Alla nostra uscita dall'aeroporto internazionale Carthage di Tunisi, il 22 marzo, il primo taxista,
senza pensare due volte, ci ha risposto alla nostra domanda concernente il terrorismo
che ha colpito Bardo: “i tunisini amano la vita, il terrorismo è estraneo dal
nostro paese!”, ecco perché al Forum Sociale Mondiale 2015, organizzato dal 24
al 28 marzo in Tunisia, sono venuti da 120 paesi, le persone registrate e paganti sono state all'incirca cinquantamila. Gli organizzatori raccontano che cosa ha voluto dire
trovarsi due settimane prima dall'inizio, di fronte a un grave episodio di
attacco al sito web del Forum, da parte di Hacker, probabilmente
algerini. Gli stessi riferiscono che cosa ha voluto fare trovarsi a pochi
giorni dall'apertura del Forum, in un paese sotto attacco terroristico a Bardo. Dicono dei camion con tutte le attrezzature - per la traduzione, per la costruzione
degli stand – a cui le forze dell’ordine hanno impedito, per ragioni di
sicurezza, di entrare nel campus universitario. Loro si scusano per gli
inconvenienti, ma a tutti fa capire che miracolo è stato andare avanti lo
stesso.
Erano molto attive le
associazioni e le ONG marocchine, particolarmente, quelle studentesche e
giovanili come UEPS e quelle del Sahara di Laayoune, Dakhla e Boujdour, nella
stragrande maggioranza erano capitanate da donne, che hanno illustrato il
grandissimo sviluppo sociale in corso in Sahara e il paragone della situazione
tra l’epoca nera del colonialismo spagnolo e l’attuale situazione avanguardista
dopo la liberazione nel 1975. Inoltre, erano protagoniste con argomenti documentate e temi che stanno a cuore
dell’umanità, l’Associazione dei Marocchini Vittime dell’Espulsione Arbitraria
dall’Algeria (AMVEAA), la Rete delle Associazioni della Comunità Marocchina in Italia (RACMI), il Consiglio delle Relazioni Islamiche Italiane (CRII), Associazione
Nuovo Orizzonte e altre. Da un lato, la loro fruttuosa partecipazione apprezzata
dai tunisini è stata la risposta adeguata contro gli atti ignobili e
terroristici che hanno colpito il museo Bardo in cui sono morti tunisini e
stranieri il 18 marzo. Le loro attività sono state apprezzate da tutto il mondo.
“Ascoltate tunisini! Complimenti Tunisia! non sei da sola! Marocchini e tutto
il mondo sono con voi!”, aggiungendo che “il terrorismo non ha colpito solo la
Tunisia ma tutta l’umanità”. Ha scandito un attivista marocchino all’apertura e
in diverse manifestazioni quotidiane al Forum.
Ma purtroppo, dall’altro lato, gli sforzi
marocchini hanno suscitato l’invidia e le provocazioni dell’Algeria che ha
tentato di disturbare ogni attività che riguarda le negazioni dei diritti
dell’essere umano sul suo suolo e nelle organizzazioni e gruppi armati
non-statali come, Polisario, MUJAO, AQMI ed IS in Algeria e Boko Haram in
Nigeria.
