giovedì 7 dicembre 2017

Il Re Mohammed VI attira l’attenzione del Segretario generale dell’ONU sulla questione palestinese

Il Marocco continua le sue azioni contro la faccenda di Trump di spostare la sua ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme.
Dopo la lettera inviata allo stesso presidente americano Donald Trump e il colloquio avuto con il presidente palestinese Mahmoud Abbas, il Re Mohammed VI del Marocco, nella sua qualità di presidente del Comitato Al-Qods che fa parte dall'Organizzazione della Cooperazione Islamica (OCI) che rappresenta 57 paesi e più di un miliardo di cittadini, ha indirizzato un’altra missiva, questa mercoledì 6 dicembre, al Segretario generale dell’ONU Antonio Guterres.
Il Sovrano marocchino ha fatto presente a  Guterres suo messaggio di luglio scorso sul suo rifiuto categorico delle misure adottate da Israele nella Moschea Al-Aqsa ad Al-Qods per tentare di imporre un nuovo fatto compiuto in violazione delle relative risoluzioni della legalità internazionale e ha espresso la sua preoccupazione circa le informazioni riguardanti l'intenzione dell'amministrazione americana.
“Ogni minaccia allo statuto giuridico e storico riconosciuto d’Al Qods, rischia di rinviare la questione nell'imbroglio dei conflitti religiosi e confessionali, e danneggiare gli sforzi internazionali volti a creare le condizioni favorevoli al rilancio dei negoziati di pace, e rischia anche di attizzare la tensione, ipotecare le possibilità di pace ed accentuare la violenza e l'estremismo”, scrive il Re, precisando che “la questione di Al-Qods, oltre ad essere la causa dei palestinesi per il fatto che fa parte delle loro terre spogliate, è ben la causa della Umma araba ed islamica, poiché nell’Al-Qods esiste la Moschea Al Aqsa benedetta, la prima dei due Qibla e terzo Luogo sacro dell'Islam, è ben una causa giusta per tutte le forze innamorate di pace, considerando l'importanza di questa città santa e la sua simbolica come luogo di tolleranza e di coesistenza tra le varie religioni”.
Il Re Mohammed VI conta “molta speranza sui buoni uffici ed intervento attivo” di Guterres “presso l'amministrazione americana per dissuaderla da adottare ogni misura che si riferisce alla città di Al-Qods, considerando le ripercussioni pericolose che rappresenta tale misura per il futuro della pace e la sicurezza nella regione”.


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