giovedì 30 aprile 2015

Sahara Marocchino: l’ONU reitera suo sostegno a soluzione politica, chiede realismo e compromesso, e il censimento dei profughi in Algeria

Il Consiglio della Sicurezza dell’ONU ha adottato, martedì, all’unanimità, la risoluzione n. 2218 sul Sahara, in cui ha ribadito suo sostegno alla soluzione politica reciprocamente accettabile del conflitto regionale sul Sahara marocchino, e ha riaffermato la “preminenza” dell’Iniziativa Marocchina d’Autonomia nonché il suo appello all’Algeria per la registrazione delle popolazioni nei campi di Tindouf come richiedono le convenzioni sui rifugiati.
Il CS, evidenziando suo apprezzamento agli sforzi seri e credibili del Marocco per avanzare verso una soluzione politica, ha reiterato il suo appello a negoziati sulla base del “realismo e dello spirito del compromesso”.
La risoluzione consacra la dimensione regionale del conflitto, appellando i paesi vicini, particolarmente Algeria di “cooperare con l’ONU” e di implicarsi intensamente per mettere fine all’impasse attuale e di andare avanti verso una soluzione politica”.
Il Consiglio di Sicurezza, tuttavia, riconosce “che la soluzione di questo conflitto di lunga data e il rafforzamento della cooperazione tra gli Stati membri dell’Unione del Maghreb Arabo contribuirebbero alla stabilità e alla sicurezza nella regione del Sahel”.
Inoltre, sulla dimensione umanitaria del conflitto, la risoluzione raccomanda Algeria, per il terzo anno consecutivo, a “impiegare gli sforzi per facilitare il censimento e la registrazione delle popolazioni dei campi di Tindouf (Sud Ovest dell’Algeria), in conformità alle sue obbligazioni internazionali. Da ricordare che il Segretario generale dell'ONU, Ban Ki Moon aveva fatto riferimento nel suo rapporto sul Sahara presentato all’inizio d’aprile al Consiglio al rapporto dell'Ufficio di Lotta Anti-frode (OLAF) dell'Unione Europea che ha denunciato la deviazione organizzata, da anni, in Algeria, degli aiuti umanitari destinati ai Saharawi dei campi di Tindouf. Una delle ragioni che ha reso queste deviazioni possibili è la “sopravvalutazione del numero dei profughi e dunque degli aiuti forniti”, sottolinea OLAF che precisa che “né l'Algeria né il fronte Polisario hanno accettato che un censimento delle popolazioni dei campi sia organizzato”.
Infine, Il Consiglio conferma i passi del Marocco per rafforzare il ruolo delle istituzioni nazionali dei diritti dell’uomo in tutto il Marocco compresso in Sahara, perfezionati dalla interazione costruttiva con le Procedure speciali dell’ONU; e riconosce e si rallegra di misure e iniziative marocchine per rafforzare le commissioni del Consiglio Nazionale dei Diritti dell’Uomo (CNDH) a Dakhla e Laayoune e l’interazione in corso del Marocco con le Procedure speciali del Consiglio dei Diritti dell’Uomo dell’ONU”.


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