FSM accoglie la proposta dai Marocchini
d’Italia per lotta contro terrorismo:
“Sì alla Pace e al diritto alla vita: No
alle minacce terroristiche che provengono dai campi di Tindouf e dal sud
algerino”. Questo incontro del 26 marzo, che era
molto partecipativo grazie anche alla presenza algerina prima agitata poi si è calmata
grazie al dialogo aperto degli organizzatori, ha come obbiettivo di mettere al
centro del FSM la condanna e la lotta contro le menacce terroristiche e contro
i gruppi armati criminali provenienti dai campi di Tindouf e dal sud algerini,
perché la sacralità della vita, la sicurezza e la pace sono diritti naturali,
umani e fondamentali che devono essere protetti mai violati, e per chiedere
l’ingerenza internazionale affinché il terrorismo sia sradicato in questa famigerata
zona insicura. Da sottolineare che nell’attuale edizione del Forum, intitolata,
“diritti e dignità”, RACMI, FAT, CRII e Associazione Oued Eddahab erano gli unici a proporre al FSM questo
tema, chiedendo la presa di posizione dello stesso Forum. La proposta è stata
ben accolta del FSM e inserita nella Dichiarazione di BARDO del 28 marzo 2015
dei movimenti sociali e civili della regione Maghreb Machrek, in cui la
Dichiarazione invita “l’istituzione di una rete di movimenti sociali, civili
nella regione per una lotta globale contro il terrorismo dei gruppi islamisti
estremisti e contro il progetto dello Stato Islamico che divide i popoli sulle
basi religiose e confessionali e si oppone alle loro aspirazioni, alla loro
emancipazione e alla libertà, nonché ai cambiamenti democratici”.
I diritti negati del bambino dei campi di
Tindouf nel deserto e in Italia e la responsabilità palese algerina:
“Crimini contro l'umanità a Tindouf in
Algeria: Lo sfruttamento e il reclutamento de bambino Soldato in seno dei
movimenti armati”, tramite questa specifica attività, sono state delucidate le varie forme
dello sfruttamento e delle negazioni di diritti dei bambini in seno dei gruppi
e dei movimenti armati non-statali in generale e in particolare nei campi di
Tindouf e la responsabilità algerina. Tra queste forme sono evidenziate: il
sequestro, discriminazione razziale, schiavitù, reclutamento militare, Bimbo
Soldato, tratta delle persone, e la manipolazione politica dei bambini di
Tindouf durante l’estate in Toscana, Emilia Romagna e Spagna, da parte del
Polisario. L’attività chiede all’ONU, UE e al FSM di difendere i diritti dei
bambini, la pace e il rifiuto della violenza attraverso la legittima ingerenza
internazionale in Algeria e l’espulsione immediata dei movimenti e gruppi
armati e i loro sostenitori dai forum regionali, continentali e internazionali.
Sono state registrate altre attività di
risalto umanitario da parte di marocchini d’Italia come “Stop alla
discriminazione e al razzismo contro gli stranieri nell'Unione Europea”; e
“Insieme per un fronte euro-mediterraneo di cittadinanza e di equità”.
Conflitto tra Algeria
e Marocco sulla questione del Sahara marocchino apparso anche nel FSM:
Il Forum Sociale
Mondiale 2015 è stato ovviamente lo specchio del conflitto storico diretto tra Algeria
e Marocco sulla questione del Sahara marocchino. Il
conflitto artificiale attorno al territorio è stato creato a tavolino durante
gli anni della Guerra fredda e conseguenza degli appetiti egemonici
dell’Algeria. “In una regione
massacrata dalla guerra, dai conflitti e dal terrore gli unici incidenti contro
la convivenza pacifica nel Forum sono stati causati da una enorme delegazione
algerina, pagata e inviata dal governo. Milleduecento persone, associazioni di
regime che hanno cercato di distruggere il dialogo fra società civile
marocchina e saharawi - preparato con molta cura con il pieno coinvolgimento di
Tindouf. È stato un peccato. Al tempo stesso, però, è un segno dell’importanza
del Forum nella regione - altrimenti perché un regime dovrebbe spendere così
tanto denaro ed energie a cercare di rovinarlo?” relaziona Raffaella Bolini, membro del Consiglio Internazionale del FSM.
Figuraccia
partecipazione algerina con inaccettabile disturbo della delegazione del regime:
Il Comitato
d’organizzazione del FSM ha rivelato che alla metà di febbraio Algeria ha
registrato solo settantadue partecipazioni però in una settimana è arrivata
oltre 1200 con non più di trentuno attività. Lo stesso Comitato ha svelato che tra
120 paesi, Algeria è stato il primo paese per la partecipazione ma l’ultimo per
le attività, sottolineando che il gruppo perturbatore non aveva né attività, né
rapporti con la cultura del Forum o con la società civile. Peggio ancora, dalle
31 attività registrate non ha svolto alcuna. Quindi, “niente società civile in
Algeria”, giudicano gli osservatori.
