanno notato anche i membri della
delegazione della Fondazione, è caratterizzata da una popolazione attiva che
partecipa all’edificazione del proprio futuro, dimostra il proprio radicamento
alla vita politica, economica, sociale e culturale del paese con la presenza di
tutti i partiti politici, sindacati, associazioni e ONG. Ha sempre partecipato
attivamente alle elezioni locali, legislative e al referendum sulla nuova
Costituzione del 2011 con una alta affluenza alle urne.
Gentilissima
Presidente,
Da un altro versante
molto condannato da tutte le buone coscienze e che non possiamo stare zitti
davanti all’aberrazione, apportiamo, quindi, alla lei e alla vostra delegazione
che noi assistiamo, in ogni estate all’arrivo in Italia e in Spagna, di gruppi
di bambini provenienti dai campi di Tindouf, col pretesto di alleviare le
sofferenze e
permettere loro di godere della loro infanzia anche solo per poche settimane.
Poche settimane!
Aldilà
delle considerazioni e delle volontà degli organizzatori, il Polisario, come al
solito, non perde occasione per servirsi delle popolazioni dei campi – quali
che siano le loro età e le loro sensibilità – per utilizzarli a fini politici,
militari e soprattutto sfruttare le loro sofferenze ed il dramma che vivono per
ottenere più aiuti e fondi.
Cosi,
il fatto di portare dei bimbi dagli 8 ai 10 anni, in un’operazione che il
Polisario desidera sia un’operazione politica che mira a difendere le tesi del
separatismo e i cui mezzi di persuasione non sono altro che l’innocenza dei
bambini, non è che un altro modo di usurpare la loro infanzia e il suo utilizzo
nella guerra, soltanto che questa volta al posto del kalashnikov c’è lo slogan
separatista.
In
aggiunta abbiamo registrato che i bambini saharawi sono costretti dal Polisario
a partecipare in certe manifestazioni in Italia e in Spagna e che anche i
grandi rivelano difficoltà fisica per partecipare.
Gentilissima
Presidente,
È
nostro dovere attirare la vostra attenzione sullo sfruttamento di questi
piccoli per ragioni politiche e la loro strumentalizzazione per i bisogni della
propaganda dei separatisti del Polisario.
Chiediamo
gentilmente un appuntamento nella vostra sede fiorentina per confrontarci sui
diritti dell’uomo calpestati a Tindouf.
Certi
che non rimarrete insensibili a questa lettera, vogliate gradire i nostri più
cordiali saluti.
Yassine Belkassem
per
La Rete delle associazioni della comunità
marocchina in Italia
Federazione Africana in Toscana
Associazione Seconda Generazione Italia 2000
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