mercoledì 3 giugno 2020

La Corte suprema spagnola vieta l’uso della bandiera del Polisario nello spazio pubblico

La Corte suprema spagnola, la più alta istanza giudiziaria del paese, ha posto il divieto dell’uso occasionale o permanente di bandiere "non ufficiali" o di qualsiasi espressione politica all’interno e all’esterno degli edifici pubblici.
Secondo il testo, l’uso di bandiere o simboli non ufficiali, come quello dei separatisti del Polisario basati in Algeria, negli edifici e negli spazi pubblici non è "compatibile con l’attuale quadro costituzionale e giuridico" o con il "dovere di obiettività e di neutralità delle amministrazioni" spagnole.
La sentenza della Corte Suprema, che pone fine a un’anomalia molto strana in un paese democratico come la Spagna, conferma che la bandiera del Polisario non deve coesistere né occasionalmente né in modo permanente, con la bandiera della Spagna e con gli altre legalmente istituite.
La chiara posizione spagnola si è verificata anche a fine maggio scorso in occasione della Giornata dell’Africa quando la ministra degli Affari Esteri, dell'Unione europea e della Cooperazione, Arancha González Laya, aveva pubblicato la mappa dell'Africa con le bandiere di tutti gli Stati membri ufficiali dell'Unione africana, ad eccezione di quello della pseudo "rasd".
Lo scorso settembre, Spagna  aveva spazzato via per la prima volta all’Assemblea generale dell’ONU ogni riferimento al referendum di "autodeterminazione" e ha difeso la centralità dell’ONU nel processo di soluzione politica della questione del Sahara marocchino. 
La bandiera del gruppo armato Polisario non è riconosciuta né dalle Nazioni Unite né dall'Unione Europea. 
Da ricordare che la Corte suprema, che ha sede a Madrid, è il massimo organo giudiziario per tutte le categorie dell'ordinamento giuridico si compone delle seguenti sezioni: civile; penale; del contenzioso amministrativo; del lavoro; militare. 

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