Il
Parlamento europeo (PE), riunito mercoledì a Strasburgo, ha chiesto una rivalutazione
dell'aiuto dell'Unione Europea ed il suo adattamento ai bisogni reali dei campi
di Tindouf in Algeria, così come l’organizzazione di censimento delle
popolazioni di questi campi, dopo il rapporto di inchiesta dell'Ufficio Europeo
della Lotta Anti-Frode, (OLAF) che ha svelato le deviazioni massicce ed
organizzate dell'aiuto umanitario internazionale dall'Algeria ed il Polisario a
scapito delle popolazioni dei campi.
In
questa risoluzione sulla base della relazione concernente l’esecuzione del budget
generale dell'UE per l'anno 2013, il PE ha preso atto dei risultati del
rapporto dell'OLAF relativo alle deviazioni, e ha chiesto alla Commissione
europea di “fornire chiarimenti sulle misure prese in risposta alle sue conclusioni”,
e di vigilare che i responsabili algerini e quelli del Polisario incriminati dal
suddetto rapporto non abbiano più accessi all'aiuto finanziato dai contribuenti
europei”.
Il
PE si è preoccupato, inoltre, anche dell'assenza di un censimento della
popolazione dei campi “durante un periodo tanto prolungato, circa trenta anni
dopo il loro arrivo”, sottolineando che si tratta di una “situazione anormale
ed unica nella Storia dell'Alto Commissariato ai Rifugiati delle Nazioni Unite (HCR)”.
La nuova risoluzione rinforza
l’appello lanciato dall'associazione dei contribuenti dell'Europa, Taxpayers
Associazione of Europa, affinché UE assicura che l'aiuto umanitario, accordato
alle popolazioni dei campi di Tindouf e finanziato dal contribuente europeo,
non sarà più oggetto di deviazioni dai responsabili algerini ed i dirigenti del
Polisario.
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