lunedì 1 ottobre 2012

ALGERIA: “TERRORISMO CRESCENTE NEI CAMPI DEL “POLISARIO” A TINDOUF”


Algeria: “terrorismo crescente Nei campi del “polisario” a Tindouf”

Las Palmas (Spagna)

Il fenomeno del terrorismo a Tindouf, in sud ovest algerino, conosce un ampliamento crescente, s’allarma il quotidiano spagnolo "El Dia" nella sua pubblicazione del sabato 29 settembre.


Nell’articolo intitolato “terrorismo crescente a Tindouf”, il giornalista Ramon Moreno ricorda, a tal proposito,  riferendosi al quotidiano spagnolo ABC, che il pseudo governo del “Polisario” ha riconosciuto ufficialmente “la presenza di attivisti saharawi nelle file dei gruppi terroristici d'Al Qaeda nel Maghreb islamico (AQMI) ".

Il noto giornalista e analista, fa ricordare che il cosiddetto “ministro della difesa” del “Polisario” aveva affermato in questo senso che “un primo gruppo di elementi del polisario aveva raggiunto l’AQMI e un secondo gruppo composto di 14 persone è ben integrato nelle file del “Movimento per l’Unicità e il Jihad in Africa dell’Ovest (MUJAO)."

Il “nesso tra il rapimento di tre attivisti umanitari europei e il polisario è un fatto avverato”, continua il giornalista che cita il quotidiano "La GacetaIberica" in questo caso.

Ramon segnala che numerosi indici mettono al corrente l’esistenza di una collaborazione tra i membri del polisario ed i gruppi terroristici, “con una forte probabilità di scambio d’informazioni e d’orientazioni”.

Secondo l’autore dell’analisi, i servizi di investigazioni avrebbero già messo in guardia il Governo spagnolo su questo pericolo, che ha portato Madrid a rimpatriare immediatamente i cooperanti spagnoli dai campi di Tindouf il 28 luglio 2012.

Ramon Moreno, a questo ambito, ha fatto ricordare le ultime dichiarazioni del ministro spagnolo degli Affari Esteri Jose Manuel Garcia-Margallo, davanti alla commissione degli affari esteri del Congresso dei Deputati, per spiegare la decisione del governo spagnolo di ritirare i cooperanti spagnoli dai campi di Tindouf.

Inoltre, il giornalista sottolinea che il conflitto del Sahara “costa all’Algeria … 600.000 milioni di dollari, che è esattamente il deficit o il “buco” della società dell’industria petroliera algerina SONATRACH", notando che “questa cifra terrificante” potrebbe rappresentare il PIL di tanti paesi africani.

Del resto, il giornalista estima che non ci sono ombri di dubbio sull’implicazione dell’Algeria in tutto ciò che accade nel Maghreb e Sahel, considerando che “la strategia delle forze armate algerine, che detengono effettivamente il Potere nel paese dall'epoca di Ben Bella, è stata sempre d’esportare il loro problemi interni fuori le proprie frontiere” conclude Ramon Moreno.

Yassine Belkassem

 

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