Per capire cosa successo
nel Forum, la presenza provocatoria della delegazione algerina preordinata per
sopportare una causa fallita ovvero il separatismo, per cercare di far tacere quei
pochi oppositori algerini che sono riusciti ad arrivare a Tunisi e, anche per
sostenere l’estrazione del gas di scisto, fortemente osteggiata nel paese e
nell’attuale edizione del FSM poiché provocherebbe devastazioni ambientali. Le
provocazioni avevano nel mirino, oltretutto, di disturbare con tutte le
maniere, le attività che svelano la responsabilità algerina nei crimini contro
l’umanità, perpetrati sul suo territorio; di disordinare la Tunisia tramite la
creazione delle difficoltà alle forze dell’ordine che erano molto impegnate
nella sicurezza del paese e nella lotta al terrorismo; di destabilizzare il FSM
perché è un processo di scambi e di alternative; e di perseguire l’opposizione
algerina non allineata al regime anche all’estero, come successo per gli
attivisti di Ghardaia, Amazigh della Kabilia, Mozabiti, i progressisti e gli
islamisti.
Il Comitato Organizzativo, il Consiglio
Internazionale del FSM e tutto il mondo hanno protestato e condannato questi
provocatori, esprimendo la solidarietà alle vittime: giornalisti, attivisti
marocchini, algerini, tunisini, forze dell’ordine tunisine, membri del Consiglio Internazionale
e i membri del Comitato Organizzativo. È stato denunciato questo comportamento
incivile presso le autorità giudiziarie tunisine, al governo tunisino e
all’ambasciata algerina.
Fallito tentativo algerino di sequestro di
massa all’Hotel Africa:
Gli algerini non hanno risparmiato il
disturbo nemmeno alla conferenza stampa sulla violenza e il vandalismo del
gruppo della delegazione “officiale” algerina, organizzata dal Comitato del
FSM, nell’Hotel Africa, ben lontano dal campus universitario, il 27 marzo.
Hanno interrotto i lavori della conferenza, con un gravissimo atto minaccioso di
un algerino che ha chiuso la porta della sala urlando: “Nessuno esce”, quindi
ha seminato il panico e ha tentato di sequestrare di massa il comitato del FSM,
le vittime presenti e rappresentanti di mass media tunisini e internazionale,
tra loro anche l’inviato del giornale online NOTIZIEGEOPOLITICHE. Grazie al
brillante lavoro svolto dalla polizia tunisina, la porta è stata aperta, l’incolumità
dei presenti è stata garantita, mentre il giornalista Hicham Medraoui
presidente del sindacato della stampa marocchina è stato altamente scortato e
allontanato subito a un luogo sicuro dal pericolo delle milizie. Da apportare
che Medraoui fu aggredito da algerini nella precedente edizione del FSM, e nel
2009 è stato espulso dall’Algeria mentre andava a fare un’inchiesta sugli aiuti
umanitari internazionali concessi alla popolazione dei campi di Tindouf.
Le convergenze
dell’azione :
Alcune sono state cancellate
come quella dei movimenti sociali magrebini e internazionali. Sono continuati i
dibattiti il consenso per una agenda comune per le principali mobilitazioni
della società civili mondiali.
Migrazione, è
emerso che sia necessario cambiare
radicalmente le politiche dell’UE sull'accoglienza dei migranti. È stato
richiesto al Parlamento europeo di fare un minuto di silenzio per le vittime
dell'ultima, ennesima, strage nel Mediterraneo e l’assunzione di
responsabilità.
