La scelta del
Marocco di ospitare la conferenza mondiale sul clima COP 22 l’anno scorso era legittimata alla luce dei
suoi sforzi per proteggere l’ambiente e della lotta contro il riscaldamento
climatico, salutati dalla Comunità internazionale, ciò indica che il Regno
marocchino è all’avanguardia, non è per caso che, ieri, al segmento di alto
livello della COP23 a Bonn ha partecipato la Principessa Lalla Hasnaa in rappresentanza
del Re Mohammed VI alla cerimonia d'apertura di questo appuntamento mondiale.
Il ruolo decisivo del Marocco nella
tutela ambientale è stato internazionalmente salutato un’altra volta a Bonn.
Mercoledì è stato un
giorno cruciale della 23ima Conferenza delle Parti alla Convenzione Quadro
delle Nazioni Unite sul Cambiamento Climatico, aperto il 6 novembre. La
cerimonia d'apertura è stata preceduta da una riunione informale dei Capi di
Stato e di governo, presieduta dal Segretario Generale dell'ONU, Antonio
Guterres, alla quale ha preso parte la Principessa marocchina, conosciuta per
il suo forte impegno a favore delle questioni ambientali. Una presenza che
sottolinea il posto centrale che occupa la questione ambientale nella politica
del Regno in Marocco, di cui il Re Mohammed VI è protagonista.
La giornata dedicata
al segmento di alto livello segna l'entrata in gioco dei Capi di Stato che
tenteranno di dare un nuovo impulso alla lotta contro il cambiamento climatico,
davanti ai rapporti scientifici allarmanti sulla recrudescenza delle emissioni
di gas a effetto serra.
La COP 23 che si tiene sotto la presidenza
delle Isole Figi fino al 17 novembre, tenta di capitalizzare sullo spirito della
COP22, tenuta l'anno scorso a Marrakech. Le Parti cercano, inoltre, di avanzare
sulla operativa dell'Accordo di Parigi che mira a limitare l'aumento della
temperatura planetaria sotto 2 gradi Celsius.
La cerimonia d'apertura è stata segnata dalle
allocuzioni del Segretario generale delle Nazioni Unite, del Presidente della
Repubblica federale di Germania, Frank Walter Steinmeier, del Primo Ministro di
Figi che presiede la COP23, Frank Bainimarama e del Presidente dell'Assemblea
generale delle Nazioni Unite, Miroslav Lajcak che ha dato valutazione positiva
alla leadership del Marocco in materia di azione sul clima nel quadro della sua
presidenza della Cop22 di Marrakech, la prima dopo la conclusione dell’accordo
di Parigi sul clima nel 2015. “Ringrazio il Marocco, che ha giocato un ruolo da
capofila nell’azione sul clima nel quadro della sua presidenza della Cop22”, ha
affermato Lajcak.
Iscrivendosi nella continuità dello
spirito di Cop22 Marrakech, la presidenza delle Isole Fidji della COP23 mette
come priorità la preservazione del consenso multilaterale raggiunto nel quadro
dell'Accordo di Parigi per riduzioni sostanziali delle emissioni di carbonio,
con l'ambizione di mantenere lo slancio attuale per l'attuazione dell'Accordo
tramite una serie di azioni climatiche che richiede l'implicazione di tutti. L’obbiettivo
è di ridurre la temperatura a 1,5 gradi Celsius.
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