Speciale Festa del Trono in Marocco 30 luglio
Il 30 luglio il popolo marocchino festeggia il tredicesimo anniversario dell’acceso del suo Re Mohammed VI al Trono Alauita, in un contesto di globalizzazione accelerata, l’economia del Marocco ha registrato una evoluzione considerabile grazie alla stabilità politica garantita dal consenso attorno alla monarchia. 13 anni di impegno del Re consacrato con tutta energia per mettere a disposizione al suo popolo tutti i mezzi necessari per un futuro migliore e prospero.
Dopo
un lungo periodo consacrato allo sviluppo delle infrastrutture fondamentali, le
grandi dighe per la produzione elettrica, ristabilimento degli equilibri marco economici
negli anni 90, il Marocco ha registrato una crescita economica di circa 6%.
Dal
1999 il Re Mohammed VI ha iniziato vasti progetti di infrastrutture moderne nei
settori stradale (auto e superstrade), portuale (Tanger Med), e ferroviere (TGV).
Investimenti stranieri
Da
osservare che il paese nordafricano ha resistito alla crisi internazionale
conservando buoni risultati nell’industria e nel turismo e grazie alla sua
stabilità e alle proprie competenze continua ad attrarre grandi investimenti
stranieri, come lo dimostrano l’apertura della Renault-Nissan a Tangeri o
Gruppo agroalimentare francese Danone.
Inoltre,
secondo gli esperti internazionali, l'attraetività del Marocco per gli
investimenti stranieri diretti dovrà rinforzarsi anche a lungo termine.
Sul
piano agricolo, una delle ricchezze del paese, lo sforzo di ammodernamento
prosegue (Piano verde) mentre il dinamismo industriale (Piani Emergenza), non
si smentisce.
Acciaio di alta qualità
Così,
il complesso siderurgico Magreb Steel di Mohammedia che propone una ricca gamma
di prodotti utilizzati, particolarmente, nel settore dei BTP e
dell'elettrodomestico, poni il Marocco nel cerchio dei grandi paesi produttori
di acciaio e viene a rispondere ad una domanda crescente per i prodotti di
acciaio di qualità superiore. La produzione di questo grande complesso è
orientata verso il mercato europeo, africano ed asiatico.
Altri
settori, come l'industria farmaceutica, l'industria chimica, (intorno al
fosfato), l'elettronica, il settore bancario e della finanza costituiscono vantaggi
non trascurabili.
Un capofila per le energie rinnovabili
Soprattutto,
il Marocco ha saputo investire nei settori dell’avvenire. Il Re ha avviato un
gigantesco piano di sviluppo delle energie rinnovabili che dovrebbe permettere
di ridurre sensibilmente la fattura energetica e, a termine, di essere un paese
leader in questo campo ed anche un esportatore di energia per i paesi europei.
A
giugno scorso, ha avuto luogo dell'inaugurazione, ad Ouarzazate, il più grande
installazione termo solare del mondo. Questa installazione che dovrebbe
avviarsi in 2014 è il primo sito del piano solare marocchino iniziato dall'agenzia
marocchina per l'energia solare (MASEN), che rappresenterà in totale un
investimento di circa 6,4 miliardi di euro, per la realizzazione di cinque
centrali di una potenza totale di 2 000 MW.
Parallelamente
al piano solare, cinque progetti di parchi eoli di 720 MW sono in cantiere per il
2012. Grazie ai venti marittimi, il
Marocco conta su un importante giacimento
di energia eolia di un potenziale di 6000 MW circa.
Bisogna
menzionare anche il grande progetto europeo Desertec per la regione MENA che parte
in 2012 in Marocco e che mira a costruire un sito di 500 MW su una superficie
di 12 km per un costo di 2 miliardi di Euro.
Allo
stesso tempo, la produzione di energia idraulica sarà rinforzata, con la
costruzione di due centrali di nuova generazione, di una potenza di 550 W, che
viene ad aggiungersi alle 26 centrali nel Regno.
La stabilità è una carta vincente considerevole
Queste realizzazioni e questi progetti ambiziosi, ma anche l'azione
in favore dello sviluppo umano e la lotta contro la povertà nella cornice del
programma INDH, permettono al Marocco che ha moltiplicato il suo PIL per 2,3
nello spazio di dieci anni, di mettersi nel gruppo dei paesi emergenti. Durante
una conferenza a Bruxelles sulla tema "Europa e primavera araba", il
31 maggio 2012, il vicepresidente della Banca Europea di Investimento (EIB),
Philippe di Fontaine Vive Curtaz notava che l'evoluzione tranquilla iniziata
dal Re Mohammed VI "rassicura e dà fiducia" agli investitori.
È così come il dinamismo economico, con un buono tasso di crescita
previsto durante i quattro prossimi anni, viene a consolidare un'eccezione
marocchina che si ha potuto constatare sul piano politico, con un'evoluzione in
una notevole stabilità, nella cornice di una monarchia progressista e
democratica.
Yassine Belkassem