Diritti e dignità; Sulle questioni prioritarie dei diritti e
della dignità nel maghreb, è stato istituito il comitato di sostegno
studentesco e giovanile internazionale. L’assemblea costitutiva dei
rappresentanti delle organizzazioni, movimenti e sindacati giovanili ha
approvato l’istituzione del comitato di sostegno e un coordinamento per la preparazione
del congresso internazionale, che si terrà in Marocco in cui parteciperanno
oltre 98 organizzazioni dall’Africa, Europa, America e Asia. Ha come obbiettivi
di sostenere la proposta dell’autonomia locale del Sahara nell’ambito
dell’unità marocchina e maghrebina, e alla riattivazione dell’Unione del
Maghreb Arabo (UMA).
L’assemblea del clima ha tracciato le azioni e delle mobilitazioni che
si terranno in diversi continenti durante 2015, e si concluderanno, a dicembre,
a Parigi sotto forma di contro-summit dei popoli.
L’assemblea dell’acqua e della
terra, che ha continuato la
riflessione del FSM Dakar 2011 ha
elaborato una dichiarazione dettagliata ritenendo che l’acqua e la terra sono
beni pubblici e non merci.
La proposta dell’assemblea dei
media liberi ha insistito sul
rafforzamento dell’informazione e della comunicazione al servizio dei movimenti
sociali.
L’assemblea sul futuro del FSM, è stata un teatro di tema trasversale durante il FSM, era presente
all’ordine del giorno del consiglio internazionale, nella riunione di
valutazione.
Forum Parlamentare Mondiale che è stato un appuntamento molto partecipato. Erano noti i temi della pace, con relatori provenienti
da Marocco, India, Algeria. Presenti all'appuntamento parlamentari di venti
nazioni e di diversi schieramenti politici; al termine della discussione sono
state adottate cinque mozioni sui temi del debito, delle multinazionali e del
rispetto dei diritti umani, della pace, delle politiche migratorie e del tema
del reddito minimo sociale.
La chiusura del FSM e la Palestina che
chiama il mondo:
FSM 2015 s’è concluso il 28 marzo con una
marcia dall’inizio del Viale del defunto Re Mohamed V, il nonno di Mohammed VI
l’attuale Sovrano marocchino fino all’ambasciata palestinese, con un breve intervento
dell’ambasciatore in cui ha apprezzato l’evento e ha chiesto ai partecipanti di
aiutare lo Stato di Palestina tramite sostegno al suo riconoscimento nei paesi
che non hanno ancora fatto; di richiedere al Consiglio di Sicurezza dell’ONU di
mettere fine all’occupazione israeliana e l’instaurazione della Stato
palestinese; di sostenere il popolo palestinese per introdurre i dirigenti
militari, politici e gli occupanti israeliani criminali di guerra contro
l’umanità davanti alla Corte Penale internazionale; e di boicottare tutti i
prodotti alimentari, industriali e culturali israeliani.
Cancellare il debito europeo
è la sincera solidarietà internazionale con la Tunisia e contro il terrorismo:
è emerso nella
manifestazione internazionale anti-terrorismo di domenica 29 marzo promossa dal
governo tunisino, con la partecipazione di delegati internazionali come il
Presidente francese François Hollande e il Primo ministro italiano Matteo
Renzi, che la sincera solidarietà in cui ha bisogno Tunisia oggi sarebbe quella
di cancellare i debiti francesi, italiani e europei, oltre al sostegno
economico internazionale, per far sollevare il peso della crisi economica
post-rivoluzione e reggere la nuova democrazia.
La sfida più importante vinta dal FSM 2015,
arrivederci in Canada!:
È stata quella di realizzare un
evento/processo mondiale della società civile, a porte aperte, nel Maghreb, nonostante
il terrorismo, i tentativi di sabotaggio con pretesa di “mancanza di
sicurezza”, l’atteggiamento negazionista algerino di impedire le vere associazioni
alla partecipazione al FSM e la sua ostilità mediatica sul presunto fallimento
del FSM, la presenza delle milizie algerine disturbatrici e l’inclemente meteo tra pioggia e tempesta.
Il Forum, voluto da un gruppo di
giovanissimi attivisti delle forti lotte studentesche del Quebec, si terrà ad
agosto del 2016 a Montreal, in Canada.