In occasione del 42mo anniversario della
Marcia Verde – di 350mila partecipanti venuti da tutto il Marocco, ordinata nel
1975 dal Re Hassan II per liberare il Sahara allora sotto il colonialismo Spagnolo
- il Re Mohammed VI del Marocco ha indirizzato un discorso alla nazione.
“Questa commemorazione – ha ricordato il Sovrano – cade a qualche settimana dal
60mo anniversario del discorso del defunto Mohammed V a M’Hamid El Ghizlane, in
Sahara. Con la Marcia Verde quest’evento costituisce un momento cardine che
simbolizza il patto dell’unità nazionale, sigillato tra il trono alawita ed il
popolo marocchino, patto la cui chiave è Sahara Marocchino.
Il discorso storico del M’Hamid El-Ghizlane
del 1958 è pregno di significato segna una tappa fondamentale nel processo di
completamento dell’integrità territoriale del nostro paese e sottolinea una
sola verità incontrastabile: la marocchinità del Sahara e l’attaccamento del
popolo marocchino alla sua terra”.
“Dal momento in cui il Marocco ha avuto la sua
indipendenza e ben prima che la questione di Sahara fosse consegnata alle
Nazioni Unite nel 1963, quando nessuna rivendicazione veniva mossa per il
Sahara ad eccezione delle richieste legittime del Marocco, o meglio ancora, ben
prima che l’Algeria diventasse indipendente, anteriormente a tutti questi
fatti, rivolgendosi ai chioukh (notabili) ed ai rappresentanti delle tribù
sahrawi venuti a presentargli fedeltà, nostro nonno aveva sottolineato i
diritti storici e legittimi del Marocco sul suo Sahara”.
Il Sovrano ha inoltre ricordato questa
dichiarazione di suo nonno Mohammed V: “Proclamiamo solennemente che
proseguiremo la nostra azione per il ritorno del nostro Sahara, nel quadro del
rispetto dei nostri diritti storici e conformemente alla volontà dei suoi
abitanti …”. Quindi il Sovrano attuale ha ribadito che il Sahara resterà
marocchino fino alla fine dei tempi, e che seguirà le tracce del suo nonno
Mohamed V e di suo padre Hassan II.
“Abbiamo a cuore, ora che la terra è liberata,
di operare con lo stesso impegno per garantire alla popolazione di queste
province condizioni di vita degna e favorire lo sviluppo. Siamo altresì
determinati a liberare i nostri figli trattenuti nei campi (a Tindouf in
Algeria)”, ha aggiunto Mohammed VI.
D’altra parte il Sovrano ha sottolineato che
il Marocco mantiene suo impegno d’adesione al processo voluto dal Segretario
generale dell’Onu Antonio Guterres ed a cooperare con il suo Inviato personale.
“Sarà così finché saranno rispettati i principi ed fondamenti della posizione
marocchina”, ha insistito il Sovrano. Tali principi sono:
– Nessun regolamento della questione di Sahara
è possibile al di fuori della sovranità piena ed intera del Marocco sul suo
Sahara, ed al di fuori all’iniziativa d’autonomia, la cui comunità
internazionale ne ha riconosciuto la serietà e la credibilità;
– Spetta alle parti all’origine del conflitto di
assumersi interamente la loro responsabilità nella ricerca di un regolamento
definitivo;
– Il pieno rispetto dei principi e fondamenti
approvati dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu per il trattamento di questo
conflitto regionale artificioso; essendo l’organo dell’Onu, di fatto, la sola
istanza internazionale incaricata di supervisionare il processo di regolamento;
– Il rifiuto categorico di ogni superamento,
di ogni tentativo di portare danno ai diritti legittimi del Marocco ed ai suoi
interessi, di ogni proposta obsoleta volta ad allontanare il piano di
regolamento dai parametri referenziali approvati, dell’inserimento tendenzioso
di altri argomenti, i quali sono trattati dalle istituzioni competenti;
Il Re Mohammed VI ha
anche insistito sul lavoro da effettuare all’interno del paese: “Lo ho più
volte sottolineato, non resteremo con le braccia incrociate ad attendere che
sia trovata la soluzione auspicata. Proseguiremo piuttosto l’azione al fine di
stimolare lo sviluppo delle nostre province del sud e garantire alla loro
popolazione le condizioni di una vita libera e degna”. Su questa base il Sovrano
ha annunciato il proseguo di realizzazione del modello di sviluppo specifico
per queste province, in parallelo con l’attuazione della regionalizzazione
avanzata, cosa che dovrebbe permettere agli abitanti della regione di garantire
la gestione democratica dei loro affari e contribuire allo sviluppo della loro
regione.
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