lunedì 29 giugno 2020

Marocco. Amnesty strumentalizza il giornalista Radi nel caso NSO

Le autorità marocchine hanno respinto categoricamente le accuse senza prove tangibili contenute nel rapporto pubblicato il 22 giugno d'Amnesty International. 
L'AI accusa il Marocco per presunta pirateria del telefono del giornalista Omar Radi con l’ausilio di un software della società informatica israeliana NSO. Usando il giornalista per difendere enormi interessi finanziari concorrenti tecnologici al NSO?
Sul piano giudiziario, dal 2018 sono in corso due procedimenti dell'Amnesty International contro il Ministero della Difesa israeliano, uno in Israele e uno in California negli USA. 
Tuttavia, nel suo rapporto immediatamente riciclato da 17 organi di stampa internazionali, senza alcuna verifica, Amnesty International ha tenuto ben presente questo aspetto, lasciando fortemente supporre un’azione ostile orchestrata contro il Marocco.
In questo senso, è legittimo chiedersi perché l’Algeria, guidata da una giunta militare e dove le violazioni dei diritti umani e gli arresti sono comuni, non sia citata da nessuna parte nei rapporti di questa associazione che pretende di tutelare i diritti umani. Perché AI chiude gli occhi sulle violazioni dei diritti umani in Occidente?
L’azione dell’organizzazione non nasconde bene l’altra parte del caso, in cui, in cambio di ingenti finanziamenti, si è impegnata a distruggere il software spia Pegasus di NSO a vantaggio di altri concorrenti tecnologici. 
Così, Amnesty fa entrare in gioco altri paesi, in particolare l’Arabia Saudita, sostenendo che nel 2018 un Smartphone di un membro dell’organizzazione è stato colpito dal software spia della NSO utilizzato da Riyad, il cui Principe ereditario Mohamed Ben Salman è in conflitto con il capo di Amazon, Jeff Bezos.
In questa vicenda, il marocchino Omar Radi sembra essersi compiaciuto per lo status di "vittima del sistema" che gli ha concesso Amnesty. 
Venerdì 26 giugno, le autorità marocchine hanno ricevuto Mohamed Sektaoui, direttore esecutivo di Amnesty International in Marocco e hanno espresso il loro stupore per i contenuti, in cui si riferiva di contatti con le autorità marocchine prima della sua pubblicazione.
Smentendo di essere state contattate da AI, le autorità marocchine sottolineano che AI non ha fornito le prove tangibili del presunto legame del Marocco con l’infiltrazione dei telefoni di alcune persone, dimostrando così che gli autori non dispongono di alcuna prova concreta per corroborare queste accuse.
Le autorità marocchine affermano di aver chiesto al direttore esecutivo di Amnesty International di trasmettere quanto prima le prove tangibili presunte, al fine di consentire al Marocco di fare il necessario per tutelare i diritti dei suoi cittadini.
Amnesty International che chiude gli occhi sulle gravissime violazioni dei diritti umani nell'Occidente in Europa e America continua di pubblicare rapporti tendenziosi sulla Cina, Russia e alcuni paesi in nord Africa e Asia per una agenda ben precisa quella legata all'ingerenza politica in questi paesi.

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