Mustapha Salma, leader saharawi che si è ribellato ai capi del Polisario è cittadino di Lozio
Nota della RACMI
27
novembre 2012
Mustapha Salma, leader saharawi che si è ribellato ai capi del Polisario è cittadino di Lozio
“Chiediamo a tutti i comuni della Toscana di conferire la cittadinanza onoraria a Mustapha Salma Ould Sidi Mouloud ed ai suoi familiari”.
Chi è Mustapha Salma Ould Sidi Mouloud? Quale è la sua storia?
Mustapha Salma Ould Sidi
Mouloud leader saharawi che si è ribellato ai capi del Polisario, ora cittadino
di Lozio, è un’ex Ufficiale di polizia saharawi diventato il simbolo
delle vittime delle violazioni dei
diritti umani da parte dell’organizzazione separatista “Polisario”.
Il 6
ottobre 1979, quando aveva appena 11 anni, Mustapha Salma Ould Sidi Mouloud fu
rapito dalla sua città natale, Smara, con sua madre e quattro sue sorelle da
una milizia del Polisario che uccise altre due sorelle e ferì il padre, uno
Sceicco molto rispettato della grande tribù dei Reguibat Labeihat, e che abita
tuttora a Smara.
Mustapha
Salma venne poi deportato in Algeria nei campi di Tindouf. E’ qui che seguì un
corso scolastico e universitario in nord Algeria, ottenendo una laurea in
fisica, prima di qualificarsi col grado di ufficiale dalla scuola di Polizia di
Algeri nel 1991, all’età di 23 anni.
Successivamente
egli avanzò nella gerarchia del Polisario, diventando Direttore centrale della
“Sicurezza pubblica e delle investigazioni”, poi segretario generale e
ispettore generale della polizia.
Nel
2010, dopo una visita familiare in Marocco, Mustapha Salma Ould Sidi Mouloud ha
annunciato, nel corso di una conferenza stampa tenuta il 9 agosto a Smara, che
egli intendeva aprire il dialogo col Marocco a proposito dell’iniziativa di
autonomia.
In tre
decenni, Laayoune, Smara, Boujdour, Dakhla, una volta villaggi quasi
deserti, sono diventati veri e propri centri urbani con conseguenti cambiamenti
e miglioramenti sulla qualità della vita delle persone. Mustapha Salma si rende
conto della perversità della propaganda Polisario che oscura volutamente la
situazione nel Sahara per mantenere la sua presa sulla popolazione nei campi di
Tindouf, giunge quindi alla conclusione che la soluzione definitiva del
conflitto del Sahara risiede nel piano di autonomia proposto dal Marocco, e ha
deciso di tornare a Tindouf per spiegare e difendere il piano.
Egli ha
chiesto alla direzione del Fronte di lasciargli esprimere liberamente le sue
opinioni all’interno dei campi, dove lo aspettano sua moglie, i suoi quattro
figli e due fratelli. Ma prima di lasciare il Marocco esprimeva il suo timore
di rappresaglie da parte del Fronte, che di fatto non sono tardate a venire.
Mustapha
Salma è stato rapito, torturato poi arbitrariamente arrestato in un luogo
desertico segreto in Algeria il 21 settembre 2010, lo stesso giorno del suo
rientro nei campi di Tindouf e la sua famiglia è stata torturata. Nonostante la
protesta internazionale ed i diversi appelli per la sua liberazione.
Sotto
la pressione delle ONG per i diritti umani e media internazionali, il Polisario
è costretto a rilasciarlo nel mese di dicembre 2010. Il fronte separatista,
però, rifiuta al suo ex dirigente il diritto di raggiungere i suoi bambini,
rimasti nei campi di Tindouf.
Su
insistenza della richiesta di un rientro di Mustapha Salma a Tindouf,
l'UNHCR ha trovato un compromesso con la promessa di un soggiorno temporaneo
sul territorio della Mauritania in attesa di una soluzione duratura e
permanente.
Dopo
sei mesi di esilio mentalmente estenuante, Mustapha Salma ha iniziato un sit-in
aperto fino ad oggi davanti agli uffici dell'UNHCR a Nouakchott per chiedere la
fine di tale assurdità.
Nell’ottobre
scorso, Mustapha Salma è stato ascoltato da Christopher Ross, l’Inviato
personale del Segretario generale dell’ONU per il Sahara nella sua visita in
Mauritania.
L'unico
torto commesso da Mustapha Salma, e come
Mustapha Salma ci sono migliaia,
è di avere espresso un parere contrario alla posizione del Polisario
sul conflitto nel Sahara, annunciando pubblicamente il suo sostegno
all'iniziativa marocchina sull'autonomia.
I
familiari di Mustapha Salma a Tindouf e a Smara chiedono agli enti
internazionali impegnati nella difesa dei diritti umani di prendere in
considerazione la sua battaglia ed il suo caso umano, del diritto di una
famiglia disgregata a riunirsi.
Cosi,
come atto di coraggio e di alta civiltà, il Comune di Lozio, sensibile alle
questioni dei diritti umani internazionali ha offerto e conferito la
cittadinanza “ad honorem” a Mustapha Salma Ould Sidi Mouloud ed ai suoi
familiari.
Noi
nella Rete delle Associazioni della Comunità Marocchina in Italia, siamo molto
soddisfatti di questa grande azione del comune di Lozio, apprezziamo vivamente
questo atto di alta civiltà. Ringraziamo calorosamente l’iniziativa promotrice dell’associazione “Affluenti" per aver collaborato con
il comune per arrivare al conferimento.
Noi
come
attivisti della società civile e rappresentanti delle associazioni della
comunità marocchina in Italia che abbiamo manifestato a Firenze, Milano,
Torino, Treviso, Bologna, Roma, Palermo e in diverse città italiane per la
causa di Mustapha Salma Ould Sidi Mouloud che è la nostra, chiediamo ai
comuni italiani che hanno a cuore i diritti dell’uomo di agire come ha fatto il
comune di Lozio.
Proponiamo
e chiediamo pressantemente a tutti i comuni della Toscana di conferire la
cittadinanza onoraria a Mustapha Salma Ould Sidi Mouloud ed ai suoi familiari.
È una battaglia a favore dei diritti dell’uomo!
Rete
delle Associazioni della Comunità Marocchina in Italia